:.:Sweet things under the rain:.: 3 capitolo
Tenten
era ritornata a casa il giorno stesso, accompagnata dei
genitori di Hinata, che spiegarono ai suoi la situazione. Sua madre,
appena
seppe cos’era successo, l’abbracciò in
lacrime, dicendo che era una ragazza
impossibile, capace di farla preoccupare ogni volta che usciva di casa.
Suo
padre, invece, non disse niente. Le domandò solo se in quel
breve periodo di
convalescenza a casa Hyuuga avesse incontrato Neji...
Tenten
accennò di averlo visto solo un paio di volte, ma anche se
lei non poteva dimostrarlo, era sicura che fossero molte di
più...
Poco
dopo le telefonò Lee.
-
Pronto Ten...ma che cavolo combini? Basta che mi allontani un
attimo e sei capace di farti pestare a sangue per una che neanche
conosci-
-
Quella che ho aiutato era la cugina di Neji...- gli disse, sulla
difensiva.
Lee
stette alcuni secondi in silenzio.
-
Si vede che ci tieni veramente a quello Hyuuga...- fece, serio.
-
Si vede che tu mi conosci bene- ribatté, scherzandoci su.
-
Tu sei pazza...-
-
Anche io ti voglio bene, Lee...- fece per chiudere la chiamata,
quando si ricordò di una cosa – e ricorda di
portarmi gli appunti di scienze,
altrimenti sono nei casini...-
-
Vedrò quello che posso fare-
-
Cerca di fare il più possibile, allora-
E
riagganciò. Dopo due secondi il cellulare squillò
nuovamente,
diffondendo nella camera la solita musichetta allegra, accompagnata dal
nome
sul display che lampeggiava in stampatello il nome di
“Sakura”. Tenten rispose,
convinta che se l’amica telefonava, doveva avere di certo un
buon motivo per
farlo. E poi, anche lei aveva bisogno di dire a qualcuno cosa aveva
passato
nelle ultime quarantotto ore...
-
Tenten...sei tu?- chiese una voce piuttosto elettrizzata
dall’altro capo della cornetta.
-
No sono sua nonna...ma certo che sono io. Ciao Sakura-
-
Tenten...tieniti forte. Non so se mi crederai, ma tutto quello
che ti sto per dire è la verità-
respirò profondamente – Sasuke Uchiha...mi ha
chiesto...un...appuntamento!- esultò, gridando alla fine.
Tenten
urlò di gioia. Finalmente la sua amica ce l’aveva
fatta...
-
Che giorno? Dove?- chiese con tempestività la mora, eccitata.
-
Beh...dopodomani, al campetto di calcio della scuola a vedere la
partita...-
Tenten
fece due più due. Poi sorrise, leggermente dispiaciuta del
fatto che l’amica non potesse vedere quello splendido sorriso.
-
Sakura...tieniti forte pure tu. Ho un appuntamento con Neji
Hyuuga proprio dove vai tu-
Sakura
gioì a sua volta. Era felice. Per la prima volta nella sua
vita era veramente felice. Si sentiva veramente come una piccola
principessa...
-
Sai già cosa metterti?- chiese la rosa, cercando di
mantenere un
tono di voce basso.
-
Assolutamente no- rispose Tenten. Sakura represse una risatina.
-
Senti, mi è venuta un’idea: domani pomeriggio
vieni a casa mi
così decidiamo insieme cosa indossare per
l’occasione, in modo che quando viene
il momento non ci facciamo sorprendere dal panico sappiamo
già cosa mettere-
-
È un’idea fantastica, Sakura!- esclamò
Tenten, al massimo della
gioia.
-
Lo so- disse Sakura, soddisfatta.
-
Allora a domani-
-
Ok. E mi raccomando, porta tutti i vestiti che hai dentro
l’armadio-
-
Agli ordini capitano Haruno-
E
chiuse la telefonata premendo il tasto rosso. Chissà
perché,
domandi andare a scuola non le avrebbe messo pensiero...
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La
mattinata sembrava non volesse finire mai. Tenten mangiucchiava
il cappuccio della penna, mentre Sakura si attorcigliava i capelli
all’indice,
entrambe con gli occhi puntati sulle lancette dell’orologio.
“Ma
non potresti andare più veloce?” pensò
Tenten, guardando la
lancetta dei secondi compiere un altro giro e ricominciare daccapo.
Sakura
sbuffò, prendendo distrattamente appunti. Incredibile
quanto fosse agitata anche se l’appuntamento vero e proprio
era domani.
Eppure
persino decidere gli abiti, le scarpe e il trucco, per
quanto futile, le sembrava una cosa della massima importanza.
Perché in realtà
faticava ancora a crederci.
Lei
e Sasuke Uchiha. Detto così, con quella voce trasognante pareva la fine di un
bellissimo sogno ad
occhi aperti dal quale si era appena svegliata. E invece no. Quella era
la
realtà, e lei aveva deciso di essere semplicemente
abbagliante agli occhi di
Sasuke.
Anche
se sapeva di non essere bellissima, ce l’avrebbe messa tutta.
Dopotutto anche lei aveva una fata madrina che l’aiutava con
la scelta degli
abiti, seduta li davanti. Sorrise all’idea. Forse Tenten non
si calava
perfettamente nella parte, ma era pur sempre un’ottima amica.
-
Dai, dieci secondi...- sibilò Tenten a bassa voce,
stringendo i
pugni. Sakura mise le penne dentro l’astuccio, mentre la mora
scandiva ogni
secondo. Sembrava che il tempo, anziché andare
più veloce, si fosse rallentato,
rendendo l’attesa ancora più insopportabile.
Sakura sospirò, chiudendo lo
zaino.
-
Dieci! Evvai!- gridò Tenten allo scoccare della campanella,
saltando in piedi all’improvviso, con un gran sorriso sulla
faccia. Metà classe
si voltò a guardarla.
-
Signorina Tenten, non pensavo di essere tanto noioso...- disse
il professore di lettere, aggiustandosi gli occhiali sul naso,
divertito.
Tenten
arrossì. – Ehm...no prof, lei non
c’entra niente...-
L’uomo
sorrise, assegnando gli ultimi compiti alla classe. Tenten
si rimise a posto, imbarazzata. Poi un colpetto sulla spalla.
-
Bella mossa Ten-
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-
Devi assolutamente provarti questo- esordì Sakura, mostrando
a
Tenten un vestito rosa cortissimo, con un coprispalla color panna,
sorridendole.
-
Ma sei matta? Io non ci vada in giro con questa roba...-
ribatté
Tenten, scansando il pezzo di stoffa, che si afflosciò sul
letto dove le due
ragazze erano sedute.
Si
trovavano nella camera di Tenten, e davanti ad una buona tazza
di thé fumante, stavano decidendo quale abito avrebbero
messo il giorno dopo
per il fatidico appuntamento.
-
Perché piuttosto tu non provi questo?- propose la mora,
prendendo tra le mani una minigonna di jeans, che arrivava a
metà coscia.
Sakura arrossì.
-
Io non ci vado da Sasuke conciata in questo modo!- fece,
sbuffando.
-
Oh...che noia che sei, Sakura. Siamo qui da due ore e non
abbiamo ancora combinato niente!-
Tenten
si lasciò cadere sul letto, seguita dall’amica.
-
Il problema è che non sappiamo deciderci. Vogliamo per forza
indossare cose che non ci si addicono e finiamo per scartare tutto
quello che
ci passa sotto mano-
-
Sakura...senti...- iniziò Tenten, cambiando discorso-
Secondo
te, Neji un po’ di bene me lo vuole?-
Silenzio.
Solo lo scacciapensieri attaccato alla finestra della
camera della ragazza che tintinnava sotto i colpi del vento autunnale.
-
Tenten, io penso che Neji ti voglia qualcosa di più del
semplice
bene...-
Tenten
si portò la tazza di thé alla bocca. Sakura fece
lo stesso.
-
Non voglio illudermi. Cioè, so che Neji è un
ragazzo difficile,
che non ama la compagnia e che adora la competizione, ma in qualche
modo mi
sento attratta da lui. Non so spiegarlo con precisione, ma succede ogni
volta
che i miei occhi si riflettono sui suoi. E come se ci fosse qualcosa di
lui,
che in un certo senso, mi desse...- Tenten si fermò un
attimo, alla ricerca
delle parole giuste- fiducia. Anche si ti sembrerà strano,
quando nelle
vicinanze c’è Neji mi sento stranamente protetta-
Sakura,
inaspettatamente l’abbracciò di slanciò.
-
E brava la mia Tenten...sei proprio cotta-
-
Non è vero...-
-
Tenten...-
-...-
-
Allora?- Sakura la stuzzicò.
-
Non ti si può nascondere proprio niente, eh?- fece la mora,
in
un mezzo sorriso.
Sakura
alzò un pugno in aria, vittoriosa.
-
Finalmente la nostra Tenten si è dichiarata! Vedrai, quando
avrai
trovato l’abito giusto, lo Hyuuga cadrà ai tuoi
piedi in un attimo- le disse
Sakura, strizzandole l’occhio.
-
Piuttosto...devo ancora chiedere il permesso a mio padre. Sai
come è difficile convincerlo a lasciarmi andare da qualche
parte, soprattutto se
ci sono dei ragazzi in giro...-
-
E allora che aspetti? Andiamoglielo a chiedere!- esclamò
Sakura,
alzandosi dal letto.
-
Ok, ma ci parlo io-
Le
due ragazze scesero velocemente le scale che portavano al piano
di sotto, e Tenten entrò come una furia in salotto, dove suo
padre stava seduto
sulla poltrona a leggere il giornale. Prima di entrare, Sakura
alzò i pollici
in alto all’amica, rimanendo fuori dalla stanza ad aspettarla.
Tenten
osservò suo padre alzare lo sguardo e dirigerlo verso di
lei.
-
Ciao papà. Che fai?-
-
Leggo...-
-
Ah...e hai bisogno di qualcosa?-
-
Tenten, cosa devi chiedermi?-
La
ragazza si attorcigliò una ciocca ribelle tra le dita,
abbassando lo sguardo.
-
Beh...domani c’è una partita al campetto della
scuola ed un
amico mi ha invitato ad andarla a vedere assieme a Sakura...-
-
Si tratta di Neji Hyuuga?- domandò suo padre, fissandola.
Tenten
arretrò.
-
Beh...si ma...-
-
Ti proibisco di andare a vedere quella partita- disse,
aumentando improvvisamente il tono della voce, che oscillava
pericolosamente
tra il calmo e l’arrabbiato.
-
Ma perché papà?-
-
Perché no- fece l’uomo, rimettendosi a leggere.
-
Questa non è una motivazione valida- ribatté la
figlia,
sbattendo un pugno sul tavolo.
- Tu non andrai a quella
partita, punto e stop, senza bisogno di spiegazioni- ruggì
suo padre,
guardandola ancora.
-
Ma perché papà?- rispose Tenten,
sull’orlo del pianto. Non
poteva fargli questo...
-
Perché non voglio che ci sia Neji Hyuuga-
-
Come sai di lui?-
-
Per favore Tenten. Sono tuo padre. Sarò in grado di capire
che
razza di cretino si è andato a scegliere mia figlia...-
-
Perché non vuoi che stia con lui?-
-
Perché lui è l’unico che può
portarti via da me. E non voglio. E
con questo il discorso è chiuso-
Tenten
capì che il discorso era veramente chiuso non da queste
parole, ma da quando suo padre uscì dalla stanza senza
degnarla di uno sguardo...
Sakura
fece capolino dalla porta, osservando l’amica ormai in
lacrime.
-
Tenten...- sussurrò, correndole incontro – Ha
detto di no,
vero?-
Tenten
annuì.
-
Divertiti domani pomeriggio. Sapere che almeno una di noi due
starà con il ragazzo che gli piace mi farà
sentire un pochino meglio- disse,
asciugandosi le lacrime con una manica della maglia.
-
No Tenten...se tu non ci vai non ci vado nemmeno io...-
ribatté
la rosa.
-
Ma che scherzi? Ti ho già trovato l’abito
adatto...-
Sakura
sorrise, notando come Tenten faceva di tutto per non
ricominciare a piangere...
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-
Questa pioggia ha letteralmente rotto le palle- fece Neji Hyuuga
sbucando dal collo dalla maglia da titolare, osservando dalla finestra
dello
spogliatoio il campo da calcio zuppo d’acqua.
-
Risparmiatelo Hyuuga- asserì Sasuke, prendendo la borraccia
da
dentro il borsone - È
già tanto se non
prendo una polmonite con questo tempo-
E
uscirono sotto la pioggia, accolti da una moltitudine di
applausi e fischi d’approvazione. Tutta quella gente era
lì per loro...
Sasuke
cercò qualcuno tra la folla, scrutando una ad una le
persone sugli spalti. Poi la vide. E pensò che anche sotto
la pioggia, a metà
novembre, non facesse poi così freddo...
Era
vestita con una felpa color crema e un paio di jeans, mentre i
capelli erano raccolti un due graziose treccine che teneva sulle
spalle. Appena
incrociò il suo sguardo, lui la salutò, mentre
lei, alzò timidamente la mano
per rispondere.
-
Perché non è venuta?- disse Neji a bassa voce,
notando che
vicino a Sakura, dove avrebbe dovuto trovarsi Tenten, non
c’era nessuno.
-
Di che ti preoccupi, Hyuuga. Potrai sempre trovarne un’ altra
per il dopo partita...-
-
Stronzo. E se le fosse successo qualcosa?-
Incredibile,
Neji Hyuuga era...in pensiero per una stupida
ragazzina che conosceva da appena tre giorni?
-
Ma per favore Neji. Sembri mia madre- lo ammonì Sasuke
– Vedi di
giocare che la tua bella arriva sicuramente- e sparì
dall’altra parte del
campo.
Neji
rimase immobile. Aveva detto la tua bella...
Si
riscosse bruscamente, ed anche se sapeva di andare chiaramente
contro i suoi principi, si avvicinò alle tribune. Doveva
saperne di più su
questa storia...
-
Sei tu Sakura?- chiese alla rosa.
Sakura
ci mise un po’ per focalizzare il suo interlocutore.
-
Sì...-
-
Sai dov’è Tenten?- vide i lineamenti della ragazza
dalla fronte
spaziosa che aveva di fronte distendersi.
-
Suo padre non le ha dato il permesso di uscire. In questo
momento penso che sia a casa...- disse, pensandoci un po’ su,
triste.
Neji
fece per andarsene, quando Sakura lo chiamò nuovamente.
-
Hey...ma che hai intenzione di fare?-
-
Lei non è potuta venire alla partita, ma non è
detto che sia
ancora troppo tardi...-
In
un lampo scomparì alla vista di Sakura, correndo verso
Sasuke.
-
Dove...dove le tieni le chiavi del motorino?- chiese, ansimante
per la corsa.
-
Dentro al borsone, su una tasca laterale, perché?-
-
Sasuke, sostituiscimi da capitano. Non credo che giocherò
oggi...-
-
Ma che ci devi fare con il mio motorino?-
Neji
sorrise leggermente, come divertito.
-
Forse un giorno te lo dirò...- e sparì, entrando
dentro gli
spogliatoi.
Sasuke
mise la fascia da capitano sul braccio, scuotendo la testa.
-
Forza ragazzi, abbiamo una partita da giocare!-
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Tenten
si rigirava sul letto, fissando il soffitto. Era stata una
stupida a volersi mettere ugualmente il vestito che le aveva
consigliato
Sakura, dei pantaloncini corti color nero ed un maglione a quadri
bianco e
nero, anche se sapeva che per quel pomeriggio, non sarebbe uscita di
casa.
Smise
di guardare verso l’alto, rivolgendo lo sguardo alla
finestra chiusa, oscurata delle tende azzurre che lei stessa aveva
decorato.
Non aveva voglia di guardare fuori, perché sapeva che in un
secondo avrebbe
provato l’incontenibile desiderio di calarsi dalla grondaia e
sgattaiolare alla
partita.
Sospirò,
mettendosi a sedere.
TOC
TOC
Tenten volse nuovamente lo
sguardo alla finestra, sicura di aver sentito un rumore.
TOC
TOC
Si
alzò dal letto, dirigendosi cautamente verso di essa.
TOC
TOC
Si
parò davanti e con un colpo secco spostò la
tenda. Rimase a
bocca aperta, tanto che se non si fosse tenuta alla tenda sarebbe di
sicuro
finita a terra...
*****************************************************
-
Shikamaru...-
-
Ciao Ino...-
Di
solito le loro conversazioni iniziavano così, con un
semplice
“come va?” per terminare ad un altrettanto scontato
“ci si rivedere”. Banale.
Ma
quel pomeriggio pioveva, e come diceva sempre sua madre, la
pioggia portava sempre qualcosa di buono, lavando via le cose vecchie...
-
Come va?- fece Shikamaru, voltandosi verso di lei.
-
Bene, te?-
Silenzio.
Troppo pieno di sospiri, parole dette a metà e frasi
pensate per essere definito tale.
-
Come è andata a finire con quello?- disse Shikamaru,
riferendosi
al suo ragazzo.
Ino
sospirò, sedendosi accanto a lui.
-
Ci siamo lasciati ieri...-
-
Ah...-
Ah...solo
questo
sapeva dirle...
-
Come va con Temari?-
-
Va...-
-
Ti piace?-
-
Ma che domande fai, Ino?- sbottò, prendendo una sigaretta.
-
Era per sapere. E non fumarla, quella...lo sai che tua madre non
vuole...-
-
Da quando fai le sue veci?-
-
Da quando ti conosco...-
Altro
silenzio, stavolta interrotto dal debole sfrigolio
dell’accendino.
-
Ino, cosa devi dirmi veramente?-
La
bionda ci pensò su.
-
Oggi piove, lo sapevi?-
Forse
è il momento
giusto per piangere a testa alta...
-
Adesso devo andare...-
-
Dove?-
-
Da Temari...-
-
Ah...-
Shikamaru
fece per andarsene. Poi si fermò e ritornò
indietro. Le
lanciò il pacchetto di sigarette.
-
Tienile tu, così evito di fumare e mia madre non si
incazza...-
Ino
abbozzò un sorriso, guardando Shikamaru sparire dietro
l’angolo, inghiottito dalla pioggia.
*****************************************************
-
Ne...Neji- urlò Tenten, osservando lo Hyuuga fradicio che le
faceva segno di farlo entrare. Aprì la finestra per poi
richiuderla
immediatamente.
Neji
entrò per un soffio nella stanza.
-
Ma cosa ci fai qui?- chiese, guardandolo ancora incredula –
Non
dovresti essere alla partita?-
-
No...partita rinviata...-
Bugia...
-
Che cosa sei venuto a fare a casa mia?-
-
Pensavo che ti fosse successo qualcosa...-
Tenten
arrossì, abbassando lo sguardo. Forse Sakura aveva
ragione...
-
Ti va di fare un giro in motorino?-
Tenten
ci pensò su, poi sorrise. Neji trattenne il fiato per pochi
secondi...
-
Ok, d’accordo, tanto mio padre non
c’è...- rispose,
sorridendogli.
Neji
si voltò, andando ad aprire la finestra.
-
Viene- le fece segno di seguirlo – la grondaia è
scivolosa.
Tieniti.- e le porse la mano.
Tenten
l’afferrò, ma ecco che quella debole scarica
elettrica che
sentiva ogni volta che le loro mani si sfioravano, le percorse tutto il
braccio,
trasmettendo alla sua schiena un brivido. Immediatamente,
arrossì.
Perfino
Neji, l’avvertì.
Poi
continuarono a scendere, e arrivati a terra, lo Hyuuga tolse
il cavalletto al motorino, porgendo un casco a Tenten.
-
Mettilo- le ordinò. Tenten non se lo fece ripetere due
volte. Lo
mise sulla testa e agganciò la cinghia che lo teneva saldo
ad essa, mentre
Neji, faceva lo stesso.
Poi
salirono entrambi sul motorino. Neji davanti e Tenten dietro.
-
Attaccati a me- le disse il ragazzo, con una nota d’imbarazzo
nella voce.
Tenten
abbracciò il ventre dello Hyuuga, che al quel gesto,
così
semplice, si lasciò scappare un sospiro.
Tenten
non stingeva forte, anche se preferiva tenere gli occhi
chiusi, affondando la testa sulla schiena del ragazzo, evidentemente
spaventata.
Neji sorrise guardando la sua immagine sullo specchietto. Sembrava che
dormisse, ma ogni volta che il motorino accelerava, Neji sentiva le sue
braccia
stringersi.
E
detto tra noi, avrebbe voluto averle la per sempre.
Cazzo
di pensieri ti
fai, Neji?
Riprese
il controllo del motorino, curvando a destra, mentre la pioggia
ormai li aveva ridotti due stracci.
Neji
guardò Tenten.
Affettuosamente,
oserei dire...
“Sarà
meglio riportarla a casa...” e sterzò in quella
direzione.
Tenten
si sentì sollevata solo quando il motorino cessò
di
muoversi. Aveva paura di aprire gli occhi, e abbracciò con
più forza il ventre
di Neji.
-
Tenten...li puoi aprire gli occhi...- le ricordò lo Hyuuga,
dandole un leggero colpetto sulla spalla.
-
Si...scusa e che non ero mai stata su un motorino...”
Scese
lentamente, sotto lo sguardo, leggermente divertito, di
Neji. Solo quando arrivò davanti alla porta di casa si
costrinse a guardarlo.
-
Grazie Neji, sei un guidatore fantastico- fece, con un sorriso.
Neji
si grattò la testa, imbarazzato.
-
Quando ti serve un passaggio dimmelo, allora...-
-
Ok...-
Silenzio.
Solo il ticchettare della pioggia sull’asfalto.
Tenten
si avvicinò a Neji, e inaspettatamente, senza tenere conto
delle conseguenze, del momento e del perché,
l’abbracciò.
Neji
ricevette l’abbraccio senza protestare, stupito dalla
notevole quantità di calore che quella ragazza sapeva
sprigionare. Sentì il suo
cuore aumentare di velocità insieme al petto premuto
volontariamente sui suoi
addominali.
Tenten,
dopo essersi resa conto di cosa realmente stava facendo,
si staccò, rossa come un peperone.
-
Beh...allora ciao...-
-
Sì...ciao...a domani-
Ed
entrò in casa, con i cuore a mille. Si lasciò
andare contro la
porta, chiudendo gli occhi. Era stato un abbraccio. Neanche un bacio.
Ma le era
sembrata la cosa più bella che avesse mai ricevuto.
Sospirò,
salendo velocemente al piano di sopra.
-
Tenten...non credi che noi due dovremmo fare quattro
chiacchiere?-
Suo
padre la guardava, furente. Tenten deglutì, fissando il
pavimento.
[Era
proprio
nei casini...]
Salve
a tutti. Mi scuso x la lunghezza eccessiva del chappy e
ringrazio in anticipo tt quelli che hanno recensito gli altri chappy e
che
avranno la pazienza e la buona volontà di commentare anche
questo.
Grazie
a tutti...siete voi che cn le vostre recensioni mi fate
andare avanti.
Grazie,
naturalmente, anche a chi legge soltanto.
Non
so quando aggiornerò, ma state pur certi che sarà
entro una
settimana, se non prima...XxXbAcIoTtOxXx
_-_Anticipazioni_-_
[...Suo
padre le
dava contro, reputando Neji Hyuuga uno stronzo di prima categoria.
Sua
madre non sapeva
neanche chi fosse.
Aiko
ci provava con
Neji ad ogni occasione. Dopotutto non era messa poi così
male, se non fosse per
l’irrilevante dettaglio che faceva di Neji Hyuuga una delle
persone più
importanti della sua vita...]