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Autore: Nyssa    12/10/2007    10 recensioni
I guai non arrivano mai da soli... Draco Malfoy se ne accorge la mattina in cui si ritrova con Pansy innamorata (e non di lui stranamente!), Goyle pescato a mettere petardi incendiari e un imminente coloquio con la McGranitt sul suo calo scolastico
Ovviamente niente potrebbe essere peggio, ma deve presto ricredersi, il collegio decide di assegnargli un tutor per recuperare nelle materie e chi meglio di Hermione Granger, la migliore studentessa di Hogwarts? Va bene, questo può anche andare a suo vantaggio, ma cosa succederebbe se oltre ai suoi voti Hermione cambiasse anche lui? E cosa ci fa un bambino in giro per la scuola?
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Premessa: eccomi di nuovo qui ad aggiornare, vi chiedo scusa se per questa volta ho impiegato più tempo del solito, in realtà avevo bisogno di fare le ultime correzioni al capitolo, solo che tutto il mio tempo l’ho dedicato ad una terribile interrogazion

Premessa: eccomi di nuovo qui ad aggiornare, vi chiedo scusa se per questa volta ho impiegato più tempo del solito, in realtà avevo bisogno di fare le ultime correzioni al capitolo, solo che tutto il mio tempo l’ho dedicato ad una terribile interrogazione di matematica che c’è stata oggi e che, grazie al cielo, si è conclusa bene. Fiuuuu.

Beh, questo cappy è un po’ così, spero che vi piaccia…

Ciao!

Nyssa

 

*          *          *

 

Era sabato.

Quel giorno l’ultimo triennio di Hogwarts sarebbe andato a Hogsmead per compere.

Quell’anno i professori erano stati stranamente magnanimi con i loro studenti e avevano concesso un giorno da dedicare agli acquisti, soprattutto in vista della festa che si sarebbe organizzata per Capodanno proprio a scuola in occasione dell’eclissi di luna.

Ovviamente, dato che si trattava di un avvenimento inaspettato, nessuno si era curato di portare con sé abiti da cerimonia ecc.

Da quasi una settimana le ragazze della scuola, di ogni Casa, erano in fibrillazione e giravano per i corridoi con pile di riviste e giornali di moda per decidere quale vestito avrebbero indossato per l’occasione; la paranoia incombeva sulle studentesse che trovavano problemi perfino nell’accostamento dello smalto dei piedi con il fiocco dei capelli e le scenate isteriche in mezzo alle Sale Comuni si sprecavano.

Poche si astenevano da questa prassi particolare, Hermione Granger era tra queste, visto che il compito di Rune la preoccupava sicuramente più del colore da abbinare alla stoffa del vestito che non aveva ancora scelto.

Per sua sfortuna, Ginny non era della sua stessa filosofia e si impegnava con solerzia per far venire anche alla riccia Caposcuola un bell’esaurimento nervoso, fortunatamente l’impresa non era ancora riuscita e gli unici risultati ottenuti erano stati un bel mal di testa per Hermione e, di conseguenza, uno altrettanto martellante anche per Draco che era stato sfruttato come sfogo visto che, quel pomeriggio, non c’era ancora stata una, e dico una, cosa che andasse benne alla sua strampalata tutor; risultato? Erano tutti e due vegetanti nelle rispettive Sale Comuni con una buona dose di medicina babbana a testa per contrastare l’opera della Weasley femmina.

Ovviamente la povera sorellina di Ron non era rimasta incolume visto che il giorno seguente il biondo Principe degli Slytherin aveva fatto “casualmente” in modo di incontrarla in un corridoio e riversarle sopra una tale quantità di frustrazione repressa da farla scappare con tutti i capelli rossi dritti in testa per la paura; la Granger non aveva approvato e si era preoccupata di informarlo della cosa facendogli una bella paternale durante il loro incontro del venerdì, anche se non poteva negare che un po’ Ginny se la fosse andata a cercare, se non l’avesse già fatto Malfoy a sufficienza, probabilmente quella sera si sarebbe dovuta sopportare anche la sua parte di lamentele.

Comunque era sabato, l’apoteosi del panico femminile.

L’atrio della scuola brulicava di studenti appartenenti agli ultimi corsi che chiacchieravano l’un l’altro guardandosi sospettosi.

Malfoy se ne stava in un angolo assieme a Tiger e Goyle, suoi fedeli tirapiedi, e Blaise, fumando tranquillamente e attirando gli sguardi vacui e sognanti delle studentesse che gli passavano di fronte lanciandogli occhiate significative che lui ignorava oppure si divertiva a frustrare.

Harry e il biondo avevano già provveduto a mandarsi a quel paese in maniera decisamente meno raffinata almeno una decina di volte e non erano ancora partiti… la giornata cominciava bene…

Sotto incarico di Ron, il bambino sopravvissuto era stato delegato di acquistare un adeguato abito da sera che sostituisse l’obbrobrio color prugna che Molly Weasley aveva rifilato al figlio in occasione del Ballo del Ceppo e di cui il rosso non era ancora riuscito a disfarsi, nonostante i pantaloni gli arrivassero ormai praticamente al ginocchio e la giacca sarebbe stata difficilmente abbottonabile (sulla camicia era meglio tacere).

Già, Ron si era ripreso dallo shock che l’aveva visto quale colpevole della liberazione delle favole della domenica precedente e adesso trascorreva le sue giornate in infermeria sotto osservazione, mentre, a turno, i suoi amici lo andavano a trovare.

Inizialmente tra lui e Hermione c’era stato un bel po’ di imbarazzo, soprattutto da parte del rosso, ma fortunatamente, dopo aver capito che la sua amica aveva superato la cosa con facilità, si era lasciato andare e tutto era tornato come era prima… più o meno…

Sfortunatamente, però, la Chips aveva deciso che il ragazzo non avrebbe dovuto esporsi al clima freddo che circondava la scuola ed era stata irremovibile circa a decisione di tenerlo segregato in infermeria ancora una settimana, non è quindi il caso di riportare gli epiteti che comparvero sulle labbra dei due grifondoro che già pregustavano una bella gitarella a Hogsmead.

A quel punto tutti stavano controllando chi la pendola chi il proprio orologio in attesa della partenza, mancava ancora qualche studente e i professori che avrebbero dovuto accompagnarli alla cittadina.

 

Daphne Greengrass scese la scalinata dell’ingresso con il suo passo felino catturando l’attenzione maschile in toto.

La bella Serpeverde indossava una gonna di lana bianca e nera e calze candide ed era coperta da un pesante cappotto nero con grossi bottoni, un cerchietto di velluto scuro, mentre gli stivali di pelle ticchettavano con i tacchi sul pavimento di pietra.

Si guardò perplessa attorno dopo aver constatato che tutte le conversazioni si erano improvvisamente interrotte al suo arrivo: i ragazzi la guardavano con le bocche spalancate, Malfoy ghignava in un angolo e la mezzosangue stava accanto alla porta sorridendole.

Cercò tra la piccola folla Neville e lo individuò in un gruppetto assieme ad Harry Potter poco distante dalla sua nuova amica.

Si avvicinò alle due ragazze vicino al portone, rivolse un sorriso a Paciock, che arrossì e si affrettò a voltarsi dall’altra parte, fingendo un particolare interesse per il discorso di Harry su… giusto, di che cosa stava parlando Harry?

La Slytherin e la Gryffindor si fissarono qualche attimo e si sorrisero mentre lasciavano basito tutto il gruppo, ignaro della nuova amicizia che era nata tra la bellissima verde-argento e la diligente rosso-oro.

Ginny le guardava scettica.

Hermione le aveva accennato alla sua nuova amicizia con la Greengrass e le aveva anche spiegato qualcosa su di lei, ma nonostante questo e nonostante in genere si fidasse del giudizio della sua Caposcuola sulle persone, proprio non riusciva a capire ed era assai poco convinta di quella storia, per questo era partita pronta a fronteggiare qualsiasi cosa, dagli scherzi stupidi ad una vera e propria invettiva.

Anche Harry rimase pietrificato dal sorriso che le due ragazze si scambiarono e cominciò a rivalutare l’idea di Zabini di far fare loro un calendario assieme, spostò interrogativamente lo sguardo sul biondastro che si limitò a lanciargli un bel ghigno made-in-malfoy sollevando le sopracciglia come se fosse la cosa più normale del mondo, maledetto furetto…

-          Siamo pronti per partire – annunciò il guardiacaccia della scuola facendo capolino dalla porta e accennando alle carrozze incantate che stavano aspettando lungo il viale, la McGranitt, d’in cima alle scale annuì e fece un cenno agli studenti che sciamarono verso l’uscita in direzione libertà.

Le tre ragazze salirono su uno dei landò e si accomodarono contro i sedili caldi e imbottiti guardando gli altri che davano l’assalto alle vetture nere.

 

-          Allora Herm – cominciò Ginny sporgendosi verso l’amica quando la carrozza si mosse – hai già qualche idea a proposito del vestito?

-          Nessuna – sospirò malinconicamente la mora scuotendo la testa

-          E tu… Daphne? – domandò alla bionda facendosi forza per includerla nella conversazione

-          Ho in mente qualcosa – annuì la serpe – ma nulla di particolare, probabilmente deciderò dopo aver visto qualche modello

-          Tre disperate alla ricerca di un vestito – convenne Ginevra scuotendo la testa, la Greengrass rise della battuta e la rossa se ne stupì

-          Detto così sembra il titolo di un libro dell’orrore – scherzò la compagna di Casa di Malfoy e Zabini

-          Avevo letto qualcosa di simile – annuì la sorella di Ron annuendo – anche se non ricordo dove, ho qualche vuoto di memoria…

-          Allora scommetto che hai letto anche “I diecimila trucchi della strega perfetta” citò la ragazza

-          L’hai letto anche tu? – domandò incredula la rossa mentre gli occhi le facevano blink blink  - credevo di essere l’unica che conosceva quel libro

-          Io l’ho letto – disse Hermione offesa che Ginny si fosse definita l’unica

-          Tu sei un caso a parte, hai letto tutti i libri del Creato – specificò – eppoi non l’hai apprezzato…

-          A me è piaciuto – intervenne la bionda

-          Infatti è un libro stupendo

-          Dovrebbero ripubblicarlo, l’edizione cartonata è terribilmente scomoda…

-          Hai davvero l’edizione cartonata? – domandò ancora la grifondoro – ma è rarissima, si dice che ci sia pure una prefazione dell’autrice!

-          Infatti c’è – confermò la serpe – ti spiega un sacco di cose divertenti

-          Ti prego, una volta fammela leggere, è tutta la vita che sogno di sapere che cosa ha scritto Melanìa McKenzie

-          Certo, se vuoi te lo presto anche – acconsentì la Slytherin felice che l’atmosfera un po’ tesa dell’inizio si fosse sciolta.

-          Davvero lo faresti? – fu l’incredula domanda di Ginny – tu sei un angelo! – Hermione la guardò, illipu della frase quando poco prima di lasciare il dormitorio aveva etichettato il nuovo membro del loro gruppo come “viziata e altezzosa serpe strisciante” per passare poi ad “angelo”… non era comunque il caso di farle notare la cosa

 

Il tragitto fu abbastanza breve e quando finalmente tutti gli studenti smontarono, erano nel pieno centro della cittadina.

Le tre ragazze si guardarono attorno per decidere il da farsi

-          Le sartorie saranno prese d’assalto – si lamentò la rossa adocchiando Lavanda, Calì e Pansy che si accalcavano all’entrata di un negozio con l’insegna “Boutique della moda”, Daphne storse il naso e mormorò un “provinciali”mentre studiava le altre strade

-          Se non avete nulla in contrario – cominciò vedendo altre tre ragazze scomparire dietro l’angolo – io conosco una sartina molto brava e abbastanza onesta qualche isolato più a sud – specificò – è una vera maga con ago e filo e ha delle creazioni splendide

Il gusto di Daphne in fatto di vestiti era indiscusso, più per la loro raffinatezza che per assomigliare a quelli dell’ultimo grido: la ricercatezza di stoffe e ricami era sempre stata oggetto di ammirazione da parte di molte ragazze e l’occasione ghiottissima per Ginny di andare a rifornirsi dal suo stesso sarto la esaltava oltre ogni misura, fu così che esclamò un “Andiamo!” entusiasta chiedendo alla bionda di fare strada lungo le stradine secondarie di Hogsmead

-          Se terminiamo in anticipo – aggiunse la bionda – possiamo fermarci in un pub a bere qualcosa oppure in libreria – disse all’indirizzo della mora

-          Mi sembra un’ottima idea – fu a risposta della Granger

 

Il negozietto di cui aveva parlato Daphne era una piccola bottega un po’ nascosta dietro alcune case di pietra in stile irlandese con colorati fiori ai balconi, l’insegna di legno recitava “Il ricamo incantato” ed Hermione decise che quel negozio aveva davvero qualcosa di suggestivo.

La vetrina principale, e anche l’unica, esponeva un manichino imbottito che indossava un elegante abito scuro da giorno con un delizioso cappellino ornato di fiori di stoffa gialli, perline e qualche piuma scura

-          Non lasciatevi incantare dalla vetrina – si premurò di dire la Slytherin – le meraviglie le si vedono solo dentro.

La porta di vetro fece tintinnare un campanello quando le tre aspiranti clienti misero piede oltre la soglia.

La bottega aveva un ingresso abbastanza ampio e ricordava molto le sartorie ottocentesche di cui si racconta in molti romanzi ambientati durante il periodo della Reggenza; il pavimento era coperto da un parquet piuttosto consumato e proprio di fronte alla porta stava un bancone di noce con sopra fili colorati, scampoli di stoffa, qualche catalogo e moltissimi schizzi tracciati con mano leggera da qualche modista. Lo scaffale dietro sosteneva innumerevoli rotoli di stoffe pregiate, riconoscibili al primo sguardo: velluti elaborati, damaschi madreperlati, stoffe dorate e di colori splendidi come raramente se ne vedono.

In un angolo stava una macchina da cucire magica che stava ultimando una veste color caramello mentre del filo incantato ultimava il colletto con qualche punto a foglia di mela.

-          Venite sul retro! – disse una voce rotonda proveniente da oltre una porta incorniciata da quadri raffiguranti bellissimi abiti d’epoca

-          Venite – spiegò ancora la Greengrass – e lasciate decidere a lei, sceglie sempre il modello più adatto per i suoi clienti – specificò all’indirizzo delle altre due ragazze che si guardavano spaesate attorno

Facendo strada sul retrobottega, la bionda condusse le due amiche oltre un piccolo arco e si ritrovarono in una stanzetta di prova coperta di scaffali carichi di stoffa in bilico sui ripiani, un tavolo dall’aria massiccia era addossato all’unica parete libera ed era ingombro di materiale vario sparso in pittoresco disordine.

Hermione, che era stata distratta dalla marea di modelli alle pareti, si ridestò immediatamente quando una chioma chiara e due occhi color dell’argento su posarono su di lei allorché oltrepassò la porta: era inutile cercare di far finta di non aver notato la cosa perché quello che se ne stava in piedi al centro del vano era proprio Draco Malfoy e la stava scrutando con aria beffarda dall’alto.

Il Principe delle Serpi se ne stava tranquillamente in piedi sopra un panchetto di legno con le gambe unite, la schiena dritta e le braccia aperte con i palmi rivolti all’ingiù guardando la piccola processione di studentesse che aveva fatto irruzione nel fino a poco prima tranquillo negozio della sua sarta.

-          Granger… - si limitò a dire all’indirizzo della Caposcuola che sgranò gli occhi

-          Tu cosa ci fai qui? – domandò la mora all’indirizzo della serpe

-          È stato lui a farmi conoscere questo negozio – cinguettò Daphne annusando già puzza di fuoco che divampa, nel vano tentativo di placare gli animi dei due

-          E così le hai portate a conoscere la mia bravissima sarta – celiò il biondastro senza degnare di attenzione Ginny.

Una figura paffuta fece capolino da dietro la camicia candida di Malfoy con lo sguardo rosso mentre dava gli ultimi tocchi alla camicia di preziosa batista che stava ultimando per il suo esigente cliente

-          Signor Malfoy – disse con finto rimprovero – non dovreste adularmi così…

Draco rise della cosa mentre anche Blaise dall’altro capo della stanza faceva un sorrisetto

-          Draco è un essere tremendamente vanitoso – spiegò all’indirizzo delle due Grifondoro – già che aveva l’occasione di venire dalla sarta a farsi cucire una camicia nuova per il ballo, come se il suo guardaroba non straripasse già di abiti, se ne è fatto mettere in lista altre due…

-          Solo perché tu non hai occasione di fare vita mondana – sibilò l’altra serpe – non significa che anche io debba condurre una vita ritirata come la tua…

-          Ho idea che quella di Blaise non sia proprio una vita ritirata – ridacchiò la Slytherin all’indirizzo del moro, ben sapendo le innumerevoli voci che correvano sul conto della bella serpe dagli occhi blu

-          Ecco fatto, signor Malfoy! – ridacchiò la sarta ultimando il suo lavoro – con questa ho tutte le stoffe imbastite, entro una settimana saranno pronte le sue belle camicie

-          Dai pure la precedenza agli abiti delle signore – ghignò indicando le tre ragazze sulla soglia che osservavano rapite il lavoro dell’artigiana

-          D’accordo – fu il commentò della donna mentre scompariva oltre una porta con sulle braccia stese le batiste e le camicie

-          Ehi Dra, perché non i fermiamo a vedere le prove delle signore! – disse Zabini avvicinandosi al biondo e poi facendo un bel sorriso a Daphne, Ginny ed Hermione; Malfoy le guardò alternativamente e poi ghignò

-          Ma sì, perché no? – disse all’amico – potrebbe essere divertente…

-          Vedete di non mettere in imbarazzo me e le mie amiche – sottolineò Daphne storcendo le labbra indispettita

Senza dire un’altra parola, di due ragazzi si sedettero sul divanetto bordeaux accavallando le gambe e studiando divertiti le tre e le loro reazioni: Daphne sospirava melodrammaticamente roteando i bellissimi occhi color zaffiro, la Weasley femmina, come se qualcuno potesse considerarla in mezzo alla bionda e alla Granger, aveva abbassato minacciosamente le sopracciglia, per niente contenta di quella risoluzione, e per finire la Granger era pudicamente arrossita mentre si contorceva nelle mani un lembo della giacca color cammello, oh sì, si disse Malfoy, poteva davvero essere un’esperienza moooolto divertente.

 

La sartina tornò nella stanza carica di cataloghi di moda non proprio conosciuti, ma che riportavano in copertina illustrazioni pastello e colori dolci, il che, decise la riccia, deponeva a suo favore

-          Vedete di non far scappare le mie nuove e belle clienti – disse all’indirizzo dei due svaccati sul divano

-          E adesso veniamo a noi – e si rivolse alle tre fanciulle – sedetevi sulla panca e decidiamo quale bel vestito prepararvi, immagino che sia un’occasione speciale!

-          Già – s’inorgoglirono Daphne e Ginevra

-          Ho già un paio di idee carine per ciascuna – aggiunse studiandole una per volta negli occhi e sorridendo ogni volta, era davvero una persona buona e calorosa, riflettè Hermione notando l’espressione sognante che si dipingeva sul viso paffuto della sarta ogni volta che voltava la pagina di un catalogo alla ricerca di qualcosa di speciale per l’occasione

-          Sono sicura che saranno idee superbe come sempre – la adulò un poco la bionda sorridendole

-          Il signor Malfoy e il signor Zabini – disse all’indirizzo delle altre due serpi – mi hanno accennato ad un ballo per l’eclissi di luna – continuò cambiando rivista – quindi i completi autunnali non vanno bene… - disse di di un catalogo che volò sotto il tavolo – ah, ecco qui! – e aprì ad una pagina scura costellata di stelle – da chi volete cominciare? – domandò alle tre

-          Comincia tu, Daphne – disse Ginny rivolta alla Slytherin – Herm ed io staremo a vedere quali magie può compiere questa sarta

La sarta ridacchiò mentre la bionda annuiva e si sporgeva per guardare l’illustrazione su cui si era soffermata

-          Beh, per l’occasione sono sicura che staresti molto bene con un abito tipo cielo notturno tempestato di stelle – s’infervorò la donna mostrandole l’immagine, Daphne annuì d’accordo – direi che starebbe bene un bel tubino lungo con lo spacco, sempre che tu riesca a trovarci delle scarpe adatte…

La bionda parve pensarci un istante mentre Zabini ridacchiava nel rammentare le dimensioni dell’armadio della ragazza

-          Dovrei avere qualcosa – mormorò sempre soprappensiero facendo definitivamente partire l’autocontrollo del moro – ad ogni modo posso sempre ordinarne un paio per posta…

-          Sennò un abito stile Madre Natura – continuò ancora la proprietaria del negozio sfogliando altre due o tre pagine e mostrando alla Slytherin un modello lungo con gonna svasata ornato da rampicanti e fatto di un tessuto verde pistacchio

-          Mi piace! – disse con calore – ma forse è un tantino pretenzioso

-          Già… magari per un ballo di primavera suggerirei… sennò direi che questa creazione lilla non starebbe male su di te…

Daphne prese la rivista e studiò attentamente la figura di una giovane modella ritratta di schiena che indossava un abito violetto con la gonna molla che si fermava sulla schiena con una piccola composizione di fiori che richiamavano la tonalità dell’abito

-          E’ carino, niente da dire… ma continuo a preferire il tubino blu…

-          Sei sempre stata per il classico – le sorrise la sarta – due minuti che prendo la stoffa e segno le misure

Cinque minuti dopo era Dpahne a stare in piedi sul panchetto mentre la donna segnava su un foglietto tutto quello che le era necessario per creare quell’opera d’arte che sarebbe dovuto essere l’abito della Greengrass; Hermione e Ginny sospiravano con aria sognante, veder creare un abito era una cosa spettacolare e molto raffinata e ora stavano guardando con quanta perizia la signora Langdon preparava la stoffa e gli attrezzi.

-          Sarà meglio che quel foglietto tu non lo faccia girare troppo – gridò Zabini

-          Birbante! – fu lo scherzoso commento della donna – non dovresti dire certe cattiverie…

-          Ma io mi riferivo al fatto che Daphne potrebbe avere più corteggiatori del normale – si difese Blaise

Tutti risero.

Terminate le prove, la sarta diede il lavoro da incominciare alla macchina da cucire fatata e passò alla seconda ragazza.

Ginny era una giovane donna che risaltava per la bellezza lucente dei capelli ramati, quindi bisognava fare un buon abbinamento sia per non metterli troppo in risalto che per nasconderli

-          Sono sicura che su di lei il vestito stile Madre Natura sarebbe una favola! – cinguettò contenta la bionda continuando a sfogliare i vari cataloghi, la donna guardò la rossa, la immaginò con l’abito citato dalla serpe e annuì

-          Sì, sono sicura anche io che staresti bene… - annuì con vigore – ma vediamo se posso proporti anche qualcosa di alternativo…

Dall’ammasso di schizzi emerse anche un abito bianco con ricami di velluto scuro, blu o nero e tutti annuirono trovando che sarebbe stato d’incanto sopra la sorellina di Ron che aveva una costituzione minuta e fragile.

Ginny arrossì al sentire tutti quei complimenti, specie sui suoi capelli che in genere era abituata a disprezzare ed erano, come diceva Malfoy “il segno distintivo di tutti i pezzenti Weasley”, anche se Malferret, in quel frangente, non aveva ancora detto una parola a riguardo, evidentemente troppo preso dai suoi pensieri.

-          Vada per il bianco! – decretò infine la rossa indecisa tra l’abito verde e quello con i ricami scuri, la sarta e Daphne applaudirono mentre Hermione annuì compiaciuta della scelta

Quando finalmente giunse il turno della Caposcuola di decidere quale abito indossare, Daphne parve particolarmente nervosa e continuava a lanciare occhiate significative a Zabini che se ne stava placidamente accomodato sul divano studiando tutte le prove, come un gatto al calduccio

-          Ginny! – disse infine la bionda alzandosi repentinamente in piedi – devi assolutamente venire con me, conosco un negozio dove potrebbero avere delle scarpe da abbinare all’abito che abbiamo scelto!

La rossa guardò interrogativamente Hermione, un po’ a disagio da una sarta, e la sua nuova amica

-          Ma sì, dai! – cedette alla fine – tanto Herm ci metterà una vita a decidersi…

Le due ragazze scomparve oltre l’arco facendo nuovamente tintinnare il campanello d’argento della porta

-          Vado anche io prima che tu decida di tornare a scuola – aggiunse Blaise fingendo di guardare il cielo del pomeriggio che si scuriva – vorrei vedere se da Zonco hanno qualcosa…

Malfoy lo guardò malissimo e, prima che il moro si infilasse la giacca, lo fermò per una mano, strattonandolo verso il basso alla sua altezza

-          Se lo stai facendo apposta giuro che ti ammazzo – sibilò la serpe condendo il tutto con uno sguardo minaccioso alla “cattivo”, l’altro alzò le spalle e sorrise

-          Via Dra, così diventerai paranoico! – lo canzonò e fece per andarsene con un sorrisetto stampato sulle labbra che la diceva lunga sul motivo per cui aveva abbandonato il suo migliore amico nella sala prove mentre tutti si defilavano.

-          Oh beh, siamo rimasti solo noi – fu lo svagato commento della sarta che non aveva colto tutta quell’agitazione – pazienza, sono sicura che potrai scegliere da sola, hai lo sguardo deciso…

Hermione arrossì chinando lo sguardo mentre il furetto seduto sul divano faceva un respiro significativo.

Ponendole davanti alcune immagini, la sartina cominciò a parlare di ciascuna con grande enfasi

-          Non ci sarebbe qualcosa di un po’ meno attillato? – domandò infine un’imbarazzata Hermione cercando di non guardare la faccia del biondo, la sarta la fissò qualche istante

-          Perché? – domandò

-          Beh, non sono molto il linea e in generale gli abiti a tubino non mi stanno molto bene – specificò la Grifondoro che più che da una sarta si sentiva da un analista

-          Se ti definisci fuori linea tu, dovresti venire a sentire alcune delle mie clienti – sorrise la donna – comunque, se preferisci un abito meno attillato provvederemo – e fece posto per altri schizzi – hai un’aria molto candida – sottolineò – sono sicura che un abito più semplice di quelli che ho proposto alle tue amiche farà comunque un’ottima figura su di te, sarei quasi tentata di travestirti da angelo! – e sorrise ancora mentre sfogliava l’ennesimo periodico di moda.

Come Malfoy captò la parola “angelo” cominciò ad agitarsi sui cuscini di merletto del divano.

 

Granger = Angelo

Angelo = coperto da un candido lenzuolo

Lenzuolo = letto

Letto = pensieri per niente adatti ad una come la Granger

 

Era quindi comprensibile che cominciasse a sentirsi sulle spine…

Accidenti a quel maledetto di Blaise che, quando aveva bisogno di lui, se la filava con una scusa banale come quella di bambino colto con le mani nella marmellata.

E accidenti anche alla sua sarta che faceva certi apprezzamenti sulla Granger!

Non andava mica bene che, dopo quel che era accaduto una settimana prima nelle cucine, lui si lasciasse andare così tanto!

No, no e ancora NO!

Quello che era successo la domenica precedente era stata una follia: pura e semplice follia determinata da una carenza di sonno e riposo, da una “inadeguata” attività fisica e da una concentrazione di stress psicologico che non giovava per niente all’insieme, di conseguenza, pura e semplice follia.

Però… quando uno ha tutti quei sintomi la conseguenza, in genere, è una bella dormita fuori posto, tipo durante le ore di Vitius o di Ruf… doveva avere qualche patologia strana che trasformava una bella dormita in uno stato precario di equilibrio mentale che andava giustamente a farsi benedire nei momenti meni opportuni.

Comunque certe osservazioni della signora Langdon non andavano per niente bene.

E la Granger non assomigliava ad un angelo.

Era come farglielo apposta, dirgli sotto il naso che la Granger era un angelo quando a scuola tutti lo chiamavano “demone” e tutti sapevano che gli opposti si attraggono, quindi, stando a quelle strane filosofie delle riviste da donnicciole di Pansy, lui e la Granger erano due perfetti complementari…

Ridicolo!

 

-          Sali sul panchetto che ti prendo le misure – disse dolcemente la cucitrice accennando allo sgabello

Ehi, si era perso qualcosa!

Che abito aveva scelto la mezzosangue?

Non l’aveva proprio sentito, ma se la stilista si era messa a prendere le misure, la decisione doveva già essere stata presa.

Già, ma quale?

Era rimasto praticamente solo per lei, per sapere in anticipo cosa si sarebbe messa la Granger per il ballo, in modo che non gli giocasse un altro brutto tiro come al Ballo del Ceppo quando si era presentata

1)      Con Victor Krum

2)      Bellissima e seducente

Questa volta non doveva succedere che lui, Draco Malfoy, rimanesse sorpreso, eppure stava succedendo.

Giusto, a proposito del ballo, chi la accompagnava?

Guardare la sartina che prendeva le misure non era un’occupazione consigliabile per la sua mente che, ultimamente, si stava lasciando decisamente andare, quindi poteva dedicarsi a fare una bella lista degli aspiranti cavalieri della Gryffindor, giusto per passare il tempo, che altro…

Allora… Weasel era senza dubbio da escludere a priori, soprattutto dopo quanto era successo, eppoi ci avrebbe scommesso una delle sue cravatte preferite che quella sanguisuga della Brown avrebbe preteso che accompagnasse lei, quindi uno in meno; Potter? Conoscendo Lenticchia2, alias la sorella di Lenticchia1, senza dubbio avrebbe scassato tanto le palle a quel poveraccio che ce l’avrebbe portata dalla disperazione.

Chi rimaneva?

Paciock?

Naaa, era fidanzato con la Greengrass e i loro genitori volevano che accompagnasse LEI.

Beh, non era un gran sacrificio dopotutto accompagnare una bellissima Daphne al ballo vestita tipo Dea della Notte…

Poi c’erano Thomas e Finnigan, era già qualcosa se non ci andavano assieme… e se proprio avessero dovuto scegliere, si sarebbero sicuramente presi due Hufflepuff che non facevano problemi ed erano belle tonde.

McMillan? Effettivamente quando l’avevano incontrato dalla McGrannit aveva una faccia strana, ma forse era solo perché era stato vittima di un’imboscata dei… com’è che si chiamavano? illipuziani? Beh, quel che erano comunque… però doveva tenerlo a mente; la mezzosangue probabilmente  non si sarebbe sognata di venire al ballo accompagnata da un ragazzo più piccolo, era una di quelle cose su cui le donne erano tremendamente fissate, anche se magari con Canon… erano molto amici e si conoscevano da tanti anni, forse avrebbe fatto uno strappo alla regola, decisamente da escludere, invece, il fratellino cozza di Canon.

Altri?

Beh, tutto il resto della scuola…

 

-          Ehi Malfoy, ci sei? – chiamò una voce, chi era? Qualche possibile cavaliere che non aveva preso in considerazione?

La mezzosangue se ne stava posizionata di fronte a lui sventolandogli una mano aperta davanti agli occhi e studiandolo con espressione perplessa

-          Che cazzo staresti facendo? – domandò poco cortesemente lui ritrovando la lucidità, lei rise

-          Sembravi essere su un altro pianeta – disse sorridendo

Qualcosa come uno “sgrunt” uscì dalle belle labbra del biondo mentre si affrettava a cambiare posizione, alla fine dei suoi pensieri aveva candidato tutta la scuola ad uscire con la mezzosangue… non andava per niente bene, dove restringere il numero di persone, non allargarlo. Eppoi, perché diamine gli importava così tanto di chi accompagnasse la Granger alla festa?

-          Malfoy, guarda che Daphne, Ginny e Blaise ci aspettano da Zonco, se stiamo ancora un po’ qui dovremo tornarci a piedi a scuola

La mente della serpe ricominciò a funzionare istantaneamente, iniziando ad arrovellarsi su un pensiero: forse per lei non significava niente che fossero tutti insieme, ma lui leggeva benissimo tra le righe e quella era la palese dichiarazione che se ne erano andati tutti volutamente, deliberatamente.

Cioè, l’avevano fatto apposta a lasciarli lì così!

Maledetti…

Maledetto Blaise e maledetta Daphne dall’animo da nobile Grifondoro… era una subdola serpe come tutte le altre…

-          Allora, ti muovi? – gridò ancora la Granger dall’ingresso del negozio mentre fuori cominciava a nevicare – ho freddo e voglio tornarmene a scuola!

Sospirando tristemente, il ragazzo salutò la couturière e raggiunse la grifoncina che ormai era già sull’acciottolato intenta a fargli segno di sbrigarsi.

Annodando la sciarpa con i colori della sua Casa attorno al collo, la raggiunse e si diressero assieme dagli altri.

 

Quando entrambi varcarono insieme la porta della bottega di magia, le conversazioni all’interno si bloccarono qualche istante mentre i due fissavano gli altri avventori un po’ sbalorditi.

Uno sguardo impermalito del biondo fu sufficiente a far tornare il brusio generale.

Ginny sventolò una mano all’indirizzo dei nuovi arrivati (soprattutto di Herm, di Draco non gliene importava nulla) e fece segno di andare a vedere l’ultima uscita di Natale.

Di fronte ad uno scaffale stavano le novità editoriali dell’ultimo mese, incredibilmente scontate per le festività di fine anno.

Hermione scomparve subito tra i volumi mentre le altre due ragazze sospiravano complici a vedere la loro amica con il naso casualmente sprofondato dentro le pagine di qualche tomo.

-          Allora Dra, ti sei divertito alle prove della Granger? – domandò Zabini al suo migliore amico che controllava qualche tipo di penna d’oca particolarmente costosa

-          Quanto sei spiritoso Blaise – fu il velenoso commento del biondo che non sollevò gli occhi dalla sua occupazione – lo sai vero che ti avrei ammazzato? Mi hai costretto a trascorrere un pomeriggio noiosissimo assieme a quelle tre mentre continuavano a scegliere vestiti

-          Eddai, dillo che ti è piaciuto quando la sarta ha preso le misure alla Granger – sussurrò il moro punzecchiandolo

-          Prima o poi ti ritroverai senza quella tua maledetta lingua biforcuta – minacciò ancora Malfoy, per niente contento di quelle insinuazioni.

Il problema di fondo era che Blaise lo conosceva troppo bene.

E sapeva perfettamente cosa fare per fargli perdere le staffe.

E il problema numero due era che a Blaise piaceva moltissimo fargli perdere le staffe.

 

Quando l’orologio del campanile batté l’ora del rientro, il gruppetto si avviò verso le carrozze che li avrebbero riaccompagnati a scuola, per strada si vedeva di tutto: due ragazze di Corvonero se ne stavano andando con una miriade di borse e pacchi ciascuna e un poveretto faceva da facchino dietro di loro reggendo tutto quello che le due non riuscivano a portare, lo sguardo del ragazzo la diceva lunga su quel che pensava in quel momento delle donne; poco più avanti, altre due ragazzine stavano sbirciando da una vetrina un paio di scarpette rosse con fiocchetto scontate che erano esposte con relativo cartellino prezzo e abito coordinato.

Draco e Blaise camminavano fianco a fianco mentre un vento gelido si era alzato da poco e ostacolava parecchio il cammino dei cinque ragazzi che procedevano verso il luogo di ritrovo; la mezzosangue e le altre procedevano a testa bassa contro la tormenta, più che mai desiderose di mettere piede al calduccio e cambiarsi gli abiti un po’ bagnati dalla neve e tremendamente freddi.

I due serpeverde sembravano invece quasi non fare caso alla cosa, Blaise reggeva tra le dita una immancabile sigaretta da cui attingeva la forza per proseguire, Draco camminava invece con le mani affondate nelle tasche e aria annoiata, le ragazze erano qualche metro più avanti.

-          Dì un po’, Blaise – disse infine rivolgendosi all’amico con molta nonchalance – chi è che porta al ballo la Granger? – domandò cercando di sembrare il più disinteressato possibile. Un largo sorriso si dipinse sul volto di Zabini mentre scrutava il biondo, alla fine ci era arrivato…

-          Io – fu la semplice risposta che gli diede fingendo altrettanto disinteresse

-          CHE COSA?!?! – fortunatamente una raffica particolarmente forte stemperò in parte il ringhio feroce che gli uscì tra i denti all’udire quel semplice monosillabo

-          Perché ti scaldi tanto? – chiese Blaise fintamente innocente – volevi portarcela tu?

-          Certo che no! – rispose poco gentilmente il biondastro accelerando, accidenti a Blaise per l’ennesima volta di quella giornata, ma che gli era saltato in mente? Mentre lei provava il vestito aveva messo in rassegna tutti i possibili candidati, ma di certo Blaise non era mai stato tra questi… maledetto, maledettissimo Zabini!

-          Sai Dra, dovresti darti una calmata ogni tanto – lo punzecchiò ancora il bel moro – se continui così ti scoppierà una vena…

Alla faccia della vena! Lo uccido!

Fu il poco dignitoso commento del Caposcuola delle serpi mentre cercava di contare fino a cento e tornare indietro prima di trucidare il suo quasi ex migliore amico.

-          Il mio sistema cardiaco gode di ottima salute – si premurò di specificare con freddezza mentre il suo compagno continuava a sogghignare, si stava proprio divertendo, il bastardo!

-          Allora forse hai bisogno di uno psicologo… ne conosco qualcuno, se vuoi ti mando i loro indirizzi!! – continuò imperterrita la serpe dagli occhi blu

-          Ma cosa dici – disse smielatamene cattivo Draco – con uno come te, cosa me ne faccio di un analista?

Blaise rise e per poco non scivolò su una lastra di ghiaccio che copriva parte della strada

 

-          Vi sbrigate? – urlò Daphne dall’interno della carrozza facendo segno agli altri due – se non vi muovete vi lasciamo qui!

Lo sguardo imbronciato che Malfoy sfoderò quando si fu seduto sui sedili recitava pressappoco il seguente messaggio “Lasciatemi stare o giuro che vi sbrano!” il che era un deterrente sufficiente per non rivolgergli la parola.

Hermione lo guardò storto tutto il tempo, fedele alla filosofia che, quando si è in compagnia, bisogna essere un po’ socievoli, Blaise in compenso continuava a chiacchierare a macchinetta senza un attimo di pausa, descrivendo il nuovo modello di scopa da quidditch che la nazionale irlandese aveva adottato per migliorare le prestazioni.

-          Blaise, sta’ un po’ zitto! – gridò a metà del tragitto la voce da oltretomba di Malfoy che lo guardò con scazzo totale e gli occhi ridotti a due fessure, Blaise gli sorrise e tacque, scivolando più giù sul sedile e chiudendo definitivamente la bocca mentre la Granger osservava alternativamente il suo cavaliere e Malferret, ancora di pessimo umore.

Decisamente, dire pessimo era un volgare eufemismo.

 

*          *          *

 

Spazio autrice: allora… mi rendo conto che questo cappy è prettamente inutile, ma mi serve da collegamento con quello precedente e quello successivo, eheheh, spero che non vi siate annoiati troppo, ma ogni tanto devo diluire un po’ la vicenda sennò diventa un bel mattone che non regge nessuno, me per prima… ^^

Innanzi tutto vi ringrazio moltissimo da parte di Temperance Black, non credevo che un personaggio appena accennato riscuotesse così tanto successo, ma ne sono comunque orgogliosa. Purtroppo però, per il momento non posso lasciarmi andare a spoiler di alcun genere, continuate pure a fantasticare, presto tornerà in scena!

Adesso mi dedico ai ringraziamenti per i commenti che sono comunque molti più di quanto meriterei, grazie a tutti, anche quelli che seguono semplicemente la fanfic senza dirmi quel che ne pensano.

Thx!

Nyssa

 

AuraD: effettivamente i negozi dove si rifornisce la Granger stanno diventando il mistero più fitto di tutta la storia… non credevo di scatenare così tanti entusiasmi con i suoi pigiamini, ma sono contenta che servano a strappare una risatina ogni tanto…

Già, i misteri s’infittiscono sempre di più (e dire che ne mancano ancora…), cercherò di risolverli in maniera adeguata…

Sono molto felice anche che tu approvi la coppia Neville/Daphne, personalmente io l’ho sempre sostenuta e mi fa piacere quindi che riscuota successo.

Grazie mille del commento, spero che continuerai a seguire e che mi lascerai un commentino anche a questo cappy (anche se non è niente di speciale) a presto! Nyssa

 

8x4: sono contenta che la storia continui a piacerti, chissà se sperimenterò ancora qualche tipo di cappy, in realtà ne ho in mente un paio, ma non vorrei far diventare la fanfic chilometrica… vabbè, spero che ti piaccia anche questo capitolo 10, un bacio! Nyssa

 

luana1985: già, i misteri saltano su come funghi, mi auguro solo di non farvi fare troppa confusione… per quanto riguarda Draco, io credo che lasci col fiato sospeso qualunque cosa faccia, è un personaggio davvero speciale! Mi auguro che ti piaccia anche in questo capitolo, anche se non è incentrato proprio su di lui (solo in parte), dimmi cosa ne pensi! Kiss, Nyssa

 

mars: già, Daphne ha un carattere un po’ nascosto, anche se nell’animo, e lo dimostrerà, è anche una serpe… chi è la ragazza che si è svegliata? Vorrei dirlo e urlare ai quattro venti, ma rischio di rovinare l’atmosfera, allora è meglio di no… una Black, ihihih, anche lei ha una bella storia… per quanto riguarda la ragazza che stava con Ron… neppure su quella posso parlare… però spero che la storia continui a piacerti e che mi lascerai un commento anche a questo capitolo, ciao! Nyssa

 

Muny_4ever: sono felice che ti piaccia l’amicizia tra Herm e Daph, mi sembrava giusto fare qualcosa di un po’ diverso… io penso che assieme siano molto dolci perché tutte e due non hanno mai il coraggio di dire tutto quello che pensano però si capiscono ugualmente e credo che sia un’ottima cosa in amicizia…

Mi auguro che questo sequel della loro amicizia ti piaccia, un bacio! Nyssa

 

Particular_Girl: sono felice che ti piaccia il nome del mio nuovo personaggio, effettivamente ci ho riflettuto molto sopra. Purtroppo però non posso cancellare i tuoi dubbi, quindi non si sa se è o no la figlia di Bellatrix, però spero che la storia ti piaccia ugualmente e anche questo strampalato cappy 10… aspetto di sapere cosa ne pensi! Ciao! Nyssa

 

Shavanna: già, mi sto lasciando quasi prendere la mano dai misteri, ma state tranquille che intanto prima o poi li risolverò tutti in un modo o nell’altro… spero che ti sia piaciuto anche questo cappy, ciao! Nyssa

 

Lisanna Baston:  sono d’accordo con te sul fatto che l’amicizia è un sentimento sacro e inviolabile e nonostante Herm abbia degli ottimi amici, io non ce li vedo proprio tanto ad aiutarla a scegliere l’abito per il ballo, quindi mi sembrava carino che comparisse anche un’altra amica un pochino più competente in materia (immaginati Harry che l’aiuta a scegliere il vestito… >_>).

Mi fa piacere che l’atmosfera sia risultata dolce, effettivamente credo che Daphne ci stia davvero male per questa situazione anche se, come dice alla fine, c’è qualcosa in proposito che non ha detto, eheheh, quindi altro piccolo mistero, questa volta racchiuso a Hogwarts, mentre per quello di Temperance, come ho specificato, non mi posso concedere parole di troppo, state comunque tranquilli, presto si saprà qualcosa anche di lei… aspetto di sapere cosa ne pensi di questo capito! A presto! Nyssa

 

piperina:  premetto qualsiasi cosa dicendoti benvenuta! Sono molto felice del tuo commento e lusingata di tutti i complimenti di cui mi hai ricoperta, grazie, grazie mille!

Mi fa molto piacere che la storia ti piaccia anche con l’andare avanti dei capitoli e mi domando come tu abbia potuto leggerli tutto uno dietro l’altra (non so rispondermi, ma ti ringrazio anche per questo ^^), spero che sarà lo stesso anche per i prossimi e anche con questo appena pubblicato…

Aspetto di sapere la tua opinione, un bacio! Nyssa

PS: non mi dispiace affatto se tu scrivi un intero papiro! XD (anche dalle mie parti si usa dire così ^^).

 

 

   
 
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