Eccomi qui! Mi dispiace per il
ritardo terribile! Chiedo perdono!
La scuola ha avuto inizio, ma
devo ammettere che va tutto bene!
Rimpiango, però,
tutti quei
giorni passati al pc dove potevo fare di tutto senza preoccuparmi dei
compiti.
Sia maledetto chi ha inventato la Scuola, e sia benedetto chi ha
inventato le
vacanze estive! =.= Passiamo ora alle risposte alle recensioni del
capitolo
precedente [Grazie ç.ç, ragazze, mi fate felice!!]
Rec:
Irene Adler: Dici che l’ho reso bene Orochimaru? A me mi è sembrato un po’ troppo loquace, però se è venuto fuori malvagio e sadico quanto l’originale sono felice *-* Grazie, come sempre, per la recensione! ^-^ Te ne sono grata! Ora ti lascio, baci!
gio93: XDD Scrivere tragico è la mia passione, lo sai… mi diverte XD è più forte di me! Di te posso sempre contare per una recensione! *-* Grazie, nee-chan, tvb… tu sempre con Itachi, Itachi e Itachi… non hai altro in mente a parte il tuo misterioso assassino preferito? XD Ora ti lascio, bye bye!
kakashina93: ^0^ ciau! Non ti preoccupare, ti sei fatta delle vacanze da sogno senza di me tra i piedi! Ti invidio! XD io non riesco a togliermi dai piedi da sola… Scusa per gli infarti, non pensavo ne provocasse! °-° XD Non ti preoccupare per Kakashi, è tutto a posto…non morirà di certo per questo! XD ora vai, leggi il chap, che ti sto facendo perdere tempo! Baci!
Isatachi: Non ti preoccupare! Tutti si meritano una vacanza in santa pace!^^ E sì, ma non solo un anno con Itachi… tutto si spiegherà più dettagliatamente in seguito! Fino ad allora spero di averti con me XD ciao ciao!^^
_Ellis_: ^0^ Nee-chan! Se io voglio farti venire un infarto, tu allora vuoi farmi commuovere! Che bello… *me al settimo cielo* E già, certi hanno proprio tutte le fortune, ma Gin ha anche un bel po’ di sfortune, se vogliamo essere precisi XD L’idea di Sasuke e del Lampone mi è venuta in mente guardando dei disegni chibi, dove accostavano ogni personaggio ad un frutto…*-* tanto carini… ok, ok, calmiamoci. Ora ti mollo, vai a leggere XD goodbye, nee-chan… non mi morire sul colpo se ci saranno altre scoperte!
_Eleuthera_: *-* ELE-CHAN! Ti aspettavo!*__* devo dire che tutta la ff è nata dalla storia dello sharingan, te lo giuro… inizialmente avevo pensato a Itachi, Orochimaru e allo Sharingan, poi è tutto venuto fuori da solo XD Devo ringraziare mio fratello per questo! Però è una storia troppo lunga da raccontare! Io non smetterò mai di dirti che adoro le tue recensioni, mettono in risalto quello che voglio veramente far saltare all’occhio nei capitoli. *-* beh, ora ti lascio andare a leggere chi è realmente quella G… ^0^ ciao ciao, e grazie!
Bebyangeldark: ^-^ thank you, my dear! =P Eh sì, allieva e CAVIA, se vogliamo usare il termine giusto. Comunque verranno fuori altre cose… oh, sì che verranno fuori! ]XD ti ringrazio per la rec! ^^ bye!
E
ora, lettori e recensitrici, lascio il capitolo nelle vostre
mani…^^
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Capitolo 19: I Ragazzi Della Sabbia
Saltello
leggermente mentre il venticello
estivo mi investe i polmoni.
Finalmente
è arrivato questo giorno!
Lo
aspettavo ormai da mesi!
Ed
eccoci qui!
-Itachi-sensei!
Itachi-sensei!!!-
Urlo
avvistando in lontananza le spalle
larghe coperte da capelli neri del mio sensei.
Lui
si gira un po’ osservandomi mentre corro
verso di lui.
Alza
una mano in segno di saluto.
-Itachi-san,
ti cercavo! Sparisci sempre
quando si ha bisogno di te!!-
Esclamo,
buttandomi a sedere sull’erba umida
accanto alla sua tunica nera.
Rotolo
un po’ ridacchiando, poi mi fermo e
incrocio lo sguardo con gli sharingan di Itachi-san.
Il
viso un po’ appuntito, gli zigomi non
troppo tondi ma neanche spigolosi.
-Bisogno
di me? Perché?-
Domanda
lui, ingenuamente.
-Su,
Itachi-sensei! Non dirmi che non ti
ricordi che giorno è oggi!-
Lo
schermisco. A volte la sua memoria fa più
cilecca della mia!
-Non
saprei. Perdo la cognizione del tempo…-
-Itachi-san…-
-Sì?-
-Oggi
è il 9 giugno!-
-Ah
sì…e quindi?-
-Senza
offesa, sensei…ma la tua memoria fa
pena!-
Silenzio.
Mi continua a fissare.
-Lo
so.-
Scoppio
in una risata argentina, mentre mi
piego in due tra le risa.
-E
lo ammette pure! Ma Itachi-san! Oggi…-
-Sì?-
Alzo
lo sguardo. Sorrido apertamente.
-Buon
compleanno, sensei!-
Urlo,
saltandogli al collo per abbracciarlo.
Lui viene catapultato all’indietro sull’erba.
Raspo
nella tasca dei pantaloni, da cui ne
estraggo un fiorellino sgualcito.
-Non
ho trovato niente di meglio… mi
dispiace!-
Dico,
porgendogli il bocciolo bianco.
Continuo
a sorridere ingenuamente, non avendo
intenzione di alzarmi.
Lo
vedo sorridere un poco, per poi ricambiare
l’abbraccio.
Il
caldo non mi è mai piaciuto tanto!
-Grazie…-
***
Passi.
L’unica cosa che sento da 10 minuti sono dei PASSI.
Semplici,
leggeri, impazienti, passi.
Di chi? Non ne
ho la più pallida idea.
Perché non lo so?
Perché non ci vedo. Ecco la verità!
Mi sono
svegliata.
Ho aperto gli
occhi.
E
l’unica cosa che ho visto è stato il buio.
Inizialmente ho
pensato “…ci sarà la luce
spenta!”
Però
dopo ciò che ho scoperto su Orochimaru non mi stupisco
più di niente.
Quando poi ho
sentito la voce di quei passi…
-Sono le 12.
E
ho fame. Non si può pranzare in questo
posto?!-
Per cui sono
SICURA che non ci vedo più. Sono SICURISSIMA.
Perché
se a mezzogiorno ci fosse un buio del genere
significherebbe solo che il mondo sta per finire o roba simile.
Ma dato che la
terra non sta per esplodere, tutto ciò
significa solo che sono cieca.
. . .
Porco cane.
Porco cane.
Ma…perché
a me?!
Si
può sapere?!
Io non ho fatto
niente di male nella vita, a parte vivere
come una bambinetta felice e contenta che saltella lungo i prati
fioriti
canticchiando qualche canzoncina da marmocchi.
E ora qualcuno
mi dica perché questo dannato destino le ha
riservate tutte per me, queste maledette sfortune!
Ok, devo
calmarmi. Sottopormi a stupide domande a cui non
posso rispondere non serve proprio a niente!
Per prima cosa
devo scoprire dove diavolo sono.
Poi,
potrò pensare al resto.
Con le braccia
mi alzo a sedere sul duro ripiano su cui ero
malamente stesa.
-Finalmente la
bella addormentata si è svegliata!- Dice la
voce, con tono irritato. Si direbbe un ragazzo.
Tengo gli occhi
chiusi, mentre cerco di prendere un po’ di
equilibrio.
-Potevi pur
sempre svegliarmi se ti irritavo tanto!-
Rispondo a tono, cercando di capire se il mal di testa che ho
è dovuto al mio
risveglio o a quel ricordo…
Anche se sono
propensa di più per la seconda opzione.
Itachi.
Nonostante non
mi ricordi niente, sento caldo quando penso a
quel nome. Forse lo stesso caldo che provai quel giorno nel suo
abbraccio…
Mi ristendo con
una mano sulla fronte. Ho le dita gelide.
-Dove siamo?-
Domando, stringendo le palpebre con le tempie
pulsanti.
-Alla torre
centrale.- Risponde la voce irritata.
-E
perché?- Chiedo, non specificando cosa voglio sapere.
-Secondo te?!
Bisogna arrivare qui per concludere la prova,
no?!- Esclama il ragazzo, con tono da chi ha voglia di uccidermi per le
domande
stupide che pongo.
-Non intendevo
quello!- Ribatto alzando il tono per tenere
testa all’altro. –Chiedevo perché IO
sono qui!- Dico poi, con tutta la mia
buona volontà di non perdere la pazienza.
-Come se io
sapessi cosa passa per la testa di mio fratello!
E’ lui che ha voluto portarti qui. Sinceramente io ti avrei
più volentieri
lasciata in pasto alle belve della foresta!- Esclama la voce, sbuffando
sonoramente alla fine della frase.
-Che
galantuomo! Se devo fare del sarcasmo, allora, anche io
avrei preferito rimanere là invece di starmene qui a parlare
“amichevolmente”
con te!- Irritata più che mai mi verrebbe da strozzarlo.
E’ un peccato che io
non sappia dove si trovi precisamente!
-Ah ah ah.
Spiritosa la ragazza! Sappi che avrei espresso il
tuo desiderio con piacere se non fosse stato per Gaara!-
G…Gaara?
Non era quel ragazzo che…?
-Uh, quindi tu
devi essere Kankuro neko-san*!- Lo prendo per
i fondelli, ricordando le sue buffe orecchie da gatto sulla testa.
Torno a
sedermi, poggiando la schiena a quello che sembra un
muro di pietra, sorridendo sotto i baffi. Gli occhi sempre ben chiusi.
Come se
aprirli facesse tanta differenza!
-Ehi! Come ti
permetti, ragazzina!?
Si forma un
disumano silenzio nella stanza. L’aria è quasi
irrespirabile.
Che
sarà successo a Sasuke? E Naruto e Sakura? Oddio,
Kakashi mi ucciderà. Non sono riuscita a mantenere nemmeno
una stupida
promessa…
-Che ti
è successo in quella foresta?- Chiede Kankuro, meno
irritato di qualche minuto fa, interrompendo i miei pensieri di auto
compatimento.
-E’
una storia lunga. E non credo tu voglia ascoltare la
storia della mia vita dal momento in cui ho visto per la prima volta la
luce ad
oggi. Anche se non sarei comunque in grado di raccontartela, dato che
nemmeno
io conosco tutto ciò che mi è successo.- Dico,
tentando di convincere questo
tipo che non ho proprio voglia di parlare.
-Ok,
ok. Starò zitto… Diavolo
come sei acida, ragazzina!- Ribatte Kankuro, con astio.
-Non sono
acida. Non mi va di raccontare della mia vita a
dei tipi come te che non conosco. Tu la verresti a raccontare a me, la
tua
vita?- Domando retorica.
Lui rimane in
silenzio, sbuffando. Sento una porta sbattere
e subito un brivido gelido mi investe.
-G…Gaara…?-
balbetta Kankuro, con voce tentennante. Le mie
orecchie si drizzano al solo pronunciare quel nome.
-Kankuro. Esci
di qui.- Dice la sua voce profonda, in un
ordine secco.
Neko-san sembra
tentennare. O almeno, immagino.
-Ma…
ok…- Sibila poi infastidito.
La porta sbatte
e torna il silenzio.
Come vorrei
rivedere il suo viso…dopotutto vorrei rivedere
qualunque cosa, ma ci si può accontentare anche di un viso!
-Come ti
senti?- Domanda con tono piatto, come se fosse una
domanda di sola cortesia e che non gliene fregasse niente della
risposta. Beh,
forse è vero, però sempre meglio rispondere. Cortesia.
-Meglio che in
quella foresta.- dico io, sorridendo a ciò
che non vedo. Non so neppure dov’è, se
è per questo, per cui mi rimaneva solo
la possibilità di brancolare a caso, sperando di beccarci.
–Toglimi una
curiosità…- continuo poi, infastidita forse dal
silenzio formatosi.
Ricevo in
risposta un grugnito d’assenso.
Potrebbe fare
concorrenza a Sasuke per la loquacità. Anzi, FA
concorrenza.
-Per quale
astratto motivo ti sei disturbato a farmi portare
qui da tuo fratello, quando, per facilitarti la scalata verso il
diventare
Chuunin, potevi lasciarmi là ed avere
un’avversaria in meno?- Dico, estraendo
un discorso complicato da quella che poteva essere una frase di 4
parole: Perché
– mi – hai - salvata?
Si forma di
nuovo quella situazione fastidiosa di silenzio
in cui non sai cosa sta per accadere: del tipo ti risponderà
civilmente o ti
salterà addosso per ucciderti…
Tanto non ci
vedo! Potrei restare qui ad inventarmi le
ipotesi più strane che non servirebbe a niente.
Uffa! Ma dico
io, perché cavolo dovermi accecare, quando
avrebbe potuto semplicemente immobilizzarmi!
Odio non
vederci! Perché così posso solo usare gli altri
sensi: la stanza puzza di chiuso, ho fame, c’è
silenzio e non ho nemmeno la
forza di alzarmi.
Spiegatemi cosa
cavolo posso farci con i 4 sensi rimanenti!
-Con quella
frase dell’altro giorno, mi hai sfidato. E io ho
intenzione di combattere contro di te in qualunque caso.-
Wow.
E dire che la
mia non era neppure una sfida; era per lo più
una raccomandazione! Va be’.
-Grazie per il
pensiero, comunque.- Dico in un sussurro.
Qualche respiro
profondo. Qualche sbadiglio. E la sonnolenza
abbandona le mie membra. Mi alzo a sedere, con le tempie che non mi
pulsano
più.
-Senti…-
Esclamo, curiosa. –Perché sei così
freddo con le
persone?- Domando, forse incautamente.
-Mia madre
è morta quando nacqui. Mio padre e i miei
fratelli da allora mi odiano. Tutti mi allontanavano a causa del demone
che
vive dentro di me, e che quando ha avuto il sopravvento su di me ha
fatto migliaia
di morti. Sono un assassino, in pratica. Uccido perché mi
diverte. E perché è
l’unica cosa che so fare, a parte amare me stesso e odiare il
mondo intero.-
Oh mio
Dio… Gaara ha avuto un’infanzia più
percossa della
mia. Forse. Odiato da tutti.
A me non
è mai successo. Da piccola avevo i miei genitori
vicino, quando sentivo il vuoto delle amicizie che non avevo.
Eppure… mi pare
quasi di capirlo.
-Tutti uguali a
questo mondo.- Penso a voce alta. –La sfiga
persiste nell’infanzia delle persone.- Rido poi.
–Sai, da piccola ho sterminato
tutto il mio villaggio perché persi la pazienza e il demone
del Tuono a 5 code,
che abita al mio interno, è riuscito a prendere il
sopravvento su di me. Da
quel giorno in poi non ricordo altro che tratti di ricordi sfocati.
Nessuno mi
degnava di un sorriso a parte i miei genitori. Io almeno delle persone
care le
avevo. Mi dispiace di non poterti capire appieno, Gaara…-
Racconto, come se
qualcuno avesse chiesto il mio parere. –Ma il passato
è passato. Ricordatelo.-
Finisco in bellezza, con una delle frasi fatte di Kakashi. Sembrava
appropriata
al momento.
-Lo
terrò a mente.- Dice. Pochi secondi dopo la porta sbatte
e io mi ritrovo sola.
Sospiro.
Ho una voglia
matta di parlare con Kakashi. Non ce la faccio
a tenermi tutto dentro! Già aver raccontato tutto questo a
Gaara dopo pochi
minuti che mi ero lamentata con Kankuro di odiare far sapere i fatti
miei alle
persone che non conosco ne è la prova!
Non ce la
faccio, devo sfogarmi! Ti prego, Kakashi, arriva!
Arriva!!
Dei passi in
lontananza, una corsa sembra. La porta cigola e
una voce fa la sua apparizione:
-Ginny-chan!-
Dio, non ci
credo. Allora è vero che volendo una cosa quella
accade. Tutti dicono il contrario!
-Kakashi?-
Domando, con gli occhi ben chiusi.
-Gin, cosa
cavolo ti è successo? Mi hanno chiamato dalla
torre centrale dicendo che sei arrivata qua svenuta.- Esclama Kashi,
con voce
preoccupata.
-N…niente
di preoccupante.- Dico, con il viso basso.
-Sei sicura?
E…perché cavolo non mi guardi?!-
PERCHE’
NON TI VEDREI LO STESSO FORSE?! Dannazione a te,
Hatake! Rendi tutto più complicato di quello che
è!
-Un piccolo
incidente, ti ho detto…- Cerco di replicare.
Lo sento
avvicinarsi velocemente.
-Incidente? Che
TIPO di incidente?!-
Che faccio?
Glielo dico o non glielo dico? Eppure io l’ho
“chiamato” perché volevo parlargliene.
Perché mi sto ricredendo?
-Beh, un
tipo…nella foresta… mi ha fatto uno strano jutsu
agli occhi. E ora diciamo che non ci vedo…- Spiego, come se
fosse la cosa più
naturale del mondo ritrovarsi cieca improvvisamente. Diavolo, vorrei
davvero
raccontargli tutto ma non ce la faccio!
Prima che possa
tirare un altro urlo di preoccupazione
prendo parola io di nuovo:
-Calmo, calmo!
Ok, tenterò di raccontarti tutto.
Però…non
uscirà da questa stanza, la storia, ok?- Dico, prendendo
coraggio.
-Ok, piccola.
Ora spiegami tutto.-
-Beh, tutto inizia da
Orochimaru…-
I’m
the son of pain.
Welcome
my new fate.
Thunder
Gods I pray.
I
deny hell’s flames.
(Son
of Pain – The Rhapsody)
_________________
*Kankuro neko-san= Per chi non
lo
sapesse, neko significa gatto in giapponese.
Ringrazio con tutto il cuore
_Ellis_ per avermi sopportato nelle mie
crisi isteriche da blocco dello scrittore! Thank you,
nee-chan, tvtttb!!
^_^