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Autore: VictorianPuppet    21/03/2013    3 recensioni
Nell'organizzazione criminale nota come "Akatsuki" ci sono tre nuovi arrivi.
Tre comunissime Ninja, sembrerebbe, ma che segreto si cela dietro ai loro occhi verdi e agli strani tatuaggi floreali che le accomunano?
Solo Pain sembra essere al corrente di ogni cosa, ma intanto non sa che nel mondo degli Shinobi, nuove forze sono in movimento alla ricerca di uno straordinario potere perduto: l'Albero Millenario.
Genere: Azione, Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Ordinary Mess.




 

POV YORU

-HIDAN! DOV'É QUELL'ESALTATO TUTTO MUSCOLI E NIENTE CERVELLO?!-

Miko era furiosa, uscì dalla camera come un tornado, calcando eccessivamente il passo, già poco femminile, sul chiaro legno del parquet, facendolo rimbombare per tutto il corridoio del “dormitorio”, svegliandomi prematuramente.

Sollevai il capo di poco, notando che, il futon alla mia destra era ancora abitato da Tsubaki, che dormiva beata come una bambina.

Beata lei.

Guardai la sveglia, che lessi con fatica “le 7:00? promemoria, inchiodare Hidan al muro e castralo.” perché ogni sacrosanto giorno che Jashin mandava in terra, l'albino doveva stuzzicare Miko?

Ovvio, perché la ragazza era una: casinista, dura de coccio, irascibile e senza peli sulla lingua e al religioso la combinazione piaceva eccome.

Mi alzai dal caldo giaciglio, dirigendomi fuori dalla stanza, in silenzio.

Una volta nel corridoio, fui investita dalla tiepida luce del sole che filtrava dell'abbaino scavato nella roccia, che illuminava l'interno del covo.

-LA VUOI PAINTARE PER UNA BUONA VOLTA LADER?!!-

-Mi dai sui nervi quando pari in questo modo!- si lamentò il Jashinista, toccandosi la fronte.

-E a me fa incazzare il fatto che tocchi le mie cose senza permesso! Te l'ho detto e te lo ripeto...NON RUBARMI I CD!- la ninja era sull'orlo di una crisi isterica... nessuno poteva toccarle i Cd, la pena poteva essere la morte, o un'agonizzante settimana post-pestaggio.

-Leggi le mie labbra mocciosa...io. Non. ti. ho. Preso. Nulla.-

-Bugiardo, menefreghista, strafottente...

Eccoli, stavano per prendersi per i capelli.

-Ragazzi...- la mia voce era calma, tranquilla eppure la loro reazione fu di spavento.

Sobbalzarono all'unisono, allibiti, non si erano accorti della mia presenza fino a quel momento.

-Sono le sette di mattina, di un giorno di riposo, state litigando per un Cd e io sono qui a farvelo notare. Cosa vedete di strano in tutto ciò?- domandai pacata, non ero per nulla arrabbiata, ma una delle poche volte che avevo la possibilità di dormire tranquillamente, mi dovevo alzare per dividere due bambini?

-Ma lei...

-Ma lui...

Parlarono contemporaneamente, cercando di difendersi...

-Ma lei è troppo aggressiva ed esagerata, ma tu non dovresti prenderle le cose senza permesso...Eddai, lo sai che la fa incazzare. Restituisci ciò che hai preso e tornate a letto.-

Hidan schioccò seccato la lingua sul palato, prendendo l'oggetto dalla scrivania e porgendolo malamente a Miko.

-Grazie...- bofonchiò lei, uscendo dalla stanza e tornando nella sua a dormire.

Per mia sfortuna invece, una volta sveglia non mi riaddormento più e quindi decisi di scendere in cucina, iniziando a preparare il brunch per la mattina stessa.

Inizia col prepararmi un tea per scaldarmi lo stomaco, poi aprii il frigo per decidere sul da farsi...

-Ciao Deidy...- salutai il biondo artista, mentre la mia testa era ancora in avan-scoperta nella dispensa a freddo, e lui cercava, invano, di spaventarmi arrivandomi alle spalle.

-Cavolo Madre! Non ti si riesce a far prendere paura!- si lamentò, schioccando le dita e arricciando il naso, in una smorfia di finta arrabbiatura.

-Tu che spaventi lei? Se mai accadrà, mi tingo i capelli di rosa.- lo derise Sasori, sempre serio come la morte, raggiungendoci.

-Ori.- lo salutai guardandolo e accennando un inchino col capo.

-Yoru.- fece lo stesso anche lui.

-Stai già facendo il brunch? Cavolo! Siamo rientrati in tempo. Faccio la doccia e arrivo.- sorrise allegro Deidara, correndo fuori dalla stanza, seguito dal rosso, facendo ripiombare il silenzio, almeno finché la fluente chioma non rifece capolino dalla porta.

-MADRE! Fai una porzione in più Pancakes...Ho famissima.- riapparì, sorrise radioso, per poi sparire.

Madre...già. Sembro una mamma, vero?

Divido i bambini che litigano, cucino, quando posso per tutti... e molto altro, ma la cosa mi piace.

È da solo sei mesi che sono nel gruppo, e sembra che mi abbiano accettato bene, anche se non sono un ninja.

Già, io vivevo nel paese del ferro, volevo entrare nell'esercito Samurai come Arciere di prima linea, ma non mi fu possibile.

Sembra, che la gente si diverti a decidere della mia vita, mia madre ha abbandonato me e mio padre, che era soldato quindi immaginatevi quanto potevo stare in sua compagnia, facendomi crescere tra le armi e la casa, poi lui decise di risposarsi con una donna odiosa.

Ooh ,lei sì che era insopportabile.

Mio padre mi ha insegnato le basi dei vari stili di combattimento con le spade, ma proprio il minimo, ma l'arco...l'arco mi ha sempre affascinata e quel grande uomo, che ha contribuito nel farmi venire al mondo, me ne regalò uno bellissimo, di legno di tasso, durissimo, con incisioni inerenti ai cristalli.

Indovinate che fine ha fatto?

ESATTO ...nel camino.

Quella stronza, me lo ha bruciato appena mi sono distratta, dicendomi che ero una ragazza e come tale dovevo comportarmi, fatto stà che decisi di scappare di casa...

 

FLASH BACK

6 mesi prima...

Anche se l'arrivo al paese della sabbia era imminente, la notte era fredda e il fuoco non bastava a scaldarla, ma non aveva altro che una mantella per proteggersi dalla pioggia e i vestiti leggeri che di solito usava sotto l'armatura dell'esercito.

-Fuyu. Sei stanco vero bello? D'altronde mi hai portata fino al villaggio della Foglia e oltre. Ti meriti del riposo.- Yoru accarezzò la criniera dello stallone, che, come per risponderle nitrì piano, ricevendo una mela dalla padrona, lasciandole appoggiare con la schiena contro il suo corpo cercandola di riposare, ma un rumore la fece scattare.

Un'ombra incappucciata scattò fuori dalla biscaglia, saltando il fuoco, raggiungendo la samurai, che, prontamente si alzò ribaltandosi sul destriero e recuperando la Katana.

Il nemico si scagliò verso di lei con velocità straordinaria, prendendola alla gola, facendola sbattere contro un tronco.

-Chi...chi diavolo sei?- Yoru pronunciò quelle parole con fatica, la morsa si stava facendo sempre più stretta, la vista stava iniziando ad appannarsi, e prima di non riuscire più a muovere i muscoli, puntò i piedi al tronco, spingendosi contro il nemico e stenderlo con una ginocchiata sotto lo sterno.

La ragazza riuscì finalmente a far passare l'aria fresca nei polmoni, la gola le bruciava, non ebbe il tempo di riprendersi che subito venne immobilizzata da dietro.

-Proprio non lo vuoi capire...- ringhiò – Non. Mi. Devi. Toccare.- estrasse il pugnale nascosto e lo conficcò nella carne dell'avversario, facendo inveire di dolore, e una volta atterra l'arma gli venne conficcato nel palmo della mano sinistra.

-MERDA CHE MALE!-

La guerriera levò il cappuccio allo sconosciuto, ritrovandosi specchiata in due iridi magenta con due pupille dilatate dallo stupore.

-Chi sei tu? Cosa vuoi da me?- domandò Yoru, girando il coltello nella mano.

-ARGH! Nulla da te mocciosa di merda ! Non volevo ucciderti, non ho tempo, i miei compagni sono feriti, e ho bisogno di medicine, prima che che ci trovino. Ti averei solo fatto perdere i sensi e derubato. Cazzo che male! Merda.- Hidan contrasse i muscoli dal dolore.

-Se ti libero, ho la tua parola di Jashinista, che non mi attaccherai?-

Il ragazzo, sbatté le palpebre perplesso, ri-iniziando a sbraitare contro cani e porci.

-COME CAZZO FAI A SAPERE CHE FACCIO PARTE, DEL CULTO DEL NOBILE JASHIN! SGUARDRINA MISCREDENTE?!- urlò contorcendosi, tentando di liberarsi, mentre lei gli tappava la bocca con entrambe le mani.

-Taci straccivendolo. Ho solo visto il rosario, e poi una faccia come la tua non si dimentica facilmente. Fai parte dell' Akatsuki vero? Ti chiami, mmm... Hidan, del villaggio delle calde primavere giusto? Ascoltami, ora ti lascio andare, vai a recuperare i tuoi amici e li porti qui e io ti aiuterò a curarli. Hai la mia parole, non vi tradirò.-

L'albino non era stato mai così tanto tempo in silenzio, ma era troppo sconvolto, quella bambina sapeva chi era e le sue preoccupazione era rivolta per i suoi compagni e per il fatto che non li avrebbe traditi. Il jashinista si chiese se quella non fosse matta o qualcosa del genere, e mentre pensava attuto questo, venne liberato della fastidiosa lama, e alzandosi, corse dai suoi compagni, sperando di aver fatto in tempo.

I nukenin riapparvero all'accampamento pochi minuti dopo, feriti, malconci e non poco traballanti.

-Oddei! Non mi avevi detto che erano così mal conci.- si allarmò la ragazza, scattando verso ad un rinnegato della nebbia che portava sulle spalle un ragazzo dai lunghi capelli neri, che pareva più di là che di qua.

-Aiuta Itachi-san, per favore, è quello messo peggio.- la supplicò Kisame, iniziando a preoccuparsi per le condizioni fisiche del compagno.

Yoru non perse tempo e iniziò a disinfettare e curare tutte le ferite,somministrandogli anche un collirio speciale per evitare gli sgradevoli effetti collaterali dello Sharingan, che Kakuzu, il contabile dell'organizzazione, si premurò di informare la samurai.

La notte passò veloce, ma quasi nessuno riuscì a dormire; Hidan era addetto alla ronda, visto che era l'unico che si reggeva ancora in piedi senza problemi, il ninja della cascata continuava a sentire fitte allucinanti per colpa di una sostanza nervina che colpiva il sistema nervoso, per fortuna non era letale, Itachi era l'unico che riposava, ma solo perché aveva rischiato troppo tra arte oculare e ferite varie le ultime ore sarebbero state decisive, mentre lei e lo squalo umano non si mossero dal suo capezzale.

 

°§°§°§°§°§°

 

La mattina seguente il piccolo gruppo si mise in marcia verso il confine del paese della Pioggia.

-Ti ringraziamo per l'aiuto, spero che questa deviazione non ti rechi qualche disturbo.- chiese Uchiha, gentilmente, mentre sedeva sulla groppa di Fuyu insieme alla Samurai.

-Figuratevi, cambia di poco, dovevo andare al villaggio di Suna, ma prima o poi ci dovevo andare.- rispose pacata lei, mentre Kakuzu le camminava vicino, guardandola stranito.

-Hidan ha detto, che sai che siamo dell' Akatsuki.- iniziò il discorso, facendola voltare verso di lui.

-Esatto...- disse pacata lei, sorridendo e continuando a guardare la strada dinanzi.

-E non hai paura?- domandò Kisame, incuriosito.

-E di cosa? Di voi? Per quale motivo?-

-Forse perché siamo ricercati di livello S, siamo assassini, rinnegati e disertori. Non siamo persone, diciamo “normali”.- si intromise Itachi, neutro come sempre.

-Sì...magari non siete “normali”, siete ninja, le persone comuni sono fatto in un' altro modo. Il fatto dei disertori, avrete avuto le vostre motivazioni, magari siete stati puniti ingiustamente perché avevate le vostre idee e ai potenti non piaceva. Non lo so. Non sono io che giudico.... per quanto riguarda agli assassini...bhè...nessuno è un santo e il procurare morte è un peccato come un' altro. Quindi io non vedo motivi per cui avere paura di voi.- concluse, lasciando stupefatti i quattro ragazzi, che non ebbero il coraggio di dire nulla per tutto il tragitto.

Una volta arrivati al villaggio, il nukenin di Konoha smontò dal cavallo, i quattro salutarono la ragazza che fece retro-front verso altre mete.

Ma poco dopo sfortunatamente venne attaccata da ninja, che l'accusarono di tradimento per aver aiutato dei ricercati pericolosi.

Yoru però riuscì a scappare, ferita, disarmata, senza più un fedele compagno come Fuyu, non ce la poteva fare, quindi decise di fare l'unica cosa che le avrebbe salvato la vita...

-Che ci fai tu qui?-

La tempesta infuriava, la samurai tremava per il freddo, tenendosi il braccio leso, guardando il suo interlocutore con un' occhio chiuso.

-Sono venuta a fare un saluto.- sorrise a Kakuzu, prima di svenire sull'uscio.

 

FINE FLASH BACK

 

Diciamo che mi è andata bene, da essere sola ad avere una famiglia tutta mia... e sinceramente la cosa mi piace molto.

Eccoli arrivano i miei bambini.

I primi a fare la maratona per accaparrarsi i primi cornetti caldi sono Hidan e Miko ( e ovviamente lei arriva per prima), subito dopo di loro un sonnolento Uchiha seguito da un' affamato Kisame, Deidara entrò saltellando in cucina insieme al contabile, che teneva il giornale sotto il braccio.

-Giorno a tutti.- sorrisi mentre tutti si sedevano...

-HEI! VOGLIO ANCH' IO LA COLAZIONE!- si lamentò Pain entrando nella stanza con un peluche di My little pony in mano.

-Capo...Sei ridicolo.- disse Sasori apparendo dietro di lui e mettendosi a sedere.

-Che ttenero … assomiglia ad uno di quelli che mi divertivo a bruciare.- rise Arisu, prendendo il giocattolo e sedendosi vicino al marionettista accarezzandolo maligna.

-Nuuuuu!!! La mia Rainbowdash! Ridammela!!!!- il povero capo corse incontro alla novellina cercando di riprenderselo.

-Oook...questo lo prendo io.- si intromise Konan prendendo la pony e gettandola in salotto.

-Mangiamo?- chiese l' ex shinobi sedendosi a tavola.

Il brunch iniziò, con un componente in più, la mia famiglia si è allargata...oh bhè... c'è più gente a cui voler bene.




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TADADADA'N!
Eccoci con il secondo capitolo della serie!
Questa volta scritto dalla (e dal punto di vista) Madre, la dolce Yoru! ^^
Speriamo vi piaccia, fateci sapere!!
VictorianPuppet
  
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