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Autore: NanaOsaki    02/10/2007    6 recensioni
-Sei sicura che fumare ti faccia bene?-interruppe Yasu. -Ormai credo che il mio corpo si sia abituato alla nicotina-rispose Nana,senza guardarlo. -Credo che per una parte di te sia troppo presto per abituarsi al fumo-continuò Yasu,spegnendo la sigaretta a terra e continuando a guardare dritto davanti a sé. -Non so di cosa tu stia parlando,pelatino.- rispose Nana,irrigidendosi. -Non mentirmi.- le disse lui,secco. -Cosa dovrei dirti?-cercò di difendersi Nana

altra mia ff su Nana e Ren,finita dopo ben 14 capitoli...leggetela!♥
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nana Osaki, Ren Honjo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tokyo 2002, primi giorni di aprile. Nana e Yasu sono a casa di quest’ultimo,che stanno tranquillamente chiacchierando e facendo progetti per la band. Hanno bisogno di rilassarsi in attesa del mega concerto che il giorno successivo vedrà i Blast protagonisti.

 -…E poi avremo i fuochi d’artificio, la scritta “Blast” che scende dal soffitto, e alla fine io urlerò “Grazie Tokyoo!!” e salterò e..-
-Si Nana..faremo tutte queste cose,te lo prometto. Ma…seriamente parlando.. ti vedo pallida.. cos’hai?-chiese Yasu
-Nulla…perché? Sono solo eccitatissima per domani!-rispose la ragazza
-Non so…sei sicura di stare bene? Domani è il grande giorno,suoneremo davanti a migliaia di persone,e non vorrei che tu ti ammalassi oggi. Ti conviene andare da un dottore o stare a casa tranquilla.. Ren oggi è a casa,giusto?
-Si,ma non ho alcuna voglia di tornare a casa. Ieri abbiamo litigato… era una sciocchezza ma mi sono stufata di litigare sempre. Non è che potrei rimanere qui fino a stasera? Promettimi solo di non saltarmi addosso in caso dovessi addorm….- Nana non riesce a finire la frase: sta male, dall’espressione sembra che sia in procinto di vomitare.
-Tutto bene,Nana? Cos’ hai?- si allarmò Yasu. Se Nana fosse stata male, il concerto sarebbe stato annullato,e la cosa sarebbe stata catastrofica. Nana non se lo sarebbe mai perdonato, Shin se la sarebbe presa con lei, Nobu avrebbe smesso di suonare e lui avrebbe dovuto dire addio ai sogni di fama e popolarità che aveva sempre,segretamente,sperato.
-No.. ora è tutto ok. Sarà il clima…quest’anno è più caldo del solito.- lo tranquillizzò Nana

Bussarono alla porta. –chi diavolo è ora?- disse scorbuticamente Nana. Era Miu. Yasu le aprì e lei lo baciò teneramente,senza pensarci,ma vedendo Nana si tirò indietro. Non voleva che qualcuno la vedesse scambiarsi effusioni con lui,pur sapendo che tutti erano a conoscenza della loro storia.
-Ciao Nana…Scusate il disturbo…ero passata solo per fare un saluto a Yasu,ma se siete impegnati tornerò stasera.... Ehi- continuò la ragazza,il volto preoccupato -…sei pallidissima.. qualcosa non va? Attacchi respiratori?-
- No no tranquilla,tu continua a sbaciucchiarti con Yasu,io ho solo un po’ di mal di pancia..- rispose scorbutica Nana. Non voleva porsi così,ma le era venuto spontaneo. Quella ragazza aveva baciato Yasu davanti ai suoi occhi. E la cosa le dava fastidio.
-Nana…insomma…quante volte te lo devo dire di essere gentile con le persone? Per di più è Miu,la conosci! Fai la brava e mettiti a riposo- la bacchettò Yasu.
Povero Yasu. Costretto a fare da padre a una bambina di nome Nana Osaki che aveva passato i vent’anni ma ne dimostrava 11. Ma in fondo le voleva bene lo stesso. Lei era Nana,e lui nel profondo l’amava,qualsiasi cosa facesse.

Nana si infilò sotto le coperte del letto di Yasu, chiuse gli occhi e fece finta di dormire. Ripercorse il suo passato. La morte della nonna,il giorno in cui ha incontrato Ren, il giorno in cui hanno fatto l’amore per la prima volta e il giorno della loro separazione. Tutte queste cose se le ricordava benissimo,come se fossero accadute pochi giorni prima. Si ricordava ancora le mani di Ren che scendevano lungo i suoi fianchi,le sue parole sussurrate all’orecchio che le dicevano di stare tranquilla,la sua voglia di stringerlo a sé e non lasciarlo mai,la paura di Ren di farle male e le parole di Nana che chiedevano ancora,e ancora e ancora… queste cose se le ricordava tutte. Le venivano i brividi lungo tutta la schiena se ci ripensava... a Ren aveva dato tutto. La sua mente,il suo corpo,la sua anima. E Ren li aveva trattati con estrema dolcezza. Lui la voleva,e Nana era come in suo possesso. Apparteneva a Ren e lui apparteneva a lei, nessuno dei due era mai stato veramente felice senza l’altro. Nana aveva capito fin da subito che senza Ren nulla sarebbe stato come prima,nessuno l’avrebbe più amata in un modo così puro. Forse nessuno sarebbe mai stato più capace di provare anche un sentimento simile a quello che legava i due. Dopo il concerto dei Trapnest, nel suo cuore sarebbe voluta saltare su quel maledetto palco che la divideva da Ren per abbracciarlo e baciarlo davanti a tutti,ma il suo orgoglio e la sua paura non gliel’hanno permesso. Aveva sempre saputo che Yasu aveva ancora contatti con lui,ma non ha mai chiesto aiuto per rivederlo. Ha deciso di incontrarlo pensando di riuscire a troncare ogni rapporto,ma chi voleva prendere in giro? Lei sapeva che lo amava ancora. Dopo due anni,lo amava ancora. Hachi,il giorno prima,le aveva chiesto se era ancora innamorata di lui. Perché non aveva risposto? Non era forse amore il suo? No.. quella parola così comunemente usata come affetto,non poteva essere associata al legame che la univa a Ren. Non poteva risponderle con un “sì”,perché non sarebbe stato vero. Lei era felice se Ren sorrideva, e Ren piangeva se Nana era triste. È semplice amore questo? Attaccamento morboso? Non lo aveva mai capito,o forse,non le interessava saperlo. Voleva solo Ren. Ren,Ren,Ren. Voleva averlo solo per lei. Voleva essere solo sua.
 Nei suoi sogni però non compariva mai  Hachi. Lei faceva parte della sua vita in modo a sé stante,non aveva bisogno di rivederla nei sogni. Si chiedeva spesso lei se l’avesse mai sognata,ma non aveva il coraggio di chiederglielo.
Hachi. Dolce,gentile e disponibile. A volte ingenua. Ma era stata l’unica persona a volerle bene senza secondi fini. Ora lei aveva Takumi,e sua figlia sarebbe presto nata. Anche lei pensava spesso a un figlio. Magari non l’avrebbe fatto mai nascere, “non sarei una buona madre” si ripeteva,ma in realtà aveva sempre desiderato averne uno. In fondo, erano anni che faceva l’amore con Ren. Possibile che non era mai capitato?  Aveva passato i vent’anni. E Ren,un figlio lo voleva tanto.  
Hachi stava per partorire, e lei? Una famiglia quando l’avrebbe costruita? Per lei la famiglia erano i suoi amici e il suo uomo. Ma non voleva altre persone? Si addormentò con questa domanda.

-Nana…?- sussurrò Miu. Non ottenne nessuna risposta.-Yasu…Nana dorme. Vuoi che vada o preferisci che resti?-
-Resta pure-disse l’uomo,e l’abbracciò. Si spinse oltre,baciandola prima sulle labbra poi sul collo. Infine,si sentì aprire e chiudere una porta. Silenzio.

Nana si svegliò rintronata. Aveva dormito? Non se n’era accorta. Guardò l’ora,vide che erano le sei e mezza. Nel display del cellulare,anche due chiamate perse: Ren.
-Cazzo- pensò –avrei dovuto avvertirlo che non tornavo a casa. Ma…che diavolo è? Cosa sono questi rumori?- tese l’orecchio. Sentì dei rumori. Un leggero sbattimento di qualcosa contro un comodino,forse. I rumori divennero più persistenti. Tum,tum,tum. Dei gemiti.
Un tuffo al cuore. Nana spalancò gli occhi.-No no no. Ti prego no. Yasu e Miu sono di là. No diavolo no. Non è possibile.- stava per scoppiare a piangere. Non voleva sentire quello che stava sentendo. I rumori si intensificarono. Un rumore stridulo uscì dalla bocca di Miu. Nana si tappò la bocca per non gridare. “Non lo faremo fino ai 50 anni”diceva Yasu scherzosamente. E Nana in fondo voleva pensare che lo dicesse sul serio. Voleva che rimanesse suo per sempre. “Bugiardo. Schifoso bugiardo. Non puoi farmi questo. Avevi detto che ti eri innamorato di me,e ora? Ti stai scopando Miu quando sai benissimo che io sono qui.” Nana non sembrava più lei. In cuor suo,in quel momento stava odiando Yasu,o forse,stava odiando Miu per essere nata.
Si nascose sotto le coperte,sperando di svanire nel nulla. Non voleva che loro sapessero. Voleva svegliarsi da quell’incubo. Voleva pensare di dormire ancora e che,sveglia,avrebbe capito che Miu non era mai esistita. Ma quella era la realtà,e lei ne era consapevole.
Chiuse gli occhi.

-Nana? C’è Ren al telefono. Vuole parlarti.-
La voce di Yasu svegliò la ragazza. Allora era veramente un sogno? No. Se lo ricordava bene. Non era un sogno. E lei aveva solo fatto finta di dormire. Erano le sei e quaranta e tutto era successo veramente.
-Chi…chi?- chiese Nana
-Ren. Tieni.- rispose Yasu passandole il telefono.
Parlarono per qualche minuto. Nana disse che sarebbe tornata per cena e di non preoccuparsi perché lei stava bene. “ti amo”disse,e chiuse il telefono.
-stai davvero bene?- le chiese serio Yasu
-si…non lo so. Forse è meglio che vada da un medico. Credo proprio che tu abbia ragione,è meglio che io mi faccia vedere da uno specialista. Andrò ora. Grazie mille per l’ospitalità e scusami se mi sono addormentata nel tuo letto.- Nana pronunciò tutte queste parole senza una grande convinzione,ma avrebbe tenuto fede alla promessa fatta.
-Nessun disturbo. Miu è andata via poco fa,ti saluta. Se vuoi posso accompagnarti io..-
-No grazie. Vado da sola.-

Nana si diresse verso il suo medico. Sicuramente l’avrebbe aiutata. La sala d’attesa era poco affollata,e dopo mezz’ora toccò a lei entrare.
-Signora Osaki? Prego,è il suo turno.-
La porta dello studio si chiuse.

Nana tornò a casa,il volto distrutto. Ren appena la vide si preoccupò:
-Cos’hai fatto?? Yasu mi ha detto che stavi male. Sei andata a farti vedere?-
-….si- rispose la donna
-e cos’ha detto??-
-…-
-Nana,cosa ti ha detto? È qualcosa di grave? Nana? Devi dirmelo!- Ren divenne visibilmente preoccupato
-Ren…io…devo chiamare Hachi.-
La ragazza prese il telefono e chiamò Hachi. Si chiuse in camera.
Dalla sala,si sentì solo la donna piangere. Ren si preoccupò tanto da chiamare Yasu,ma egli gli disse che non sapeva come aiutarlo,visto che la ragazza non aveva parlato nemmeno con lui.
Nana uscì dalla camera. Si asciugò il viso,e Ren si avvicinò a lei.
-Pensi che ora sia spaventato abbastanza per potermi dire cos’hai?-disse l’uomo agitato
-Ren.. non è una cosa facile da dire. Il medico mi ha detto delle cose…non pensavo che sarebbe successo proprio ora. E soprattutto,proprio a me-
-Nana che cosa ti ha detto il medico? Per favore dimmi cosa ti ha detto quel fottutissimo medico! Ho bisogno di saperlo! Voglio sentire uscire dalla tua bocca cosa ti ha detto,non saperlo da qualcun altro! Ti prego Nana..-Ren stava per piangere. Per la prima volta,il suo Ren si era mostrato vulnerabile.
-Ren…il fatto è…il dottore mi ha fatto dei controlli…e….non so come sia possibile….ma… sono al secondo mese di gravidanza.-
  
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