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Autore: Kilian_Softballer_Ro    18/03/2013    1 recensioni
Una normalissima ragazzina, dal soprannome esotico, prende parte a una gita in montagna altrettanto normale...O forse no?
Verrà catapultata in un mondo che non si sarebbe mai aspettata nemmeno di immaginare, in compagnia di....No, questa è una sorpresa.
Crossover su:
- Sonic
- Il Signore degli Anelli
- Pokemon
E altri che vedremo in seguito. Buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Fu un bacio davvero da inesperti, dopotutto per me e forse anche per lui era il primo, ma lento e dolcissimo. Tempo pochi secondi ed eravamo l’una nelle braccia dell’altro, a baciarci come se fosse l’ultimo minuto della nostra vita. Lo so che suona tanto come una frase da librone strappalacrime, ma è vero.
Tutto intorno a me ogni cosa aveva cessato di esistere, come coperta dalla nebbia. C’era solo il viso che stavo baciando, gli occhi di rubino fissi nei miei, il pelo nero che stringevo fra le dita. Null’altro.
Andammo avanti per un tempo che a me parve immenso e brevissimo contemporaneamente. E forse avremmo continuato, ma a un certo punto sentii Shadow irrigidirsi e persi il contatto con le sue labbra. Feci un verso lamentoso, tipo bambino a cui hanno tolto un giocattolo, poi mi accorsi che stava fissando qualcosa alla nostra destra. Mi voltai anch’io e raggelai. Non era “qualcosa”. Era Eragon.
Il Cavaliere ci guardava con un’aria al contempo incredula e rabbiosa, uno sguardo da bestia che si vede soffiare la preda. Stringeva i pugni e non era che a pochi passi da noi.
-         Tu… - Ringhiò . – Tu
-         Sì, io. - Replicò calmo Shadow, staccandosi da me e incrociando le braccia. – Mi dispiace, amico, ma come vedi lei è con me.
-         Con…te. Con….- Si voltò verso di me. – Esme? Come puoi?!
-         Eragon…. – Non sapevo cosa dirgli. Sul serio, non mi ero mai trovata in una situazione del genere, come avrei potuto saperlo?!
-         Non è tenuta a render conto a te delle sue scelte, Cavaliere. – Il riccio si parò fra me e lui.
-         Ed è tenuta a questo abominio?!
-         Eragon! – Balzai in piedi. – Non è affar tuo!
-         Oh, sì, lo è!! Non posso permettere uno scempio del genere! Ma guardatevi… - Emise un verso di disgusto. – Come fai a preferire una bestia così…a me?
-         Eragon, torna alla tua tenda, sei ubriaco anche tu – disse Shadow.
-         “Anche tu”? Perché, l’hai ubriacata prima di saltarle addosso?
-         ADESSO BASTA!
Il mio urlo sorprese tutti quanti…me compresa. Ma non me ne curai. Mi buttai verso Eragon con un ruggito di rabbia, desiderosa solo di fargli più male possibile.
Riuscii ad arrivargli tanto vicino da sfiorargli la tunica con le dita, poi… - CHAOS CONTROL! – Non potei fare un movimento di più, ero immobilizzata. O forse no, non esattamente immobilizzata. Più che altro rallentata, ecco. Mi muovevo, per così dire, in extra slow-motion . Ma bastò che qualcuno mi desse una spinta, e caddi faccia a terra.
Mi ritrovai Shadow davanti al naso, con in mano uno smeraldo del Caos. Lui e Eragon si fissavano negli occhi, l’uno di fronte all’altro.
-         Stammi bene a sentire. – Il riccio parlava lentamente, senza mai distogliere gli occhi dal Cavaliere. – L’ho fermata perché stava andando fuori di testa, ma non credere che non vorrei farti la stessa cosa che voleva lei. E credo lo voglia anche tu, no? Ti stai comportando come un bambino, ebbene, risolviamola come due bambini. Una lotta. Chi vince se la prende. Ci stai?
-         Ci sto. –Sogghignò l’altro, con una luce pericolosa negli occhi. Non so se avete mai sentito l’espressione “pazzo per amore”. Ecco, io in quel momento sarei stata pronta a giurare che questo era. Pazzo. Non so se per amore, ma di sicuro aveva l’aria di un folle. Si sfilò la spada dall’elsa, lasciandola cadere a un paio di metri da me. – Poggia quella pietra,se hai intenzione di giocare leale.
-         Certo che sono leale. – Lo smeraldo del Caos cadde distante di pochi centimetri da me, che ero ancora sdraiata nella polvere, attonita. Poi, prima che avessi tempo di formulare un pensiero, Shadow si gettò su Eragon e cominciarono a lottare.
“ Questi sono pazzi.”
I due si rotolavano per terra, picchiandosi. Shadow aveva ragione, sembravano davvero due bambini. Due grandi, orgogliosi, STUPIDI bambini.
Frattanto io non avevo mosso un dito per fermarli, la mia reattività era scesa a un livello preoccupante. Ma non dimentichiamoci che ero ancora ubriaca di idromele e del bacio di Shadow, per cui avevo il cervello piuttosto confuso, e ci misi un attimo di più a capire cosa stesse succedendo. Quando però lo capii, purtroppo per loro, mi infuriai.
Non era una sola ragione a farmi arrabbiare. Era tutto. Eragon che aveva interrotto quel momento che aspettavo da secoli, Shadow che si era presto a quello stupido gioco della lotta, perfino con me ero furiosa, per aver permesso che si arrivasse a questo punto. E poi ero preoccupata. Se come aveva detto il riccio, Eragon era ubriaco, allora non sarebbe rimasto leale a lungo. Lui aveva la magia, e dai suoi libri sapevo che la magia poteva fare MOLTO male. Infine, tutti sanno che le incazzature degli ubriachi sono cose da rimetterci la testa.
Insomma, fatto sta che per tutti questi motivi mi alzai da terra, furibonda, e praticamente senza degnare di uno sguardo i due che ora erano in piedi a spingersi con le mani, raccolsi la spada del Cavaliere. La presi a due mani per l’elsa e la calai di taglio a metà fra i loro volti, fissi gli uni in quelli dell’altro. Mi resi solo vagamente conto che le mie mani avevano preso quell’aura verdastra del mio potere e che era stato proprio IL POTERE a permettermi di menare un fendente così preciso, e non me ne curai.
La lama rimase sospesa fra il riccio e il ragazzo, a pochi centimetri di distanza da entrambi i loro volti. Due paia di occhi si voltarono verso di me, sorpresi.
-         Esme…? – Shadow mi guardava come se fossi impazzita. IO, impazzita? Se c’era qualcuno di folle lì, di sicuro non ero io.
-         Taci – ringhiai.
-         Esme, stai…
-         CHE CESSI QUESTA FOLLIA!-  Nella confusione mentale del momento, attinsi automaticamente al mio deposito di citazioni. – STACCATEVI IM-ME-DIA-TA-MEN-TE!
-         Okay, okay. – I due si separarono,e il riccio si avvicinò a me con le mani alzate. – Esme, per favore….
-         Siete due IDIOTI! – Urlai. – Siete diventati due bambini per caso? Vi state comportando come dei cretini!
Erano ammutoliti. Passavo dal volto dell’uno a quello dell’altro, e a mano a mano che li guardavo la mia rabbia si scioglieva. Ora che ero a poca distanza da loro (e non stavo baciando nessuno dei due) mi rendevo conto dell’odore di alcol che mandavano entrambi. Ah, e che mandavo anch’io. Non era la situazione migliore per ragionare lucidamente.
Abbandonai le braccia lungo i fianchi. L’aura verde se ne stava andando insieme alla mia furia, ma avevo ancora abbastanza potere per fare quel che volevo. Chiusi gli occhi e allargai la mente, come avevo visto fare nei libri.
-         Saphira!!! – Dovette passare un bel pezzo prima che arrivasse la risposta, una sorta di grugnito mentale.
-         Spero che tu abbia un buon motivo per svegliarmi a quest’ora, Predestinata. – Sospirai. Avrei preferito NON avercelo, quel motivo.
-         Il tuo Cavaliere è ubriaco e impazzito. Per favore, vieni a recuperarlo. Non riuscirei a tenerlo a bada.
-         Che….cosa? Eragon!! – L’ultima parola non era stata solo scambiata fra me e lei, ma anche Saphira aveva allargato la mente perché la sentissimo tutti. Il ragazzo sobbalzò.
Pochi secondi, e la dragonessa planava sopra di noi. Non c’era spazio per atterrare, così allungò il collo e prese delicatamente il bordo dei vestiti di Eragon fra i denti. Lui si agitava e divincolava, ma un ringhio sordo di Saphira lo “convinse” a calmarsi. Io e Shadow restammo soli, a scambiarci sguardi vacui. Ora si notava parecchio che eravamo fatti. Gli occhi sognanti e persi nel vuoto non lasciavano dubbi.
Il riccio mi guardò e fece un sorriso spento. – Beh…Dove eravamo rimasti?
Fu un lampo. Mezzo secondo dopo la mia mano era per aria e sulla sua guancia spiccava una zona rossa, ben visibile e dolorosa.

Non sono solo loro ad essersi ubriacati. Anche i miei neuroni hanno partecipato al festino...E si vede ^^" scusate il capitolo pessimo, ma domani devo partire e avevo la testa da tut'altra parte. Chiedo somma venia.
Tornerò venerdì sera e mi metterò subito a scrivere il prossimo capitolo...Perintanto, pazientate e recensite! Kalimera!
Ro =)
  
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