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Autore: belongtomusic    18/03/2013    6 recensioni
STORIA SOSPESA

"Hey Nina, conosci Zayn Malik?" Chiusi gli occhi, esasperata. Fu la quinta volta che me lo chiesero. "Credo di averlo sentito nominare una o cinque volte. C'è qualcosa che devo sapere su questo Zayn?" Domandai al mio migliore amico. Lui scosse la testa. "E allora perché sei la quinta persona che mi chiede di lui?!" Chiesi, chiudendo la domanda con uno sbuffo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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IV.




«Raccontami delle tue lacerazioni intime.»
«Lacerazioni intime.» Ripetei.
«Esattamente.» 
«Lacerazioni intime. Tu vuoi che io ti racconta delle mie lacerazioni intime.» Dissi esterrefatta. 
«Proprio così.» 
«Innanzitutto: cosa ti fa pensare che io abbia qualche lacerazione intima? E secondo, dov'è che hai preso questo termine?!» Domandai gesticolando.
Quel ragazzo era totalmente impazzito, conoscevo appena il suo nome e lui mi domandava di raccontargli le mie lacerazioni intime.
«Per il fatto che scrivi sempre sulla tua agenda o su qualsiasi foglio di carta, e sono sicuro che non si trattino di appunti della lezione. Molte volte guardi sconosciuti in cagnesco, come se volessero attaccarti, e tu sei lì pronta a mordere.» Rispose.
Riflettei sulle sue parole. Non mi conosceva affatto, io non mi comportavo così.
«E per la cronaca, frequento l'università, dovrò pur saper parlare in un certo modo.» Aggiunse.
«Oh, frequenti l'università?» Chiesi incuriosita. «Già, arte. Ma non cambiare discorso, con me non attacca.» Disse.
Zayn era davvero l'imprevedibilità in persona. Dieci minuti prima mi chiese del tempo, se il sole fosse uscito e dieci minuti dopo, parla delle "lacerazioni intime". 
In realtà, ne avevo molte di lacerazioni intime, ma finché rimanevano dentro, non erano  così dolorose. E niente mi avrebbe permesso di portarle fuori.
«Non ho nessuna lacerazione intima, aspetta, studi arte o psicologia? No perché dovresti farmi un ritratto, piuttosto che una psicoanalisi.» Ribattei.
«E' solo una domanda.»
«E tu perché sei in una libreria e non stai comprando nessun libro?» Domandai.
Fece per rispondere, ma sospirò soltanto. «La mia era solo una domanda.» Mormorai poggiando i gomiti sul bancone.
«Comunque, aspettavo Niall e.. pensavo di parlarti un po', per farmi perdonare dell'incidente del maglione e farti cambiare l'idea che hai su di me.» Disse imitandomi, poggiando i gomiti sul bancone, proprio di fronte a me.
Mi tirai un po' indietro. «Già sei consapevole di aver fatto un brutta impressione?» Domandai sarcasticamente. Almeno era consapevole del suo carattere irritante e sfacciato.
Lui annuì, «Allora, ti piacerebbe prendere qualcosa con me, qualche giorno?» Domandò. Quella conversazione mi sembrava così irreale.
Sembrava quasi un deja-vu. Matt, mi aveva chiesto di uscire nello stesso modo. Era capitato nel bar dove lavoravo e mi chiese di uscire, ma lui non mi aveva mai chiesto delle lacerazioni interne, nemmeno dopo che me le aveva procurate.
E il mio cervello ripeteva all'infinito le sue parole, voleva riprovarci.
«Qualcosa non va?» Domandò il moro. «Tutto okay.» Risposi.
«No, cos'hai che non va?» Domandò di nuovo.
«Smettila di analizzarmi, è imbarazzante.» Mormorai voltando lo sguardo verso le mie scarpe. Lo sentii sorridere.
«Allora? Ci stai?» Chiese, dopo una breve pausa di silenzio. 
«Chiedimelo in un altro modo.» Dissi soltanto. Lui non chiese altro, perché fu interrotto da Niall che entrava, riparandosi dalla pioggia che scendeva sempre più copiosa.
«Mio Dio, questa pioggia non vuole smettere.» Sospirò Niall, sistemandosi i capelli e tirando giù il cappuccio. Sorrisi verso di lui, grata infondo che aveva fermato quella strana conversazione.
Mai, mi era capitato che un ragazzo, dopo aver macchiato il mio maglione preferito, ordinato una camomilla e mi ha indirettamente accusato di essere una schizofrenica, mi chiede di uscire, così.
Pensavo che ormai gli inviti ad uscire si facessero solo attraverso e-mail. Non pensavo che qualcuno avesse ancora il coraggio di guardare una persona negli occhi e poi chiederle di uscire. Pensavo che tutto ciò fosse ormai perso, e che solo i personaggi di un film o di un libro, potessero vantare un invito faccia a faccia.
Mi allontanai, sistemando una pila di libri, lasciando i due parlare.
«Perfetto, ora vado, pare che la pioggia ha smesso almeno un po'.» Disse Zayn vicino la porta. Volevo offrirgli il mio ombrello, ma poi ci ripensai. «Ci vediamo, Nina White.» Ammiccò verso di me con un sorriso che prometteva di tutto.
Annuii, «Ciao.»
Quando fui sicura che l'imprevedibile era ormai fuori e sotto la pioggia, mi avvicinai a Niall. «Cos'è quella faccia?» Domandò Niall.
«Matt.» Risposi, lasciando cadere le braccia sui fianchi.






La mattina seguente mi recai all'università, pronta in un'altra lezione di lettere. Masticai una caramella alla fragola, le mie preferite e guardai gli appunti della lezione precedente, mentre aspettavo quella successiva. 
«Hey Nina.» La voce di Louis mi riportò alla realtà. Mi voltai verso di lui, ricambiando il saluto. «Daphne mi ha...» Louis stava iniziando uno dei suoi tanti monologhi su Daphne, come al solito. Ma non finì, perchè lo fermai.
«Basta Louis! La devi smettere con Daphne, vuoi capirlo che fa parte del passato? Devi lasciare il passato nel passato. Basta, lei non tornerà, è andata avanti e così devi fare tu. Smettila di credere che lei vorrà tornare da te, perchè non lo farà. Lo dico per te. Smettila.» Sbottai esasperata. Erano giorni, mesi, che facevo a pugni con il passato, cercando sempre di lasciarlo indietro, ma poi le persone e i ricordi ti si presentano davanti. E poi, per finire il quadretto della disperazione, il tuo compagno di università continua a parlarti della sua ex. 
Lui si ammutolì, sapevo che ci era rimasto davvero male. «Scusami.» Sospirai, «sono state giornate infernali, e Matt mi ha richiamato.» Mormorai.
Lo sguardo di Louis si alzò verso di me. «Davvero?» Domandò.
Annuii. «Comunque Louis, l'ho detto per te, passa avanti, ci sono migliaia di ragazze che farebbero carte false pur di stare con te. Non ucciderti per una.» Dissi calmandomi.
Louis annuì, «Grazie.» 
Sospirai e mi recai in bagno, lasciandomi cadere verso il muro. Avevo bisogno di dormire, e di tanto thé, o caffé o qualsiasi altra cosa. Ma dovevo stare lontana dall'umanità per un po'. 











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Salve :D e.. buon inizio settimana a tutti! :D
Posso descrivere questa giornata in due parole: ho sonno.
ç___________ç

Allora, è tutta oggi che avevo in mente il discorso tra Zayn e Nina, all'inizio lo trovavo un po' affrettato, ma poi non mi importava e se mi sono sentita di scriverlo, un motivo doveva pur esserci. (?)
Già, spero che quello che ho detto abbia un senso.
Forse non dovrei più postare di lunedì, visto che mi fa un certo effetto. :c

Comunque, spero che vi piaccia, anche se è ancora troppo corto e chiedo sempre scusa per orrori ortografici.
Un bacio e grazie ancora <3
   
 
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