Ren
guardò la ragazza
sbigottito
-c….c….cosa
scusa?-
-non
ti sto prendendo in
giro. Sono incinta.- la ragazza non sapeva se ridere o piangere.
Ren
la fissò negli
occhi,quegli occhi che quel giorno tanto lontano catturarono la sua
attenzione
e lo resero talmente nervoso da farlo irrigidire tutto. Non stava
mentendo,non
era uno scherzo di cattivo gusto. Nana,la sua futura moglie,era
incinta.
Sarebbe diventato padre. Nana sarebbe stata chiamata mamma.
Non
ci poteva credere.
La
ragazza si sedette. Era
felice? Sperava non fosse vero? Non lo sapeva. Guardava Ren,vide che
era più
sconcertato di lei,e pronunciò una frase che
l’uomo,in piedi di fronte a lei,
non si sarebbe mai aspettato uscisse fuori dalla sua bocca:
-Voglio
tenerlo.-
Ren
spalancò gli occhi,già
spalancati per la notizia precedente,e iniziò a piangere,
silenziosamente.
-Cosa
piangi,stupido? Quella
che dovrebbe piangere dovrei essere io!-
Si
alzò, si avvicinò a Ren,lo
prese per mano. Scoppiò a piangere anche lei.
Ren
l’abbracciò,la voleva
vicino a sé,voleva sentire il suo battito accelerare come
succedeva ogni volta
che si abbracciavano. Voleva che Nana pensasse veramente di tenere il
bambino.
-E
ora come faremo? Cosa
posso fare io per te?-
-Amami
come hai sempre fatto.
Perdona i miei sbagli che nemmeno io riesco a perdonarmi,aiutami a
crescere
perché ora ne avrò veramente bisogno.- rispose
lei,fermamente.
Nella
stanza c’era odore di
colonia,colonia maschile. I due ragazzi,così
stretti,sembravano essere davvero
una cosa sola. Per quanto tempo Nana aveva sognato tutto
ciò? Non se lo
ricordava nemmeno lei. Se prima aveva dei dubbi sul suo rapporto con
Ren,ora
era più che pronta a sposarlo. Voleva una famiglia. Voleva
capire cosa volesse
dire veramente essere felici con l’uomo che si ama e con il
frutto del loro
amore. Si,lo stava pensando seriamente.
Mentre
la sua mente era persa
in mille pensieri,Ren la fece tornare alla realtà: il
ragazzo la stava
stringendo troppo. Una sua mano era silenziosamente passata sotto la
maglia,per
salire dalla schiena alle spalle con una delicatezza unica. Nana
sentì un
brivido scendere in senso opposto alla grande mano di Ren,per poi
sentire che
le sue labbra erano finite sul suo collo,mentre il ragazzo le
sbottonava la
camicetta nera.
Smisero
entrambi di
piangere,avevano capito che rimanere a pensare non sarebbe servito a
nulla,il
bambino sarebbe continuato a crescere comunque. Ren non aveva
intenzione di
fermarsi,e Nana non voleva fermarlo.
-Certo
che sei proprio un
porco,lo sai?- disse Nana in tono provocatorio
-Lo
so bene,Nana.- rispose
Ren mentre le sfilava il reggiseno.
-Non
pensavo che anche in
questo momento avresti trovato la forza di farlo.- rispose lei.
-Sono
un ragazzo tutto da
scoprire,io-le sussurrò lui
Ren
iniziò a baciarle il
petto facendo attenzione a non farle fare movimenti che avrebbero fatto
male al
bambino.
Nana
intanto stava togliendo
la maglia a Ren,così alto e così magro,e gli
slacciò i pantaloni.
Accompagnandoli con le esili mani,li fece arrivare a terra
e,rialzandosi,sfiorò
delicatamente tutto il corpo del ragazzo.
Non
poté fare altri
movimenti: Ren la prese e,delicatamente,l’appoggiò
sul grande divano nella sala
della loro casa. I vestiti ammucchiati in un angolino e loro due,semi
nudi,soli
in quella grande stanza.
Iniziarono
a baciarsi. Nana
era nuda,coperta dall’esile corpo di Ren,e costantemente
pensava quanto fosse strano
provare ogni volta le stesse sensazioni che aveva provato quella notte
di neve.
Ren le aveva aperto le gambe, la ragazza chiuse gli occhi.
Sentì la sua lingua
attraversare ogni punto di piacere,le sue mani scorrere verso il seno
per poi
scendere fino ad accarezzarle le gambe.
Lei,riuscita
a trovare la
forza di muovere gli arti,appoggiò le mani sulla nuca di
Ren; lo voleva di
più,di più, di più. Spinse verso di
sé più che poteva la testa del ragazzo e
soffocò ogni verso emesso. Si contorse,si morse le labbra;
in quel momento
gemiti e versi non sarebbero serviti a niente, era tutto
così magico che le
parole non avrebbero fatto altro che rovinare
quell’atmosfera.
Ren
alzò gli occhi,vide Nana
con un viso sereno,per la prima volta in tutta la giornata e le diede
un bacio.
Lei lo strinse a sé e gli sussurrò una frase
spinta per incitarlo a finirla.
-E
sarei io il porco?-le
rispose Ren,guardandola
-Ovviamente-
disse Nana,e si
sentì prendere dal ragazzo.
Si
guardarono,lui le bloccò
le braccia,le baciò il collo e la finì. Un ultimo
gemito,quasi soffocato da
Nana,e i due si ritrovarono abbracciati,sul divano,a sorridersi
dolcemente.
-Pensi
che dovremmo farlo
meno spesso? Sai…tra qualche mese la pancia
aumenterà…e io ho paura di fare
male al bambino…-chiese Nana preoccupata
Ren
non aprì bocca: la baciò
e le toccò la pancia,così piatta,che non dava
alcun segno di gravidanza. Nana
sorrise: forse la gravidanza avrebbe giovato al loro rapporto. Fino a
quel
momento le cose stavano precipitando,ma quando la dottoressa le ha
confermato
di essere incinta,dentro di sé aveva capito che solo Ren
sarebbe stato il padre
del suo bambino; non Yasu o Nobu,ma Ren. La sua unica paura era quella
di non
essere una buona madre. Se lo era ripetuto tante volte,quasi si era
convinta
che non sarebbe mai stata capace di allevare un figlio; pensava che
sarebbe
ricaduta negli stessi errori della nonna,o ancora peggio,della madre.
Ma vedere
Ren piangere davanti a lei, sentirlo stringersi così
forte,le ha fatto capire
che con lui sarebbe riuscita a fare qualsiasi cosa,persino quella che
nemmeno
lei si sarebbe mai immaginata: creare una famiglia.
Dovette
tornare alla realtà:
Ren non aveva alcuna intenzione di fermarsi.
Era
sopra di lei, il petto
lontano dal suo,con un’espressione che non lasciava doppi
sensi: velocemente si
avvicinò,mise una mano sul collo di Nana, lei si
aggrappò a lui,premette e la
penetrò; lei non poté fare altro che divaricare
ulteriormente le cosce,per incrociarle
sulla schiena di Ren e premere affinché lui le fosse ancora
più vicino.
-Nana…?
Nana svegliati…! Non
dirmi che questa volta ti ho ucciso davvero- la voce di Ren
svegliò la ragazza
-Maledetto-
rispose lei,aprendo
un occhio
-Non
farlo mai più! Mi hai
fatto prendere un colpo! Pensavo di aver stretto troppo-
replicò il ragazzo,con
l’aria visibilmente più tranquilla
-E
hai pensato bene,altri 10
secondi e potevi dirmi addio. Te lo ripeterò sempre: io col
cavolo che ti
sposerò!- Nana prese la mano di Ren e aggiunse -è
tutta colpa tua,mi stavi
quasi per uccidere!-
-Non
dire così,altrimenti la
mia mano si offende…e poi lo sai che ti amo e che non ti
farei mai del male. La
prima volta me lo avevi chiesto tu di soffocarti!-replicò Ren
-Bugiardo!
Me lo avevi proposto
tu!-
-E
ti è piaciuto. Dico male?-
La ragazza sorrise
imbarazzata,e Ren la baciò.
-Uffi
riesci sempre a
chiudermi la bocca.-
Il
ragazzo non disse più
nulla: la baciò di nuovo,ora con più impeto,lei
si strinse a lui e chiuse gli
occhi.