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Autore: NellieLestrangeLovett    19/03/2013    2 recensioni
Sweeney Todd quella terribile notte aveva ucciso il messo Bamford. Il giudice Turpin. La sua amata Lucy. E anche il piccolo Toby. Ma non mrs. Lovett, che era stata salvata proprio dal coraggio dell'orfano.
Può una donna che ha perso tutto smettere di amare?
E può invece un mostro imparare a farlo?
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mrs Lovett, Sweeney Todd
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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I THINK I'LL MISS YOU LESS AND LESS


Capitolo 2: We all deserve to die

Sweeney era sceso nella stanza del forno parecchie ore più tardi.

Aveva trovato mrs. Lovett addormentata (o forse svenuta?) con il moccioso fra le braccia e un’espressione tormentata sul viso.

Sbuffando, la staccò violentemente da Toby, che afferrò e gettò nella fornace ancora ardente, non senza una certa soddisfazione.

Poi fu il turno del cadavere del messo, che invece di sollevare dovette trascinare per le braccia e spingerlo di peso oltre la pesante porta d’acciaio. In pochi minuti quell’ammasso di grasso e costosi abiti sciupati non divenne altro che cenere.

Il barbiere si avvicinò a Turpin con un sorriso malvagio sul viso. Era fatta, la sua vendetta era completa. Era libero da quei fantasmi che lo avevano tormentato per quindici interminabili anni.

Lo osservò bruciare, le fiamme che si riflettevano nei suoi magnetici occhi scuri. Non distaccò lo sguardo nemmeno per un attimo. Voleva vedere quell’uomo che aveva rovinato la sua vita, quella della sua bambina e di sua moglie marcire all’inferno dove meritavano di stare le persone come lui. Dove anche Sweeney Todd stesso meritava di stare. Crogiolandosi in quel momento fino all’ultimo, quasi dimenticò che c’era un altro corpo, lì sul pavimento.

Lucy era così cambiata. I suoi capelli biondi, che avevano fatto innamorare Benjamin Barker, erano ora unti e incrostati di sangue. La pelle pallida, quasi trasparente per come le vene spiccavano sotto di essa, era piena di lividi e graffi in qualunque punto. Le rughe sul suo viso sembravano così accentuate che sembrava dimostrare cent’anni, e forse in  effetti li aveva vissuti. Cent’anni di sofferenza e dolore. Le palpebre chiuse nascondeva un paio di occhi blu, ma Sweeney li aveva visti, spalancati e opachi, e non più brillanti come un tempo. Gli abiti strappati, sudici, sciupati e non più eleganti e senza una macchia.

Todd indietreggiò. Forse aveva ragione mrs. Lovett, la sua Lucy era davvero morta. Quello non era che un guscio vuoto, ciò che era rimasto della virtuosa e timida ragazza bionda di un tempo. Un fantasma. E anche il diabolico barbiere di Fleet Street ha paura dei fantasmi.

Però si riavvicinò e la prense tra le braccia. Una scena di un lontano passato comparve nella sua mente.

Una giovane donna bionda, non deve avere più di diciannove anni, vestita da sposa, sorride teneramente davanti ad una porta. Accanto a lei c’è un bell’uomo con i capelli e gli occhi scuri. Sorride anche lui, prendendola per mano.
“Voglio provare una cosa” dice e senza preavviso solleva la moglie da terra.
Questa all’inizio si dimena un pochino e fra le risate esclama: “Ben! Qualcuno potrebbe vederci!” ma alla fine cede e si lascia portare dentro alla sua nuova dimora.
Lui la appoggia delicatamente sul letto, come se fosse fatta di porcellana, e si abbassa per darle un casto bacio sulle labbra.
“Ti amo” le dice.
La bionda chiude gli occhi e sorride a queste parole. Ha un’espressione così pacifica…
“Ti amo anch’io, Benjamin Barker”.


Sweeney si scosse da quel ricordo. Era passato. Era Barker, non lui, ad aver fatto una cosa così dolce e romantica.

Lui era Todd e tutto quello che poteva fare era tenere quella che una volta era sua moglie in braccio per l’ultima volta mentre si spostava di nuovo verso il forno.

Non voleva amare. Non poteva amare. C’era solo odio nel suo cuore nero. Lui era un demone, lei un angelo. E in nessuna storia il bene e il male possono finire per essere uniti dall’amore.

Molto lentamente la spinse nel fuoco e chiuse la porta della fornace.

Se per il giudice non riusciva a non guardarlo bruciare, ora era il contrario.

Si spostò dalla parte opposta della stanza del forno e appoggiò la schiena contro il muro, lasciandosi scivolare fino a terra con il viso affondato fra le mani ancora sporche di sangue rappreso. Per la prima volta dopo anni e anni, Sweeney Todd pianse. 

Capitolo estremamente triste e cruento ma è forse quello che mi ha dato più soddisfazione in assoluto, riguardo al contenuto...

Il capitolo è sempre preso da Epiphany... 
  
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