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Autore: Sakurina    08/10/2007    5 recensioni
La mia storiella è tutta INOxSHIKAMARU!!! A causa di persone che continuano a intromettersi fra di loro, Ino e Shika si troveranno a dover affrontare una serie di incomprensioni che metteranno a dura prova il loro legame...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Tu Sei Mia

Tu Sei Mia!

Rieccomi qui mie adorateeee!!! Vi giuro che mentre scrivevo questo capitolo piangevo troppo, mi commuovevo da sola!!! (Che scempio di donna…^___^) ma ora finalmente vi pubblico il capitolo che più mi sta a cuore nonché PENULTIMO… mi deprimo da sola che ho quasi finito di scrivere la storia… doh… spero che mi rencesiate in tante sennò non pubblico l’ultimo capitolo… ah ah ah ovviamente scherzo!!! (altrimenti la Rikachan mi uccide… e non solo lei penso…). Okay voglio tanti commenti su questo cap altrimenti mi offendo tsk! Ah ah ah ora vi lascio leggere… delfine curiose! Non fateci caso sono i postumi del raffreddore… un bacionissimoooo Sakurina!

 

CAPITOLO 6.

Il Momento Dell'Addio

 

Shikamaru posò sulla grossa lapide un fiore candido e profumato. Andava spesso alla tomba di Asuma, ma quel luogo gli era propizio specialmente quando  si sentiva perso o depresso. E quello era uno di quei giorni. Avrebbe tanto voluto avere accanto a sé il suo maestro, in quel momento di estremo bisogno... ma lui non era lì e Shikamaru doveva ritrovare la freddezza e la calma per affrontare la situazione al meglio.

"Non voglio assolutamente che Ino se ne vada senza prima aver fatto pace... non me lo potrei mai perdonare... è un comportamento così infantile, però... non ci riesco... non ci riesco proprio... no! Ce la devo fare, o non me lo potrei mai perdonare..."

-"Shikamaru...?"-

No. Non era possibile. Quella voce così melodiosa e familiare. Era lì, dietro di lui. Shikamaru si voltò molto lentamente. I suoi occhi scuri incontrarono quelli azzurri come il cielo che gli piaceva tanto. Ino stava lì, dietro di lui, con un mazzo di fiori bianchi in mano.

Abbassando lievemente lo sguardo, la ragazza lo affiancò, piegandosi per appoggiare i fiori sulla tomba del suo adorato maestro.

-"Anche tu qui, eh?"- chiese la biondina, senza farsi scrupoli.

In realtà non era il caso di tenersi il broncio anche davanti ad Asuma. Anzi, forse era il caso di non tenersi proprio più il broncio, visto che quelli erano gli ultimi giorni che avrebbero potuto passare insieme.

Ino, intravvedendo Shikamaru da lontano, prima si era nascosta, poi si era decisa ad affrontarlo, abbassando il suo orgoglio e lasciando che il suo affetto per quella persona così speciale prendesse il sopravvento. Rischiava di andarsene senza essersi riconciliata con lui. Che le importava se lui se ne andava con Temari? L'importante era mantenere almeno l'amicizia. Solo quella. A lei andava bene anche così.

-"Sì..."- riuscì a sussurrare Shikamaru, che fissava l'immagine sinuosa di Ino come se fosse quella di una visione meravigliosa.

Ino si sollevò e riuscì a fissare finalmente Shikamaru negli occhi.

-"E così... settimana prossima parti con Temari, eh?"- chiese Ino, sforzando un sorrisino più carico di malinconia che di felicità. Come poteva fingersi contenta di una cosa che odiava?

-"Già... anche tu te ne vai..."- riuscì a dire Shikamaru, ancora disorientato. Non era psicologicamente preparato per parlare con Ino, proprio in quel luogo così pieno di ricordi dolorosi.

-"Eh sì... Tsunade mi ha offerto una bella occasione..."- rispose con un sorrisino che svanì subito.

-"Già..."- si grattò la nuca Shikamaru, perplesso.

Il silenzio cadde, padrone incontrastato di quel luogo. Shikamaru si sentiva troppo osservato lì. Si sentiva gli occhi di Asuma puntati addosso.

-"Andiamo?"- propose poi alla biondina. Ino acconsentì e dopo aver salutato la fredda tomba del maestro, i due s'incamminarono, fianco a fianco, in silenzio. Shikamaru era spiazzato: che mai avrebbe potuto dirle? Aveva paura di fare un'altra delle sue terribili gaffe. Eppure sapeva che ogni passo che facevano era un momento in meno che avrebbero passato insieme. Dentro di lui, sentiva il bisogno di non perderla. Ora capiva. Sulla via del ritorno, con il sole infuocato del tramonto alle spalle, Shikamaru capiva ciò che gli tormentava l'animo, che non lo faceva dormire la notte: non voleva separarsi da Ino. Si sentiva così stupido, dover dipendere da una donna... ma era più forte di lui.

D'altro canto, Ino era infinitamente depressa per quello che le aveva detto Temari, soprattutto per "come" glielo aveva detto. Ma non voleva perdere l'amicizia di Shikamaru, era troppo importante per lei. Tanti anni di avventure, tanti splendidi ricordi, una vita passata insieme... tutto sarebbe svanito a causa di qualche stupido litigio? No. Non doveva accadere.

-"Shikamaru..."- richiamò la sua attenzione.

-"...sì?"- ascoltò lui, ansioso.

-"Sei ancora arrabbiato con me?"-

-"...in realtà sei tu quella arrabbiata..."- disse flebilmente, fissando l'orizzonte.

-"No, io non sono più arrabbiata... è una cosa stupida."-

Shikamaru si sorprese molto: Ino aveva annullato la barriera del suo orgoglio, aveva messo da parte il rancore...? Ino era maturata. Adesso forse non aveva davvero più bisogno della sua protezione.

-"...e allora smettiamola di tenerci il broncio, d'accordo?"- sorrise lievemente Shikamaru, fermandosi. Ino annuì, ricambiando il sorriso.

La biondina fissò Shikamaru. Così, illuminato dal rossore del tramonto, era davvero bello. E lei, lei... non lo avrebbe più rivisto per un anno intero. Un anno senza Shikamaru... non era mai accaduta una cosa del genere nella sua vita da quando si erano conosciuti.

"Ino... parla... parla adesso... o taci per sempre... non lo vedrai più... Temari te lo porterà via... parla adesso o taci per sempre, Ino Yamanaka..." pensava la biondina.

Shikamaru del resto ora era davvero sollevato. Le cose erano state chiarite, almeno un po'. Almeno Ino non ce l'aveva più su con lui.

-"Sai, Shikamaru..."- cominciò Ino, con voce un po' incerta.

-"Sì? Dimmi tutto..."- disse Shikamaru, che aveva notato la lieve ansia di Ino.

Seguì un intensissimo momento di silenzio. I due si fissarono dritto negli occhi. Non parlavano, ma si erano già detti tutto.

-"...nonostante tutti i litigi, e le incomprensioni..."- disse Ino, con occhi lucidi -"...mi mancherai moltissimo, Shikamaru..."- concluse con voce tremante.

Shikamaru fissò Ino con uno sguardo pieno di tristezza. Glielo aveva detto davvero? Stava succedendo davvero? Quello voleva dire che la situazione era davvero seria. Quello era... quello era... quello era un addio. Capiva che se si fossero rivisti dopo un anno, tutto sarebbe cambiato. Loro sarebbero cambiati. Il loro rapporto si sarebbe disfatto. E la paura di perderla era sempre più grande.

-"Ino... anche tu... mi mancherai da morire..."- le rivelò Shikamaru, con voce bassa e calda.

Le labbra di Ino si piegarono in un sorriso pieno di dolcezza. Una lacrimuccia le scappò. Sì, si era decisamente commossa. Ed era felice. Anche se non pensava che fosse vero, Shikamaru avrebbe sentito la sua mancanza.

Siccome l'atmosfera si era intrisa di una malinconia insopportabile, Ino decise di rompere la tensione.

-"Maddai, vedrai che non te ne accorgerai nemmeno della mia assenza, ci sarà Temari a farti compagnia..."- cercò di sorridere, dandogli un pacca sulla spalla. Ma quelle parole suonarono più come un singhiozzo represso che come una rivelazione sincera.

Shikamaru non riusciva più a sostenere il dolore, né il suo, né quello che si rispecchiava negli occhi di Ino. Se non fosse stato un uomo, avrebbe voluto scoppiare a piangere. Ma, dopotutto, aveva ancora un ritegno e in fondo, quella sarebbe potuta essere l'ultima occasione per sostenere Ino.

Il suo autocontrollo e la sua freddezza crollarono nel preciso istante in cui vide altre lacrime bagnare il viso di Ino. Sentì il sangue avvampargli nelle vene, le braccia muoversi d'impulso.

I due si ritrovarono abbracciati, Ino stretta tra le forti e calde braccia di Shikamaru. La stringeva a più non posso per paura che la notte che li stava avvolgendo lenta e silenziosa potesse portargliela via.

-"...ho detto... che mi mancherai da morire... non cambia che ci sia Temari o chiunque altro... mi mancherai... davvero... da morire..."-

Ino non riusciva più a trattenere le lacrime, mentre la confusione le annebbiava la mente. Stava per impazzire. Sarebbe impazzita se non si fosse liberata da quell'abbraccio inebriante.

Con forza, Ino spinse via Shikamaru, che rimase allibito.

-"Arrivederci Shikamaru..."- singhiozzò Ino, regalandogli un ultimo sguardo, prima di scappare via nelle tenebre appena calate.

-"Arrivederci Ino..."- riuscì a sussurrare Shikamaru, come se stesse cercando di convincere anche se stesso.

 

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Shikamaru cominciò a tirare tutti gli shuriken e i kunai che aveva con sé dietro al povero Kiba. Questi fece una grande fatica a schivarli tutti, ma miracolosamente vi riuscì. Entrambi i ragazzi erano esausti e con il fiatone.

-"Ma sei scemo, Shikamaru?! Ci stiamo solo allenando, mica mi devi uccidere!"- sbottò Kiba, che se l'era vista proprio brutta.

Shikamaru prese l'ultimo kunai e lo tirò con tutta la forza che aveva contro il muro dietro a Kiba, conficcandolo.

L'amico fissò il ragazzo col codino, attonito.

-"Okay... sei incazzato..."- affermò Kiba.

-"Ottima deduzione, Inuzuka..."- sibilò Shikamaru, andandosi a sedere vicino all'amico Choji.

-"E se mi chiami per cognome vuol dire che la questione è veramente grave..."- scosse la testa Kiba, sedendosi anche lui accanto a Choji.

-"Posso proporre un argomento di discussione?"- chiese il grassottello, distraendosi per qualche secondo dal suo pacchetto di patatine.

Shikamaru e Kiba lo squadrarono, come per dire "parla!".

-"Ino!"- sparò Choji, pronto a prendersi un cazzotto da Shikamaru.

-"Ottimo argomento..."- confermò Kiba, ridacchiando.

-"No. Pessimo argomento..."- sibilò Shikamaru, sdraiandosi e cominciando a fissare il cielo, come suo solito.

-"Perché? Non mi dire che non le hai detto niente!!!"- sbottò Kiba, avvicinandosi a Shikamaru.

-"Beh, in realtà qualcosa le ho detto..."- rispose Shikamaru, arrossendo al ricordo di quell'intenso abbraccio.

-"Ah sì??? Del tipo? Che la ami tanto e la sposerai?"- ridacchiò Kiba.

-"VUOI SMETTERLA CON LE TUE STRONZATEEE???!!!"- sbottò Shikamaru, diventando rosso come la bandiera comunista.

-"Waaah!!! Però sei arrossito, Shikamaru Nara!!! Ordunque? Non dici niente ai tuoi amiconi Choji e Kiba?"- domandò il sempre più curioso Inuzuka, avvicinandosi pericolosamente all'amico.

-"Beh... le ho detto... che mi mancherà, ecco..."- rispose sottovoce Shikamaru, ancora rosso in volto.

-"...eeeee?"- chiese Kiba, sempre più curioso.

-"...e basta!!! Cosa dovevo dirle?"- sbottò Shikamaru, infastidito. Forse Kiba non realizzava quanta fatica avesse fatto per dirle quelle poche parole!!!

-"COOOSAAAA???!!! MA SEI PAZZO, NARA?!"- gridò Kiba, contrariato -"Insomma, alla fine tu andrai per la tua strada e lei per la sua?! Amici come prima?! Non avete combinato niente?!"-

-"Ma cos'altro vuoi, Kiba?! Si può sapere?!"- ringhiò Shikamaru, contrariato.

-"Alla fin della fiera... tutto qui? Tanto casino per niente? E i tuoi sentimenti, Shikamaru? Dove li mettiamo? E' inutile nasconderlo, Shika... tu provi qualcosa per Ino..."- constatò Kiba, scuotendo la testa deluso.

-"Sacrosante parole!"- confermò Choji, sentendo finalmente qualcuno che si era accorto dei sentimenti fra i due.

-"Zitto tu, mangia le patatine!"- gli intimò Shikamaru; era già abbastanza duro tener testa da solo a Kiba, figuriamoci se Choji gli dava manforte.

-"Okay!"- acconsentì Choji.

-"Eddai, Shikamaru... dì qualcosa a Ino, parlale dei tuoi sentimenti per lei!"-

-"Ma che ne so, Kiba?! Che diavolo vuoi che ne sappia io dei miei sentimenti per Ino?! Sto con lei dalla mattina alla sera quasi tutti i giorni, è ovvio che io ne possa sentire la mancanza vedendola andare via?! Può darsi che questo sentimento non sia niente di reale, sia solo nostalgia... io... io... io non posso andare lì e dirle di rinunciare al suo sogno per restare qui con me perché non voglio che ne se ne vada, sarebbe da egoisti! Io voglio... voglio che lei sia felice... anche se non sarà più mia, voglio che lei sia felice... tutto qui..."- urlò Shikamaru, perdendo completamente il suo autocontrollo. Depresso, il ragazzo abbassò il capo, fissando il suolo.

Kiba tirò fuori una bottiglia di birra dalla sua borsa.

-"Benvenuto nel mondo dell'amore, caro il mio Shikamaru..."- scosse la testa Kiba, tra il divertito e il perplesso, aprendo la birra.

-"Che diavolo dici, Kiba..."- si lagnò Shikamaru, che non voleva accettare una versione dei fatti così difficile da affrontare.

-"Avanti... sei disposto a sacrificare la tua felicità per la sua... questo a casa Inuzuka si chiama Amore con la A maiuscola, caro Shikamaru... se non è amore, che cos'è..."- asserì tranquillamente Kiba, sorseggiando la sua birra tutto soddisfatto delle sue deduzioni.

Shikamaru rimase perplesso, fissando il suolo. Non ci riusciva. Non poteva accettarlo. Era... davvero... amore...?

 

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Quel pomeriggio, una brezza tiepida cullava Konoha nel suo abbraccio primaverile. Ormai era primavera, la stagione dei fiori, quella preferita da Ino.

Non appena passò vicino ad un campo di fiori, la biondina propose alle amiche Sakura e Hinata di sdraiarsi un po' lì, per rilassarsi un attimo.

Il prato era un’infinita distesa di colori e profumi, e Ino si sentì subito meglio. Le due fidate amiche le si sedettero accanto, silenziose.

Sakura fissava i fiori, ricordando con tristezza la loro amicizia e il giorno della composizione floreale nella quale Ino l'aveva aiutata, tanti anni prima. Sulle sue labbra si spaziò un sorrisino malinconico.

-"...dopo tutto questo... chi si aspettava... che te ne saresti andata così lontano?"- asserì con amarezza Sakura.

Il volto di Ino si fece triste, mentre i suoi occhi analizzavano esperti tutti i tipi di fiori presenti in quel prato variopinto.

-"...forse, ai confini della Terra delle Rocce, non ci sono fiori belli come questi..."- disse Hinata, tristemente.

-"...grazie ragazze, mi state proprio sollevando il morale..."- sbuffò Ino, alzandosi in piedi e correndo in mezzo al prato.

Decise di fare una ruota su se stessa e poi si lasciò andare, rimanendo sdraiata sul prato, a fissare il cielo. Istintivamente le venne in mente Shikamaru, quella era la sua tipica posizione. Scostò immediatamente lo sguardo dal cielo, dalle nuvole e lo spostò verso i fiori accanto a sé.

Dei fiorellini piccolissimi, di un splendido azzurro intenso e molto fragili le stavano accanto, e sembravano fissarla, interrogativi. Ino si sollevò di scatto, vittima di un sentimento strano, un misto di amarezza e nostalgia... un ricordo.

Vedendo la reazione dell'amica, Sakura e Hinata le si avvicinarono.

-"Che hai visto, Ino...?"- chiese Hinata, sedendosi accanto all'amica. Sakura rimase in piedi, fissando la biondina interrogativa.

Un dolce sorriso si spaziò sulle labbra di Ino.

-"Vedete questi fiorellini?"- disse, indicando i piccoli fiori azzurri.

-"Sì... si chiamano Nontiscordardimé, giusto?"- chiese Hinata, incerta.

-"Già... mi è tornato in mente un episodio della mia infanzia... sapete, quando io e Shikamaru eravamo piccoli..."- cominciò a raccontare Ino.

 

--FLASHBACK--

 

-"Ehi Shikamaru, dove cavolo eri finito?!"-

-"Ciao Ino... niente, facevo una passeggiata..."- rispose il bambino, imbarazzato.

-"No, tu stavi guardando quei fiorellini, ti ho visto!"- sorrise Ino, avvicinandosi. -"Sono proprio carini!"-

-"Beh, in realtà... mi sembrano così semplici e carini... non ho mai visto un fiore così..."- arrossì Shikamaru.

-"Sì, è vero, però hanno un nome triste... si chiamano Non-ti-scordar-di-me"- disse lentamente la bambina, in modo da non pronunciare male il nome.

-"Beh, che colpa ne hanno loro se si chiamano così, scusa...?"- si lamentò Shikamaru.

-"Sì, però così hanno anche un significato triste... sembra che si chieda ad una persona che se ne va di non dimenticarsi di noi... io non vorrei mai regalare questi fiorellini tanto carini a qualcuno, se significa dirgli addio..."- concluse Ino, tristemente.

-"Sì, forse hai ragione tu..."-

 

--FINE FLASHBACK--

 

Hinata e Sakura rimasero silenziose. Ciò che Ino aveva raccontato loro, sembrava la profezia di una realtà così vicina...

Gli occhi di Ino si inumidirono, mentre il ricordo di quei giorni felici si allontanava sempre di più.

-"Chi... chi lo avrebbe mai detto... che dirsi addio... sarebbe stato tanto doloroso?"- singhiozzò Ino, debolmente.

Sakura si voltò dall'altra parte: Ino non doveva assolutamente vedere le sue lacrime. Ma come poteva restare un anno senza quella compagna di avventure e bisticci grazie alla quale era diventata la ragazza forte che era adesso?

Hinata, invece, percepì immediatamente il forte dolore che le provocava la separazione da Shikamaru, più che da Konoha stessa. La ragazzina decise di farsi forza e di esprimere liberamente la sua opinione, anche se questa avesse potuto ferire la sua cara amica.

-"Inochan..."- cominciò con voce sommessa Hinata -"...ma sei davvero sicura che per te Shikamaru sia solo un amico?"-

Sakura guardò Ino e Hinata. Cosa avrebbe risposto adesso Ino?

-"No, che non ne sono sicura... non sono più sicura di niente... ma ormai il danno è fatto..."-

-"Ma che dici, Ino?!"- sbottò Sakura -"Puoi ancora recuperare! Puoi andare da Shikamaru e dirgli tutto!"-

-"Sì, per rovinare quella già fragile amicizia che ci unisce?! Mi dispiace Sakura... ma non voglio perderlo ancora di più... e poi lui sta con Temari, mi dici con che pretesto potrei andare lì a chiedergli di restare?! E se rimanessi qui a Konoha senza di lui, morirei dal dolore... perciò mi dispiace, ma me ne andrò e cercherò di dimenticare tutto, anche se questo significa perderlo... voglio che almeno lui sia felice, e nient'altro..."- concluse tristemente Ino.

"Secondo me qui siete infelici tutti e due..." pensò con rabbia Sakura, che non riusciva ad accettare quella situazione.

 

  
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