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Autore: Alex_Loves_Blaise_89    07/10/2007    1 recensioni
Nuovi arrivi a Hogwarts: due affascinanti gemelli provenienti da Durmstrag. Alexandra e Jonatan, allievi brillanti e dotati di un potere straordinario, non sanno ancora che i loro amori e intrighi li conivolgeranno presto in un'avventura senza confini...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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"Indovina con chi sono uscita a Hogsmeade, Ginny?" Hermione sorrideva raggiante all'amica, ansiosa di raccontagli la meravigliosa giornata che aveva trascorso.
"Mmm...non saprei. Ron?" buttò lì la rossa.
"No! Jonatan Van Halen!"
Ginny sgranò gli occhi per la sorpresa.
"Dici davvero?"
"Sì, sono stata benissimo con lui e alla fine ci siamo anche baciati..."borbottò Hermione arrossendo furiosamente.
"Impossibile!" esclamò Ginny "Ma Hermione, lo sai cosa si dice di lui in giro? Ha dei gusti strani..."
Hermione ridacchiò. "Così mi offendi, Ginny!"
La più giovane replicò spazientita "Lo hanno visto che si sbaciucchiava Terry Boot di Corvonero." Il sorriso di Hermione sparì all'istante.
Come?
"Ginny, forse non hai capito: mi ha chiesto di diventare la sua ragazza, stiamo insieme ora." replicò con il tono più calmo che potè.
Le dispiaceva che l'amica credesse a quegli stupidi pettegolezzi, ma non voleva risultare scontrosa. La ragazza si strinse nelle spalle.
"Boh, forse sono tutte voci, comunque sono contenta per voi."
Sì, erano tutte voci e alla prima occasione ne avrebbe parlato a Jonatan.
Eccolo.
Stava scendendo le scale del dormitorio e intercettò immediatamente lo sguardo di Hermione con un sorriso, avvicinandosi a lei.

"Ciao, Hermione" Jonatan sorrise, dandole un leggero bacio sulle labbra.
Lei si ritrasse timidamente borbottando qualcosa come "Non qui..."
Ma che le è preso?
"Jonny, ti devo parlare..."
Sembrava imbarazzata e nervosa. Forse la sua amica Weasley le aveva detto qualcosa? O quell'idiota di Ron l'aveva fatta star male?
"Certo, vieni." La prese per mano e si appartarono in un angolo della Sala Comune.
"Allora?" Le fece uno dei suoi sorrisi più aperti e sinceri, voleva che fosse a suo agio.
La Grifondoro fece un respiro.
"Bè, Ginny mi ha detto che girano delle voci...Su di te e un ragazzo di Corvonero. Naturalmente non penso che tu, insomma...voglio dire...sono solo voci ma..."
Jonatan comprese al volo. L'avevano visto, allora.
Terry a lezione gli aveva dato appuntamento davanti al dormitorio di Corvonero.
Doveva dirgli una cosa molto ma molto importante, gli aveva detto.
E così quella sera, all'improvviso, dopo aver farfugliato una specie di dichiarazione gli si era incollato alle labbra.
Jonatan da qualche anno aveva scoperto di apprezzare la bellezza femminile come quella maschile, ma non si aspettava certo che un compagno di corso, appena conosciuto, lo abbrancasse a quel modo!
Sospirò brevemente, tranquillo. Hermione non lo sapeva, ancora.
"E' vero. Mi ha baciato."
La ragazza trattenne il fiato. Non sembrava scandalizzata, solo stupita e confusa.
"Forse ti stupirà sapere che in passato ho avuto un paio di storie anche coi ragazzi, non solo con le ragazze..."
Non era offeso, e il suo tono di voce era pacato. Voleva che Hermione capisse ed era sicuro che una ragazza di larghe vedute come lei non avrebbe avuto problemi ad accettare questa sua particolarità. "Evidentemente Terry deve averlo saputo e, aggiungendoci il fatto che io devo piacergli molto...Si è preso, diciamo, delle confidenze azzardate."
Hermione era ancora ammutolita, ma sembrava rassicurata.
"Comunque, non devi preoccuparti, Hermione. Sai bene a chi appartiene il mio cuore. Spero che questo fatto non cambi le cose tra noi..."
Era serio, e la guardava intensamente negli occhi.La ragazza arrossì.
"Ma certo, Jonny, e scusami se mi sono fatta influenzare da delle voci."
Si aprì finalmente in quel sorriso che il ragazzo adorava.
"Io ti credo, ma da ora in poi sarò gelosa di te e lui, quando saremo a lezione coi Corvonero." scherzò.
"E io allora? Credi che non abbia visto come ti guarda il tuo amico Ron?" domandò il ragazzo fingendosi offeso.
Era vero però, che era geloso di Weasley. Le stava sempre appiccicato, non le toglieva gli occhi di dosso.
"Ron è solo un amico" replicò lei. "Comunque che ne dici se oggi ci mettiamo vicini di banco, in prima fila?" propose.
Il sorriso di Jonatan si fece più ampio. "Certo, stavo per proportelo"

Harry camminava rapidamente per i corridoi, nel tentativo ormai vano di evitare un eccessivo ritardo per l’ora di Trasfigurazione. Purtroppo la notte precedente non aveva dormito affatto bene, senza contare il fatto che, aiutato dal Mantello dell’Invisibilità e dalla Mappa del Malandrino, aveva perlustrato Hogwarts per ore, alla ricerca di Draco Malfoy.
Harry infatti era convinto che il Serpeverde stesse tramando qualcosa. Fin da quando aveva sentito i discorsi di Malfoy e dei suoi compagni sull’Espresso aveva avuto la certezza che il ragazzo non stesse semplicemente pavoneggiandosi: era un Mangiamorte a tutti gli effetti e il fatto che da qualche giorno sparisse continuamente ad ogni ora del giorno e della sera era un ulteriore conferma di ciò.
Ron e Hermione non prendevano troppo sul serio le sue preoccupazioni: ogni volta si guardavano, esasperati, e gli ripetevano che non era possibile che un ragazzino così giovane e inesperto come Malfoy facesse parte delle fila di Voldemort.
Invece è così…
Harry raggiunse la porta dell’aula con il fiatone, entrò e:
“Dieci punti in meno a Grifondoro, signor Potter!”
La giornata non era cominciata decisamente bene.
“Mi scusi, professoressa…” bofonchiando delle scuse Harry si avvicinò all’ultima fila dove sedevano Ron, Hermione e Jonatan Van Halen, il nuovo allievo di Grifondoro.
Hermione parlava animatamente con quest’ultimo, mentre Ron li fissava con una smorfia di disappunto sul viso lentigginoso.
Il ragazzo si sedette vicino all’amico, cominciando a tirar fuori libri e pergamene. Il suo arrivo sembrò risvegliare l’attenzione di Hermione.
“Harry, pensavamo che non saresti più venuto!” esclamò.
“Veramente ho dormito troppo e poi…Malfoy è sparito un’altra volta dalla mappa!”
Ron sbuffò, Hermione alzò gli occhi al cielo borbottando: “Di nuovo con questa storia…” Jonatan, incuriosito, fissava a turno ognuno dei tre compagni.
Harry continuò imperterrito: “Deve essere perché è nella Stanza delle Necessità, e se è lì significa che sta combinando qualcosa…Devo scoprirlo! Ora che è un Mangiamorte…”
A quelle parole Jonatan si schiarì la voce e chiese: “Ehm, scusate se mi intrometto, ragazzi. Ma di che state parlando? Non vorrete forse dire che Malfoy fa parte dell’esercito di Voi-sapete-chi?”
Harry fece una smorfia. Si pentì di non aver usato il Muffliato, si era fatto sentire da quel nuovo allievo, che per di più aveva una sorella a Serpeverde…Però sembrava un tipo affidabile. Era uno studente modello e le poche volte che si erano parlati gli era sembrato molto gentile.
Il ragazzo sospirò e bisbigliò al compagno: “Vedi, noi…voglio dire, io”- si corresse notando gli sguardi indispettiti di Ron e Hermione- “sono del parere che Draco Malfoy sia un Mangiamorte…Ho alcune prove e…” si interruppe guardando l’espressione allibita del compagno: Jonatan lo guardava come se si aspettasse che da un momento all’altro Harry urlasse. “Ci sei cascato!”
Ma Harry non era mai stato più serio.
L’ex studente di Durmstrang tese il collo oltre la fila di fronte a lui, e lanciò una rapida occhiata a Malfoy, che sedeva vicino ad Alexandra Van Halen.
La McGrannit stava mostrando alla classe la Trasfigurazione di un pesce rosso in un calice, ma i Serpeverde, come d’altra parte Harry e i suoi amici, non sembravano ascoltarla granché. Confabulavano tra loro, incuranti della lezione.
Jonatan si rivolse di nuovo ad Harry, improvvisamente preoccupato.
“Ascolta Potter, se quello che dici è vero allora mia sorella…mia sorella non dovrebbe frequentare gente come Malfoy.” Disse a mezza voce.
Harry era convinto che nessuno con un cervello avrebbe dovuto frequentare Malfoy, ma comunque rispose: “Non preoccuparti, Jonatan. Non credo che tua sorella sia il tipo da farsi infatuare da quel presuntuoso di Malfoy. Comunque, visto che sei uno dei pochi a credermi” fece uno sguardo bieco a Ron e Hermione “che ne dici di aiutarmi a scoprire cosa sta tramando?”
Il ragazzo sembrava tutto fuorché rassicurato, ma annuì e silenziosamente si concentrò sulla lezione.
Menomale che quel Jonatan era un tipo a posto. Harry era sicuro che con il suo aiuto sarebbe riuscito a beccare Malfoy nella Stanza delle Necessità e a denunciarlo una volta per tutte a Silente. Se avesse scoperto i suoi piani, senza dubbio avrebbero dovuto credergli.

Alex non poteva credere alla propria fortuna quando, quella mattina, era riuscita finalmente a sedersi di fianco a Draco Malfoy.
Zabini era ammalato e così per lei non era stato difficile prendere il suo posto. Pansy l’avrebbe preceduta se casualmente non fosse inciampata sull’orlo della propria divisa, qualche istante prima. Il ragazzo non sembrava particolarmente interessato a far conversazione, ma lei avrebbe saputo sciogliere il ghiaccio.
“Ciao, Draco. Ti dispiace se mi sono seduta qui?” fece, inumidendosi distrattamente le labbra con la lingua guardando altrove.
Salutò il fratello, seduto in ultima fila in compagnia della ragazza Babbana e un ragazzo dai capelli rossi.
Zabini le aveva parlato di quei due, erano gli amichetti di Potter, e a quanto pare suo fratello stava socializzando con loro. Poco male, lo avrebbe convinto a passare al Lato Oscuro anche con la forza se necessario…
Intanto però, doveva seguire gli ordini di Voldemort e quindi persuadere Draco ad includerla nel piano. Quei due stupidi di Tiger e Goyle erano solamente una palla al piede del giovane Malfoy. Alex invece, astuta ed abile nelle Arti Oscure, sarebbe stata un aiuto molto più valido. “Mi piacerebbe fare due chiacchiere con te.”
“Nessun problema, Alexandra” rispose distrattamente Draco.
La stava ignorando bellamente!
Che presuntuoso…
“Senti” fece avvicinandosi pericolosamente all’orecchio del ragazzo “ho sentito che il Signore Oscuro ti ha dato un certo lavoretto da fare…”
Draco si allontanò con uno scatto infastidito e la guardò sospettoso: “Come lo sai?” chiese in un sussurro spaventato.
Alexandra si limitò ad un sorriso sornione e con fare teatrale si sfiorò distrattamente l’avambraccio sinistro coperto dalla tunica nera.
“Anche tu..?” balbettò Draco.
Era colpito, notò con piacere Alex. Sicuramente l’avrebbe rivalutata e con un po’ di persuasione sarebbe riuscita a farsi rivelare i suoi piani.
“Credevi di avere la prerogativa, Draco?” fece sarcastica. “Bè, in verità volevo offrirti il mio aiuto…”
Draco sembrò riflettere per un attimo, poi, improvvisamente folgorato annuì.
“Sì, effettivamente ci sarebbe una cosa che potresti fare per me, ma…” indugiò guardingo. Che gli era preso? Pensava di poter fare tutto da solo?
Un ragazzino come lui, studente non particolarmente brillante, poteva rifiutare l’ausilio di una strega come Alexandra?
“Non voglio che altre persone si immischino.” Concluse con arroganza, per poi tornare a riguardare gli appunti sulla pergamena.
Alex rimase interdetta per un attimo ma si riprese immediatamente.
“Oh, come vuoi, Draco. Io però fossi in te prenderei in considerazione la possibilità che il Signore Oscuro non la prenda molto bene quando saprà di te e una certa Weasley, dico bene?”
Aveva ottenuto l’effetto desiderato.
Draco si voltò di scatto, la paura dipinta negli occhi grigi ridotti a fessure. “Che stai dicendo? La pezzente Babbanofila Weasley?”
Fingeva in modo pessimo.
La ragazza scosse la testa, con un sorrisino malizioso che le increspava le labbra.
“Draco, Draco…sei proprio un pessimo attore. Comunque, il caso ha voluto che una sera vi abbia visto insieme, dalle parti del terzo piano, vicino al ritratto di Barnaba il Babbeo…E decisamente mi sembravate impegnati. Puoi negarlo?”
Il ragazzo digrignò i denti e una smorfia di disprezzo gli distorse il viso.
“Che intenzioni hai?”
“Ma nessuna, Draco. Semplicemente vorrei che mi includessi nell’operazione.” Concluse lei con un sorrisetto falsamente innocente.
Sono proprio una stronza, pensò tra sé. Ma si sa che i buonini non arrivano lontano.

Quella stronza della Van Halen!
Aveva scoperto tutto e Draco era visibilmente in difficoltà. E se avesse raccontato di Ginny? Sicuramente Lui non sarebbe stato magnanimo. Draco e la sua famiglia erano già troppo inguaiati per permettersi altri disastri. Per non parlare di Ginny, che era la cosa più bella che gli fosse capitata in tutta la vita. Cosa le sarebbe successo se il Lord lo avesse saputo?
Meglio non pensarci…
Era l’unica che aveva capito il perché della sua scelta. Tutti quanti compreso quell’idiota di Potter pensavano fosse facile opporsi al Signore Oscuro, certo. Facile, se non si tratta di quel codardo di Malfoy. Ma Draco aveva dovuto farlo, per suo padre, per riscattare la sua colpa. E forse un giorno sarebbe stato libero di vivere finalmente sereno, con i suoi genitori, con la persona che amava…
“E va bene.” Concesse infine. “Sabato notte, nel corridoio del terzo piano, vicino al ritratto. Ti spiegherò tutto con calma. Ma non osare prenderti i miei meriti!” soffiò adirato, alzando appena la voce.
“Sì, ai suoi ordini capo” fece Alexandra con una risatina di scherno.
Intanto era entrato Potter, in ritardo. Era da qualche tempo che lo spiava sempre, avrebbe dovuto escogitare qualcosa per toglierselo dai piedi, quel ficcanaso. Prima o poi avrebbe scoperto che si nascondeva nella Stanza delle Necessità, dove cercava di sistemare l’Armadio Svanitore di cui Sinister conservava una copia.
Se fosse riuscito a mettere in comunicazione la coppia di armadi, attraverso il negozio i Mangiamorte avrebbero potuto far irruzione ad Hogwarts. Un piano geniale, brillante, pensava Draco.
Il Lord sarebbe stato molto contento di lui.
Sì, ce la farò.
Quella Van Halen era proprio un’impicciona, ma non sembrava interessata a prendersi i suoi meriti. Sembrava infatti che i suoi obiettivi fossero altri, compreso quello, l’aveva notato di recente, di allontanarlo da Ginny. Ma di che si lamentava? Aveva già Blaise da scoparsi!
Era bella, vero. Ma non affascinante, secondo lui. Il che faceva molta differenza.
Inoltre il suo cuore apparteneva a Ginevra, non aveva occhi che per lei.

Per i primi due sabati i Serpeverde non riuscirono ad incontrarsi. Infatti un gruppo di Caposcuola di Tassorosso pattugliava il corridoio. Così il tutto fu rimandato a una mattina, bigiando un’ora di Storia della Magia.
Alex era emozionata all’idea di trovarsi finalmente sola con Draco, e per di più, a suo dire, in un posto dove nessun altro li avrebbe potuti vedere né sentire. Da quel che aveva capito si trattava di una stanza molto particolare, detta Stanza delle Necessità. A seconda delle esigenze di chi voleva entrarci assumeva diverse fattezze, e dimensioni. Chissà cosa aveva voluto nascondere Draco all’interno?
Si incontrarono come prestabilito di fronte al ritratto di Barnaba il Babbeo e lasciarono Tiger e Goyle a pattugliare la zona. Entrambi avevano assunto le sembianze di due bambinette di Serpeverde del primo anno. In caso di emergenza avrebbero fatto cadere la bilancia che avevano tra le mani, e il rumore avrebbe fatto capire a Draco e Alex che qualcuno di indesiderato si trovava nelle vicinanze.
“Mi raccomando, fate attenzione che soprattutto Potter e i suoi amici non si accorgano di nulla” ordinò Draco a i due tirapiedi, i quali annuirono imbronciati.
“Alexandra, ora dobbiamo passare tre volte davanti a questo muro e pensare intensamente alla stanza che vogliamo che compaia.” Disse freddamente Draco alla ragazza la quale annuì.
“Ciò che devi pensare è: voglio un posto dove possa trovare ciò che Draco ha nascosto. Mi hai capito?”. “Perfetto.”
Dopo tre giri apparve una maniglia dorata sul muro candido e i due entrarono. Alexandra si guardò intorno ammirata constatando quanto quel luogo sembrasse immenso: ovunque erano stipati un gran numero di oggetti magici, ciarpame e libri impolverati.
Seguì Draco attraverso il caos della stanza, fino a quando il ragazzo non si fermò e appoggiò la sua borsa a terra.
“Ma quello…” fece Alex notando un grande e vecchio armadio in fondo alla stanza.
“Esatto, è un Armadio Svanitore, ma purtroppo è rotto.” concluse Malfoy.
“Sinister possiede l’altro nel suo negozio e dalla tua espressione intuisco che devi aver capito il mio piano…”
Certo, Sinister aveva l’altro che comunicava con quello della Stanza. Se fossero riusciti a riparare quello rotto i Mangiamorte avrebbero potuto introdursi a Hogwarts con facilità.
“Complimenti” fece la ragazza ammirata. “Sei molto più furbo di quel che credevo” continuò a bassa voce avvicinandosi lentamente a Draco.
Lui sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
“Mi credevi un pivello forse?”
“Affatto, anzi. Ti sei dimostrato all’altezza delle mie aspettative…”
La ragazza si faceva sempre più vicina, quei freddi occhi grigi l’attraevano irresistibilmente e per un attimo provò il folle impulso di baciare all’improvviso Malfoy.
Ma si limitò solamente a sfiorargli impercettibilmente un braccio per poi passare oltre e osservare meglio l’Armadio.
Avrebbero avuto molto tempo per divertirsi insieme.
Lì dentro la Weasley non avrebbe potuto vederli, e avrebbe sfoderato tutte le sue armi di seduzione con Draco: in poco tempo sarebbe caduto ai suoi piedi.
“Allora, che cos’è che non va in questo Armadio?” chiese con fare altezzoso.
“Dato che lavoravi da Sinister mi aspettavo che me lo dicessi tu” replicò acido il ragazzo. Alex sorrise. “Ma certo, fammi solo dare un’occhiata”
Aprì lo sportello e introdusse cautamente uno libro preso da uno degli scaffali impolverati. Il libro sembrava rimanere sospeso in una sorta di limbo. Non era di qua, ma nemmeno del tutto presente dall’altra parte. “L’Incanto Portus è danneggiato. Serve eliminarlo da questa parte e rifarlo da capo. Ma mi ci vorranno mesi. Bisogna smontarlo del tutto e incantare ogni pezzo nel modo giusto.” Sentenziò la ragazza. Chiuse lo sportello con una gran botta.
“Hai detto mesi?” sbottò Draco.
“Sì. Non ho mai svolto un lavoro del genere. Da Sinister facevo più lavori…di persuasione.” Rivelò con una smorfia.
Quel viscido del suo datore di lavoro approfittava del fatto che fosse una giovane molto affascinante e quindi la mandava spesso a trattare dell’acquisto di vari oggetti oscuri. Il vecchio mago si occupava personalmente della riparazione e della cura dei suoi tesori. Per questo più che la pratica, Alexandra e il fratello avevano imparato la teoria. Non permetteva loro nemmeno di toccare alcuni articoli esposti in vetrina, se non quando non poteva fare diversamente. In compenso però la ragazza aveva avuto modo di avvicinarsi alle Arti Oscure e a tutta una serie di informazioni che solamente un negozio di oggetti di quel genere poteva donare.
“Comunque, cambiando argomento” riprese Alex, “Hai già qualche idea su come svolgere l’incarico che il Signore Oscuro ti ha affidato?”
Draco ghignò. Alexandra sapeva che l’incarico di uccidere il vecchio preside non sarebbe stato una cosa facile da compiere, e che probabilmente il Lord aveva solo voluto vendicarsi del fallimento di Lucius Malfoy. Draco però sembrava coraggioso e sicuro di sé. Forse era anche per questo che le piaceva tanto, molto più di Blaise…
“Stavo pensando di fare una visitina a Sinister il prossimo mese.” disse il ragazzo.
“Il mio piano è quello di riuscire a infiltrare dentro la scuola un suo Oggetto Oscuro molto potente che basta toccare per morire nel peggiore dei modi.” Sogghignò ancora, come se già pregustasse la vittoria.
“Ti riferisci alla collana maledetta?” chiese Alex sbalordita.
Conosceva molto bene quell’oggetto, era uno dei più pericolosi che il negozio custodiva. Si diceva che fosse stata stregata da un potente mago oscuro ai tempi della fondazione di Hogwarts. Al solo contatto con la pelle nuda sprigionava un Potere Oscuro tale che la morte era assicurata in pochi secondi.
Draco annuì,e continuò: “Dal momento che la conosci, potresti aiutarmi a recuperarla. Sai come impacchettarla, con le dovute precauzioni?”
Alex annuì. “Certo, ma non è questo il problema, Draco. Sarà praticamente impossibile farla entrare a Hogwarts senza che Gazza lo scopra…a meno che…”
“Ci sarà bisogno di qualcuno di cui Silente non sospetti…” rifletté ad alta voce la ragazza.
“Un Grifondoro” proruppe immediatamente Draco.
“Stavo pensando che ad Hogsmeade non sarà troppo difficile avvicinare qualcuno di quei tonti, che ovviamente non sia della cricca di Potter. Quello è sempre tra i piedi” concluse disgustato.
Le piaceva la determinazione di Draco. Sorrise tra sé. Avrebbero avuto tempo per parlare del piano, che adesso si godesse la parte più piacevole di quella situazione. Lo avrebbe sedotto facilmente.
“Discuteremo dei dettagli in Sala Comune, se per te va bene.”
“Certo, Draco, e alla prossima uscita al villaggio metteremo in atto il tuo piano.” Sottolineò Alexandra.
“Solo un’ultima cosa!” esclamò, notando che già Draco raccoglieva la sua borsa e si apprestava ad uscire.
“Non ti piacerebbe rimanere un altro po’ qui, insieme a me?” sussurrò provocante.
Battè le ciglia e fissò gli occhi grigi del ragazzo che si erano dilatati per lo stupore e, possibile, un po’ di imbarazzo?
Alexandra si avvicinò a passi felpati e prima che il Serpeverde potesse muoversi premette velocemente le labbra sulle sue, soffocando le sue parole prima che potessero uscire.
Con una mano morbida e vellutata si impadronì velocemente del bavero della camicia del ragazzo e cominciò a sciogliere la cravatta della divisa.
Ma…
“Che ti prende? Sei impazzita?”
Draco si era allontanato con uno strattone e la fissava seccato.
Il volto solitamente pallido era appena sfumato di una tonalità di rosa, e aveva il fiatone. Alexandra non pareva minimamente imbarazzata, quanto piuttosto irritata. Come poteva averla respinta a quel modo?
Cercò comunque di dissimulare la delusione.
“Non mi dire che ti è dispiaciuto?” replicò maliziosa “Sei di un delizioso colorito rosso, signor Malfoy”
Il ragazzo ignorò quell’ultima punzecchiatura e si rassettò la divisa.
“Non ci provare, Van Halen.”
Alexandra notò il ritorno all’uso del cognome. “Oh, dimenticavo. Tu stai con quella Weasley, giusto?” “Non sono affari tuoi. Vedi di impicciarti solamente in quel che riguarda i piani del Lord.”
Draco uscì sbattendo la porta, lasciando Alex più imbronciata che mai.


SONO TORNATA!! PERDONATE LA LUNGA ASSENZA, MA CAUSA SCUOLA HO RITARDATO L’AGGIORNAMENTO :( ALLORA, PIACIUTO QUESTO CAPITOLO? COME AL SOLITO RISPONDO ALLE RECENSIONI, ANCHE SE IN QUESTO CASO CE N’è SOLO UNA :( NOTO COMUNQUE CON PIACERE CHE LA FF è TRA LE PREFERITE DI 4 PERSONE ^^ GRAZIE MILLE A TUTTI!
_AqUa PrInCeSs_: grazie dei complimenti! Jonny in effetti è molto meglio di Alex, vero? Hai visto in questo capitolo però quella antipatica ha avuto ciò che si meritava ;) Ma la storia continua e lei non si darà per vinta…Riguardo Draco e Ginny, eh, per ora non possono proprio rivelare la loro storia! Pensa a come la prenderebbero Harry e Ron! Spero che la storia ti continui a piacere!
BACI A TUTTI DA ALEX! ^__^
  
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