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Autore: Cloudsoftime    24/03/2013    4 recensioni
"Un dolore lancinante mi stronca le gambe a metà ma riesco comunque a reggermi in piedi. Mi sento stanco, stremato e fuori dalla realtà. Torniamo nella mia camera. Mi sdraio sul letto e ricomincio a piangere senza riuscire a fermarmi ricordando Jack..."
è una Jalex bella e buona. mi piace un sacco scrivere ff su loro due. La storia è triste, forse fin troppo. Ma la tenerezza sovrasta tutto!
L'ho scritta ascoltando un milione di volte "Remembering Sunday" degli All Time Low!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat, Zack Merrick
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco il penultimo capitolo! Con il discorso di Alex ho voluto “sperimentare” un po', per non scrivere sempre nello stesso modo. Spero arrivino comunque tutte le emozioni, le sensazioni e il resto!Non aggiungo altro.

Buona lettura!

 

 


7.

Sono stufo di piangere, di stare in questo letto da solo. Mia madre è andata via da un po' dicendomi che sarebbe tornata più tardi. Non posso neanche usare il cellulare. Chiudo gli occhi, vorrei solo resettare per un po' il mio cervello per non pensare. Ogni pensiero è rivolto a lui. Ho paura, paura di passare il resto della mia vita con questo dolore nel petto. Mi alzo dal letto barcollando. Sono stanco morto, ma non riesco a dormire. Mi appoggio al davanzale della finestra e guardo fuori. È quasi l'alba. Sospiro e apro la finestra. Il mio cervello non controlla più il mio corpo, mi sembra di essere da tutt'altra parte con la testa. L'aria fredda mi investe facendomi rabbrividire. Chiudo gli occhi e, con una fatica immane, mi arrampico sul davanzale. Strappo dal braccio la flebo e tutto il resto.

Apro gli occhi.

Mi sembra di volare, è stupendo qui. Guardo in alto, verso il cielo che si sta schiarendo. Le stelle scompaiono poco a poco lasciando il posto alla luce del giorno. Il giorno che io non vedrò. È la terza volta che ci provo e forse adesso ce le faccio. Non mi interessa più niente, non ho più niente. Voglio solo riavere Jack, voglio solo riabbracciarlo e non staccarmi più da lui. Staremo insieme per sempre così. Faccio un passo, un altro e non sento più niente sotto di me. Due mani mi afferrano per i fianchi e cado all'indietro addosso a qualcuno. Succede tutto in pochi secondi. Apro gli occhi e mi ritrovo sdraiato per terra, di fianco a me c'è Zack. Mi guarda con le lacrime agli occhi.

-Alex! Ma che cazzo fai?-

Urla prendendomi per le spalle e strattonandomi.

Non riesco a parlare, non voglio parlare.

Ma che cavolo stavo facendo? È sempre la stessa cosa. Sto diventando pazzo. Voglio uccidermi, ma sono troppo legato alla vita per farlo. E allora perchè tre minuti fa ero sull'orlo di una finestra al settimo piano di un'ospedale?

Zack mi abbraccia stringendomi sul suo petto. Non ho neanche le forze di alzare le braccia.

-Dio Alex, non farlo mai più. Smettila, ti prego-

Sussurra lui piangendo. Poi mi solleva da terra e mi rimette a letto con calma, toccandomi delicatamente. Si siede di fianco e me e incrocia le braccia sul letto. Mi prende una mano e la stringe.

-Zack, io non ci voglio più stare qui-

Mormoro guardando fisso il vuoto.

-E dove vuoi andare?-

Mi chiede singhiozzando. Sento la disperazione nella sua voce.

-Da Jack-

Zack mi tira una sberla.

-Basta Alex! Basta! Io non ce la faccio più a vederti così, sto scoppiando! Ed è passata solo una settimana, una cazzo di settimana!-

Il mio amico urla, sento la guancia in fiamme. È come se il mondo mi stia cadendo tutto addosso, ma proprio tutto.

Ecco perchè questa è la terza volta che cerco di suicidarmi. Zack mi abbraccia ancora e mi chiede scusa. Gli accarezzo i capelli e rimaniamo così, immobili senza parlare più.

Io e Zack siamo diventati amici in poco tempo. Dopo lo scontro che abbiamo avuto a scuola non ci siamo parlati per un po' di tempo. Ma un giorno lui è venuto sotto casa mia per chiedermi scusa e che non voleva dirmi quelle cose. L'ho perdonato e siamo diventati amici. Jack ha cominciato a parlare di più con lui in classe e, insieme, abbiamo deciso di raccontargli la nostra storia. Quando ci vedevamo solo io e Zack gli confessavo tutto quello che provavo per Jack, mi piaceva parlare con lui della mia storia. E lui mi ascoltava, mi aiutava. E lo sta facendo tutt'ora.

-Zack?-

Lui alza la testa, i suoi occhi sono gonfi e rossi.

-Cosa c'è?-

-Posso raccontarti ancora di quando io e Jack abbiamo fatto l'amore?-

Mormoro.

Lo so, è strano. Ma ho bisogno di ricordare quel giorno con qualcuno e non da solo. L'unica persona con cui riesco a farlo è Zack.

Il mio amico alza un lato della bocca.

-Me lo chiedi anche?-

Cerco anche io di sorridere.

-Era il 9 Settembre. La scuola non era ancora iniziata e io volevo un altro mese di vacanza. Quel giorno ero andato a casa di Jack per finire gli ultimi compiti e stare un po' insieme a lui visto che era appena tornato da S. Francisco. Non ci vedevamo da tre settimane e io non vedevo l'ora di riabbracciarlo. Andai da lui verso le tre di pomeriggio. Pioveva a dirotto e arrivai a casa sua lavato come al solito. Lui mi prestò un paio di jeans di suo fratello e una sua felpa. Quella nera con scritto Underground sulla schiena. Sentire la sua voce, vederlo dopo un po' di tempo mi faceva sentire a casa, mi faceva sentire al sicuro. Facemmo i compiti in fretta poi ci buttammo sul divano a guardare la tele sotto una coperta. Faceva freddo. In casa non c'era nessuno perchè i suoi genitori sarebbero tornati la settimana dopo da S. Francisco. Abbracciai Jack dicendogli che mi era mancato un sacco. Mi accorsi in quel momento che non sarei riuscito a vivere senza di lui-

Zack mi prende una mano e vedo i suoi occhi riempirsi ancora di lacrime. Il mio cuore comincia a battere più forte ma continuo a parlare.

-Glielo dissi senza vergogna e mi rispose che era la stessa cosa per lui. Ci baciammo e sentii qualcosa di diverso. Sentii l'amore in quel bacio. Sorrisi continuando a baciarlo, ci accarezzammo in silenzio, guardandoci negli occhi. Successe tutto con molta calma. Mi sentivo finalmente pronto per quel passo e lo dissi a Jack. Non mi fece nemmeno male perchè ero troppo felice per sentire il dolore. Tra un bacio e l'altro Jack mi disse che mi amava. In quel momento fui la persona più felice di questo mondo-

Sospiro sentendo un groppo in gola.

-Ma...ma io non riuscii a proferire parola. Volevo urlargli che anche io lo amavo ma non riuscii-

Mi prendo la testa tra le mani e mi rannicchio.

-Alex continua-

Zack lo sa, sa che è questa la mia giusta terapia. E lo so anche io. Ma è difficile da sopportare, troppo.

-Dopo...dopo aver fatto l'amore mi addormentai sul suo petto. Sognai la mia vita insieme a lui, sognai noi due da grandi in una casa bella e luminosa. E mi sentivo giusto, a posto con me stesso, mi sentivo amato. Quando mi svegliai lui era li stretto a me che dormiva tranquillo. Fu una bellissima sensazione svegliarsi abbracciato alla persona che ami, nudo dopo aver fatto la cosa più bella del mondo-

Mi appoggio al cuscino e guardo Zack che sorride piangendo. Mi accarezza i capelli e mi da un bacio sulla fronte.

-Me l'hai già raccontato un sacco di volte ma è sempre bello sentirti parlare di questa cosa-

Dice poi. Rimaniamo per un po' in silenzio.

-Zack, non gli ho mai detto che lo amavo-

Il mio amico non risponde. Si sdraia di fianco a me goffamente e appoggia la testa nell'incavo della mia spalla.

-Alex, lui lo sapeva-

Sussurra.

Chiudo gli occhi.

-Ti va di raccontarmi..dell'incidente invece?-

Il mio cuore si stringe e mi impedisce di respirare. Nessuno mi ha mai fatto questa domanda. E Zack ci è riuscito. Capisco quanto sia stato difficile per lui. E sento che è difficile anche per me. Ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo momento. Devo farlo.

-L'ultima volta che ho parlato con Jack è stato il 5 Gennaio. Lui era a casa mia e quel giorno avevo litigato con mia madre perchè lei non voleva che uscissi tutti i giorni, voleva vedermi a casa a fare i compiti-

Parlo come se fosse successo anni fa, invece è passata solo una settimana. Ho perso la cognizione del tempo.

-Jack non stava tanto bene ed era in camera mia a riposarsi. Entrai in camera sbattendo la porta. Gli raccontai cos'era successo e lui mi disse di non preoccuparmi, mi disse che non era un problema grande. E aveva ragione. Solo che io ero troppo incavolato per dargli retta.

Gli chiesi se potevamo uscire a fare un giro. Fuori aveva appena smesso di nevicare, non mi rendevo conto del rischio. Jack non voleva, ma alla fine lo convinsi. Salimmo in macchina scazzati tutti e due. Non ci parlammo per un bel po'. Poi io presi coraggio e gli chiesi scusa per essermi comportato in quel modo. Lui mi disse che non era incazzato con me e che in qualche modo avremmo potuto vederci tutti i giorni. Gli diedi un bacio sulla guancia per non distrarlo dalla guida. Mi chiese se volevo andare a casa e io gli risposi di si. Ci fermammo ad un semaforo e ricominciò a nevicare, non si vedeva niente e c'era un sacco di traffico. Mi sentivo strano, avevo addosso una strana sensazione. Jack se ne accorse e mi appoggiò una mano sulla coscia per tranquillizzarmi. In quel preciso momento vidi una luce fortissima arrivare verso di noi e poi...-

Le lacrime mi rigano il viso per l'ennesima volta. Potrei morire dal dolore.

-...poi non ho sentito più niente. Solo buio e silenzio-

La scena mi passa davanti lucida e vivida.

Comincio ad urlare e prendere a pugni il materasso sotto di me. Lo sapevo. Lo sapevo che avrei avuto questa reazione. Zack mi prende per le braccia immobilizzandomi.

-Alex, basta!-

Mi divincolo sotto di lui senza risultati. Mi fermo e senza pensarci ricomincio a parlare.

-Ho aperto gli occhi, non capivo dov'ero. Sentivo gente urlare, vedevo tutto sfuocato, avevo un freddo dell'accidente. Alzai la testa ma non riuscivo a muovermi, mi accorsi di essere intrappolato nella macchina di Jack. I vetri erano tutti rotti, il cofano era accartocciato su se stesso. Mi guardai le mani, erano piene di sangue. C'era sangue dappertutto. Mi venne un urto di vomito per l'odore. Girai piano la testa che mi faceva malissimo e vidi Jack accasciato sul sedile di fianco a me con gli occhi chiusi. Lo chiamai ma la voce non mi usciva dalla gola. Lo chiamai ancora e lui non...non mi rispose. Alzai un braccio con una fatica immane e lo presi per mano. Era freddo. Lo chiamai un'altra volta e...basta Zack, non ce la faccio più-

Sussurro. Ho il fiatone e sto tremando come una foglia. Chiudo gli occhi e mi addormento subito. Sogno gli occhi di Jack, sogno il suo sorriso, le sue mani, la sua risata, la sua voce e mi sembra di essere a casa, mi sembra di essere ancora me stesso.

 

 

 


 

  
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