Esco dal bagno strofinando velocemente il mio asciugamano sulla parte rasata della testa per poi dedicarmi ai lunghi ricci rossi che si posano sulle mie spalla destra.

“Nora, sveglia!!!Devi ancora fare la doccia e siamo già in ritardo” urlo per l’ennesima volta alla mia compagnia di stanza.

In tutto il college forse siamo quelle più ritardatarie e ci hanno messe nella stessa camera.

“Uffa Shaaa…ma devi per forza urlare così tanto la mattina???”. Replica con voce assonnata da sotto l’ammasso di coperte.

Odio quel soprannome tanto quanto lei odia essere svegliata in modo brusco.

Poggia lentamente uno alla volta i piedi a terra, con la speranza di recuperare qualche secondo in più nel tepore del letto. Ma appena apre timorosamente gli occhi si ritrova con la triste rivelazione che le fa l’orologio sul muro di fronte al suo letto.

“Siamo ufficialmente in ritardo!!!!” urla; per l’ennesima mattina,sono spettatrice della solita scena: Nora che va avanti e indietro tra la camera e il bagno per prepararsi il prima possibile;è alta quanto me, più o meno 1,75 cm, ha gli occhi di un nero indescrivibilmente scuro e altrettanto lo sono i suoi capelli lisci e lunghi. Un fisico longilineo che farebbe invidia a qualsiasi top model, ma che lei continua a descrivere “troppo tondo”, la sua pelle è talmente chiara da essere quasi trasparente. Spesso ci siamo sentite dire di assomigliarci, forse per la carnagione o per lo stesso taglio a mandorla degli occhi, l’unica cosa che ci differenzia, dicono, è il colore dei capelli.

Continuo ad osservarla, ridendo, quando la vedo fare degli strani saltelli per entrare nei suoi jeans super aderenti, mentre io lascio cadere morbidamente la mia maglietta preferita, quella dei Guns N’Roses, sui pantaloni scuri. Un filo di matita, un po’ di mascara e via siamo pronte per affrontare una nuova giornata.

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“Shine” sento chiamarmi appena esco dal dormitorio. Mi volto sapendo già di trovare lui, James, il mio statuario fidanzato, che in tutti i suoi 191 cm si dirige verso me e la mia amica.

“Buongiorno amore” mormora nel bacio che ha appena appoggiato sulle mie labbra.

“Ora si che è un buon giorno” gli sorrido io staccandomi controvoglia da lui, passandogli una mano tra i capelli castani.

James l’ho conosciuto qui al college, siamo usciti un paio di volte con vari amici fino a quando non ha avuto il coraggio di chiedermi un appuntamento. Frequenta la facoltà di economia, quindi ci dobbiamo ritagliare del tempo per noi prima delle lezioni.

Distogliendo l’attenzione dal profilo del mio ragazzo, noto che si è aggiunto anche Brian, il “fidanzato di turno” di Nora; i due già stanno recuperando il tempo che non hanno passato insieme,baciandosi avidamente. La mia amica non è una cattiva ragazza è solo che non crede più nell’amore e quindi si avventura di tanto in tanto in storie nuove che fa durare giusto qualche mese.

Io e lei ci completiamo, abbiamo la stessa mentalità libertina, solo che io sono la romanticona e lei la realista;anche se spesso ci è capitato di trovarci con i ruoli invertiti.

Mi appoggio alla petto di James mentre lui mi circonda le spalle con il suo muscoloso braccio, deliziandomi nel sentire il suo profumo che tanto amo.

Ci siamo messi insieme nell’ottobre del 2010, un mese dopo essermi trasferita nel campus. La nostra storia va avanti ormai da più di un anno e mezzo ormai, anche se per un periodo non è stato tutto rose e fiori. Precisamente tra agosto e settembre 2011.

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Flashback

7 Agosto 2011. Finalmente gli esami sono finiti e posso godermi poco meno di due mesi di vacanze. Ho appena toccato il terreno londinese e il mio cuore già è impazzito; è la terza volta che vengo, ma provo sempre lo stesso mix di emozioni. Rovisto nella mia borsa cercando il mio cellulare. Lo trovo e scorro veloce nella rubrica fermandomi sul nome che stavo cercando.

Uno, due, tre squilli e finalmente il mio interlocutore mi degna di risposta.

“Shine, scusami tesoro ma sono stato trattenuto in studio, sono quasi dietro l’angolo, 5 minuti e sono da te” mi dice tutto d’un fiato.

“Tranquillo superstar, ti aspetto all’uscita principale, mi troverai facilmente, è passato un po’ di tempo ma i miei capelli si riconoscono sempre nella folla” gli rispondo ridendo.

Decido di accendermi una sigaretta,non fumo tanto però l’attesa mi snerva e poi ho bisogno di far passare questi minuti il più velocemente. Avrei rivisto Niall dopo tanti mesi.

Poco dopo un pulmino nero con i vetri scuri accosta al marciapiede davanti a me. Lo sportello posteriore si apre, mostrandomi il mio biondissimo migliore amico. Mi fa salire e abbracciandomi iniziamo a parlare e a raccontarci gli ultimi mesi.

Dopo una decina di minuti ci fermiamo e io mi volto guardando l’immensa villa bianca sulla mia destra. Scendo dalla macchina afferrando la mano che mi stava porgendo Niall, corriamo insieme in casa; è bellissima ma ho poco tempo per godermela, devo fare una doccia e prepararmi prima che arrivino gli altri. Stasera andiamo al Fabric, una discoteca qui a Londra. Niall ha insistito tanto per festeggiare insieme il mio compleanno e a me non dispiace per niente.

L’ultimo tocco di rossetto ed ecco fatto, pronta. Scendo in salone controllando l’orario, le 22.10. Stranamente ho ritardato solo di 10 minuti. Li trovo abbandonati a se stessi sul divano di pelle bianca che padroneggia nella stanza. Raccogliamo le ultime cose e ci dirigiamo al locale.

Una volta dentro iniziamo a ballare e a bere qualche drink.

I ragazzi sono simpatici, è la prima volta che passo con loro più di un ora.

Abbraccio Niall da dietro iniziando a ballare con lui e osservando che in questi mesi è cresciuto così tanto. Ci lasciamo trasportare dalla musica quando qualcuno bussa alla mia spalla.

Mi volto ed incrocio quegli occhi smeraldini che, anche nel buio della discoteca, brillano.

“Posso avere l’onore di un ballo con la festeggiata?”mi domanda e io annuendo con la testa gli do il mio consenso.

Mi trascina tra la folla con le sue dita incrociate nelle mie e mi ritrovo al centro della pista. Era difficile vedere il punto dov’eravamo fino a pochi minuti fa.

Intreccia delicatamente le sue mani alla fine della mia schiena e io porto le mie dietro al suo collo.

Non riesco a staccarmi dal suo sguardo, non riesco nemmeno a parlare. Balliamo così per un po’ di tempo, non so di preciso quanto perché i drink iniziano a fare il loro effetto. All’improvviso lo vedo inclinare la testa e lentamente si avvicina azzerando la distanza tra i nostri volti. Senza rendermene conto mi ritrovo incollata sulle sue labbra e ad approfondire quel bacio che fino a quel momento era stato troppo casto.

Si stacca con aria sorpresa fissandomi

“Hai il piercing alla lingua…” . Io gli rispondo con una linguaccia, facendogli vedere il gioiello.

“Uhm…mi piace…” mormora tornando sulle mie labbra.

Non penso a niente, so benissimo quello che sto facendo, anche se non sono lucida al 100%. So di avere James che mi aspetta a Dublino ma in quel momento dimentico tutto. Avrei trovato le soluzioni una volta tornata al campus.

Arrivati a casa, senza scambiare nemmeno una parola,ognuno prende la strada della propria camera. Per quei giorni avrei diviso la camera con Niall. Mi lascio cadere lentamente sul letto seguita dal mio amico, che notando il sorriso che persisteva da tutta la serata sulle mie labbra, mi domanda cosa è successo. Gli racconto l’accaduto e lui accarezzandomi la guancia mi ricorda di James e della fama di Don Giovanni che ha Harry. In questo momento niente può smorzare la mia allegria e gli spiego che è stato solo un modo per festeggiare il mio 20esimo compleanno, niente sentimenti, niente di niente, solo attrazione fisica. E così parlando, crolliamo nel sonno più profondo…

Fine flashback.

I timidi raggi del sole di fine agosto mi riscaldano il braccio con il quale cingo la schiena di James. Io e Nora ci fermiamo davanti all’entrata dell’aula dove dobbiamo svolgere l’esame.

“Buona fortuna piccola” mi sussurra il mio fidanzato all’orecchio lasciando un bacio tra la mandibola e il collo.

•••

Dopo qualche ora, siamo fuori. Questo era l’ultimo esame del secondo anno. Possiamo goderci un po’ di meritata libertà fino a fine settembre.

Sento la vibrazione del mio cellulare nella tasca dei jeans. Un messaggio di Niall. Ormai era diventato impossibile sentirci come prima, ma quando poteva si informava sulla mia vita ed infatti il messaggio era per sapere l’esito dell’esame e per ricordarmi che tra poco più di 10 giorni ci saremmo rivisti.

Non lo vedevo dall’agosto dell’anno prima. Lui era tornato a Mullingar qualche volta per le occasioni speciale e non riuscivamo mai a passare un po’ di tempo insieme perché ovviamente io o ero rimasta a Dublino per seguire i corsi oppure ero anch’io con la mia famiglia.

Angolo autrice:

EHYAAAA

Ecco a voi il primo capitolo!

Premetto che è come un continuo del prologo, perché dal prossimo capitolo inizierà la vera e propria FF. Dovevo per forza fare questi primi due capitoli di spiegazioni sennò non si sarebbe capito niente degli avvenimenti successivi.

Ho notato che il flashback è troppo lungo, l’ho modificato non so quante volte. Ma sto scrivendo questa mia FF nel modo in cui amo leggere, cioè con moooolti dettagli.

Infatti una delle mie citazioni preferite è:

“In realtà, i piccoli dettagli sono di gran lunga i più importanti”

[cit. Sherlock Holmes]

Mi dispiace se a qualcuno di voi annoia il mio modo di scrivere e spero di ricevere nelle recensioni qualche consiglio su come rendere più piacevole la vostra lettura.

Much love!

Holkay