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Autore: Twayla    20/03/2013    3 recensioni
-E quanto ancora andrà avanti questa storia, prima che tu possa innamorarti di queste finte fidanzate, che in realtà ti sono molto più vicine di quanto non lo sia io?-
-È questo che ti spaventa?- chiede sorpreso, avvicinandosi di un altro passo. Annuisco lievemente, cercando di non fargli capire quanto la cosa sia importante per me. Sospira pesantemente, passandosi di nuovo la mano tra i capelli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Shelley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Love story'
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Dolce verità

 

 

_La storia si colloca qualche anno dopo la mia prima OS, Odi et Amo (link a fine pagina)._

 

Indosso il giaccone, il berretto e gli Ugg sgualciti. Appena apro la porta di casa il gelo mi colpisce, ma comincio a camminare nel buio. La neve ha finito di scendere da poco, ma non riesco a starmene chiusa in casa. Sapere che è atterrato all'aeroporto poco fa mi terrorizza. Dovrei essere li ad accoglierlo, a fargli capire che nonostante il tempo e la distanza lui è sempre il primo dei miei pensieri. Ma devo sbollire la rabbia e la tristezza, prima di poterlo fare. Afferro il cellulare che si illumina insistentemente.

2 messaggi da Louis.

3 messaggi da Josh.

5 chiamate da Kate.

9 chiamate da Louis.

Sospiro, constatando che, ancora una volta, George non mi ha cercata.

 

-Tra poco parte l'aereo, non vedo l'ora di abbracciarti. Josh-

-Non mi sembra vero, dopo quasi due mesi l'unica distanza che ci separa è quella che divide il ritiro dei bagagli dalla sala d'attesa. Josh-

-Non ci sei. Perché? George è incredulo. Chiamami il prima possibile. Josh-

 

Josh, in questi mesi, è diventato un amico importante. Ci siamo sentiti tutti i giorni da quando lui e i ragazzi sono partiti, mi teneva aggiornata su tutto, quando George non riusciva a farlo. George invece nei primi tempi era stato presente, poi piano piano le chiamate si erano fatte meno frequenti, così come i messaggi che si limitavano ad un buongiorno e una buonanotte. Le incomprensioni, le litigate, i silenzi. Tutto aveva contribuito a rendermi sempre più insicura. Mi aveva detto che non avrei dovuto prestare attenzione a quello che i giornali avrebbero scritto perché, si sa, riportano ciò che farà vendere più copie. Ma come ignorare le foto che testimoniano gli articoli? Foto che lo ritraggono ad una festa, in compagnia di ragazze mozzafiato, mentre passeggia tenendo per mano una modella. O l'ultima novità. Lui e tale Alexis Fannington mentre si scambiano un tenero bacio, sorridenti. Cerco di trattenere le lacrime, mi ha chiesto di fidarmi e io voglio farlo.

Apro anche i messaggi di Louis.

 

-Kate ti stava aspettando per andare a salutare i ragazzi all'aeroporto. Cosa sta succedendo Alice?-

-Dove sei? Vengo a prenderti. Lou-

 

Lou si preoccupa sempre troppo per me. Gli rispondo velocemente, dicendogli di non preoccuparsi, che c'era stato solo un piccolo contrattempo.

 

-Non ti credo, ma farò finta di niente. Quando ti sarà passata fatti sentire. Lou-

 

Con una mano spazzo via un po' di neve da una panchina, per poi sedermici. Mi prendo la testa tra le mani, sentendo i guanti bagnati lasciar scendere delle goccioline tra i miei capelli. Non riesco a trattenere i singhiozzi e scoppio a piangere. Voglio credere a George, voglio credere che questa Alexis non conti nulla. Voglio credere che il suo cuore sia ancora pieno di me, perché il mio è pieno di lui, e lo sarà per sempre.

 

-Alice!-

Non so quanto tempo sia passato da quando sono seduta qui, ma le lacrime continuano a scendere. Scuoto la testa per scacciarle.

-Alice!-

La sua voce mi arriva alle orecchie e un fremito mi attraversa. Alzo lo sguardo e lo vedo. È distante da me, ma i suoi occhi mi scrutano.

-Perché non sei venuta a salutarmi?-

Non rispondo, non saprei cosa dire.

-Rispondimi Alice.- ripete con tono duro. Lo vedo stringere un pugno e serrare la mascella.

-È successo qualcosa, Alice?-

Questa volta distolgo lo sguardo, concentrandomi sulle scritte a pennarello che ricoprivano la panchina di legno.

-Dimmi cosa succede, maledizione.-

Si avvicina di qualche passo, ma continuo a tacere.

-È colpa mia? Ho fatto qualcosa? Credevo ti stesse bene sentire Josh tutti i giorni, al posto mio. Sapere da lui quello che ti succedeva non era affatto piacevole, ma credevo che ti andasse bene così.-

-Come al solito, George, non hai capito niente.-

-Spiegami.-

-Prima spiegami tu. Alexis Fannington? C'è qualcosa che mi sono persa? Che vorresti dirmi?-

Sospira, per poi passarsi una mano tra i capelli.

-Si tratta solo di una trovata pubblicitaria, Lily.-

-A me il vostro bacio sembra piuttosto reale.-

-No. Lex è..-

-Lex?- chiedo sollevando un sopracciglio. -Siete già passati ai soprannomi carini?-

-Smettila Lily. Dicevo che Alexis è una cantante americana. Ha bisogno di un po' di notorietà e i nostri manager hanno pensato fosse una buona storia, quella tra me e lei.-

-Beh, forse ti sei dimenticato di avercela già una storia. Con me.-

-Non dire stupidaggini, è solo per te che lo faccio.-

-In che senso?-

-Potrei essermi fatto sfuggire qualcosa su di te, durante un'intervista. È per questo che ho accettato questa situazione, per distogliere l'attenzione da te!-

Al di fuori di amici e parenti, che erano a conoscenza della nostra relazione fin dai tempi di X-Factor, nessuno, manager o giornalisti, ne ha mai saputo niente. I ragazzi hanno deciso di tenere i mass media lontani dalla loro vita privata, in modo da non coinvolgerci in scandali, fraintendimenti e assedi da parte dei giornalisti.

-Ma Alice, per me non conta niente tutto questo.-

-E quanto ancora andrà avanti questa storia, prima che tu possa innamorarti di queste finte fidanzate, che in realtà ti sono molto più vicine di quanto non lo sia io?-

-È questo che ti spaventa?- chiede sorpreso, avvicinandosi di un altro passo. Annuisco lievemente, cercando di non fargli capire quanto la cosa sia importante per me. Sospira pesantemente, passandosi di nuovo la mano tra i capelli.

-Alice. Tu non capisci cosa rappresenti per me, l'importanza che hai nella mia vita. E se tutte queste ragazze sono vicine a me fisicamente, tu lo sei molto di più, ma dentro di me. Nei miei pensieri. Mi sorride dolcemente e sento il cuore saltare un battito.

-Giurami che non pensi mai a loro.- Chiedo.

-Mai. Quando prendo la loro mano immagino il calore e la sicurezza che mi infonde la tua. Quando sfioro le loro labbra mi sento male. Provo fastidio nel toccare loro al posto tuo. Ma lo faccio per proteggere te. Questo è l'unico motivo che mi spinge sul serio ad andare avanti con certe messe in scena. Lo capisci vero?-

Incontro i suoi occhi e so che non sta mentendo. Ricopro la distanza che ci separacon qualche passo incerto e mi butto tra le sue braccia. Il calore del suo corpo scaccia immediatamente il freddo della solitudine che mi avvolge da quando è partito per il tour.

-Ti amo Lily, e non dovresti dimenticarlo mai.- Mi sussurra dolcemente mentre mi stringe a se.

-Ti amo anche io, Georgy. E sarà meglio che tu te ne ricordi sempre. Vorrei che questa brutta situazione finisse presto.-

Lo sento sorridere tra i miei capelli.

-Credo sia appena finita.-

Sollevo il viso dal suo petto e noto un uomo venire verso di noi, la macchina fotografica puntata nella nostra direzione a scattare foto. Sento le mie dita intrecciarsi con quelle del mio ragazzo, poi vengo trascinata verso la macchina nera che ci aspetta alle nostre spalle. Entriamo nell'abitacolo e mi fa appoggiare a lui, cingendomi con le sue braccia. Mi bacia dolcemente.

-Avrai tutto il tempo per chiacchierare con Josh, e se proprio ti fa piacere anche con Louis. Ma soprattutto per presentarti come la ragazza di George Shelley. Ora, però, lascia che siamo solo io e te ad assaporare questa dolce verità.-

 

 

 

 

 

Buongiorno. Avevo pronta questa OS sull'iPod da un sacco di tempo, ma da quel maledetto aggeggio non riuscivo a pubblicare e il computer era rotto. Ora ho un bellissimo Mac nuovo, che non so usare. Quindi se qualcuno avesse voglia di istruirmi sarei ben lieta di prendere lezioni.

 

Questa schifezza è nata, appunto sul mio iPod, in una giornata un po' particolare: stavo tornando da una gara, quindi ero in macchina, ed ero bloccata in Emilia in mezzo ad una tormenta di neve. Scriverla è stato quindi un modo per non impazzire. Non credo affatto sia qualcosa di sensato o carino, al contrario, temo di aver lasciato troppi interrogativi aperti e di non aver reso giustizia a George e Alice.

 

Ho promesso alla dolce little_JCat di fare pubblicità alle sue storie. Ludo, spero tu possa perdonarmi, ma al momento non ho le forze per cercare il link della tua pagina, quindi chiedo solo alle dolci ragazze che stanno leggendo questo spazio autrice, decisamente noioso, di passare da lei. E anche da Sbren e da Armesia. Dolci fanciulle tutte quante.

 

Odi et Amo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1538583&i=1

  
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