«Oh
oh, non sono io il tamponatore!»
Serena
cominciò a sbattere la mano sulla
mia spalla balbettando cose senza senso mentre il ragazzo si avvicinava
al
finestrino di Giulia, che dal suo canto non si era accorta di niente.
Louis Tomlinson
bussò al nostro finestrino, ma nemmeno così
riuscì a far uscire Giulia dalla sua trance.
Notando che la mia
amica non accennava a muoversi mi
allungai, evitando le sue braccia tese verso il volante, e abbassai il
finestrino.
Serena era rivolta
verso di lui, con la bocca spalancata e la
mano alzata a mezz’aria dopo i colpi dati alla mia spalla.
«Ciao
ragazze, penso abbiate appena tamponato la mia macchina»
disse con un mezzo sorriso.
Il suono della voce
di Louis fu come un toccasana per Giulia
che scosse la testa e si girò a guardare il ragazzo
sbarrando appena gli occhi.
Senza dire una parola rivolse uno sguardo sbalordito prima a me e poi a
Serena.
«Oddio
scusa, io.. io non so come ho fatto! Ero
sovrappensiero e non ho visto che..»
«Giulia,
stai parlando italiano» le feci notare.
Tomlinson ci
guardava senza capire cosa stessimo dicendo così
Giulia, dopo essere diventata color pomodoro gli ripeté il
tutto in inglese.
Si aprirono due
portiere della macchina e scesero Liam e
Niall, si avvicinarono a Louis e Niall disse: «Dai Tommo, ho
fame» io sorrisi
guardandolo. Era ancora più bello dal vivo. Lui mi
guardò e mi regalò un
bellissimo sorriso divertito.
«Io..
cioè, lei.. cioè noi! Comunque ci dispiace
molto!»
dissi ai ragazzi.
Niall
buttò indietro la testa ridendo, Louis lo imitò e
Liam
tese le labbra nel suo solito sorriso dolce.
«L’unico
modo per farvi perdonare è farmi andare a mangiare!
Vi unite a noi?»
Sbiancai. Tre quarti
dei One Direction ci avevano chiesto di
mangiare con loro. Amavo Londra! Profondamente.
Serena e Giulia
fecero una risatina nervosa, che provocò
un’altra risata dei ragazzi, e annuirono sorridendo.
«Perfetto,
allora parcheggiamo e ci troviamo all’entrata.
Pensi di riuscire a parcheggiare senza tamponare nessuno?»
chiese Louis facendo
l’occhiolino a Giulia.
Giulia sorrise
«Se nessuno inchioda, si!»
I ragazzi entrarono
nella loro macchina e andarono. Giulia
trovò un posto due parcheggi più in là.
Spenta la macchina
nessuna delle tre si mosse di un
millimetro.
«Non ci
credo»
«E’
tutto un sogno. Bellissimo, ma pur sempre un sogno!»
disse Serena.
«Forse
dovremmo andare a vivere questo sogno!» sussurrai io
con gli occhi che mi brillavano.
«Ad un
patto però» le ragazze mi guardarono con gli occhi
sgranati.
«Niente
scenate, saremo noi stesse, allegre e simpatiche come
sempre»
Serena e Giulia
annuirono ed aprimmo tutte le portiere nello
stesso momento, i ragazzi ci stavano davvero aspettando davanti
all’entrata,
accerchiati da una decina di ragazzine che chiedevano foto e autografi.
«Non ci
credo» ripeté Giulia.
«E’
tutto un sogno»
«Ok, mi
state mettendo ansia! Lo sono già abbastanza»
dissi
io ridendo.
Aspettammo che tutte
ebbero fatto una foto e preso
l’autografo e poi ci avvicinammo.
«Ommiodio!
Posso avere un autografo?» chiesi io ridendo.
«Se siete
brave a fine serata!» disse Liam ridendo con noi.
«Potrebbe
sembrare una brutta cosa!» rispose Giulia sempre
ridendo.
Liam aprì
la porta e ci fece passare tutte e tre, precedute
da Niall che stava morendo di fame.
«Che
gentleman!» gli disse Serena passandogli affianco.
Entrati andammo
dritti alla cassa, pronti a ordinare. Molti
si girarono verso di noi cominciando a bisbigliare.
«E’
inquietante» sussurrai a Niall.
«Ci si fa
l’abitudine, più o meno»
Arrivati alla cassa
io e Niall fummo i primi a ordinare.
«Allora..
visto che è da molto che non mangio qui direi che
posso esagerare» dissi osservando i tabelloni con i vari
panini.
«Mmm per
cominciare un BigMac Menù grande e un ChickenBurger,
e intanto che ci sono anche CheesBurger grazie»
Io e Niall andammo
al tavolo e ci sedemmo uno di fronte
all’altra.
«A chi hai
preso da mangiare?» mi chiese.
«A
me..»
«E..a chi
altro?»
«Solo a
me.. non mangio al Mc da parecchio tempo!»
«Potrei
amarti» mi disse sorridendo.
“Niall
Horan ha detto che potrebbe amarmi. Ora posso morire
felice” pensai. Continuava a guardarmi, probabilmente in
attesa di una mia
reazione, una qualsiasi.
Abbassai la testa
imbarazzata e sentii la sua risata.
«Non
ridere!» gli dissi fingendomi offesa. Questo
scatenò
un’altra volta le sue risa, solo più forti.
“Amo la sua risata” pensai ridendo
con lui.
Arrivarono gli altri
e si sedettero accanto a noi.
«Di che
parlavate?» ci chiese Louis.
«Oh niente
di che. Niall mi dichiarava il suo amore! Stavamo
organizzando le nozze!» dissi io sorridendo.
«E’
sbocciato l’amore» continuò Niall.
«Sarebbe
anche ora» affermò Liam suscitando le risate delle
mie due amiche e di Louis.
«Ehi!»
esclamò Niall con un paio di patatine in bocca.
«Io muoio
di fame, quindi.. buona abbuffata!» augurai io
prima di dare un enorme morso al mio BigMac.
Gli altri mi
imitarono e cominciammo a parlare del più e del
meno.
«Non ci
siamo ancora presentate!» fece notare Serena.
«Allora
lei è Martina, lei è Serena e io
Giulia» ci presentò
quest’ultima.
«Niall,
Liam e Louis»
«Lo
sappiamo!» dicemmo tutte e tre in coro.
Dopo qualche minuto
di silenzio, Louis parlò.
«Non siete
inglesi, vero?»
«Italia!»
dissi io alzando i pugni al soffitto.
«Amo
l’Italia!» disse di rimando Niall.
«Da quanto
siete qui?»
«Oggi,
tranne Giulia che è qui da un mesetto»
spiegò Serena.
«Quindi
non conoscete molte persone…»
«Quasi
nessuno in effetti»
«Allora
siete invitate alla festa di stasera, così saremo
sicuri che conoscerete la gente giusta!» disse Louis
sorridendo beffardo.
«E la
gente giusta sareste voi?» gli domandai prendendolo in
giro.
«Certo,
siamo il meglio del meglio!»
Finimmo di mangiare
tra le risate.
Avevano ragione le
riviste, erano dei normalissimi,
simpaticissimi e senza dubbio bellissimi ragazzi con milioni di fan in
tutto il
mondo, ma con i piedi ben piantati a terra.
«Visto che
vi abbiamo tamponato..»
«Li hai
tamponati!» la corresse Serena con un sorriso.
«E’
lo stesso.. stavo dicendo. Visto che vi abbiamo tamponato,
ora andiamo a prendere un gelato e ve lo lasciate offrire»
disse Giulia
sottolineando la parola ‘abbiamo’.
I ragazzi
scoppiarono a ridere lasciandoci stranite.
«Che
c’è?»
«Ma state
scherzando vero?»
Vedendo che non
rispondevamo Liam continuò «Siete molto
gentili, davvero. Però, anche se il nostro lavoro non paga
tantissimo,
riusciamo ancora a pagare il gelato. E poi oggi offre Niall!»
disse dirigendosi
verso l’uscita.
«Ehi!»
protestò lui per la seconda volta nella stessa serata.
C’era una
gelateria proprio di fronte al Mcdonald’s, entrammo
ed uno alla volta ordinammo il dessert.
«Fragola e
panna»
«Cioccolato
e stracciatella»
«Io
anche!» dissi subito dopo Louis.
Pian piano uscimmo
tutti ed andammo a sederci ad un tavolino
al quale dovemmo aggiungere due sedie.
«Siamo una
compagnia un po’ troppo grande per questa
gelateria»
«E mancano
all’appello due persone!»
«Io non ho
ancora capito una cosa!» disse Niall guardando noi
ragazze.
«Cosa?»
«Siete
nostre fan o no?»
Ammetto che per un
momento pensai seriamente di far finta di
non esserlo per non spaventarli o non so bene cosa. Ma alla fine dopo
aver
guardato in faccia le mie due amiche capii che era un pensiero stupido.
«Si!»
«Volevamo
anche venire ad uno dei vostri concerti in
Italia...»
«Ma come
al solito è successo un casino...»
«E
venivano a costare una cifra come duecento euro...»
«O anche
di più!»
«Ed era
davvero troppo per noi!» concluse Serena. I ragazzi
avevano fatto passare le sguardo da me alla mia amica come in una
partita di
tennis.
«Tranquilli,
dopo un po’ ci si fa l’abitudine» li
rassicurò
Giulia dando una pacca sulla spalla a Liam.
Finito il gelato ci
incamminammo verso le macchine.
«Visto che
la festa non è proprio vicino, vi passiamo a
prendere noi tra un’oretta e mezza,
d’accordo?»
«Okay, noi
abitiamo... » cominciò Giulia, l’unica
che sapeva
il nostro indirizzo di casa.
«Oh no,
sono una frana a ricordarmi le vie. Vi da fastidio se
vi seguiamo fino a casa?» la interruppe Louis aprendo la
macchina con un
bottoncino sulla chiave.
«No,
nessun problema. Ma... sai che esistono i navigatori?»
«Si che lo
so. Ma ora non ce l’ho dietro e arrivati a casa mi
sarei già dimenticato il nome della via!»
«Sei
strano» affermò Giulia salendo in auto
«Cerca di starmi
dietro, senza incidenti grazie!»
«Oh oh,
non sono io il tamponatore!» ribatté Louis prima
di
chiudere la portiera.
Arrivammo a casa in
totale silenzio, troppo agitate all’idea
di quello che era appena successo. Salutammo i ragazzi con la mano e
salimmo le
scale.
«Voi.
Siete. Il. Mio. Portafortuna!» scandì Giulia
saltellando da una parte all’altra della stanza.
Serena aveva le
lacrime agli occhi.
«Non ci
provare nemmeno» la avvertii.
«Li
abbiamo incontrati...»
«Serena,
non farlo!»
Ma lei non mi
ascoltò. Scoppiò in un pianto unito ad una
risata isterica, saltellando da un piede all’altro per tutta
la stanza urlando
in continuazione frasi come “Oddio li abbiamo
incontrati” o “Ora posso morire
felice!”. Eccola, la mia migliore amica in preda alla solita
reazione da One
Direction.
Giulia la guardava
con gli occhi spalancati, indecisa se
scappare via urlando o scoppiare in una fragorosa risata.
«Oh
tranquilla, dopo un po’ ci si fa
l’abitudine» la scimmiottai
io ridendo.
«Mentre tu
cerchi di calmarla, e tanti in bocca al lupo per
questa missione, io vado a fare la doccia!» poggia una mano
sulla sua spalla in
segno di compassione e presi dalla valigia l’intimo pulito.
Chiusi la porta del
bagno e anche dopo essermi spogliata
sentii i gridolini sommessi di Serena.
Scossi la testa e mi
buttai sotto la doccia. Mi ero già
lavata i capelli prima di uscire al pomeriggio, quindi non aveva senso
lavarli
di nuovo.
Li legai in una
morbida coda e dopo essere entrata nel box
aprii l’acqua e la regolai come piaceva a me.
“Ho
incontrato Niall Horan, Louis Tomlinson e Liam Payne. Ho
incontrato tre dei miei idoli. Ma che dico?! Non li ho solo incontrati.
Li ho
conosciuti, ci ho mangiato insieme e andrò a una festa con
loro!”
“Sempre se
verranno a prendervi..”, mi ricordò la vocina
acida nella mia testa.
«Pensi
sempre male tu. Perché ce l’avrebbero chiesto se
sapevano che ci avrebbero dato buca?»
“Per
ridere?”
«Oh
andiamo sarebbe cattiveria pura!»
“E con
questo? Cosa c’è di tanto strano? Sono ragazzi e
per
di più ricchi, belli e famosi. Che motivo hanno di invitare
NOI ad una festa da
sballo? A cui ci sarà tantissima gente?”
«Devo
smetterla di parlare con te!»
«Ma con
chi stai parlando?» mi chiese Giulia dalla parte
opposta del bagno.
«Emmm..io…
-.
«No non mi
interessa, sbrigati che mi devo lavare i capelli»
«Scusa!»
mi sciacquai dalla schiuma restante e uscii
avvolgendomi nell’asciugamano proprio mentre Giulia entrava
nel bagno.
«Ti da
fastidio se mi lavo mentre tu ti trucchi?»
«Tesoro ho
giocato per otto anni a pallavolo, ho visto più donne
nude io di Harry Styles!» le dissi io ridendo mentre
spogliava per entrare
nella doccia.
«Non so
come vestirmi!» esclamò Serena entrando nel
piccolo
bagno.
«Oh entra
pure!»
«Non so
che festa sia!» continuò la bionda ignorando
l’amica.
«Merda!»
urlò Giulia.
«Beh
Giuls, è una reazione un po’ esagerata non
credi?» dissi
guardando il box doccia dal riflesso nello specchio.
«Shampoo!»
«Non
c’è lo shampoo?» chiese Serena confusa.
«No!
Shampoo! Shampoo negli occhi! Brucia, brucia, brucia!»
Io e Serena ci
guardammo in faccia e scoppiammo a ridere
senza riuscire a trattenerci.
«Sciacqua
bene! Butta la faccia sotto l’acqua!» riuscii a
dire tra una risata e l’altra.
«Utile
Martina, sei davvero utile!» mi rispose lei
ironicamente.
«Ragazze
il problema persiste!» ci richiamò
all’attenzione
Serena.
«Aspettiamo
di vedere come arrivano i ragazzi. Prepariamo tre
completi, uno casual, qualcosa di impegnativo e una via di mezzo e poi
decidiamo»
«Sei quasi
furba..» affermò la mia migliore amica dopo
essersi soffermata qualche secondo sull’idea.
YEEE
Salve
bella gente c:
Non
so veramente cosa
scrivere D:
Martina
mi lascia
sempre questo compito difficile, infame.
No
dai, seriamente. Fateci
sapere cosa ne pensate, noi andiamo avanti lo stesso. A meno che
qualcuno
scriva “che schifo, è orripilante”
oppure “buttatevi da un ponte” ..beh in
questo caso cercheremo di cambiare qualcosa c:
Come
sempre, se fa
schifo è colpa della Martina (sempre con molto affetto
martis)
martis
& giuls