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Autore: DumbledoreFan    11/10/2007    11 recensioni
“Un momento…se non ho cugini, questo vuol dire che io…” mi fermai un attimo, e fissai intensamente gli occhi smeraldini di Potter. “Che io sono l’ultima discendente diretta della famiglia Black…” continuai in un soffio. Il ragazzo annuì con il capo. Tornai a osservare il cerchiatto bruciacchiato dove doveva esserci la figura di mio padre. Sotto il suo nome c’era una targhetta vuota, e subito dopo una linea con un cerchietto e un’altra targhetta vuota, con l’eventuale posto per altre. Ci passai le dita sopra. Lì avrei dovuto esserci io. “Non credi che sia venuto il momento di aggiungere un nome lì?” mi fece inaspettatamente il moro.
La dinastia Black è conclusa perchè i due fratelli sono entrambi morti. Ma ne siamo proprio così sicuri?? Leggete e scoprirete che qualcuno aveva un segreto di cui nemmeno lui era a conoscenza...
Genere: Malinconico, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Incredibile, sono di nuovo in ritardo!! Faccio schifo, eh?? Sì, lo so, ma con me dovete avere pazienza. E un periodo no per la scrittura, quindi per favore, perdonatemi, anche perchè non potete immaginare quanto ci sto male quando non riesco a scrivere, è una tortura!! Comunque ce l'ho fatta, ho finalmente sfornato un altro capitolo che io definisco di "transizione" ovvero quelli in cui non ci sono eventi eclatanti, ma che sercono come anelli di congiunzione...e inoltre, troverete alcuni passaggi molto..."utili" per il seguito...diciamo che vi metto qualche quesito in testa!! Hihihi quindi, vi chiedo di nuovo scusa e vi lascio al chap!!

Appena fui sotto il portico della scuola mi tolsi il mantello con cui mi riparavo dalla pioggia snervante, sbuffando sonoramente. Mi scossi appena, per togliere un po’ di gocce e un po’ di rabbia che mi ribolliva nel petto. Tirai fuori la bacchetta e con un movimento secco feci sparire scopa e mantello che ricomparsero nel dormitorio. Per mia fortuna, dall’ingresso dei sotterranei vidi spuntare Blaise, Pansy, Daphne, Theodore e…Draco. Mi vennero incontro mentre io cercavo di assumere un’espressione non troppo scocciata, anche se avrei voluto molto volentieri sbattere forte qualcosa contro il muro (la testa di Potter, per esempio!).
“Ehi là, Siria!” mi salutò Blaise, sorridendo. Gli feci un cenno.
“Ciao Blaise!Draco, Theodore, Daphne…” salutai evitando accuratamente di nominare Pansy che indispettita trascinò via la Greengrass e Nott, andando a passo spedito verso la Sala Grande.
“Dove sei stata con questo bel tempo?” mi chiese sarcastico il biondo mentre mi univo a loro verso la Sala.
“Al campo da Quidditch, un po’ di sano allenamento non fa mai male…” risposi cercando con ogni minima cellula del mio corpo di rimanere calma e non ripensare alla litigata con quello schifoso essere di nome Potter.
“Già, sabato ci sono i provini…” fece con non curanza.
“Sarà un…ehm…piacere averti in squadra, non credi?” disse Blaise con uno strano sorrisino stampato in volto.
“Non è detto che prendiamo lei…” dichiarò con un pizzico di acidità Malfoy, ghignando soddisfatto del bel colpo assestato. Io lo incenerei con lo sguardo, ma non feci una piega, cercando di mantenere la mia solita calma glaciale che da sempre mi caratterizzava.
“Mi supplicarai di avermi in squadra, caro Draco…” replicai con sicurezza, mentre anche io sogghignavo con sarcasmo. Entrambi incastonammo i propri occhi in quegli dall’altro, con uno sguardo tra l’omicida e l’ironico.
“Forse…devo ancora vederti all’opera…” ribattè in fine il biondo. Io ridacchiai.
“Suvvia, siamo Serpeverde!! Da quand’in qua si fanno queste scelte con un giusto e morale criterio? Non è la casa dei favoreggiamenti questa?” risposi con un certo divertimento, ed entrambi i ragazzi scoppiarono a ridere. Io mi limtai ad una smorfia trionfante mentre varcavamo l’ingresso della Sala Grande.
“Dieci a zero per Siria, pluffa al centro!” esclamò Blaise senza curarsi d’interrompere il suo risolino. Draco fece finta d’indispettirsi.
“Ma siamo sempre all’inizio…” disse con tono un po’ troppo strascicato, e, girandosi verso di me, mi fece l’occhiolino, che ricambiai con un’occhiata scettica. Ci sedemmo ai soliti posti centrali, e io cercai accuratamente di non puntare lo sguardo verso il tavolo rosso-oro.
La cena proseguì placida e calma senza suscitare dialoghi accesi. Invece di punzecchiare Pansy, decisi d’ignorarla perché ne avevo già avuto abbastanza con Potter, il quale, purtroppo, riuscì ad individuare i miei occhi, che gli mandarono sguardi iracondi e assassini. Lui ricambiava in pieno, e tutte le volte era costretto a distogliere lo sguardo, rendendomi ogni volta più soddisfatta.
“Eri da sola al campo da Quidditch?” mi chiese inaspettatamente Draco su due piedi, a voce bassa, quasi per non farsi sentire. Io mi voltai verso di lui guardandolo in tralice. Poi ghignai.
“Perché, t’interessa sul serio?” gli feci di rimando. Lui scosse le spalle.
“Potrebbe…e poi era così per chiedere, scusa se volevo smettere di star qui a mangiare in silenzio…ah, ho capito il problema…il fiato caldo ti soglie, eh?” ribattè con sarcasmo.
“Smettila di sfottere, io sono di ghiaccio quanto te…e se proprio t’interessa saperlo…no, non ero da sola” risposi quasi indispettita, riportando lo sguardo sul piatto. Lui inarcò le sopracciglia.
“Davvero? Allora ecco perché non volevi rispondermi…un giorno a Hogwarts e già ti sei fatta il ragazzo? Complimenti! Chi è quel santo che dovrà sopportarti?” esclamò sempre a presa di giro, ridacchiando. Io lo trucidai con gli occhi. Mi feci più vicina a lui, affinchè potessi mantenere il tono basso e tagliente, senza farmi sentire.
“Primo, non è che io non volevo risponderti, sei tu che sei impertinente; secondo, io il ragazzo non ce l’ho, perché come hai detto tu nessuno riesce a sopportarmi! E poi per chi mi hai preso, per Pansy Parkinson? Guarda che io non sono come lei, e nemmeno come te…” fu la mia pungente risposta. Il suo ghiaccio trovò la mia pece, ci squadrammo algidi, ma leggevo nei suoi occhi di argento fuso molto di più. Alla fine avvicinò le sue labbra al mio orecchio, sussurrandomi mentre il suo respiro s’infrangeva sulla mia pelle, e una scarica di brividi sfilava sulla mia schiena.
“Lo so…è per questo che m’ineteresso”
Si allontanò appena per tornare a guardarmi dritto negli occhi. Io rimasi immobile, priva di espressione, ma sentivo ancora una scossa nella spina dorsale. Poi scossi il capo, sogghignando.
“Che bugiardo che sei…” esclamai tornando alla mia cena. Per questo non vidi il suo sorrisino farsi strada fra le sue labbra perfette. Quando anche il dolce fu servito, Draco si alzò.
“Dove vai??” gli chiesi sarcastica, scandendo le parole con tono smielato.
“Perché, t’interessa davvero?” rispose con altrettanto sarcasmo, ed entrambi cominciammo a ridacchiare. Gli altri evidentemente non capirono l’ironia, infatti ci guardarono accigliati.
“In effetti sì…se vai in Sala Comune vengo con te, almeno non rischio di girare a vuoto per mezz’ora…” risposi infine.
“Non hai ancora imparato la strada?” esclamò Blaise sconcertato. Io lo guardai malissimo.
“Che fai, metti il dito nella piaga? E poi sono qui da un giorno scarso!Facile per voi!” replicai indispettita. Draco smorzò la discussione.
“Sì, vado in Sala Comune, quindi o ti dai una mossa o ti lascio a vagare per i sotterranei…” fece avviandosi verso l’uscita della Sala Grande. Mi alzai al volo dalla panca, lo seguii con passo svelto e m’incamminai con lui. Il silenzio regnò fra di noi per un bel po’, mentre i nostri passi rimbombavano cupi fra le pareti austere. Tenevo le braccia conserte sotto il seno, e fissavo dritta davanti a me, cercando di non posare i miei occhi sulla sua perfetta figura. Lui sembrava fare altrettanto, ma inaspettatamente, ruppe la quiete.
“Perché te e Potter a cena vi lanciavate sguardi omicidi?” chiese curioso. A quel punto lo guardai piegando le sopracciglia.
“Abbiamo avuto una…”piccola”…discussione” risposi infine rimanendo impassibile come sempre. Lui annuì.
“Praticamente oggi hai fatto fuori si Pansy che Potter…sei incredibile…chi sarà la prossima vittima?” domandò con tono scherzosamente preoccupato. Io gli lanciai un’occhiataccia.
“Tu, se non la finisci…” ribattei alterata. In contrapposizione lui rise.
“Eh dai, lo sai che io scherzo…e poi anche tu infierisci…” si avvicinò di qualche passo a me.
“E se fossi io il carnefice nel tuo gioco?” fece falsamente minaccioso ma realmente intrigante. Non mi resi nemmeno conto che ci eravamo fermati e che i suoi occhi di tempesta mi guardavano ammiccante, mentre lui era così pericolosamente vicino. Avrei voluto rispondergli “sarei volentieri la tua vittama” ma dovetti trattenermi a causa di un fattore fondamentale: l’orgolio.
“Saresti un’incosciente…e poi sono sempre io la carnefice” fu la mia risposta mentre tornai a camminare con passo rigido, senza guardarlo. Lui mi raggiunse con aria divertita.
“Questo lo dici te…” bofonchiò tra sé. Cercai di virare la conversazione su qualcosa che mi sarebbe stato realmente utile.
“Hai da finire il tema di Trasfigurazione?” gli chiesi allora. Lui fece spallucce.
“In realtà sì…” fu la sua risposta concisa. Io annuii con la testa, e il silenzio regnò di nuovo fra noi finchè non arrivammo nella Sala Comune. Entrammo nella lussuosa stanza ed entrambi reuperammo l’occorrente e ci posizionammo sul tavolo di legno scuro. Draco si spaparanzò sulla sedia e si accese una sigaretta. L’odore acrede del fumo mi arrivò subito alle narici, e io lo guardai inclinando appena la testa da un lato. Portai meccanicamente una mano in tasca ma ricordai di aver lasciato il pacchetto nel mantallo. Sbuffai sonoramente e mi accasciai sul tavolo. Il biondo fece dondolare la sua sigaretta quando sulle sue labbra si disegnò un sorriso sghembo.
“Tieni…” mi disse porgendomi una sigaretta delle sue. La presi e me la portai alle labbra, poi l’accesi con la bacchetta, che appoggiai sul tavolo.
“Grazie…” risposi mentre sbuffavo il fumo. Sentivo il sapore della menta penetrarmi nella gola, e mi rilassai appena.
“E’ la seconda che ti offro in un giorno…non prenderci l’abitudine…” esclamò ironico. Io inarcai le sopracciglia.
“Non ti preoccupare, non lo farò…e poi non ti faranno mica specie un paio di sigarette…se vuoi te le ridò, ma non so se ti piacciono quelle aromatizzate!” ribattei mentre facevo un altro tiro.
“Aromatizzate a cosa? The? Cacao? Mi sembravi un tipo da menta, però…” ipotizzò squadrandomi critico.
“Sei lontano…caffè!” ribattei e lui mi guardò curioso.
“Già, caffè…sì, ci stai…”
“Comunque mi piace anche la menta se è per questo…”
Lui annuì appena, tirò fuori pergamena, penna e calamaio e si mise a rileggere il tema prima di continuare. Io lo osservavo mentre la sigaretta si consumava, e più lo guardavo, più mi rendevo conto di quanto i suoi tratti fossero perfetti, di quanto avesse le sembianze di un angelo. Un angelo dannato. Distolsi l’attenzione e spensi la sigaretta un po’ troppo brutalmente, perché il mozzicone si spezzò; e mi misi a ripassare trasfigurazione mentre la Sala Comune si ripopolava piano piano.
Anche Blaise e Daphne fecero la loro apparizione poco dopo, e si unirono a noi mentre Draco arrotolava la pergamena del compito ultimato.
“Ciao ragazzi, che combinate?” fece Zabini con tono un po’ troppo ammiccante.
“Studiavamo Bla, studiavamo…” scandì Draco con tono minaccioso. Lui annuì subito.
“Certo!Figuriamoci…noi invece ci siamo fermati a sfottere il Trio dei Miracoli…Siria, che hai fatto a Potter?? Sembrava parecchio incazzato con te!” esclamò Blaise, spostando lo sguardo su di me. Io feci spallucce.
“Gli ho solo dato del traditore, della feccia, dell’insolente e dell’arrogante, e ho sperato che il Signore Oscuro lo facesse fuori…” risposi cono nonchalance.
“Wow, questo sì che il giusto trattamento che spetta a Potter e la sua banda!Bravissima!” disse la Greengrass battendo le mani.
“Eh sì, la Black ha già capito come ci si comporta…Serpeverde D.O.C…” sentenziò Draco.
“O forse qualcosa di più…” disse Zabini eloquente, lanciando due sguardi intensi ai due.
“Calma Bla, calma…è troppo presto, ci vuole tempo…” ribattè il biondo tranquillo, mentre io cercavo di capire di che cosa stessero parlando.
“A me non sembra…andiamo, ha tutte le carte in regola…” replicò il moro.
“Non tutte…gliene manca una, abbastanza fondamentale…” precisò Daphne puntando gli occhi su di me. Blaise a quel punto annuì.
“Scusate, di che diamene state parlando?” sbottai irritata. Odiavo essere tenuta in disparte, lo ero stata per troppo tempo. Draco scosse il capo.
“Cose top-secret, non ti preoccupare, tutto a tempo debito…” rispose alzandosi in piedi.
“Devo andare a parlare con Theodore…” si giustidicò prima di avviarsi da una parte della Sala, dove Nott sedeva con Pansy parlando fitto di qualcusa. Mi ci volle solo un piccolo ragionamento per capire che c’era qualcosa sotto, e che questi ragazzi stessero tramando qualcosa di poco lecito. Forse allora le supposizioni del Preside erano sensate, forse Malfoy stava DAVVERO facendo qualcosa di losco. E di cosa stavano parlando prima, cos’era che non avevo, qual’era la carta che non avevo in regola, e soprattutto per cosa? Mi stavo confondendo ancor di più, non riuscivo a trovare il nesso logico che collegava le poche parole delle tre Serpi.
“Non ti preoccupare Siria, niente di sconvolgente…se continui così, saprai presto…” disse Blaise prima di alzarsi, e dopo avermi rivolto un lieve sorriso, si avviò pure lui con Draco.
“Vai anche tu, Daphne…” le dissi poggiando la testa sulle braccia intrecciate sul tavolo. Lei fece segno di no.
“Volevo chiederti delle cose, se per te va bene…niente di personale, domande abbastanza accessibili, non ti allarmare” rispose facendosi più vicina con la sedia a me. Io la guardai male.
“Non mi piacciono le domande, pensavo di aver già chiarito questo punto” feci incrociando le braccia al petto. Lei annuì con il capo.
“Non puoi pretendere di evitarle per sempre, no?” replicò la bionda.
“Per sempre no…ma per un po’ sì!”
Daphne ridacchiò mettendosi elegantemente la mano sulla bocca. Poi si ricompose e mi squadrò decisa.
“Dimmi Siria…che rapporto c’è tra te e Potter? Perché vi conoscete? E per favore…non essere troppo vaga” fece improvvisamente seria. Io sospirai.
“Io e Potter ci conosciamo perché avevamo una persona…in comune. Io però non lo posso sopportare sinceramente, ma vogliono che passi un po’ del tempo con lui…” spiegai restia, ma arrendendomi.
“Quella persona era tuo padre?” domandò senza preoccuparsi di essere insiensibile. E con me non ce n’era bisogno. Io non ero per niente sensibile.
“Sì, hai indovinato…” risposi inflessibile.
“E lui? Che pensa di te?” continuò imperterrita.
“Che sono una stronzetta arrogante piena di pregiudizi che si crede la migliore del mondo…ma che pretendeva?? Sono una Serpeverde!!” sbottai sfogandomi. Daphne annuì.
“Che ti ha detto Silente quando ti ha convocato ieri sera?” domandò ancora. Io feci spallucce.
“Certe burocrazie per il passaggio dalla mia scuola a questa…niente di speciale…” risposi vaga.
“Solo questo?” insistette incerta. Annuii.
“Solo questo. Ora me la concedi una domanda a me?” feci alterata, e senza nemmeno aspettare la risposta, le chiesi.
“Perché questo interrogatorio?”
Lei andò subito sulla difensiva.
“Non vogliamo avere tra di noi gente che se la fa con i Grifoni, tutto qui…”
“Ti sembro un tipo che se la fa con i Grifoni, io??” inveii indispettita.
“No, certo che no, era solo sicurezza…” replicò, ma capii immediatamente che c’era qualcosa di più sotto, perché le cose non quadravano, mancava un tassello del puzzle. Stavo per chiedere altro, ma l’arrivo di Draco e Blaise mi bloccò sul nascere.
“Chi viene con noi per una capatina notturna al Lago?”


Beh, che ne pensate? Un capitoletto non troppo turbolento, dove vediamo nascere una certa complicità fra Draco e Siria, e dove si capisce che le Serpi stiano architettando qualcosa di losco. Cosa sarà? Mah! E ora arrivano Bla e Dra  che se ne escono con questa bella proposta...che succederà?? Lo so, infierisco, ma adoro farlo!Beh, vi lascio alle vostre supposizioni, scervellatevi pure, ma mi raccomando: RECENSITE!!

Mi scuso di nuovo immensamente per il ritardo, purtroppo ho il timore che diventerà un'abitudine! Ringrazio tutti coloro che leggono la mia storia, e quelli che hanno commentato!! GRAZIE GENTE!! Siete fenomenali, vi adoro tutti, e senza di voi forse mi abbatterei così tanto che non scriverei nemmeno più! Poi penso a voi e mi faccio forza, quindi ancora GRAZIE!

Bacioni enormi!!

...---*Alexa*---...
   
 
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