Una stella azzurra
Quando sarò morto…dì a Shion che
mi dispiace di averlo rinchiuso, mi dispiace di averlo accusato.
Ma non ho mai pensato male di lui.
Non l’ ho mai biasimato.
Anzi, gli voglio bene.
È stato lui il mio unico, vero,
migliore amico.
Nonostante i conflitti, i litigi e
le rivalità, io avevo lui a sostenermi.
Non gli faccio una colpa nemmeno
di avermi portato via te, Mokuren.
Non capisco perché ti abbia
violentata, ma so che ti ama davvero, e dato che anche tu lo ami non mi resta
che rassegnarmi.
Peccato che l’abbia capito solo in
punto di morte, eh?
Io ti amo, Mokuren.
Ti ho sempre amata e non smetterò
mai di farlo, ma se tu ami lui…
Perdonami per aver cercato di
separarvi, per aver cercato di sedurti mentre eri debole, per averti chiesto di
sposarmi anche se dentro di te combattevi con la voglia di piangere.
Ma soprattutto… perdonami per
averti fatto sentire solo un idolo quando le nostre case venivano distrutte.
Tu per me non sei solo una kicies,
no, tu sei la donna che amo.
La dolce, gentile, bellissima
Mokuren.
Io amo una donna, non una santa.
Ti prego di crederci, amore mio.
Anche se tu non provi quello che
provo io sono contento perché ho potuto provare un sentimento incredibile come
l’amore.
E sono felice, terribilmente
felice anche se fa male!
Fa talmente male che mi sento
morire!
E scusami se piango, scusami se
non riesco a trovare pace nemmeno adesso che ho un piede nella fossa!
Eppure mi sono rassegnato…
Che stupido!
La verità è che spero di vederti
correre qui e gridare che mi ami, che ami ME e non Shion.
Allora cosa proverei?
La mia felicità sarebbe tale da
distruggere la base.
Devo smetterla, illudersi non
serve a niente: se per te non sono nulla non posso far altro che morire.
Ricordati sempre che io ti amo.
Che ti amo come essere umano, non
come kicies.
Ricordalo.
Fra poco me ne andrò e tu non sei
qui con me.
È naturale, tu hai qualcun altro a
cui pensare, non badi certo a me!
Ma perché continuo ad aspettare
allora?
Gyokuran.