Il fuoco di Pisces brillò ancora per qualche attimo, poi si estinse – la dodicesima fiamma. L’ultimo passo verso l’orlo del baratro.
«Chi semina vento …».
Saga rientrò nella sala del Trono in un fruscio di vesti nere come il terrore, sicuro nell’incedere.
Che quegli insetti e la loro ragazzina venissero pure: lui, Saga di Gemini e Gran Sacerdote, li avrebbe schiacciati senza fatica, mettendo finalmente fine a una partita vecchia di anni.
«Avevi torto. Tu hai sempre avuto torto» sussurrò, al nulla.
Da qualche parte del Tempio deserto, gli parve arrivare in risposta una risata beffarda – quasi sarcastica.
«Chi semina vento raccoglie tempesta. Vedrai, Saga, vedrai».