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Autore: stregamy    20/03/2013    3 recensioni
cosa prova Christian quando Leila minaccia Ana?
e quando Ana prova a lasciarlo per la seconda volta?
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Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anastasia Steele, Christian Grey
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Rientro a casa e ad accogliermi c’è Mrs. Jones intenta a preparare la cena, << Gail, Ana è in camera mia? >>  lei non mi risponde ma sul viso un alone di tristezza le scende << Gail, Ana non è in casa! >> incalzo

<< no signor non è rientrata >> mi risponde

<< Taylor >> urlo ringhiando come un leone

<< Taylor non hai portato Ana a casa come ti avevo detto?>>

<< no signore Miss Steele non ha voluto>>

<< come non ha voluto, perché, dove l’hai lasciata, almeno era con Mr Kavanagh!!! >> ringhio una seria di domande senza dargli il tempo di rispondere poi con voce triste gli chiedo quella che più mi interessa << come stava quando l’hai portata fuori dall’appartamento? >>

<< signore è andata via col signor Kavanagh, stava piangendo convulsamente, era molto sconvolta, prima di andarsene mi ha detto di riferirle che vi sareste visti qua all’Escala. questo è tutto deve darmi delle disposizioni?>> mentre ascolto la risponda noto tristezza nei suoi occhi e cos’altro….. preoccupazione! le vuole bene! Ana in poche settimane è riuscita a farsi adorare da tutti, il mio staff, i miei genitori, perfino i miei nonni sono rimasti folgorati dalla sua dolcezza e Mia oooooh lei e la mamma mi ucciderebbero se le succedesse qualcosa.

<< si vai a cercarla, prova nel suo appartamento, dove lavora, nel bar di fronte setaccia tutta la città fai come vuoi ma trovala e riportala qua!!!!!>> la mia voce si alza di tonalità ad ogni parola.

<< subito signore!!! >> Taylor esce ,mi passo una mano nei capelli e il panico si impossessa di me

“dove sei Ana, perché non sei tornata a casa, cosa è successo, hai pianto ed io non potevo consolarti, avrei potuto asciugare le tue lacrime con le mie labbra, ti avrei presa in braccio e stretta a me, avrei accarezzato i tuoi capelli fino a quando non ti saresti calmata. Invece ti ho lasciato sola ma non poteva fare diversamente.

Perché non sei qui con me,  possibile che non riesci proprio ad ubbidire ad uno dei miei ordini?” vago per il salone in preda all’ansia i minuti passano ed io divento sempre più agitato, neanche lo splendido panorama di Seattle illuminata a sera mi da un po’ di sollievo.

Mi ha sempre dato tranquillità e serenità quasi avessi un potere su tutte le persone per il solo motivo che le dominavo da qua su.

Mi slaccio i primi bottoni della camicia e sul vetro davanti a me vedo riflesso una della mie cicatrici sul petto, la sfioro delicatamente con le dita “ Ana ti prometto che se ritorni ti racconto tutto di me, le mie 50 sfumature di tenebre, voglio farti capire il perché per me è così difficile farmi toccare, il motivo per cui ti nego questo piacere, per me è difficile molto difficile anche solo pensare a quello che proverei se tu mi toccassi. sento ancora il dolore della bruciature nonostante siano passati più di vent’anni.” 

Provo a suonare ma le mie mani non si muovono, ritorno ad osservare fuori ma questo senso di assenza è lacerante non mi da tregua, mi manca l’aria, mi manca lei. Guardo l’orologio sono le dieci e dieci, provo a chiamare Taylor << ancora nessuna traccia di Miss Steel>>

<< no signore >>

La porta di casa si apre e lei appare in tutta la sua bellezza << è qui >> liquido Taylor

Il mio corpo è pronto a volare tra le sue braccia, le mie labbra sono un fuoco ardente bisognoso di essere placato ma la mia mente è percorsa da mille sentimenti eccitazione, sollievo, brama, e rabbia si proprio rabbia ed è quella che vince sulle altre <>  “perché sono così arrabbiato dai Christian lei e qui, dovete solo parlare un po’ e poi potrai affondare dentro di lei e le cose si mettono apposto”

Mi passo una mano nei capelli, “calma Grey devi calmarti altrimenti lei scapperà!”
<< ti avevo detto di tornare qui…… sono le dieci e un quarto si sera ….. mi stavo preoccupando >> ecco che le mie parole fuoriescono più tranquille più ansiose.

<< sono andata a bere un paio di birre con Ethan, mentre tu ti prendevi cura della tua ex…… non sapevo per quanto tempo saresti rimasto….. con lei>> mi risponde ma la sua voce è strana calma troppo calma e troppo sarcastica.

cosa vuole dire con quelle parole, ha visto che Leila stava male, mi sembra normale che l’abbia aiutata, dovevo prendermi cura di lei non potevo mollarla lì

Faccio due passi verso di lei, devo avvicinarmi, devo toccarla, ho bisogno di stabilire un contatto con lei, so che il suo corpo non resiste al mio. Due passi sono più vicino di due passi eppure non sento ancora quell’energia che ci attira l’uno verso l’altro, il suo corpo mi sta rifiutando “no ti prego per quale motivo mi rifiuti, Ana ho bisogno di te.” 

<< perché dici così? >> “devo sapere” << Ana cosa c’è che non va?>> “ti prego parlami dimmi perché sento questa maledetta sensazione di disagio, ho paura.

<< dov’è Leila >> mi chiede “lontano da te, da me, da noi.”

<< in un ospedale nel Fremont >> le rispondo

 “Cosa sta succedendo! Perché non è ancora venuta ad abbracciarmi, perché sta mettendo tutta questa distanza tra noi non capisco, il pericolo è passato, no qualcosa è cambiato in lei ma cosa?” voglio diminuire la spazio che ci separa, voglio sentire il suo calore anche senza sfiorarla.

<< cosa c’è che non va? >> sono difronte a lei, ho paura di sapere ma questa agonia deve finire.

<< non vado bene per te >>

Mi sembra di cadere all’interno di un iceberg al polo nord, “cosa sta dicendo? Perché non vado bene per lei. Pensavo avesse compreso quanto sia importante per me, gliel’ho dimostrato in questa settimana
<< cosa??!! Perché lo pensi? Com’è possibile che tu lo pensi >> 

<< non posso essere tutto quello di cui hai bisogno >> ogni singola parola che ha detto è stato come ricevere una sberla dolorosa “ che cazzo sta dicendo! Non riesce proprio vedere che lei mi da più di ciò che ho bisogno, cosa devo ancora fare, cosa devo dire per farglielo entrare nella sua deliziosa testolina, Ana ti amo, ti amo, hai colorato la mia vita, mi dai te stessa e non desidero di più.

<< tu sei quello di cui ho bisogno >> “ di te ho bisogno, del tuo amore, del tuo calore, del tuo corpo, della tua determinazione, di te in ogni modo possibile.

<< il solo vederti con lei >>

il vedermi con lei cosa? Avevo una fottuta paura che ti facesse male, che il malessere di Leila degenerasse e imprevedibilmente ti potesse ferire, dio aveva una pistola.”

L’ansia diventa angoscia, l’angoscia si trasforma in paura e peggiora trasformandosi in terrore.<< perché mi fai questo? Questa faccenda non riguarda te Ana, riguarda lei!!! >> “ Ana lei è malata, è stata la mia sottomessa ed io me ne sono preso cura per un periodo, lei è passato non c’entra con te e se l’ho aiutata è solo perché è venuta a cercarmi, dovevo assicurarmi che lei stesse lontano da te che non commettesse sciocchezze. Ora non può più nuocerti non centra con te.”

<< ma io ho sentito….. quello che condividevate >> sento spezzarsi qualcosa dentro me il freddo del ghiaccio mi sta penetrando in ogni meandro del mio corpo. ” di cosa parla, quale casa condividevo con Leila, ero spaventato, volevo salvarti senza mettere nessuno in pericolo”.

<< cosa? No……. >> mi muoiono le parole in gola, sto soffocando, il mio incubo ritorna, mi sembra di tornare indietro di poche settimane quando lei mi ha lasciato, allora non ero totalmente consapevole dell’amore immenso che provo per lei se l’altra volta ero riuscito ad alzarmi dal letto e andare al lavoro, mangiare e suonare se ora mi lasciasse mi lascerei morire questa volta sarebbe la fine. Provo a toccarla ma lei si ritrae ed io lascio cadere il braccio, “perché?”

<< stai scappando? >> chiedo in esile sussurro, due parole la cui risposta può salvarmi o uccidermi.

no Ana non lasciarmi, morirei, ho già provato questo dolore ed ora che sono consapevole di quanto è devastante…… no…. ti amo ci sei solo tu, ho bisogno di te come l’aria ti prego… ”

<< non puoi >> la sto pregando, “incredibile io Christian Grey l’uomo più potente di questa città, l’uomo che con il suo sguardo mette paura alla maggior parte di persone sto pregando una donna di non lasciarmi, mi sento un bambino quel bambino che ha perso la mamma. Non lasciarmi …..”   

<< Christian….. io….. >>

“io cosa …”<< No no >> .” No noooo  mi sta lasciando…….. perché …….. come fa a non capire quanto ho bisogno di lei……. Non può andarsene…… non lasciarmi Ana!”

<< io…….. >> “cosa Ana! io…… cosa! mi stai uccidendo e non sai come dirmelo. Dai Ana io cosa maledizione ti amo! Dio dammi un’ispirazione, dimmi cosa posso dirle per non farla andare via, ti prego non può…..”

<< non puoi andartene. Ana, io ti amo >> “ti prego non dirmi di no” il sangue mi scorre veloce nelle vene, il cuore sembra in eterna agonia sono in attesa di vivere….. di morire…….

<< anch’io ti amo Christian, è solo che……..>> la sua risposta si spegne nei miei occhi disperati

<< non no >> “ cosa posso fare, non lasciarmi, non lasciarmi, non lasciarmi…….. sei la ma vita, sei tu che decidi sempre, tu sei tornata, per te sono cambiato……. Io……. Tu…….. nooo noooo no” ho le mani nei capelli disperatamente cerco un qualcosa per fermarla ma

<< no >> esalo l’ultima parola prima di crollare esausto, morente, e mentre mi lascio cadere in ginocchio, col capo chino e le mani sopra alle cosce pronuncio mentalmente queste parole:

IO CHRISTIAN TREVELYAN GREY CON QUESTO GESTO MI SOTTOMENTO AL TUO VOLERE ANASTASIA ROSE STEEL”
  
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