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Autore: KidStardust    19/03/2013    2 recensioni
Sono le 9.43, la mia testa è già collassata all’ultimo banco, il professore spiega ma nessuno lo ascolta, c’è chi parla con il compagno di banco, chi gioca con il telefono e chi, come me, attende il lento scorrere del tempo… il guaio è che lo faccio solo io.
Il mio nome è Francesco, ho 18 anni e questo è il mio ultimo anno scolastico. Sono tutti agitati per la maturità e al contempo tristi perché non si rivedranno mai più fra loro. La falsità della gente, per 5 anni siete usciti insieme nei modi più assurdi e disparati, adesso improvvisamente si interromperanno tutti i contatti, che belle amicizie! Forse è per questo che non ne ho mai avute, sono altamente asociale, depresso per i comuni mortali, ma la verità è che questo mondo non è all’altezza delle mie aspettative e non mi da ciò che vorrei, anche se in parte questa è colpa mia visto che sono pessimista e arrendevole. Ecco io chi sono, ed ecco la mia storia…
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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<< Diego, che cazzo fai? >>
<< Cosa? Pensavo che anche tu lo volessi, eddai lasciati andare >>

Mentre lo allontanai vidi Francesco scappare via, ci aveva visti! Ma perché era lì? Perché si era spinto così lontano dalla festa senza Arianna? La mia mente si tempestava di domande a cui non avevo nessuna risposta, non mi rimaneva altro che chiederglielo, così passò il fine settimana e arrivò finalmente lunedì, potevo cibare il mio cervello affamato di domande, potevo scoprire perché era lì.

<< Ciao Francesco, possiamo parlare… >>
<< Scusa Eleonora sono di fretta >>

Così facendo aumentò il passo e mi lasciò indietro, di nuovo, pensavo di essere intelligente, tutti quei dieci a scuola potevano sembrare delle prove, ma erano solo inchiostro sopra della stupida carta. Quel giorno alla scogliera con Francesco, quel giorno di spensieratezza e divertimento, non mi ero resa conto che Francesco era più “intelligente” di me, studiare tanto ti rende saccente, ma la vita è la migliore maestra e lui aveva partecipato a tutte le sue lezioni, quel giorno vidi Francesco un passo avanti a me e quando capii di essermene innamorata in un futuro speravo di camminare al suo fianco, ma non fu così, Arianna! Esatto, Arianna era al suo fianco, io ero sempre un passo indietro, sempre un passo indietro.

Faceva male, evitare Eleonora faceva male, non avrei saputo cosa risponderle, in realtà non sapevo neanche le domande ma questo, il dubbio, era ciò che mi spaventava di più. A scuola fu peggio, la lezione era solo un sfondo, un luogo finto di cartapesta che serviva solo da scenario, i protagonisti? I suoi occhi, avevano un ruolo in primo piano, mi fissavano, mi guardavano in modo triste, non riuscivo a sostenere lo sguardo, l’unica via di fuga era il mio quaderno, il mio quaderno per lei. Le ore passavano e la campanella finalmente suonò, Eleonora stava per venirmi incontro, così presi tutte le cose che c’erano sul banco e uscii in fretta e furia dalla classe, ma feci un errore madornale, un errore madornale che mi salvò la vita.

<< Francesco, aspetta! >>

Non feci in tempo, Francesco mi evitava, e la verità è che non sapevo neanche perché. Abbassai lo sguardo, una sensazione di tristezza mi attraversò il corpo e mi fece rabbrividire, ma poi vidi che sul suo banco era rimasto un quaderno, era tenuto bene, troppo bene per essere di Francesco, così iniziai a sfogliarlo.
‘Oh mio dio!’, queste furono le parole che uscirono dalla mia bocca, era di Francesco il quaderno e tutte le parole in esso erano per me, il suo amore scritto nero su bianco era tra le mie mani, una lacrima iniziò a solcarmi il volto ma finì per rallentare la sua corsa all’altezza della bocca, le stesse parole che avevano fatto nascere quella goccia erano le stesse che avevano creato un sorriso a trentadue denti. Avevo tutto ciò che un innamorata desidera, la conferma che questo sentimento era ricambiato, ora non mi rimaneva altro che prendere il coraggio in mano, la bella stagione diede il via al periodo delle feste e questo sabato c’era quella in spiaggia. ‘Non vuole parlarmi? Bene, lo metterò spalle al muro sabato e risolverò tutto’, la mia mente aveva già elaborato un piano, vedevo il traguardo, finalmente avrei potuto camminare al suo fianco, il mio cuore solitario avrebbe avuto finalmente un compagno.
  
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