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Autore: Hann e Jay    10/10/2007    1 recensioni
Era una giornata come tante. Almeno, una giornata come tante se non fosse stato che Jay Darlow e Hannalise Woolf non erano due semplici ragazze di rispettivamente 16 e 19 anni, ma due soldati. Ed anche tra le migliori anche se in quel momento non si sarebbe detto.
«Al diavolo, Hann! Mi hai fregato di nuovo!» sbuffò la bionda più giovane, mentre l'altra si limitava ad incrociare le braccia e mostrare il solito volto impossibile alle proteste della compagna.
«Sei tu che sei una frana. Giocare a scacchi non è così difficile.»
Salve! Siamo fullmetalQUEEN ed Envy_Love ! °-° questa fiction è il frutto del nostro ingegno, nata per voi ! ^^ Pairing principale- EdWin
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Un pò tutti, Winry Rockbell
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 - After The Battle

 

Avevano quindi ripreso il combattimento interrotto prima. Hann continuava a dire di non essere un Homunculus, l’uomo sosteneva il contrario. Insomma, era una battaglia che forse non si sarebbe conclusa molto presto. Non si escludevano colpi, ma tutti quelli che venivano lanciati contro Hann, anche quelli di pistola, venivano tranquillamente schivati, senza fatica. Invece, tutti quelli indirizzati al loro nemico, andavano a segno. Però, mentre lei combatteva, doveva anche schivare gli attacchi alchemici lanciati da coloro che aveva dietro, quelli che aveva colpito nello stomaco, che continuavano ad unire le mani e a poggiarle a terra, modificando il normale posto d’azione. Ovviamente, anche Jay combatteva, sotto gli sguardi allibiti di Ed e Al. Avrebbero dovuto combattere pure loro.. no?
«E va bene.» sibilò Jay, aprendo il suo piccolo laboratorio e sfiorando con le dita la parte più nascosta dell'oggetto «E' il momento di fare sul serio.»
Come se dal laboratorio stesse uscendo la bacchetta magica che si racconta nelle fiabe, l'oggetto magico in soccorso dei buoni, dal portachiavi iniziò a prendere forma un bastone dorato, sulla cui punta stava una sfera viola decorata da un paio di ali. Ad Edward non venne in mente nominativo più adatto di scettro, mentre l'oggetto misterioso veniva agilmente acchiappato dalle mani sicure di Jay.
«Addirittura Himetsu?» esclamò Hannalise, ancora impegnata nel combattimento, ma non abbastanza da essersi fatta sfuggire quella luce che avrebbe riconosciuto perfino in capo al mondo.
Jay sorrise e cominciò a fare uso della sua personalissima arma, piantandola in terra e tenendosi sulla sfera viola, quasi fosse una ballerina di danza classica sulle punte. Alcuni uomini le si avvicinarono, brandendo pistole e quant'altro e Jay cambiò bruscamente (ma non goffamente) posizione: adesso stava a testa in già, tenendo i palmi delle mani sulla punta lavorata del bastone. Cominciò a vorticare, tirando calci e formando una vera e propria barriera.
Alphonse e Edward erano a dir poco allibiti: nel giro di 10 minuti avevano buttato giù almeno una decina di persone. Infine, il capo che sembrava condurre l'intero battaglione si fermò, con fare arrendevole. Anche Hannalise si fermò, ma senza abbassare la guardia.
«Volevo solo testare se le vostre capacità erano quelle di cui si parla. Siete molto nominate, qui a Drachma, soprattutto lei, tenente colonnello Woolf. Il mio nome è Zolf J. Kimbly e sono un colonnello.»
Anche gli occhi di Jay ridussero a due fessure, sicura che il suo istinto non la stesse tradendo: in Kimbly c'era qualcosa di profondamente viscido che la faceva rabbrividire.
«Dopo questo caos, per colpa mia» aggiunse in fretta, mentre finalmente Hannalise rilassava i muscoli «Vorrei invitarmi nella mia tenuta, poco lontano da qui, per poi raggiungere insieme poi domani mattina il Quartier Generale.»
Uno sguardo tra Hannalise e Jay, senza richiedere alcun intervento e/o obiezione da parte di Edward e Alphonse. Un sorriso ancora più viscido dello stesso Kimbly attraversò le labbra di Hannalise.
«Preferiremmo rimanere in questa locanda, per stanotte.»

«Come volete, Tenente Colonnello..» disse. «Sarà per un'altra volta, magari..»
«Magari mai.» rispose gelida Hann e, detto questo, avvicinandosi tutti e quattro l'uno all'altro, nel tentativo di scaldarsi.

Qualche giorno dopo, Quartier Generale Centrale di Drachma. Jay passeggiava per i corridoi, aguzzando lo sguardo nel tentativo di trovare quel qualcosa che non le quadrava in quel posto. Fin da quando erano arrivati aveva avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di profondamente strano e sapeva che anche Hannalise aveva avuto lo stesso presentimento.
Dopo il secondo corridoio che imboccava, si fermò e si voltò dietro di sè, beccando Edward che la seguiva. Quello arretrò di un passo, quasi a voler testimoniare che si trovava lì per caso.
«Edward, guarda che me n'ero accorta.» disse lei, sorridendo, mentre il ragazzo le si avvicinava, ormai colto con le mani nel sacco. «Perchè mi seguivi?»
«Perchè Al è ancora a letto che dorme, Hannalise è andata via questa mattina presto e ti ho vista passare per il corridoio: è che non ti ho disturbata perchè sembravi molto presa da un qualche tuo pensiero.»
Jay scoppiò a ridere, mentre Edward la osservava, contrariato, non sapendosi spiegare neanche lui per quale vero motivo l'aveva seguita, quando l'aveva vista passare davanti a sè, mentre stava risalendo le scale dal piano inferiore.
«Non è che magari sei ancora cotto di mia cugina?» riuscì a dire infine la bionda, aspettando la reazione del Fullmetal.
«C-Cosa c'entra quest'assurdità, ora?!» esclamò Edward, prendendo lo stesso colore della sua mantellina.
«Se non sbaglio ne eri già innamorato quando sono venuta l'ultima volta, quando avevamo 5 anni...»
«Ma cosa te lo fa pensare?! Insomma, poi in 11 anni possono essere cambiate tante cose e... e...»
«Me l'ha detto Alphonse.» aggiunse lei, sorridendo sorniona, mentre questo per l'alchimista di stato era un colpo violento quanto una chiave inglese da parte della ragazza di cui stavano appunto parlando.
Ma prima che lui potesse anche solo cercare di ribattere o comunque giustificarsi, Jay si voltò e andò a passo spedito verso quello che era adibito a “suo ufficio”, lasciando Edward imbambolato a guardarla.

 Era uscita quella mattina presto, lasciando il quartier generale. Non le andava di stare ancora là, e una volta che poteva tornare tranquilla al suo paese d’origine voleva fare un salto in quella che lei chiamava “casa”. Mani in tasca, quindi, si era diretta ad ovest, verso un paesino là vicino, chiamato Drach Ville. Era uno di quei paesini che anche nei momenti più caldi restava con un soffice manto tiepido di neve a decorare le case. E lì, verso la periferia del paese, c’era quella che una volta era casa sua.. adesso, era solo un vecchio magazzino. Vi arrivò intorno alle cinque di pomeriggio: probabilmente sarebbe stata lontana da Jay, Ed e Al fino alla notte tarda, secondo il suo passo. Rimase immobile davanti alla porta di quel magazzino per circa una ventina di minuti, osservando l’ingesso, silenziosa. Poi, si decise ad aprire la porta, varcandola e trovandosi un ennesimo manto bianco davanti agli occhi. I muri erano ancora sporchi di sangue, e vi avvicinò con cautela, sfiorando appena le macchie. Poi si allontanò, sentendo che il cuore mancò di un battito. Sentì un dolore lancinante alla testa, ma non se ne curò. Andò in un’ altra stanza, quella che una volta era la sua camera da letto. Era l’unica senza neve all’interno, e vi sostò il più possibile, nonostante si sentisse male. Per terra, vi era disegnato un cerchio alchemico a nove punte, adibito alla guarigione. Cadde in ginocchio sopra di esso e lo guardò: avrebbe voluto tornare indietro, battere le mani un instante prima.. non commettere l’errore che aveva commesso. Eppure, ormai l’uso dell’alchimia le era impedito, e lo sapeva.. lo sapeva perfettamente.
«…Hann..?» una sola parola, bastò a destarla, a farla voltare di scatto. Spalancò gli occhi: non riuscì a vedere bene quella persona solo perché si era voltata ancora una volta. Si alzò, si voltò con gli occhi chiusi e corse via da quella casa, sotto le urla di quello che una volta era un uomo, che invocava il suo nome, forse il suo aiuto.. Hann decise di tornare a casa: aveva fatto fin troppo.

 





Angolo delle autrici
Hann & Jay: Allora.. che ve ne pare del quarto capitolo?
Roy: "Cosa vuoi che dicano? fa schifo! è.é"
Hann: "è.é non è vero! è.é"
Ed: "Oh, Mister LaScenaLaFaccioIo è triste perchè in questa fic non compare U_U"
Jay: "Concordo U_U"
Roy: "O__________________O"
Ed&Jay: "Che c'è? è_é"
Roy: "Vi siete sincronizzati O_____O"
Hann: "vero! o.o"
Ed: "O______O E' lei che mi copia!"
Jay: "Ma quando mai?? Io avrei bisogno di copiare un nanerottolo come te?!"
Hann: "O_O oddio.. adesso cominciano! è.é"
Ed: "CHI SAREBBE IL MICRONANO CHE E' STATO SOPRANNOMINATO L'OTTAVO NANO DI BIANCANEVE?!"
Jay: *sguardo malizioso* "E Biancaneve la fa Winry?"
Hann & Roy: "O_________O"
Ed: "O////////////O CHE C'ENTRAAAAAAAA! *noseblood*"
Hann: "oddio.. ._.''"
Jay: "BUAHAHAHAH! Uno a zero, palla mia BUAHAHAHAH!"
Roy: "Hann, hai il cellulare? _ _"
Hann: "sì.. ma a che ti serve? O_O"
Roy: "Chiamo l'ambulanza e subito dopo le autrici U_U"
Hann: "Aaaah... ecco, prendi ù_ù -porge il cellulare a Roy- tutto tuo! >.<"
Roy: "Pronto 118...? Ah, Milena! Uhuh, che piacere sentirti! E' vero, mi avevi detto che facevi l'infermiera! Uhuh! Ma certo, che coincidenza!"
Hann: "=_____= lo sapevo!"
Jay: "-____________- e lui dovrebbe fare la parte di quello intelligente?"
Ed: "Già U_U"
Al: "Sincronizzati di nuovo! ^-^"
Ed&Jay: "E TU DA DOVE SBUCHI?!"
Hann: "ancora ! XD"
Roy: *in lontananza* "... Uhuh! ... Sì, certo!"
Ed&Jay: *esasperati mode on* "BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! *attacco alchemico combinato*"
*esplosione*
Hann: "=_= vado a togliere il cellulare a quel pazzoide!"
Winry: "insomma, leggete pure il prossimo capitolo! ^-^"
Jay: "Cugina *-*"
Hann: "pure lei! O_O"
Winry: "A quanto pare sono l'unica che prende seriamente il suo lavoro U_U"
Hann: "O_O lavoro? quale lavoro?!"
Winry: "Questo! Guarda che questo copione è difficileeh anche per un'attrice bella, brava ed esperta come moi!"
Jay: "Ma va' che devi solo pensare a slinguazzarti quello lì U_U"
Hann: "... -stende un velo per terra- ..."
Ed&Win: "O//////////////////////////////////////////////////////////O"
Roy: "Hann il telefonoooooooooooooh T___T"
Hann: "=__= ssseh.. arrivo. -va a riprendersi il telefono- oddeus.. non dispiace se finiamo qua, vero?? =__="
Tutti: "Proprio no U_U"
Hann: "è.é meglio! bene, ci vediamo e.. bhè, commentate e tanti saluti a casa ù_ù"
Jay: "Ciao mammaaaaaaaaaah ^-^"
Ed: "-_- cretina -_-"
Hann: "concordo appieno è.é"
Jay: "Jay piange perchè la trattate male ç_ç"
Hann: "piangi, piangi.. e io me la rido! *_*"
Al: "Hann, però sei cattiva... *fa le carezzine sulla testolina di Jay* dopotutta ha bisogno di cura, di attenzioni..."
Hann: "OKAY, basta.. STOOOOOOOOP è.é adesso mi son rotta! ciau a tutti! >.<"

Risposte alle recensioni
Hila92- glassie pel avel commentato pel plima *////* come avrai visto Ed e Al hanno bisogno di una scorta per andare nella fredda Drachma.. ghgh *___* comunque don't worry se non hai commentato il secondo capitolo, ti rifarai adesso.. VERO?? °_° per Winry, comunque, devi aspettare ancora un bel poò.. ù_ù alla prox, bye ^^
meby138- O_O stavi svenendo?? oddio.. XD chissà che colpo, allora! Bhè, ci sentiamo alla prossima ^^
Irene Adler- bhè, di capitoli dopo quello ne sono arrivati.. comunque, i personaggi ti sembrano interessanti..? ahah, non hai visto ancora niente *-* alla prossima, bye XD
Blacklight- no, non ci rifacciamo proprio a niente. Stiamo inventando tutto di sana pianta, e siamo partite da un presupposto: Ed e Al dovevano partire. sinceramente non ci abbiamo manco pensato al Manga ! XD (Hann: domanda! Ma.. che cosa cambia fra "uscire" e "far uscire" ? O.o) ci vediamo al prossimo capitolo! ^^ baciuZ ciao!


bye bye
Hann e Jay
  
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