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Autore: Artidhe    20/03/2013    11 recensioni
- Cosa faresti se qualcuno che ami ti abbandonasse? E ti sconvolgesse letteralmente? - disse Wendy cercando di trattenere le lacrime.
- Smetterei di amare quel qualcuno. - rispose Martin.
- Ed è possibile? - gli chiese.
Martin sospirò, restò in silenzio per qualche secondo, poi alzò lo sguardo verso di lei.
- No, penso di no. - rispose.
Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul viso di Wendy. Martin l'abbracciò e la strinse forte a sé. Era come se fosse stata inghiottita da qualcosa di grande, un vuoto le stava mangiando l'anima.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Springfield Avenue, Wimbledon, Regno Unito.
 
- Ragazzi, eccoci. Finalmente siamo arrivati! Forza, scendere, scendere. Pronto? Parlo con voi. Che aspettate? - Jenna si girò verso Louis e Wendy, schioccò le dita per far si che la ascoltassero. Erano piuttosto persi e impegnati a guardare fuori.
- Allora? Volete scendere o avete deciso di stare in macchina per qualche altra ora? -
- Sì mamma, scendiamo.. - rispose Louis sottovoce, guardando afflitto il nuovo quartiere.
 
I due scesero dalla macchina, presero le loro valigie e si fermarono sull'uscio della porta della loro nuova casa.
 
- Com'è che si chiama questo.. - Louis non fece in tempo a formulare la domanda che subito fu interrotto dalla madre.
- Wimbledon, tesoro. Questa è la nostra nuova casa.. ma cosa sono questi faccini tristi? Dai, sorridete, forza! - rispose Jenna con un sorriso stampato in faccia. Si avvicinò prima a Louis e successivamente a Wendy, tirando le guance a ognuno di loro che in seguito si fecero tremendamente rosse.
- Oh, andiamo mamma, non siamo più dei bambini! - disse Louis con aria scocciata.
- Ma voi siete i miei bambini, rimarrete sempre i miei bambini. - rispose tirando su col naso. Gli occhi gli si fecero lucidissimi, ma si contenne.
- Ehm.. che ne dite di.. entrare? - chiese Wendy retoricamente.
- Sì, datemi solo il tempo di trovare.. ah, eccola qui! - Jenna inserì la chiave nella serratura della porta, la girò e aprì.
- Un'altra cosa ragazzi.. per favore, adesso che entrate, non.. - Louis non la lasciò finire, spinse la porta ed entrò dentro come un razzo.
- Chi arriva per primo prende la stanza migliore e contro di me, Wendy, non hai speranze! - urlò mentre correva su per le scale. Wendy lo seguì.
- .. correte.. potete farvi.. male. Come non detto. - riprese Jenna finendo tra sé e sé.
 
Louis corse per il corridoio del piano di sopra ed entrò nella prima camera a sinistra.
- Bene, questa sarà la mia camera! -
Wendy guardò il fratello mentre faceva lo spiritoso per essere arrivato prima di lei.
- Vedi Wendy, questa doveva per forza essere camera mia. È.. maschile. Senti? Senti quest'odore? È profumo di uomini, di eroi, non di ragazzette come te. Mi dispiace Wendy cara ma.. -
- Ehi, Lou, non m'interessa. Tieniti la tua camera, il suo profumo e tutto il resto e.. sai che c'è? Vai a farti fottere. - rispose Wendy in modo gentile.
Ci fu un minuto di silenzio ma poi i due scoppiarono a ridere. Louis si buttò sul letto, Wendy sorrise e richiuse delicatamente la porta.
Continuò a camminare per qualche altro metro e aprì l'altra porta che si trovava sulla sinistra. Entrò dentro, si guardò attorno e sospirò.
- Beh, non sarà il massimo, ma penso che mi piacerà. - disse mentre si distese sul letto, guardando il soffitto.
 
- Ragazzi! La cena è pronta, scendete! - gridò Jenna dalla cucina.
- Sì, ora scendiamo.. Wendy? Ehi, Wendy? - Louis si diresse verso la camera della sorella e bussò. La porta si aprì.
- Allora? Che vuoi? - rispose Wendy con la sua solita freddezza.
- Stronza, la cena è pronta. Scendi. - disse Louis.
Wendy uscì dalla camera, filò dritta giù per le scale fino alla cucina.
- Ehi, stronza, aspetta, guarda qua! - disse Louis. Scivolò giù per il corrimano ricadendo perfettamente in piedi.
- Eh? Visto che roba? - ribatté.
- E smettila di fare il coglione per una buona volta, ti ricordo che hai ben diciotto anni, non cinque. - rispose Wendy.
- Ragazzi? Dai, quante altre volte devo chiamarvi? -
- Arriviamo mamma, arriviamo. - risposero entrambi in coro.
 
- Bene, eccovi qui. Sedetevi, su. -
I due si sedettero, uno di fronte all'altra mentre la madre si sedette a capotavola.
- Che si mangia? - chiese Louis con uno dei suoi sorrisi da ebete.
- Aspetta Lou, volevo prima parlare un po’. Ma non ti preoccupare, la cena non scappa. -
- D'accordo, aspetterò.. - rispose lui, sbuffando.
- Ecco.. Come vi è sembrata la città? E il quartiere? E la casa? Le camere sono di vostro gradimento? - chiese Jenna.
- Sì mamma, ci piace tutto. - rispose Louis mentre giocava con la forchetta.
- Domani inizierete la vostra nuova scuola, qui. Immagino vi mancheranno i vostri amici lì in Canada, ma spero vi terrete in contatto, vero? - disse riprendendo il discorso.
- Tranquilla mamma, è tutto apposto. - rispose Louis.
- E tu Wendy? - chiese Jenna rivolgendosi a lei.
Wendy non rispose.
- Lei è asociale. Non ha amici. - disse Louis.
- Louis! Smettila, non dire così! - intervenne Jenna sgridandolo.
- Ma mamma, è così. -
- Ho detto di smetterla, altrimenti niente cena! E chiedile scusa, immediatamente. -
- Ma.. -
- Ora! -
- .. scusa stronza. -
- Louis William Tomlinson, chiedile scusa come si deve! -
- Oh.. scusami tanto sorellina. -
Ci fu qualche minuto di silenzio. Wendy restò zitta per tutto il tempo.
- Tesoro, è tutto okay. Vedrai che avrai amici migliori in questa scuola. - disse Jenna rivolgendosi a lei, mentre le prese una mano.
Wendy era sul punto di dire qualcosa, ma preferì rimanere in silenzio.
 
- La cena è servita. Fish & chips per questa sera. -
Tutti cominciarono a mangiare la loro porzione. Nessuno osò parlare più. Si sentì solo il rumore di bocche che masticavano e le forchette che sbattevano contro i piatti di porcellana. Louis si guardava attorno, Jenna sorrideva, ma Wendy non fece nulla, continuava a guardare nel piatto fino a quando decise di alzarsi.
- Scusate, non ho più fame. Andrò a dormire, non voglio fare tardi domani. Buona notte. -
 
Così dicendo andò di corsa in camera sua, chiudendosi a chiave. Si spogliò velocemente e indossò il suo pigiama preferito, quello grigio con un micetto disegnato frontalmente. Chiuse le luci e si affacciò alla finestra. Non era ancora completamente buio, così si mise a guardare tutto ciò che si trovava nella sua visuale. La finestra si affacciava sulla strada principale. C'era un gattino nero che camminava vicino alla casa di fronte alla sua. Lo guardava e sorrideva. Le piacevano un sacco i gatti. Ma la sua attenzione fu attirata dalla luce che si accese in una camera di quella casa. Guardava attentamente, era alquanto curiosa. Vide un paio di tendine bianche aprirsi e dietro di esse apparve una figura. Era una ragazza. Pareva avesse sedici, diciassette anni, proprio come Wendy. Sciolse la lunga coda di capelli che aveva legato accuratamente, erano di un biondo chiarissimo. Wendy restò a guardare. Ma quando si accorse che la ragazza la stava guardando, si abbassò giù di scatto, nascondendosi. Stette ferma sotto la finestra per alcuni secondi, poi si rialzò e guardò ancora una volta la finestra di fronte. La ragazza bionda era ancora lì, mosse la mano in segno di saluto e le sorrise. Wendy restò immobile e subito dopo chiuse le tende dall'imbarazzo.
 
- Oh.. - scosse la testa e rise. - Sarà meglio che vada a dormire ora. - disse.
S’infilò nel letto, tirò su le coperte e nel giro di pochi minuti si addormentò.


  
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