Come poteva un ragazzino
così mandare su di giri una
personcina poco impressionabile come SeungRi? Colpa del suo carattere
non ben
definito, colpa della sua abitudine del sedurre, ora invece si
ritrovava ad
essere sedotto. Non che gli dispiacesse.
-Dovrò crederti sulla
parola.-
-Non saprei.. a dire il vero dovrei
assaggiarle di nuovo per
dare una critica attendibile.- Seung sorrise, non il classico sorriso
da
pandino, il ghigno di un uomo vero, un uomo cinico. Scosso da
chissà quale moto
di ardente desiderio si spinse contro di lui sorreggendolo dalla
schiena così
da impedirgli di cadere, il più piccolo con un lussurioso
ghigno si appese al
collo di Seung arrivando ad accarezzargli le scapole ampie e piatte con
la
punta delle dita. Ancora titubante SeungRi fece sfregare le labbra
contro
quelle del compagno, che però decise di prendere in mano la
situazione, e fare
il primo passo allungandosi con uno
scatto felino verso il maggiore e tirandolo con forza verso di
sé mentre
lasciava incontrare le loro labbra. Si erano mancate. Quelle del minore
sapevano ancora del loro ultimo bacio, che poi era stato anche il
primo, mentre
le sue…beh, sapevano d’altro.
Non ci pensò due volte a prendere in braccio il minore
sollevandolo dal
bancone, questo legò le gambe attorno alla sua vita
accomodandosi poi sul suo
bacino con il proprio, questo fece mugolare SeungRi che in quanto
ragazzo
giovane e arzillo ci metteva poco a farsi defluire il sangue verso il
suo
secondo io, con un piccolo saltino lo issò meglio posandogli
senza alcun pudore
le mani sotto al fondo schiena per sorreggerlo. Con un po’ di
fatica
raggiunsero i camerini dove le truccatrici li avrebbero truccati il
giorno in
cui la trasmissione sarebbe dovuta andare in onda, il più
grande fece scendere
a terra Zelo e subito si affrettò a chiudere la porta per
tornare poi a
concentrarsi sulle sue labbra e su quelle che credeva fermamente
fossero
natiche perfette, le strinse appena tenendo le mani infilate nelle
tasche
posteriori dei suoi jeans. Era scoppiata una passione sconosciuta che
li portò
a spingersi contro il muro fra respiri spezzati e mugolii affaticati.
Il più
grande, di sicuro più esperto di quel sedicenne, ci mise
veramente poco a
sfilargli la maglietta per avventarsi su uno dei suoi bottoncini di
carne scura
stuzzicando invece il gemello con i polpastrelli di pollice e indice,
il minore
ancora intimorito dalla situazione era arrossito e teneva il visetto
contratto
in un’espressione fra il preoccupato e il sofferente. Tipica
del suo ruolo di
passivo. A spingere però SeungRi ad andare avanti erano i
suoi ansimi continui
e il modo in cui lo stringeva a sé e spingeva il bacino
contro al suo. Al che
il maggiore rispose andando a sbottonargli i pantaloni frettolosamente,
sembrava un roditore meticoloso, tanto che fece sorridere il ragazzino
rimasto
succube delle sue torture passionali. SeungRi però era una
persona vera, un
ragazzo sincero che poche volte riesce a mentire senza sputare il rospo
entro
le prime 12 ore, è fatto così. Gli hanno sempre
insegnato a dire la verità
anche a costo di rimetterci, ma la sincerità viene sempre
apprezzata, di sicuro
più di una bella bugia. Già stava massaggiando
con il palmo ricurvo della mano
il sesso già ben sveglio del ragazzo quando si
staccò da lui fermando ogni
movimento e fissandolo dritto negli occhi quasi spaesato, sorpreso,
come se a
portarlo fino a lì non fosse stato lui ma qualcuno che si
era impossessato del
suo corpo
-Seung ti prego, non fermarti…-
-Puoi finire da solo Zelo, io non posso…-
il maggiore fece un passo indietro abbassando lo sguardo
rammaricato,
l’altro però si spinse verso di lui fermandolo da
un braccio e osservandolo
supplichevole da oltre la coltre di capelli
-Non è per il piacere fisico Seung! Non ho mai permesso a
nessuno di arrivare a
tanto con me.-
-E’ solo una novità…sei anche
spaventato-
-Ma non di questo momento. Sono spaventato del fatto che tu potresti
prendermi
stasera, farmi sentire tuo e poi lasciarmi come uno straccio vecchio.
Come una
macchina rotta. Potresti allontanarti da me per un motivo qualsiasi,
magari la
vergogna di guardarmi in faccia, o per i sensi di colpa, non lo so! Ma
non ho
paura di questo momento. Voglio passarlo con te, ti prego fammi tuo.-
SeungRi
era rimasto ad ascoltare il breve discorso del ragazzino senza battere
ciglio,
lo vedeva in difficoltà, sentiva ogni sua pausa per
riprendere fiato, come
sbatteva gli occhi compulsivamente per l’agitazione e
nell’ultima frase si
sporse addirittura verso di lui lasciando che i suoi occhi di ossidiana
purissima luccicassero oltre le fitte ciglia lasciando scorgere solo un
bagliore bianco lì dove la luce si rifletteva in quelle
iridi preganti. Gli si
sciolse il cuore e oltre a capire quanto fosse sincero il minore in
quel
momento capì addirittura che sì, voleva farlo suo
e marchiarlo per la prima
volta. Non si sarebbe mai dimenticato il suo nome. Ne era certo.
Dopo un buon quarto d’ora Zelo si ritrovava con la schiena
completamente nuda
aderita alla perfezione contro la parete ormai calda dei loro respiri,
il corpo
possente del maggiore addosso, fra le gambe, mentre lo sollevava
tenendolo per
l’appunto al muro, le caviglie magrissime del sedicenne erano
accavallate
proprio sopra il fondo schiena del maggiore che, dopo averlo preparato
a dovere
fino a sentirlo morbido e pronto, stava provando a farsi largo nel suo
corpicino tremante. Inutile dire quanto l’animo sensibile di
SeungRi si era
fatto influenzare da ogni suo verso di insicurezza, tanto che
ritardò
l’amplesso regalandogli quante più attenzioni
possibili: dai baci sul collo ai
morsetti sulle labbra, alle paroline dolci sussurrate davanti alle orecchie alle
sfregatine di guancia sui
suoi capelli chiari. Aiutandosi con la mano riuscì a entrare
con la punta in
quel anello di muscoli che si era subito contratto, lo prese
lentamente,
centimetro per centimetro, così che l’altro
potesse abituarsi più in fretta, le
urla non tardarono a venir fuori dalle labbra frementi di Zelo che
andò ad
artigliare le spalle del altro come un falco si avvinghia alla preda, i
versi
di SeungRi erano ben più rauchi, era talmente stretto che
sentiva di poter
raggiungere l’apice anche standoci fermo dentro, ma questo
non era possibile
dato che fu Jun il primo ad incitarlo per farlo muovere, e
così fece tirandosi
indietro con attenzione, come se si volesse sfilare, per poi
riaffondare poco
più veloce ghignando compiaciuto del effetto ottenuto dal
corpo vergine del
altro. Era perfetto. Glielo avrebbe urlato così, nelle
orecchie, ma rimase
zitto a tentare di inumidirsi la gola secca deglutendo più
volte. Poco a poco
le spinte scoordinate diventarono qualcosa di più sensato, i
movimenti si facevano
più fluidi e ordinati così come mutavano anche i
versi del passivo che ora
invece che essere urla di dolore erano veri e propri ansimi di goduria.
Li
spirava direttamente nell’aria riscaldandone quella piccola
porzione che gli
faceva da aureola a tutta la testa. E non mancavano i baci,
all’inizio SeungRi
gliene dava solo per farlo zittire, ma ora erano più
sentiti, pieni di tutto e
di nulla, tanto che molte volte entrambi si sentivano mancare le forze,
perdevano i battiti, mozzavano il respiro. Era tutto troppo irreale e
quando
l’uno accoccolò il viso sulla spalla
dell’altro entrarono entrambi in una
specie di trans, il corpo ormai si muoveva per inerzia dato che lo
spirito
sembrava vagasse in altri luoghi, fu però un gemito del
più piccolo che portava
il nome di SeungRi a farlo risvegliare per secondo, per contorcersi ad
un tocco
speciale l’altro si era quasi avvitato su se stesso, questo
fece bloccare
SeungRi che sgranò subito gli occhi schiudendo le labbra, lo
stesso fece il
compagno. Quel movimento era la chiave di tutto, ora Seung aveva
trovato
l’angolazione giusta per premere direttamente e con
insistenza sulla sua
prostata e nel contempo stesso quel movimento in direzione trasversale rispetto al suo metodico
andirivieni lo aveva
scosso tanto da fargli sentire un fluido corposo percorrergli
l’erezione,
eppure quel ragazzino era tanto bravo da farlo giungere quasi al limite
per
farlo poi ricrollare giù, come se non dovesse esserci fine a
quel rapporto.
Riversò molti umori del corpo bollente del più
piccolo che intanto prese a
masturbarsi con foga per velocizzare le cose, era una tortura che non
erano in
grado di sopportare nonostante desiderassero ardentemente farla durare
quanto
più possibile ma ormai le spinte di SeungRi erano diventate
spinte forsennate,
mentre le urla di Zelo quasi isteriche e sempre più acute. A
giudicare da come
aveva reagito fino ad ora quella verginità l’aveva
persa davvero con classe, e,
l’avrebbe urlato anche lui, stava godendo come un matto tanto
che si ritrovò a
leccare la guancia del maggiore come un gattino in calore. Con quel
trattamento
SeungRi resistette altre tre spinte precise dopodiché si
riversò copioso nel
suo corpo magro tenendo il bacino in tensione verso di lui, restandoci
completamente dentro. Sentì poi dell’altro seme,
più denso, fuoriuscire da lui
per riempirlo ancora. E’ sicuro di essere venuto
più di una volta. Lo stesso fa
il ragazzino che lasciò riversare il proprio seme fra le sue
stesse dita.
Entrambi col respiro affannato e il capo chino, le mani di Seung
poggiate al
muro ai lati della testa del minore, le braccia tese e le vene che
facevano
rilievo oltre la pelle imperlata di sudore. Improvvisamente Zelo
alzò lo
sguardo appannato verso il suo possessore allungando poi la mano sporca
verso
di lui che, con la mente annebbiata, non ci pensò due volte
a ripulirla con la
lingua portando via da ogni dito le tracce di liquido bianco che
l’altro gli
aveva versato sopra.
-Seung..i-io non ti dimenticherò mai.-
[ Volevo chiedervi scusa
per
questa lunghissima assenza, ma ho passato un periodo un po’
brutto e non avevo
ispirazione se avessi continuato a scrivere in quelle condizioni avrei
soltanto
rovinato una /forse/ bella storia, quindi ho preferito aspettare e
spero che il
risultato sia di vostro gradimento con questo nuovo capitolo <3 ]