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Autore: niall_s juliet    20/03/2013    1 recensioni
Un nuovo addio.
Era tutta una vita che era costretta a dire addio.
Adesso di nuovo.
Che serviva farsi sempre nuovi amici per poi dargli sempre addio ?
All'arrivo nella nuova città , il suo incontro con il ragazzo misterioso poi non fu dei più cordiali . I due si dichiarano subito guerra e poi sono scintille , lui era suo nemico e avrebbe dovuto odiarlo no ? Ma c'era sempre qualcosa che li univa e c'era qualcosa che cambiò quell'odio in un sentimento ambiguo , troppo contorto che spingeva sempre entrambi tra le braccia dell'uno e dell'altro .
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Non ho intenzione di andare in quella scuola chiaro ? – urlai con tutta la voce che avevo in gola .
- E cosa vuoi che faccia ? Che ti lasci qui a Sidney mentre io vado in Giappone ? Scordatelo Allie – rispose mia madre accompagnando quelle parole con un gesto deciso della testa al quale risposi con una smorfia sdegnata.
Come sempre aveva deciso per me, l’aveva sempre fatto. La mia vita, sin da bambina, era stata sempre condizionata da quel suo dannato lavoro che la portava a trasferirsi ogni anno in una città diversa. Ma alla fine qual’era il suo problema ? Non era lei quella che doveva sempre cambiare abitudini, vita, amici, città perché lei non aveva amici, non aveva una vita, tutto ciò che contava nella sua vita era quel fottuto lavoro.
- Non credi che io sia stufa degli addii ? E’ da quando avevo 6 anni che non facciamo altro che cambiare città ! – cercai di farle cambiare idea , ma dalla sua espressione traspariva tutta la sua decisione.
- E’ proprio per questo che d’ora in poi tu non ti trasferirai più con me. Resterai in questa scuola finchè non prenderai il diploma.
- E che cambia ? Mi manca un solo anno per prendere il diploma, posso prenderlo benissimo lì  - risi divertita anche se in quella situazione non c’era niente di divertente .
- Allie questa è la scuola più prestigiosa di Londra , starai bene – nel suo tono c’era tutta la voglia di giustificare l’ennesimo addio, forse l’ultimo.
- Sai che me ne frega che è la scuola più prestigiosa di Londra, io voglio rimanere qui a Sidney. Non voglio lasciare i miei amici qui, come farò senza Jane e Matt ? Non voglio andarmene, Jane mi ospiterà benissimo, ti prego Grace.–  la supplicai invano trattenendo difficilmente le lacrime.
- Scherzi ? Sai benissimo che non torno mai nelle città in cui sono già stata, quindi che faccio ? Ti lascio vivere in quella casa per il resto della tua vita ? Scordatelo. E non discutere, andrai in quella scuola che ti piaccia o no. Domani mattina ti accompagnerò all’aeroporto, quando arriverai a Londra ci sarà Cassey ad aspettarti per accompagnarti al college. Adesso va a preparare la valigia e non fare storie. – disse con un tono arrogante.
- Non sai quanto mi vergogni ad avere una madre come te, Grace. Egoista e ambiziosa, tutto qui. – scossi la testa in segno di rassegnazione, ero arrabbiata, triste e forse anche delusa.

Andai in camera mia, tirai un lungo sospiro di sollievo come se potesse servire a buttar fuori tutta la tensione e il nervosismo che mi stavano logorando dentro. Io non ero la ragazza dalle lacrime facili ma piuttosto preferivo tenermi tutto dentro essendo pur consapevole del danno. Come avrei spiegato a Jane e Matt che domani mi sarei trasferita a Londra ? Come ? Come sarei riuscita a spiegare loro che non ci saremmo più rivisti ? Come sarei riuscita a spiegare loro l’egoismo di Grace ?
Era proprio a causa del suo egoismo che non riuscivo più a chiamarla mamma . La chiamavo Grace, come se fossi solo una malcapitata che aveva avuto la sfortuna di conoscerla; non la chiamavo mamma da tanto tempo perché nessuna mamma era come lei. Le mamme ti riempiono di affetto, pensano a te prima di tutto e non si mostravano indifferenti davanti a quelle che erano le conseguenze su di me.
Con il cuore in gola, le mani che mi tramavano e gli occhi che bruciavano come infuocati, afferrai il cellulare e digitai il numero di Jane.
- Pronto Allie ! – trillò lei pimpante lasciandomi affondare ancora di più nella peggior sensazione del mondo.
Ehi ehm … Jane hai impegni per oggi pomeriggio ? – le chiesi io con una voce stridula .
- No devo solo studiare storia per domani. Qualcosa non va ?
- Devo parlarti. Te e Matt. Al solito posto.
- Devo preoccuparmi ? 
- A dopo Jane – riattaccai non avendo neanche il coraggio di parlare.

Stamattina era stato il mio ultimo giorno nel mio liceo ed io non avevo neanche salutato gli altri, questo sarebbe stato l’ultimo giorno passato in questa meravigliosa città che amavo con tutta me stessa e quelle ore a seguire sarebbero state le ultime passate con i miei migliori amici.
Afferrai la mia borsa grigia, infilai le cuffiette nelle orecchie e uscii di casa senza degnare di alcun saluto o dettaglio Grace. In fondo non si meritava nulla. Camminai con il gelo di febbraio che rendeva l’arrivo all’appuntamento ancora più difficile; poi finalmente, per così dire, vidi l’entrata del parco e entrandovi mi diressi direttamente alla nostra panchina. Si , perché noi avevamo una panchina, una panchina su cui avevamo scritto di tutto, una panchina su cui ci eravamo giurati amicizia eterna, una panchina che io avrei sgomberato l’indomani .
- Allie tesoro. – mi salutò allegro Matt affiancato da Jane che mi abbracciò. 
- Ciao - sussurrai io affondando il mento nella sciarpa .
- Allie. Al telefono mi sei sembrata triste . Che ti succede ? – mi chiese Jane preoccupata.
- Non è così facile – scossi la testa vigorosamente.
- Dai Allie, non farmi preoccupare – disse Matt poggiando una mano sulla mia spalla.
- Se preferisci ne parliamo domani – mancavano solo le proposte di Jane a rendere quell’annuncio il più pungente di tutti .
Avevo cambiato città tante volte ma non era mai stato così difficile dire “Domani me ne vado , mi trasferisco e non ci vedremo più” .
- Non ci sarà un domani. Io me ne vado – riuscii a sputarlo tutto d’un fiato sentendo la gola infuocata .
- Cosa ? – gridarono Jane e Matt all’unisono .
- Grace è stata trasferita in Giappone, io andrò a studiare a Londra.
- Ma-ma tu non puoi abbandonarmi Allie, io ho bisogno di te. –
mi supplicò Jane cominciando a piangere.
Io e Jane ci amavamo proprio per questo. Eravamo completamente diverse, lei era la sensibile io ero quella forte. Io ero la sua forza, lei la mia coscienza. Come avrei fatto d’ora in poi senza di lei ? Matt ? Matt era semplicemente il mio amore, c’era sempre quando avevo bisogno di qualcuno e c’era sempre quando avevo bisogno di chiarezza nella mia testa .
Jane , Jane ti prego non piangere . Rendi solo tutto più difficile . Questo è il mio ultimo giorno con voi e non voglio lacrime né tristezza , voglio solo divertirmi come non abbiamo mai fatto prima d’ora – li supplicai io .
- Allie tu sei la mia migliore amica, non puoi chiedermi di gioire l’ultimo giorno che passiamo insieme. Non puoi – nella voce di Matt c’era tutta la voglia di giustificare le loro lacrime.
- Vi va un gelato ? Cominciamo così, offro io e sorridete. – mi sforzai ad accennare un sorriso.
Loro si scambiarono uno sguardo complice come se stessero decidendo di assecondarmi o continuare a piangere e disperarsi, decidendo poi alla fine di assecondarmi nei miei finti sorrisi e nel mio finto piano di sventare qualcosa che avrebbe distrutto i cuori di tutti.

***

- Sono a casa – urlai chiudendomi la porta alle spalle e lanciando la mia borsa sul divano.
- Erano le quattro del pomeriggio quando sei uscita, ti rendi conto ? Sono le nove, eri praticamente scomparsa. Che fine avevi fatto eh ? – mi domandò Grace urlando.
- Non ha importanza per te. A te non è mai importato niente di me - urlai puntando i miei occhi infuocati nei suoi. - Se permetti ho voluto passare del tempo con i miei migliori amici dato che tu mi hai strappata dalle loro braccia. Come hai sempre fatto. – continuai stizzita.
- Oh ma smettila con questo inutile vittimismo e fila in camera tua. La tua valigia è pronta, domani mattina la sveglia è alle 4.30.
Ignorandola afferrai velocemente la mia borsa dal divano e mi diressi verso il corridoio. - Che fai ? Non mangi ?
Senza degnarla di alcuna risposta andai in camera mia sbattendo violentemente la porta, indossai il pigiama e mi misi a letto. Come avrei potuto dormire ? Come se avevo incessantemente impressi nella mente i volti rigati dalle lacrime di Jane e Matt ? Il gelato che avevo offerto loro, le nostre ultime risate sulla nostra panchina e la nostra ultima scritta che segnò la fine tra  “Allie e l’avventura in Australia” .
I miei pensieri furono interrotti dalla vibrazione del cellulare sul comodino .“Ti dimenticherai mai di noi ? – Jane e Matt xx”
“Che domande sono ? Non mi dimenticherò mai di voi chiaro ? Mai. Anche se il solo modo per tenervi vicini dovesse essere questo stupido aggeggio elettronico. – Allie xx”
“Ti amo Allie – Jane xx”
“ Anch’io Jane, tanto ; anche te Matt. Non dimenticatevi di me, io non lo farò. Non sono mai stata così bene in una città tanto quanto lo sono stata qui, nella mia Sidney. Tutto questo grazie a voi  – Allie xx”
 
“Tu hai reso tutto più bello. Mi mancherai amore mio, tanto – Jane xx”

Rimasi immobile a fissare lo schermo del cellulare spegnersi mentre gli occhi mi si riempivano di lacrime e mi rannicchiai sotto le coperte abbandonandomi a me stessa. Domani sarebbe stato un nuovo giorno. Da Sidney a Londra. Una nuova casa, che mi avrebbe allontanato per sempre dalla mia vera casa.
   
 
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