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Autore: KidStardust    22/03/2013    1 recensioni
Sono le 9.43, la mia testa è già collassata all’ultimo banco, il professore spiega ma nessuno lo ascolta, c’è chi parla con il compagno di banco, chi gioca con il telefono e chi, come me, attende il lento scorrere del tempo… il guaio è che lo faccio solo io.
Il mio nome è Francesco, ho 18 anni e questo è il mio ultimo anno scolastico. Sono tutti agitati per la maturità e al contempo tristi perché non si rivedranno mai più fra loro. La falsità della gente, per 5 anni siete usciti insieme nei modi più assurdi e disparati, adesso improvvisamente si interromperanno tutti i contatti, che belle amicizie! Forse è per questo che non ne ho mai avute, sono altamente asociale, depresso per i comuni mortali, ma la verità è che questo mondo non è all’altezza delle mie aspettative e non mi da ciò che vorrei, anche se in parte questa è colpa mia visto che sono pessimista e arrendevole. Ecco io chi sono, ed ecco la mia storia…
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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<< Eleonora ascolta, tu mi piaci e vorrei davvero baciarti >>
<< Diego, io non voglio! >>
<< Eddai, fatti toccare fidati di me >>
<< No, Diego smettila, lasciami! >>

 
Ero in balia della sua forza, eravamo da soli, nessuno ci avrebbe sentito, iniziai ad urlare poi chiusi le palpebre, sentivo i suoi occhi e le sue mani sopra la mia pelle, poi più niente, pensavo di essere svenuta invece…
 
<< Che cazzo fai?! Eh Diego, come ti permetti?!? >> dissi questo dopo aver fatto uno scatto che anche Bolt mi invidierebbe, in un secondo ero in mezzo a loro due, li divisi, faccia a faccia finalmente.
<< Cosa vuoi Francesco? Vattene prima che mi arrabbi, sto parlando con la mia ragazza >>
<< No, non è la tua ragazza non vedi? Lei non vuole avere nulla a che fare con te >>
<< Ah si? E allora perché sarebbe qui Francesco, eh? E perché ci sei tu? >>
<< L’hai trascinata tu qui Diego, l’hanno visto tutti, e io sono qui perché per me Eleonora… >> mentre parlavo notai che Eleonora stava assistendo alla scena e ci stava ascoltando, << …Ho sentito gridare e sono corso subito qui >>
<< Comunque sto parlando con la mia ragazza vattene >>
<< NON E’ LA TUA RAGAZZA! >> alzai la voce in preda alla rabbia, << Puoi averla accompagnata all’ultimo ballo, puoi averla baciata e tutto quello che vuoi, ma adesso lei non ti vuole e anche se mi sbagliassi, l’altro giorno mentre baciavi una ragazza non mi sembrava lei, ma Arianna >>
<< Ti ho già detto di andartene, mi hai scambiato per qualcun altro, adesso lasciami parlare con la mia ragaz… >>

Rabbia, delusioni, risentimento, disgusto, furono questi i sentimenti che fecero scattare il mio pugno contro il suo volto, non avevo mai tirato un pugno in faccia a qualcuno e Dio se faceva male, ma lui non si arrese e rispose colpo su colpo, ogni suo pugno mi stordiva per una frazione di secondo poi l’adrenalina faceva il suo lavoro e mi faceva rispondere quasi automaticamente, iniziò un vero e proprio scontro, senza round, senza gong, solo il primo che avesse ceduto avrebbe perso.

 
Non capivo che stava succedendo, non avevo mai visto Francesco così arrabbiato anche se, nel profondo di me stessa, mi faceva sentire protetta e allo stesso tempo spaventata, sentito una guancia bagnata e non capivo perché, poi mi sfiorai e mi accorsi che avevo iniziato a piangere, il mio cuore stava strillando, i miei occhi sgorgavano lacrime ogni volta che Francesco veniva colpito, dovevo fermali, ma come potevo fare? La mia mente si rasserenò un momento e capii che dovevo chiamare aiuto, corsi a per di fiato e raggiunsi le prime persone, singhiozzando dissi: ‘aiutatemi, si…si stanno….picchiando…correte’, detto questo li guidai verso quei due, non avevo più fiato, i miei muscoli chiedevano pietà e io chiedevo loro venia, era importante, non potevano abbandonarmi ora. Mancava poco e li avremmo trovati ancora lì, non avevano ancora ceduto, pugno dopo pugno andarono avanti, i loro volti erano una maschera di sangue, crollai in ginocchio, urlai mentre un fiume di lacrime uscii in contemporanea. Dissi: ‘Fermateli vi prego, fermateli!!!’, prima di accasciarmi a terra, ero esausta ma non chiusi gli occhi, due ragazzi corsero verso di loro, ‘Francesco, ancora un attimo e sarà tutto finito’.
 
Avevo il gusto del sangue in bocca ma poco importava, la sabbia sotto i piedi, il rumore delle onde che si infrangevano sulla spiaggia, sparì come assorbito da una spugna creata dalla mia mente per assorbire tutto ciò che mi circondava, perché? Perché non mi serviva, la mia mente sapeva che si doveva concentrare solo su ciò che aveva di fronte, non distogliere lo sguardo, schiavare, contrattaccare, non provare dolore, il mio corpo fece un salto di migliaia di anni, quando si doveva combattere per sopravvivere, uomo contro uomo, due volontà a confronto ma io avevo l’amore, pensai: ‘io ho il mio amore per lei, non posso cedere’, ma come sempre mi sbagliavo, sentii delle braccia avvinghiarmi, mi tirarono indietro e lo stesso stava succedendo a Diego, ma lui riuscii a colpirmi ancora una volta e io crollai, l’ultimo sforzo per liberarmi da quella presa mi prosciugo la stamina, mentre stavo andando giù il tempo sembrava scorrere più lentamente, ma vidi lei in un mare di lacrime, ‘sono un’idiota, ti ho fatto stare di nuovo male, ti amo’, queste parole non raggiunsero le sue orecchie, la mia voce era troppo flebile, anche la sua immagine sparì, l’avevo fatta piangere, avevo sbagliato di nuovo, buio, nulla, questo era il luogo che mi aspettava, questo era il luogo che mi meritavo.
  
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