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Autore: Amelie5397    26/03/2013    1 recensioni
E se da un'amicizia nasca qualcos'altro? Se un ragazzino petulante spunta nella vita come un uragano e ti cambia tutti i tuoi progetti, tutti i tuoi piani, tutte le certezze che ti eri creato in tutta una vita? Cosa faresti? Beh, questo è il caso di Jeremy, il biondino solitario la cui vita venne totalmente cambiata da Joey, un ragazzo tutto sbrilluccicoso e troppo colorato per i suoi gusti.
Spero vi piaccia, e buon proseguimento:3
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La mattinata per Jeremiah cominciava alla grande, i genitori non erano i casa e la sorella era andata a dormire a casa di un'amica. La villa Stonen era tutta per lui. Niente lavoro oggi, giorno libero. Cosa c'era di meglio? C'era l'appuntamento con Joey. Ed adesso iniziava il lungo rituale di purificazione, tra capelli, doccia e cavoli vari e che finì solo alle 11:35. Adesso gironzolava per casa un Jeremy meraviglioso, con i capelli puliti e più biondi del solito; indossava un paio di jeans chiari stretti, una canotta bianca e sopra una camicia a quadrettoni azzurra e verde ed i soliti scarponi neri. Tracolla, ipod, e via.
Uscì di casa che potevano essere si e no le 12:25, circa. Prese la macchina ed in circa tre quarti d'ora fu proprio davanti casa dei nonni. Infondo Joey lo aspettava lì ed abitava poco più in là. Avevano appuntamento alle 16:00 in punto, e per tutto quel tempo Jeremy, dopo pranzo, si chiuse in camera cercando di scrivere qualche nuova canzone. Alle quattro in punto suonò il campanello. Era Joey.
-Hello, Je.- disse, sorridendo come al suo solito a trentadue denti e sprizzando allegria da tutti i pori.
-Ahm, c-ciao!- Accidenti a lui, accidenti. Chi gli aveva detto di conciarsi in quel modo? Eh? Fanculo, era più bello del solito. Cazzo. Si passò una mano tra i capelli e cercando di concentrare tutta la calma di questo mondo, disse: -Andiamo, forza!-
Prese dalla giacca Joey, che tentava di salutare i nonni ma prima che ciò accadesse venne portato via con forza. In macchina calò il silenzio più totale.
Jeremy cerva di non guardarlo, altrimenti gli sarebbe letteralmente saltato addosso, troppa bellezze in un giorno solo, va suddivisa, eh. Rischia di far morire qualcuno così. E Joey non capendoci un accidente, o quando meno, fingeva di non capire cosa stesse succedendo, provocava il ragazzo con alcune occhiatine che avrebbe fatto meglio ad evitare se non voleva essere stuprato in macchina. In senso buono, eh.
Arrivarono in uno dei centri commerciali più grandi di Londra, Westfield London Shopping Center. Non era normale quel posto, era a dir poco enorme, gente ovunque, l'interno era spettacolare, specchi ovunque, poltrone in pelle, aveva anche una forma strana a dirla tutta, tutto bianco poi e nero, negozi di ogni tipo, tutte le marche, tutte le firme, tutto e basta. Joey era sconvolto, era assurdo quel posto.
-E' il centro commerciale più grande di Londra ed anche il migliore di tutta l'Europa. Sai? Compra quello che vuoi, oggi pago io.-
Disse, nemmeno gli stesse offrendo un caffè, ma effettivamente il denaro al signorino Stonen non mancavano per niente. Quando ti ritrovi due genitori conosciuti anche nell'angolo più remoto del mondo, c'è poco da fare. Ma avere il denaro non gli dispiaceva affatto. Anzi.
Comprarono di tutto, Joey si fiondò sui foulard che legava ai jeans, foulard di tutti i colori, mentre Jeremy era fissato con jeans, scarponi, sciarpe.
Ad un tratto Jeremy si trovò dinnanzi ad una vetrina e in questa vetrina erano esposti alcuni capi: un jeans nero, una maglietta bianca, un gilet nero e delle catenelle. Gli si illuminarono gli occhi. Corse da Joey e lo prese dal polso. -Vieni qui, subito!-
Joey si trovò nuovamente ad essere trascinato senza capir nulla. Jeremy lo mise davanti alla vetrina e: -Vedi quello che indossa questo manichino? Bene, adesso li dovrai indossare tutti tu, e subito!- Disse, con un sorriso malefico e divertito. Joey, sorridendo non espresse nessun parere, disse solo: -Agli ordini, signore!- Ed effettivamente Jeremy ci azzeccava sempre. Uscì da quel camerino che sembrava che dio avesse donato tutta la bellezza a quel ragazzo.
CAZZO CAZZO CAZZO CAZZO.
Beh, adesso si conoscevano da un bel po', si potevano definire amici, anche abbastanza intimi. Joey non aveva amici come Jeremy e viceversa. Erano unici l'uno per l'altro e per questo motivo la mente di Jeremy vagava e vagava, pensando di tutto. E forse anche per Joey era così. Ma era proprio questo mistero che lacerava il cervello di Jeremy. Era praticamente il suo migliore amico ed esserne innamorato non era la cosa migliore che potesse succedere. Anche perché non voleva rovinare la splendida amicizia, non avendo mai avuto un amico, non voleva perdere l'unico che lo facesse sentire davvero bene come Joey.
E tra questi pensieri continuava ad osservare Jo che si specchiava tutto contento nel camerino del negozio.
Usciti da lì con 300 mila buste, salirono i macchina e ritornarono a casa. Questa volta però nella villa di Jeremy. Soli.
Joey aveva accettato di passare il resto del pomeriggio a casa di Jeremy, cantando, suonando e rotolando tra tv e chitarra. E così fu, effettivamente.
Gli fece visitare tutta la casa, e ci misero un bel po' considerando le 20 stanze di cui era composta quella villa. Ma camera sua era la più importante, era grande ma la cosa più bella era che si sentiva proprio a chi apparteneva, l'odore, gli oggetti, lo stile. In ogni angolo di quella camera c'era scritto "Jeremiah Stonen" e su questo non si discuteva. Si lanciarono sul letto e si misero a cantare, tutto il repertorio di Jeremy. Ed era impegnativo, eh.
Si riprovarono per l'ennesima volta tutto ciò che avevano comprato, ammirandosi a vicenda. Ed è proprio qui che casca l'asino.
Jeremy voleva provare una maglietta verde chiaro, che aveva comperato poco prima, si levò quella che indossava e rimase a petto nudo cercandola in tutta quella montagna di roba, e si accorse poco dopo che lo sguardo di Joey non si era mai scostato dal pavimento bianco. Jeremiah aveva una grandissima stima di se stesso, ed era innamorato del suo fisico, amava essere ciò che è, ma non si rese mai conto dell'effetto che procurava alla gente. E vederlo mezzo nudo implica far morire molta gente. Aveva un corpo scultoreo, perfetto, non palestrato ma in forma, alto, con quel taglio di occhi che ogni qual volta incrociavi il so sguardo ti veniva istintivo abbassare il tuo. Quell'aria di assoluta potenza e di sfida, sensualità e malizia. E lo stesso effetto faceva a Joey, solo che come al solito Jeremy non ci aveva fatto caso. Solo poco dopo, ancora mezzo spogliato, si avvicinò al ragazzo e gli alzò il viso, incrociando i loro occhi.
-Ehi, che fai? Son così inguardabile?- Rise lievemente, tenendo gli occhi fissi sul viso di Joey.
-Ovvio che no, idiota.- rise Joey, ricambiando lo sguardo. Quello scambio di sguardi fece scoccare la scintilla nel povero cervello di Jeremiah. Si inginocchiò afferrando tra le mani il viso di Joey. -Potrai odiarmi, dopo.- Annullò la distanza che li divideva e poggiò le sue labbra su quelle del ragazzo, un bacio casto, un piccolo bacio a stampo. Come se stessi dando il tuo primo bacio, ecco. Dolce senza malizia. Joey però in quell'arco di tempo non tentò di allontanarsi ne di cacciare Jeremy, anzi. Fu proprio lui ad approfondire quel bacio, sfiorando le labbra dell'altro con la lingua, fino a riuscire ad insinuarla nella bocca.
Intreccio. Danza. Chiamatelo come volete, ma quello era un vero bacio da amanti. E non si fermarono, erano presi l'uno dall'altro. Jeremiah cadde su Joey, ma senza staccarsi continuarono a volersi cose sempre più avarizia. Si staccarono solo per poter prendere fiato, fino ad incrociare nuovamente i grandi occhi uno in quelli dell'altro. -...Puoi odiarmi adesso.- Disse, voltandosi e dirigendosi verso la porta e lasciando Joey solo nella sua camera. Joey, si sedette per terra, e fissò il soffito, sfiorandosi le labbra con il polpastrello. Era tutto un sogno, vero? Non aveva appena baciato il suo migliore amico vero? Si pizzicò più volte la guancia, sperando che tutto ciò fosse vero. Si alzò di cosa e uscì dalla stanza trovando Jeremy coricato sul divano del salotto, anche lui, fissando il soffitto bianco. Joey si avvicinò lentamente e si inginocchiò vicino al divano, appoggiando i gomiti su di esso e osservando Jeremy, che appena si accorse della presenza del ragazzo si voltò in silenzio. -Lo so che hai ricambiato il bacio solo per farmi piacere. Sai chi sono e come sono.-
Joey non tentò nemmeno di rispondere, semplicemente si lanciò nuovamente sulle sue labbra, bloccandogli le braccia verso il basso, così che non si potesse muovere. Jeremiah non era il tipo che si tirava indietro, nonostante stesse facendo un errore, infatti si ritrovarono come prima, uno sopra l'altro, a sfiorarsi le labbra e a far danzare le loro lingue in un ballo sfrenato ed eccitante. -Perché?-
-Sei un idiota. Se una persona non mi piace, io non la bacio.- Esclamò Joey, alzandosi e dirigendosi verso la camera di Jeremy.
-Ehi, che vuol dire? "Se una persona non ti piace"?-
-CAZZO, MI PIACI DA SECOLI. IDIOTA!-

Angolo dell'atrice: Beeeh, finalmente eccoli insieme, cioè per modo di dire, non ancora. Scusate per il ritardo, ma con la scuola che frequento non ho tempo nemeno per morire. (?) BYE e lasciate qualche recensione se vi va. <3





 

  
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