Tu Sei Mia!
Rieccomi qui mie adorateeee!!! Vi giuro che mentre
scrivevo questo capitolo piangevo troppo, mi commuovevo da sola!!! (Che scempio
di donna…^___^) ma ora finalmente vi pubblico il capitolo che più mi sta a
cuore nonché PENULTIMO… mi deprimo da sola che ho quasi finito di scrivere la
storia… doh… spero che mi rencesiate
in tante sennò non pubblico l’ultimo capitolo… ah ah ah
ovviamente scherzo!!! (altrimenti
CAPITOLO 6.
Il Momento Dell'Addio
Shikamaru
posò sulla grossa lapide un fiore candido e profumato. Andava spesso alla tomba
di Asuma, ma quel luogo gli
era propizio specialmente quando si
sentiva perso o depresso. E quello era uno di quei
giorni. Avrebbe tanto voluto avere accanto a sé il suo maestro, in quel momento
di estremo bisogno... ma lui non era lì e Shikamaru doveva ritrovare la freddezza e la calma per
affrontare la situazione al meglio.
"Non voglio
assolutamente che Ino se ne vada senza prima aver
fatto pace... non me lo potrei mai perdonare... è un comportamento così
infantile, però... non ci riesco... non ci riesco proprio... no! Ce la devo
fare, o non me lo potrei mai perdonare..."
-"Shikamaru...?"-
No. Non era
possibile. Quella voce così melodiosa e familiare. Era lì, dietro di lui. Shikamaru si voltò molto lentamente. I suoi occhi scuri incontrarono
quelli azzurri come il cielo che gli piaceva tanto. Ino stava lì, dietro di
lui, con un mazzo di fiori bianchi in mano.
Abbassando
lievemente lo sguardo, la ragazza lo affiancò, piegandosi per appoggiare i
fiori sulla tomba del suo adorato maestro.
-"Anche tu qui, eh?"- chiese la biondina, senza farsi
scrupoli.
In realtà non era
il caso di tenersi il broncio anche davanti ad Asuma.
Anzi, forse era il caso di non tenersi proprio più il
broncio, visto che quelli erano gli ultimi giorni che avrebbero potuto passare
insieme.
Ino, intravvedendo Shikamaru da
lontano, prima si era nascosta, poi si era decisa ad affrontarlo, abbassando il
suo orgoglio e lasciando che il suo affetto per quella
persona così speciale prendesse il sopravvento. Rischiava di andarsene senza
essersi riconciliata con lui. Che le importava se lui se ne andava
con Temari? L'importante era mantenere almeno
l'amicizia. Solo quella. A lei andava bene anche così.
-"Sì..."-
riuscì a sussurrare Shikamaru, che fissava l'immagine
sinuosa di Ino come se fosse quella di una visione
meravigliosa.
Ino si sollevò e
riuscì a fissare finalmente Shikamaru negli occhi.
-"E così... settimana prossima parti con Temari,
eh?"- chiese Ino, sforzando un sorrisino più carico di malinconia che di
felicità. Come poteva fingersi contenta di una cosa
che odiava?
-"Già...
anche tu te ne vai..."- riuscì a dire Shikamaru,
ancora disorientato. Non era psicologicamente preparato per parlare con Ino,
proprio in quel luogo così pieno di ricordi dolorosi.
-"Eh sì... Tsunade mi ha offerto una bella occasione..."-
rispose con un sorrisino che svanì subito.
-"Già..."-
si grattò la nuca Shikamaru, perplesso.
Il silenzio
cadde, padrone incontrastato di quel luogo. Shikamaru
si sentiva troppo osservato lì. Si sentiva gli occhi di Asuma puntati addosso.
-"Andiamo?"-
propose poi alla biondina. Ino acconsentì e dopo aver salutato la fredda tomba
del maestro, i due s'incamminarono, fianco a fianco,
in silenzio. Shikamaru era spiazzato: che mai avrebbe
potuto dirle? Aveva paura di fare un'altra delle sue terribili gaffe. Eppure sapeva che ogni passo che facevano era un momento in
meno che avrebbero passato insieme. Dentro di lui, sentiva il bisogno di non
perderla. Ora capiva. Sulla via del ritorno, con il sole infuocato del tramonto
alle spalle, Shikamaru capiva ciò che gli tormentava
l'animo, che non lo faceva dormire la notte: non voleva separarsi da Ino. Si
sentiva così stupido, dover dipendere da una donna... ma
era più forte di lui.
D'altro canto,
Ino era infinitamente depressa per quello che le aveva detto
Temari, soprattutto per "come" glielo aveva
detto. Ma non voleva perdere l'amicizia di Shikamaru, era troppo importante per lei. Tanti anni di avventure, tanti splendidi ricordi, una vita passata
insieme... tutto sarebbe svanito a causa di qualche stupido litigio? No. Non
doveva accadere.
-"Shikamaru..."- richiamò la sua attenzione.
-"...sì?"-
ascoltò lui, ansioso.
-"Sei ancora
arrabbiato con me?"-
-"...in
realtà sei tu quella arrabbiata..."- disse
flebilmente, fissando l'orizzonte.
-"No, io non
sono più arrabbiata... è una cosa stupida."-
Shikamaru
si sorprese molto: Ino aveva annullato la barriera del suo orgoglio, aveva
messo da parte il rancore...? Ino era maturata. Adesso
forse non aveva davvero più bisogno della sua protezione.
-"...e allora smettiamola di tenerci il broncio,
d'accordo?"- sorrise lievemente Shikamaru,
fermandosi. Ino annuì, ricambiando il sorriso.
La biondina fissò
Shikamaru. Così, illuminato dal rossore del tramonto,
era davvero bello. E lei, lei... non lo avrebbe più
rivisto per un anno intero. Un anno senza Shikamaru...
non era mai accaduta una cosa del genere nella sua vita da
quando si erano conosciuti.
"Ino...
parla... parla adesso... o taci per sempre... non lo
vedrai più... Temari te lo porterà via... parla
adesso o taci per sempre, Ino Yamanaka..." pensava la biondina.
Shikamaru
del resto ora era davvero sollevato. Le cose erano state chiarite, almeno un
po'. Almeno Ino non ce l'aveva più su con lui.
-"Sai, Shikamaru..."- cominciò Ino, con voce un po' incerta.
-"Sì? Dimmi
tutto..."- disse Shikamaru, che aveva notato la
lieve ansia di Ino.
Seguì un
intensissimo momento di silenzio. I due si fissarono dritto negli occhi. Non
parlavano, ma si erano già detti tutto.
-"...nonostante
tutti i litigi, e le incomprensioni..."- disse Ino, con occhi lucidi
-"...mi mancherai moltissimo, Shikamaru..."-
concluse con voce tremante.
Shikamaru
fissò Ino con uno sguardo pieno di tristezza. Glielo aveva detto davvero? Stava
succedendo davvero? Quello voleva dire che la
situazione era davvero seria. Quello era... quello era...
quello era un addio. Capiva che se si fossero rivisti dopo un anno, tutto sarebbe cambiato. Loro sarebbero cambiati. Il loro rapporto
si sarebbe disfatto. E la
paura di perderla era sempre più grande.
-"Ino...
anche tu... mi mancherai da morire..."- le rivelò Shikamaru,
con voce bassa e calda.
Le labbra di Ino si piegarono in un sorriso pieno di dolcezza. Una lacrimuccia le scappò. Sì, si era decisamente
commossa. Ed era felice. Anche se non pensava che fosse vero, Shikamaru
avrebbe sentito la sua mancanza.
Siccome
l'atmosfera si era intrisa di una malinconia insopportabile, Ino decise di
rompere la tensione.
-"Maddai, vedrai che non te ne accorgerai
nemmeno della mia assenza, ci sarà Temari a farti compagnia..."-
cercò di sorridere, dandogli un pacca sulla spalla. Ma
quelle parole suonarono più come un singhiozzo represso che come una
rivelazione sincera.
Shikamaru
non riusciva più a sostenere il dolore, né il suo, né quello che si
rispecchiava negli occhi di Ino. Se non fosse stato un
uomo, avrebbe voluto scoppiare a piangere. Ma, dopotutto, aveva ancora un ritegno e in fondo, quella
sarebbe potuta essere l'ultima occasione per sostenere Ino.
Il suo
autocontrollo e la sua freddezza crollarono nel preciso istante in cui vide
altre lacrime bagnare il viso di Ino. Sentì il sangue
avvampargli nelle vene, le braccia muoversi d'impulso.
I due si
ritrovarono abbracciati, Ino stretta tra le forti e
calde braccia di Shikamaru. La stringeva a più non
posso per paura che la notte che li stava avvolgendo lenta e silenziosa potesse portargliela via.
-"...ho
detto... che mi mancherai da morire... non cambia che ci sia
Temari o chiunque altro... mi mancherai... davvero...
da morire..."-
Ino non riusciva
più a trattenere le lacrime, mentre la confusione le annebbiava la mente. Stava
per impazzire. Sarebbe impazzita se non si fosse liberata da quell'abbraccio
inebriante.
Con forza, Ino
spinse via Shikamaru, che
rimase allibito.
-"Arrivederci
Shikamaru..."- singhiozzò Ino, regalandogli un
ultimo sguardo, prima di scappare via nelle tenebre appena calate.
-"Arrivederci
Ino..."- riuscì a sussurrare Shikamaru, come se
stesse cercando di convincere anche se stesso.
www
Shikamaru
cominciò a tirare tutti gli shuriken e i kunai che aveva con sé dietro al povero Kiba.
Questi fece una grande fatica a schivarli tutti, ma
miracolosamente vi riuscì. Entrambi i ragazzi erano esausti e con il fiatone.
-"Ma sei
scemo, Shikamaru?! Ci stiamo
solo allenando, mica mi devi uccidere!"- sbottò Kiba, che se l'era vista proprio brutta.
Shikamaru
prese l'ultimo kunai e lo tirò con tutta la forza che
aveva contro il muro dietro a Kiba, conficcandolo.
L'amico fissò il
ragazzo col codino, attonito.
-"Okay... sei incazzato..."-
affermò Kiba.
-"Ottima
deduzione, Inuzuka..."- sibilò Shikamaru, andandosi a sedere vicino all'amico Choji.
-"E se mi
chiami per cognome vuol dire che la questione è
veramente grave..."- scosse la testa Kiba,
sedendosi anche lui accanto a Choji.
-"Posso
proporre un argomento di discussione?"- chiese il grassottello,
distraendosi per qualche secondo dal suo pacchetto di patatine.
Shikamaru
e Kiba lo squadrarono, come per dire "parla!".
-"Ino!"-
sparò Choji, pronto a
prendersi un cazzotto da Shikamaru.
-"Ottimo
argomento..."- confermò Kiba, ridacchiando.
-"No.
Pessimo argomento..."- sibilò Shikamaru,
sdraiandosi e cominciando a fissare il cielo, come suo solito.
-"Perché? Non mi dire che non le hai
detto niente!!!"- sbottò Kiba, avvicinandosi a Shikamaru.
-"Beh, in
realtà qualcosa le ho detto..."- rispose Shikamaru, arrossendo al ricordo di quell'intenso
abbraccio.
-"Ah sì??? Del tipo? Che la ami tanto e la
sposerai?"- ridacchiò Kiba.
-"VUOI
SMETTERLA CON LE TUE STRONZATEEE???!!!"- sbottò Shikamaru, diventando rosso come la bandiera comunista.
-"Waaah!!! Però sei arrossito, Shikamaru Nara!!! Ordunque? Non
dici niente ai tuoi amiconi Choji e Kiba?"- domandò il sempre più
curioso Inuzuka, avvicinandosi pericolosamente
all'amico.
-"Beh... le
ho detto... che mi mancherà, ecco..."- rispose
sottovoce Shikamaru, ancora rosso in volto.
-"...eeeee?"- chiese Kiba, sempre
più curioso.
-"...e basta!!! Cosa dovevo dirle?"- sbottò Shikamaru,
infastidito. Forse Kiba non realizzava quanta fatica avesse fatto per dirle quelle poche parole!!!
-"COOOSAAAA???!!! MA SEI PAZZO, NARA?!"- gridò Kiba,
contrariato -"Insomma, alla fine tu andrai per la tua strada e lei per la
sua?! Amici come prima?! Non avete combinato niente?!"-
-"Ma
cos'altro vuoi, Kiba?! Si
può sapere?!"- ringhiò Shikamaru,
contrariato.
-"Alla fin
della fiera... tutto qui? Tanto casino per niente? E i
tuoi sentimenti, Shikamaru? Dove li mettiamo? E'
inutile nasconderlo, Shika... tu provi qualcosa per
Ino..."- constatò Kiba, scuotendo la testa deluso.
-"Sacrosante
parole!"- confermò Choji, sentendo finalmente
qualcuno che si era accorto dei sentimenti fra i due.
-"Zitto tu,
mangia le patatine!"- gli intimò Shikamaru; era
già abbastanza duro tener testa da solo a Kiba,
figuriamoci se Choji gli dava manforte.
-"Okay!"- acconsentì Choji.
-"Eddai, Shikamaru... dì qualcosa a Ino, parlale dei tuoi sentimenti per lei!"-
-"Ma che ne
so, Kiba?! Che diavolo vuoi che ne sappia io dei miei sentimenti per Ino?! Sto con
lei dalla mattina alla sera quasi tutti i giorni, è ovvio che io ne possa
sentire la mancanza vedendola andare via?! Può darsi
che questo sentimento non sia niente di reale, sia
solo nostalgia... io... io... io non posso andare lì e dirle di rinunciare al
suo sogno per restare qui con me perché non voglio che ne se ne vada, sarebbe
da egoisti! Io voglio... voglio che lei sia felice...
anche se non sarà più mia, voglio che lei sia felice... tutto qui..."-
urlò Shikamaru, perdendo completamente il suo
autocontrollo. Depresso, il ragazzo abbassò il capo, fissando il suolo.
Kiba
tirò fuori una bottiglia di birra dalla sua borsa.
-"Benvenuto
nel mondo dell'amore, caro il mio Shikamaru..."-
scosse la testa Kiba, tra il divertito e il
perplesso, aprendo la birra.
-"Che diavolo dici, Kiba..."-
si lagnò Shikamaru, che non voleva accettare una
versione dei fatti così difficile da affrontare.
-"Avanti...
sei disposto a sacrificare la tua felicità per la sua... questo a casa Inuzuka si chiama Amore con
Shikamaru
rimase perplesso, fissando il suolo. Non ci riusciva. Non poteva accettarlo.
Era... davvero... amore...?
www
Quel pomeriggio,
una brezza tiepida cullava Konoha nel suo abbraccio
primaverile. Ormai era primavera, la stagione dei fiori, quella preferita da
Ino.
Non appena passò
vicino ad un campo di fiori, la biondina propose alle amiche Sakura e Hinata di sdraiarsi un
po' lì, per rilassarsi un attimo.
Il prato era un’infinita
distesa di colori e profumi, e Ino si sentì subito
meglio. Le due fidate amiche le si sedettero accanto,
silenziose.
Sakura
fissava i fiori, ricordando con tristezza la loro amicizia e il giorno della
composizione floreale nella quale Ino l'aveva aiutata, tanti anni prima. Sulle
sue labbra si spaziò un sorrisino malinconico.
-"...dopo
tutto questo... chi si aspettava... che te ne saresti andata così
lontano?"- asserì con amarezza Sakura.
Il volto di Ino si fece triste, mentre i suoi occhi analizzavano
esperti tutti i tipi di fiori presenti in quel prato variopinto.
-"...forse,
ai confini della Terra delle Rocce, non ci sono fiori belli come
questi..."- disse Hinata, tristemente.
-"...grazie
ragazze, mi state proprio sollevando il morale..."- sbuffò Ino, alzandosi
in piedi e correndo in mezzo al prato.
Decise di fare
una ruota su se stessa e poi si lasciò andare, rimanendo sdraiata sul prato, a
fissare il cielo. Istintivamente le venne in mente Shikamaru, quella era la sua tipica posizione.
Scostò immediatamente lo sguardo dal cielo, dalle nuvole e lo spostò verso i
fiori accanto a sé.
Dei fiorellini
piccolissimi, di un splendido azzurro intenso e molto
fragili le stavano accanto, e sembravano fissarla, interrogativi. Ino si
sollevò di scatto, vittima di un sentimento strano, un misto di
amarezza e nostalgia... un ricordo.
Vedendo la
reazione dell'amica, Sakura e Hinata
le si avvicinarono.
-"Che hai
visto, Ino...?"- chiese Hinata,
sedendosi accanto all'amica. Sakura rimase in piedi,
fissando la biondina interrogativa.
Un dolce sorriso
si spaziò sulle labbra di Ino.
-"Vedete
questi fiorellini?"- disse, indicando i piccoli fiori azzurri.
-"Sì... si
chiamano Nontiscordardimé, giusto?"- chiese Hinata, incerta.
-"Già... mi
è tornato in mente un episodio della mia infanzia... sapete, quando io e Shikamaru eravamo piccoli..."- cominciò a raccontare
Ino.
--FLASHBACK--
-"Ehi Shikamaru, dove cavolo eri
finito?!"-
-"Ciao
Ino... niente, facevo una passeggiata..."- rispose il bambino,
imbarazzato.
-"No, tu
stavi guardando quei fiorellini, ti ho visto!"- sorrise Ino,
avvicinandosi. -"Sono proprio carini!"-
-"Beh, in
realtà... mi sembrano così semplici e carini... non ho mai visto un fiore
così..."- arrossì Shikamaru.
-"Sì, è
vero, però hanno un nome triste... si chiamano Non-ti-scordar-di-me"- disse lentamente la
bambina, in modo da non pronunciare male il nome.
-"Beh, che
colpa ne hanno loro se si chiamano così, scusa...?"-
si lamentò Shikamaru.
-"Sì, però
così hanno anche un significato triste... sembra che si chieda ad una persona
che se ne va di non dimenticarsi di noi... io non vorrei mai regalare questi
fiorellini tanto carini a qualcuno, se significa dirgli addio..."- concluse Ino, tristemente.
-"Sì, forse
hai ragione tu..."-
--FINE
FLASHBACK--
Hinata
e Sakura rimasero silenziose. Ciò che Ino aveva
raccontato loro, sembrava la profezia di una realtà così vicina...
Gli occhi di Ino si inumidirono, mentre il ricordo di quei giorni
felici si allontanava sempre di più.
-"Chi... chi
lo avrebbe mai detto... che dirsi addio... sarebbe
stato tanto doloroso?"- singhiozzò Ino, debolmente.
Sakura
si voltò dall'altra parte: Ino non doveva assolutamente vedere le sue lacrime.
Ma come poteva restare un anno senza quella compagna di avventure
e bisticci grazie alla quale era diventata la ragazza forte che era adesso?
Hinata,
invece, percepì immediatamente il forte dolore che le provocava la separazione
da Shikamaru, più che da Konoha
stessa. La ragazzina decise di farsi forza e di esprimere liberamente la sua
opinione, anche se questa avesse potuto ferire la sua
cara amica.
-"Inochan..."- cominciò con voce sommessa Hinata
-"...ma sei davvero sicura che per te Shikamaru
sia solo un amico?"-
Sakura
guardò Ino e Hinata. Cosa
avrebbe risposto adesso Ino?
-"No, che
non ne sono sicura... non sono più sicura di niente... ma
ormai il danno è fatto..."-
-"Ma che
dici, Ino?!"- sbottò Sakura
-"Puoi ancora recuperare! Puoi andare da Shikamaru
e dirgli tutto!"-
-"Sì, per
rovinare quella già fragile amicizia che ci unisce?!
Mi dispiace Sakura... ma non voglio perderlo ancora di più... e poi lui sta
con Temari, mi dici con che pretesto potrei andare lì
a chiedergli di restare?! E se rimanessi qui a Konoha
senza di lui, morirei dal dolore... perciò mi dispiace, ma me ne andrò e cercherò di dimenticare tutto, anche se questo
significa perderlo... voglio che almeno lui sia felice, e nient'altro..."-
concluse tristemente Ino.
"Secondo me qui siete infelici tutti e due..." pensò con rabbia Sakura, che non
riusciva ad accettare quella situazione.