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Autore: Netmine    19/03/2013    6 recensioni
Cap 17- La giovane sconosciuta rivolse i suoi occhi viola verso la nuova arrivata e la fissò con intensità, poi lo scenario cambiò un'altra volta. [..] Le si avvicinò fino a riuscire a poggiarle le labbra sull'orecchio "Ricorda, fidati di me"
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Cap 21- Sembrava un vecchio in tutto e per tutto ma, se lo si sapeva osservare, ci si accorgeva di quel qualcosa che rendeva la sua età indefinibile.
Si portò l'indice difronte alla bocca "Shh. Non urlare. Non voglio farti del male, non te ne ho mai voluto fare" Carol era impaurita e l'uomo se ne accorse "Non mi credi. So di averti ferita, ma è stato involontario!" quasi urlò quest'ultima frase, come se lo tormentasse.
"Allora perché lo hai fatto?"
"Non mi aspettavo di vedere un'altro come me qui! Ero contento, ma sapevo che ti avrei dovuta avvertire e questo mi faceva soffrire molto. Stavo lottando contro di me, non volevo ferirti" sembrava sincero e Carol non ebbe il cuore di replicare.
"Come te? Che avremmo in comune?"
"Sei reale! Tu sei reale e lo sono anche io!" cambiò repentinamente umore e rise di gusto "Sei reale" ripetè, assaporando quelle parole
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passarono così i mesi successivi. Ogni volta che ne aveva la possibilità, Carol andava da Amanith e si spingeva al limite delle sue forze per imparare tutto quello che poteva. Imparò a meditare, ad espandere l'anima oltre il corpo e a mantenere quello stato il più a lungo possibile. Imparò a rintracciare l'anima  delle altre piante e a rassicurarle per potervi fondere la propria. Imparò a conversare con esse, a comprenderle, e imparò che erano molte le lingue che parlavano. Imparò ad entrare profondamente in contatto con loro fino a non distinguere più la differenza tra le loro forme, senza perdere coscienza se stessa. Imparò come conoscere il territorio attraverso le radici degli alberi e tante cose aveva ancora da imparare. 
Si allenava giorno e notte, ogni giorno. 
In casa non era molto presente, ma faceva del suo meglio per non mancare ai suoi doveri e non fare preoccupare i suoi familiari. 
 
Una mattina venne svegliata da un buonissimo odore che proveniva dal salotto. 
Stropicciandosi gli occhi e sbadigliando ancora, vi andò e trovò la tavola imbandita con mille leccornie. "Mamma! Che bell'aspetto.. Ma potevo pensarci io, hai già tante cose a cui pensare.." Carol vide delle buste che conosceva molto bene "Ma quelle vengono dalla pasticceria della signora Bergin? Quando li avete presi?" li aprì, curiosa "Sono i miei preferiti!!" La pasticceria della signora Bergin era la migliore della città e la sua specialità erano i biscotti allo zenzero e quelli alla cannella di cui erano piene le due buste. 
La signora Robins sorrise affettuosamente "Devi ringraziare Connor per questo. Ieri, mentre eri fuori, è andato in città a prenderteli"
Carol si sedette a tavola, sinceramente scossa dal gesto del fratello. Era un ragazzo generoso, ma di solito si limitava a intagliarle qualcosa in un pezzo di legno "Papà e gli altri dove sono? Rich non era a letto.."
"Dovrebbero arrivare a momenti, hanno una bella sorpresa per te.." Tentava di fare la misteriosa ma le si leggeva chiaramente in faccia che non vedeva l'ora di spifferare tutto.
"Una sorpresa per me? Perché?" 
Si mise a ridere e prese un biscotto, porgendone un altro a Carol "E' il tuo compleanno, scemotta! Oggi diventerai ufficialmente adulta.. Sono così fiera di te!" L'abbracciò stretta e le scompigliò i capelli prima di mandarla in camera a  mettere qualcosa di grazioso per l'occasione.
Carol era ancora perplessa, come poteva essere già il suo compleanno? Non le sembrava che fosse passato così tanto tempo, eppure il clima era cambiato. Il caldo era diventato soffocante, e animali e piante avevano bisogno di molta più acqua.. Ancora incredula si mise uno dei suoi abiti preferiti, indossò il ciondolo e raccolse i capelli come le aveva insegnato sua madre.
Dopo mezz'ora circa si sentì finalmente il rumore del carretto e delle voci.. Più di quelle che sarebbero dovute essere!
Carol corse fuori dalla porta "Ailis, Dairiel!" vide le sue due care amiche d'infanzia e le scesero delle lacrime. Non passava più tanto tempo con loro da quando, qualche anno prima, si era trasferita fuori paese e questa era stata per lei la cosa più difficile da superare. 
Si abbracciarono "Mi siete mancate tanto!"
La ragazza bassa dai capelli rossi si asciugò gli occhi "Non è più lo stesso in paese senza di te.."
Carol la strinse ancora più forte "Lo so, Dairy.. E quando avvicino ho sempre molte cose da fare e non riusciamo a vederci.. Ma vi prometto che passeremo più tempo insieme!"
Le tre entrarono in casa e si sedettero sul letto di Carol per raccontarsi tutto, nessuna di loro aveva segreti con le altre.
Parlarono per ore del più e del meno, Ailis e Dairiel avevano davvero molto da raccontare a Carol e le raccontarono tutti gli avvenimenti più esilaranti che riuscirono a ricordarsi.
Ailis tirò fuori da una borsa un piccolo pacchetto che porse a Carol. Era  rettangolare e ricoperto con una bellissima carta blu notte. "E' per te. Un regalo di compleanno da parte nostra.. Non è niente di speciale, ma così avrai qualcosa di nostro sempre con te" La ragazza aveva gli occhi rossi e questo commosse Carol più di qualunque altra cosa, poiché Ailis era sempre stata molto riservata e poco incline a manifestare le proprie emozioni. 
Scartò il pacchetto con molta cura. Sotto la carta si celava un elegante scatola, vi tolse il coperchio. Sul fondo c'era un braccialetto formato da tante piccole sfere di legno intagliate. Era molto semplice e unico, oltre che perfetto per lei. "Ragazze, è bellissimo.. Grazie del pensiero, non lo toglierò più!"
Dopo aver indossato il braccialetto, prese il coperchio per richiudere la scatola e ne scivolò fuori una lettera.
   
 
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