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Autore: itsmalikswifegirls_    21/03/2013    3 recensioni
Alessia, una ragazza come tante, innamorata dei suoi idoli, ma con problemi sia verso se stessa, sia verso sua madre, si trova ad affrontare da sola il viaggio per realizzare i suoi sogni. E quando meno se lo aspetta, tutto diventa realtà. Riuscirà Alessia a conquistare il cuore di uno dei suoi idoli?
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Amori miei,sono qui,yo!
Insomma, la faccenda si fa calda eh(?) non preoccupatevi, gli One Direction non spariranno, tra massimo tre capitoli saranno di nuovo quì con noi,lol.
Voi state bene? mi auguro di si.
Grazie come sempre a tutte, e non continuerei se non fosse per voi, vi devo tutto.
un mega iper bacionissimo(?) al patatone del mio Mattia, skstm.
Vi lovvo, a presto, bacini bavosi:3

Capitolo 25

Harry. Chi mai lo avrebbe immaginato? Si beh, forse me lo doveva.
Ma comunque in quel momento non era in pole position nei miei pensieri, quindi non diedi molta importanza a quella lettera, anche se nel leggerla mi si era stretto il cuore. Adoravo quel ragazzo, avevamo sbagliato, ma in fondo l’unica ad aver davvero sbagliato, ero io.

Passai il resto della giornata gettata sul letto a dormire, dovevo recuperare le notti insonni passate a Verona, svagandomi con i miei ,ormai ex, migliori amici.
Mi ricordai che in quel paesino comunque avevo una cara amica, e decisi di mandarle un messaggio, almeno avrei avuto qualcuno con cui passare il resto dei miei miseri giorni, apparte la lametta, che ormai era tornata a far parte della mia vita.

‘Piciù,sono tornata.
Sì lo so, all’improvviso e senza dirti niente; se ci vediamo ti mostro le foto del mio soggiorno a Verona.
Un bacio.xx’


la risposta non tardò ad arrivare:

‘Piccola, sono contenta che sei tornata.
Da Nicolas, tra una mezz’ora.
Mi mancavi.xx’


Nicolas era il proprietario di una deliziosa pasticceria nel mio paese, ed era il cugino di Luna.
Lui, ventunenne, era il nostro migliore amico, e ci ascoltava sempre quando avevamo un problema, ma mai fino al punto di arrivarci a confidare con amori, autolesionismo, problemi in famiglia, e roba varia.

Mi vestii, e comunicai le mie intenzioni a zia Anna, che mi diede il permesso di uscire da quella casa che mi soffocava.
Altro che mamma.
Lei non aveva mai capito cosa volessi io davvero nella vita, mi trattava come fossi un bambolotto da poter vestire quando gli pare.
Non ero così.

C’era una nebbiolina fastidiosa, ma il tepore dell’estate che si stava avvicinando era alquanto presente, ed in fondo era piacevole camminare per le stradine ghiaiose che portavano al nostro piccolo ‘centro’.

“Oddio mio, sei sempre più bella piciù.” –strillò Luna, correndo ad abbracciarmi appena entrai nel negozio.

Nicolas mi fissava sorridendo, mentre esponeva un vassoio stracolmo di bignè alla crema,nella sua lucida vetrina.

“Ciao Lù, mi sei mancata davvero tanto.” –risposi. Era vero. Era l’unica amica che avevo, e mi mancava.
“Signorina, mi ha detto Luna che qualcuna è andata a realizzare il suo sogno a Verona.” –esclamò Nicolas, uscendo da dietro il bancone e dandomi un bacio sulla fronte.
Quelle parole furono un po’ taglienti, perché era proprio a Verona che avevo abbandonato l’amore della mia vita.

“Sì, è stato tutto molto strafigo.” –sintetizzai, per non lasciar trasparire il dolore.
“Voglio sapere tutti tuttissimi i dettagli.” –urlò stridula, Luna.
Era fatta così, in ogni cosa ci metteva il triplo dell’entusiasmo che meritava, ed era sempre eccessivamente allegra. Io non l’avevo mai vista piangere, se non per la troppa felicità.

“Un altro giorno piciù, sono spossata, e vorrei un bicchiere di coca cola Nì.” –ordinai, fingendomi una ricca signora, a Nicolas, che mi fece una linguaccia, avviandosi verso il bancone per esaudire la mia richiesta.

“A breve dovrebbe arrivare un mio amico, sai, stasera come chiudo il negozio, andiamo a far baldoria in un locale qui vicino.” –ci comunicò Nicolas, appoggiandomi tra le mani un bicchiere con la mia bevanda preferita.
“Uh, e chi è costui?” –chiese ironicamente Luna, mentre si tormentava le ciocche dei lunghi capelli corvini.
“Edward, te lo ricordi Lù? Quel ragazzo che ha il padre americano..” –disse Nicolas.
“Ah sì! Quel figo da paura?” –domandò Luna, strabuzzando gli occhi con aria sognante.
“Luna, sei sempre la solita.” –rispose scuotendo il capo Nicolas.

Sembrava così tanto Liam, quando rimproverava gli altri.
Seguivo la conversazione, ma con la mente ero proiettata ancora a Verona, non riuscivo a pensare ad altro.
Andarmene così, senza una spiegazione..

“TERRA CHIAMA ALESSIA!” –mi urlò Luna in un orecchio, facendomi sobbalzare dallo sgabello su cui ero seduta.
“Eh? Cioè, scusate, pensavo che avrei dovuto finire una faccenda..” –mi giustificai.
Sentimmo una porta aprirsi velocemente, e l’aria che proveniva da fuori invase per un attimo il locale.
Mi girai, e mi ritrovai un gigante dalle enormi mani, con un sorriso angelico sul volto.

“Ciao Nì!” –esclamò,dandosi un cinque con Nicolas.
“Ed! sempre alla grande.” –rispose Nicolas.

Luna aveva fottutamente ragione, quel ragazzo era un dio greco.
Occhi azzurri, e capelli corvini, con l’espressione da perfetto americano. Incontrai il suo sguardo, e sentii il mio stomaco stringersi.
Gli occhi azzurri erano un must per me, erano simili a quelli di Niall, e dentro lo sguardo dello sconosciuto ci intravidi tutti i bei momenti passati con l’irlandese.

“Hi, io sono Edward.” –mi salutò, porgendomi una mano.
“C-ciao, Alessia.” –balbettai.

Il contatto con la sua grande mano, portò alla mia mente altri ricordi. Non sarei mai uscita da quel ciclo vizioso che era il mio amore per Niall.

“Sei di qui?” –mi chiese, sorridendomi.
Mi persi nel suo sguardo e nel suo sorriso, mi mancava solo la bava alla bocca. Luna mi diede una gomitata, e tornando connessa sul mondo gli risposi:
“Sì, sono la migliore amica sia di Luna che di Nicolas.”
“Piacere di conoscerti, Alessia.” –commentò il moro.
“Piacere mio.” –riuscii a dire.

“Qualcosa da bere brò?” –chiese Nicolas ad Edward, che intanto chiacchierava animatamente con Luna, che se lo sta mangiando con gli occhi.
“No grazie, faremo con calma dopò.” –gli rispose Ed, non scomponendosi neanche.

‘Brò.’ Quell’appellativo lo usavano i ragazzi per chiamarsi l’un l’altro. Era troppo, temevo di esplodere.
“Ragazzi, io.. torno a casa, ho molto da fare e..” –iniziai.
“Già vai via?” –mi domandò Edward, cogliendomi di sorpresa.
“Ehm, si.. “ –blaterai.
“Sai Ed, Alessia è tornata poco fa da una gita scolastica, ed è molto stanca.” –affermò Luna, come sempre partendo in quinta sulle faccende.
“Ah, mi dispiace. Ci rivedremo vero?” –chiese ancora.
Oh ma diamine, ero io o quel ragazzo stava davvero sperando di rivedermi?
“Certo. Sono sempre qui dentro.” –confermai.
“Ah, a presto allora.” –rispose lui, sorridendo.
Si avvicinò e mi lasciò un bacio su una guancia.
Quanta confidenza si era già preso, mamma mia.

Salutai il resto della combriccola e uscii dal negozio di Nicolas con ancora un macigno di emozioni addosso.
Una cosa era certa. Quel ragazzo non era Niall, non lo avrebbe mai sostituito, però il suo carattere, mi piaceva, mi faceva sentire a mio agio.

‘Bah Alessia, una bella dormita ti farà più che bene’, pensai, mentre rientravo in casa e salutavo mia zia, che era felicemente accoccolata sul divano a guardare un film, facendo le coccole a Rufus, il suo barboncino peloso.

Salii in camera, decisi di mettermi le cuffie, e sotto le delicate note di ‘Over Again’, tra le lacrime, mi lasciai trasportare nel sonno.
  
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