Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Lapam8842    25/03/2013    1 recensioni
Alice e Jasper sono l'uno il migliore amico dell'altro, si conoscono fin da bambini ma un giorno Jasper capisce di amare Alice, che putroppo sta per andare a convivere e per sposarsi con Jacob. Riuscirà il nostro Jasper ad avere la meglio?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper
Note: AU | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era un comune sabato pomeriggio di una tipica giornata invernale. Fuori pioveva tranquillamente e in lontananza una leggera foschia, bianca e grigia, si stava dissolvendo attraverso gli immensi campi lasciati a maggese. Alice e Bella erano sedute in uno dei tanti posti, mezzi distrutti e fatiscenti, del treno regionale che le avrebbe portate alla stazione Milano Centrale.

Bella:<<Spiegami per quale motivo abbiamo preso il treno e non ci siamo fatte accompagnare da qualcuno, in macchina. Al caldo e senza tutti questi batteri che aleggiano nell’aria.>>

Guardò la sua compagna di viaggio in modo irritato e stizzito. Bella dal suo metro e cinquanta d’altezza, faceva paura a tutte le persone con cui aveva a che fare. Conosciuta per i suoi modi da principessina altezzosa ed impertinente, faceva correre a gambe levate ogni possibile persona che voleva rapportarsi con lei.

Alice:<<Non avevamo altra scelta. E poi sei stata tu ad insistere per la “libertà” –mimò il gesto con le dita- del viaggio.>>

In tutta risposta l’altra sbuffò rumorosamente. Bella odiava aver torto ed odiava che le venissero rinfacciate le sue decisioni. Alice era l’unica che riusciva a tenerle testa e l’adorava per questo. Il loro rapporto d’amicizia era nato tra i banchi di scuola, quattro anni prima, quando ancora erano due bambine ingenue e timide. Bella aveva risvegliato dal magico sonno la piccola Alice e l’aveva plasmata, rendendola più sicura del suo aspetto fisico e cercando di renderla più forte caratterialmente. Non voleva che fosse una sua coppia, ma voleva che avesse la forza di urlare e di non raggirare qualsiasi problema che le si presentava davanti.

Bella:<<Sei pronta per vedere il tuo Tiziano?>> chiese con una punta di ironia nella voce. Sapeva che Alice adorava quel cantante moro, che sottosotto piaceva anche a lei, ma non l’avrebbe mai ammesso.

Alice sorrise entusiasta:<<Non vedo l’ora. Spero che canti anche “Il sole esiste per tutti”, “Già ti guarda Alice” e “L’ultima notte al mondo.>>

Si era messa ad elencare estasiata i titoli di alcune canzoni come se fosse una bambina alle prese con le uova di cioccolato. Le brillavano per sino gli occhi da quanto fosse felice e spensierata per un semplice concerto.
Probabilmente Bella non avrebbe mai capito il comportamento dell’amica. Lei non aveva preferenze musicali.

Bella:<<Strano che tu non sappia la scaletta. Era riportata sui vari siti internet.>> affermò la bruna.

Alice la guardò circospetta chiedendo:<<E tu come fai a saperlo se non ti piace neanche?>>

Bella si mise la mano sopra la fronte incredula della domanda della compagna di viaggio:<<Io sono molto informata.>> tagliò corto guardando di sottecchi l’amica.

Il viaggio proseguì lentamente con qualche scambio di battute fra le due.



 

***

 

 Mancava poco alle 21.00 e le due ragazze erano sedute sopra gli spalti in trepidante attesa. Avevano comprato una maglietta con la faccia di Tiziano Ferro e la fascia da mettere attorno al capo. Stavano parlando quando le luci si spensero. Le urla dei fan rimbombarono all’interno dell’edificio. L’adrenalina era a mille. Alice si alzò come se avesse una molla conficcata sotto il seggiolino e cominciò a battere le mani in maniera ossessa, urlando a squarcia gola. Bella era rimasta seduta e stava ridendo per il comportamento dell’amica. Le stava rivolgendo uno sguardo divertito. La musica, tanto attesa, cominciò ad essere suonata e dopo poco Tiziano Ferro fece il suo ingresso e cantò. Cantò una canzone d’amore, melodica e romantica <<Vorrei donare il tuo sorriso alla luna perché di notte chi la guarda, possa pensare a te.>> Bella pensò ad Edoardo e automaticamente sul suo viso si disegnò un sorriso dolce e carico d’amore. Alice continuava a stare in piedi e a gridare con tutta la voce che aveva in corpo, come se Tiziano potesse sentirla.
Il concerto durò solo due ore, ma le ragazze erano felici di aver sentito quell’uomo così semplice e al tempo stesso affabile. Aveva fatto delle battute per riprendere fiato e avevano scoperto che era anche simpatico.

Bella:<<Pronta per andare a ballare?>> chiese all’amica, che stava ancora sorridendo come un’idiota, una volta uscite dal  Mediolanum Forum.

Alice:<<Si. Si. Certo.- sorrise a trentadue denti, con gli occhi vispi e spalancati, ancora eccitata per il concerto appena concluso- Te l’avevo promesso, quindi adesso prendiamo la metro e vediamo dove possiamo scendere.>>

Bella:<metro?? Ancora mezzi pubblici e sudici??! No. No. No!! –protestò con enfasi senza smettere di gesticolare- prendiamo un taxi. È molto più sicuro e pulito.>> concluse infine.

Alice:<<Se mi avessi fatto chiamare Emmet o Rosalie, ci avrebbero portato loro.>> le ricordò alzando di un’ottava la voce. Era seccata.

Bella:<<L’indipendenza è una cosa importante.>> annuì convinta mentre si sbracciava per far fermare una macchina gialla.

Alice in risposta sbuffò rumorosamente e copiò i movimenti dell’amica. Era metà dicembre e si moriva di freddo. Voleva chiudersi in un posto riscaldato il più velocemente possibile.

Dopo cinque minuti di estenuante attesa una macchina si fermò. Le ragazze si persero nel tepore dell’abitacolo dimenticando che stavano per andare ad un’affollata discoteca della Milano bene.

Taxista:<<Sono costretto a lasciarvi qui. Corso Como è un’isola pedonale. Non posso entrare con la macchina.>> asserì il guidatore dagli occhi cerulei e dai lineamenti marcati, resi più duri da una barba lasciata incolta.  

Bella si sforzò di sorridere e rispose:<<Molto gentile. Grazie.>> Stava per aprire la portiera, quando Alice, che era stata zitta per tutto il viaggio, chiese: <<Mi scusi, c’è la fermata della metro qui nella zona?>>

Il taxista rispose guardando lo specchietto retrovisore, senza sforzarsi di girare la testa e guardarla negli occhi:<<Si, certo. Andate sempre dritte, dopo aver passato il Teatro Smeraldo, a circa 50 metri troverete una scalinata che dà accesso alla metropolitana.>>

Alice: <<Grazie.>>



 
Avevano l’imbarazzo della scelta: le insegne luminose facevano a gara per essere notate, e locali mastodontici si sfidavano per accogliere gente. La via era piena di giovani: c’erano le oche giulive, che sfilavano nel loro tacco 12, ricoperte di trucco, fin sopra i capelli e che non la smettevano di ridere divertite fra loro, mentre osservavano i ragazzi che si pavoneggiavano davanti a loro. C’erano i tamarri che sfidavano il freddo andando in giro con la canottiera bianca, e gli occhiali da sole, incuranti del buio della notte. In un vicolo più scuro poi, si vedevano due persone contrattare e passarsi una bustina bianca fra le mani.

Bella:<<Stasera andiamo ad Hollywood, bella mia. Guarda lì…- indicò un discopub più avanti, sulla destra della via, in cui si era formata una folla numerosa, in attesa di entrare- sembra così figo e poi guarda quanta gente. Dobbiamo decisamente entrare in quel locale!!>> disse strattonando il braccio dell’amica.

Alice, che non aveva gran voglia di stare in un posto pressata dalle gente, tentò di smorzare l’entusiasmo della ragazza:<<E se andassimo a bere qualcosa là, al Lola… Loolapa.. Loolapaloosa? –indicò un edificio vicino a quello in cui voleva entrare l’amica, ma che le ispirava fiducia, in quanto sembrava più tranquillo- È proprio attaccato a quell’Hollywood. Entriamo cinque minuti in quel Lola e poi andiamo nell’altro.>>

Bella ribatté:<<No, ho deciso che saremo andate all’Hollywood e tu mi avevi promesso che avresti fatto tutto quello che io avrei voluto. –pestò i piedi come se fosse una bambina cocciuta in preda ad una crisi isterica per avere un giocattolo nuovo- Io voglio andare all’Hollywood e ci entreremo.>>

Alice si dipinse un sorriso finto sulla faccia e annuì all’amica. Sapeva che l’unico modo per frenare una possibile crisi nervosa era quello di acconsentire a ciò che voleva fare Bella. Non voleva ritrovarsi sola in una via tanto animata come quella. Il pericolo era ovunque e due ragazze erano meglio di una. Si avvicinarono, tenendosi a braccetto, all’ingresso della discoteca. Il buttafuori le guardò e scosse la testa. Non voleva farle entrare. Fu allora che Bella estrasse dalla borsa di pelle nera, due documenti, presumibilmente falsi, con le loro fotografie. Fortunatamente quella sera, erano così tirate da non sembrare due quasi quindicenni. Bella aveva optato per indossare una minigonna di jeans chiara e un top color lavanda, molto scollato, che lasciava intravedere l’intimo bianco, con le spalline ornate di pizzo, in tinta con la maglia. Alice invece, aveva deciso di mettere un vestito nero, che le ricadeva morbido lungo i fianchi, con all’orlo una frangia macramè e con le maniche trasparenti, che richiamavano lo stesso disegno dell’orlo. Il buttafuori guardò prima i documenti e poi si soffermò a guardarle dall’alto verso il basso. Alla fine si convinse e le fece entrare, non prima di chiedere 50€ a testa, perché c’era un Dj famoso ed importante. Alice fulminò Bella, che in risposta sorrise rossa in viso.


Bella:<<Scusa, non sapevo che David Guetta fosse qui.>> tentò di dire sottovoce, ma si scoprì urlare per sovrastare il suono della musica all’interno della discoteca.

Alice scrollò le spalle:<<Non importa. Se è questo che ti rende felice.>> l’aveva detto con una punta di ironia.

Bella:<<E dai! Cerchiamo di divertirci. Ti va?>> prese per mano la sua interlocutrice e la fece girare su se stessa. Risero. La tensione si era allontanata. Ora potevano divertirsi e ballare.


Qualche tempo dopo, Bella madida di sudore, che le imperlava la fronte, chiese all’amica di andare a bere qualcosa. Si avvicinarono al bancone del bar e dopo poco il barista servì due Mojito ad Alice e Bella. Le due amiche si guardarono sorprese. Loro non avevano ancora ordinato. Richiamarono il barman che spiegò che due ragazzi, al lato opposto del bancone, avevano offerto i drink. Puntarono lo sguardo sui due giovani, che sollevarono i loro bicchieri amicando.

<<Non ci resta che andare a ringraziarli.>> sghignazzò Bella sfoderando un sorriso che doveva sembrare sensuale, ma che invece sembrò sbieco e tirato. Alice le diede una gomitata e Bella sussultò. <<Che cazzo fai?>> digrignò i denti indispettita. <<Sei completamente ubriaca perché siamo astemie. Non andremo da quelli –indicò i due ragazzi, di poco prima, che le stavano ancora fissando speranzosi- perché non siamo alla ricerca di ragazzi per una sera. Vogliamo divertirci fra di noi e vogliamo stare alla larga da quelli che possono approfittarsi di noi.>>


Bella sbuffò:<<Sei noiosa. Almeno per una sera potresti smetterla di interpretare la parte di quella “Brava” “Bella” “Elegante” “Secchiona” “Apatica” –si mise a contare con le mani, mentre elencava i punti forti dell’amica- e divertirti senza pensare alle conseguenze?>>

Alice le riservò uno sguardo vacuo:<<Io mi sto divertendo con te. Non ho bisogno di avere la lingua in bocca di un ragazzo per divertirmi.>> finì adirata.

Bella:<<Come vuoi. Io vado.. baci..>> e si allontanò, traballando sui tacchi a spillo.


Alice rimase ferma sul posto. Non le sarebbe andata dietro. Non avrebbe vinto l’amica, stavolta. Non avrebbe avuto rimorsi o pentimenti. Sarebbe rimasta lì, a far finta di sorseggiare quello strano intruglio con foglie di menta e lime, all’interno del bicchiere. Morse la cannuccia nera, in modo convulso. E se fosse successo qualcosa a Bella? Se i due ragazzi avrebbero approfittato di Bella? Doveva trovarla. Se le fosse successo qualcosa, non si sarebbe mai perdonata. Sbatté il drink sul bancone e si allontanò cercando di fare il più veloce possibile, anche se era completamente pressata fra ascelle sudate, muscoli ben allenati ed appiccicosi e tatuaggi di ogni genere. Andò a sbattere contro la schiena di un ragazzo. Chinò il capo e si massaggiò la fronte. Sembrava che si fosse scontrata con un muro di cemento.

<<Ti sei fatta male?>> chiese in modo gentile una voce maschile, alle sue orecchie.

<<No. no. Tutto ok. Non ti preoccupare.>> continuò a toccarsi la fronte, guardandosi i piedi. Le stava venendo il mal di testa e la musica che rimbombava all’interno del locale non l’avrebbe aiutata.

Il ragazzo la fece raddrizzare e le tolse le mani dalla fronte, costringendo i loro sguardi ad incontrarsi. I loro occhi smeraldini si intrecciarono.

 

<<Ali..>>....... <<Jas..>>



Sussurrarono all’unisono. In un attimo, la musica sembrava un dolce suono lontano, attenuato dal rumore dei loro cuori, che avevano iniziato a battere all’impazzata. Non esisteva più la gente ammassata attorno a loro, che spingeva per poter passare oltre. Alice si dimenticò di essere alla ricerca della sua amica e Jasper non curò gli altri, che lo stavano richiamando, per farsi portare da bere.

<<Balli?>> fu allora che Jasper ruppe quel fantastico silenzio, che si era creato intorno a loro, come se fossero in una stanza atona o racchiusi in una bolla di sapone.

Si sorrisero e Alice fece cenno di assenso al suo interlocutore.

Si spostarono più in fondo, in una zona più appartata e Jasper le cinse i fianchi non smettendo di guardarla dritta negli occhi. Alice si fece più vicina, facendo aderire perfettamente il suo corpo a quello di lui, e appoggiando la testa sulla clavicola del ragazzo. Muovevano lemme lemme i piedi, senza fretta. Alice inspirò il profumo di Jasper, che le ricordò il muschio soffice e bagnato che cresceva vicino ai boschi. Il calore del corpo dell’amico era rassicurante. Sollevò il capo e colse uno strano bagliore negli occhi di Jasper. Lui stava per avvicinare le sue labbra a quelle di lei. L’avrebbe lasciato fare perché era quello che desiderava. Era pronta a sentire il contatto delle sue morbide labbra sulle proprie ed assaporare il sapore di lui. Era pronta a perdersi per poi ritrovarsi vicino a lui. Accanto a chi le ricordava la parola “casa”. Mancavano pochi centimetri, ormai. La lunga scalata, interminabile, sarebbe stata presto conclusa con uno stupendo premio.


Purtroppo, fu allora che una ragazza, dai gesti poco aggraziati li travolse, rovesciando metà del suo drink sul vestito di Jasper.

Alice fulminò con lo sguardo inviperito la giovane. Si accorse però, che la buffona che li aveva costretti ad interrompere quell’assaggio di felicità era Bella. Le andò incontro e la trascinò fuori dal locale, alla ricerca della metropolitana per poter tornare a casa.







 

Ooo__ooO
 

Buongiorno a tutti e grazie per essere passati a leggere il nuovo capitolo ^_^
Sono contenta di aver pubblicato oggi, perchè se avessi finito di scrivere settimana scorsa, avrei dato un finale positivo al capitolo, invece (TUTTI IN CORO) grazie alla ragazza che sabato sera, mezza.. anzi, interamente, ubriaca ha rovesciato addosso il drink al mio ragazzo, senza neanche chiedere scusa, e mimando un gesto, che è più appropriato ai tifosi di calcio, che ad una "signorina"... Si, ringraziamo tutti quella bionda finta, che mi ha dato la fantastica idea di interrompere la scena MERAVIGLIOSA che avevo nella mia testa. Se volete picchiarla, vi cerco le foto su internet. Ahahahaha

Beh, detto questo, visto che sono in "fase ringraziamento pre-Pasqua" ringrazio tutti coloro che leggono, commentano, inseriscono la storia nelle preferite/seguite o nell'altra categoria che non mi ricordo XD

Alla prossima ^_^ (se non dovessi aggiornare prima vi auguro una buona
piovosa Pasqua)



Ah, ci tenevo a spendere due parole (prometto solo due!) su Alice e Bella 15enni, che entrano in discoteca con documenti falsi. Ecco, io ci tengo a dire che siccome è uno stritto di pura fantasia, sebbene i locali da me inseriti esistano realmente (ho scoperto che l'Hollywood è chiuso. cioè, fonti non ufficiali me l'hanno detto, io poi ho visto che il sito internet c'è ancora, e non essendoci mai stata, e non avendo mai visto Corso Como a Milano (Sono stata solo in piazza Duomo ad una notte bianca... già.. era organizzata da Rtl. c'erano un sacco di cantanti. sarebbe stato interessante e divertente vedere questa manifestazione. Invece ho visto solo due o max tre esibizioni, perchè poi la ragazza con cui ero, si è sentita male. -.- vabbè, cose che capitano. sta di fatto che Rtl non ha più organizzato la notte bianca -.- ) cmq, cosa stavo dicendo?? Che non sono mai stata in corso Como e non ho mai visto i locali, e di non guidicare i genitori di Alice e Bella, perchè questa è solo una storia, e di prenderla alla leggera, perchè è giusto svagarsi leggendo, altrimenti, se volessimo leggere notizie, guarderemo sempre il tg, e attualmente, le notizie sono... raccapriccianti. Vabbè, credo che mi stia uscendo uno sproloquio. Meglio salutarvi. A presto!!  


 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Lapam8842