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Autore: DeathNoteOwner    26/03/2013    10 recensioni
Prima ero una semplice ragazzina di 2° liceo che non aveva niente mentre ora.. ora sono nel posto più bello che si potesse mai desiderare, al concerto del ragazzo più bello del mondo. Io non credevo nel destino, ma la mia storia mi ha fatto cambiare completamente idea. Volete sentirla? Allora, mettetevi comodi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zelo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Risalì su dal palco con una velocità impressionante e si diresse verso il backstage. Ma dove stava andando?
Improvvisamente la musica iniziale di quella che sembrava essere What the hell cambiò, per lasciare il posto a Unbreakable. Il mio cuore fece letteralmente un tuffo. Stavano davvero per cantare quella canzone solo perchè avevo appena detto che era la mia preferita? E perchè Zelo continuava a guardarmi con un leggero colorito rosso sulle guance e gli occhi colmi di allegria? Tutto questo però mi rendeva felice, mi sentivo più che onorata. Iniziai a canticchiare allegramente sulle note della canzone più bella la mondo, la canzone che per me aveva un significato più che profondo. Toppai un po di parole ma che potevo farci. L'importante era sentire loro, le loro voci, dal vivo, cantare quella canzone. Finalmente.
La melodia finì troppo presto. Mi resi conto solo in quel momento che avevo tenuto gli occhi chiusi e dondolato sui piedi per la maggior parte del ritornello. Il concerto era già finito? Impossibile, io volevo altre canzoni. Guardai Zelo scendere nuovamente dal palco seguito stavolta da Bang. Avevano in mente qualcosa, me lo sentivo. Il maknae fece un cenno con la testa a Yongguk che senza fare danni alle transenne prese Luisa sotto le braccia e la sollevò da terra, portandola dall'altra parte. Lei rimase impietrita.
Poi toccò a Giugiupollo, presa delicatamente anche lei da sotto le braccia. Poi arrivò Junhong che tese le braccia in avanti e mi aiuto a scavalcare. Una fan mi spinse proprio mentre il mio piede destro era incastrato su una sbarra. Caddi dall'altra parte ma per fortuna venni presa in tempo dal maknae che si scusò. Perchè si stava scusando?
La ragazza coreana urlò parole incomprensibili a noi 3, ma non sembrava dire cose carine, sembrava più che ci stesse mandando a quel paese. Bang la fulminò con lo sguardo ma riuscì solo a farla urlare ancora di più.
< Perchè ci avete fatto passare qui? > domandai infine, quando Zelo lasciò andare la presa sul mio braccio imbarazzato. Guardai Bang. Gli altri membri erano andati via, escluso Jongup, che ci guardava divertito, seduto sul palco. Le fans ancora che urlavano e si dimenavano oltre le transenne. La sicurezza le teneva a bada, spingendo via le ragazze che scavalcavano.
< Fallo. Ora. > disse Yongguk serio. Non parlava con me, ovviamente. Si rivolgeva al timido maknae che guardava con una espressione senza emozioni. Io guardai con aria interrogativa Zelo, e quasi mi persi nei suoi occhi. Lui annuì e improvvisamente avvampò.
< Non ci sto capendo niente... > risi guardando Luisa e Giugiu che ricambiarono la risata. Venni velocemente presa per il colletto della felpa e tirata in avanti. Istintivamente chiusi gli occhi. Cosa successe poi non so descriverlo: le urla delle jellies impazzite, il cuore impazzito, delle morbide, sottili labbra appoggiate alle mie e un JongUp che urlava impazzito.. Aprii gli occhi di scatto, per vedere quel ragazzo -il mio bias!- davanti a me, baciarmi.
Era un sogno. Era impossibile. Di oltre 1000 Jellie, di oltre 30000 scuole, lui, proprio LUI, era venuto nel mio lliceo, aveva parlato con me e ora.. ora mi aveva baciato.
Il mio cuore fece di nuovo un sussulto quando JunHong si ritrasse imbarazzato, le guance ridotte a due pomodori. Ma le sue non erano niente in confronto alle mie, più bordeaux che rosse. Stavo per dire qualcosa ma venni colpita in pieno da una di quelle torce luminose dei concerti in testa, all'altezza della mascella. Mi portai istintivamente una mano sul punto colpito mormorando un "ahi". Zelo mi trascinò via, lasciando gli altri indietro.
< Oddio scusa scusa scusa > iniziò a ripetere, mettendo del ghiaccio sul punto colpito.
< Non è niente, davvero. > dissi rifiutando gentilmente il pacco freddo. Quel colpo fu più secco del dovuto. Non pensavo che quei cosi verdi facessero così male.
< Non pensavo reagissero così.. >. Mi ammutolii ripensando a quel momento, accaduto 3 secondi fa. Sentivo lo sguardo pesante del maknae sopra di me. Rimanemmo entrambi in silenzio.
Nel frattempo Giugiu e Luisa parlavano con Bang e JongUp ancora seduto sopra il palco. La massa di fan se n'era andata, dopo essere stata spinta a forza dalla sicurezza, lasciando la sala completamente vuota. Bang continuava a fissare Luisa. Lei ricambiò lo sguardo. Restarono così fino a quando Jongup non scese dal palco. Finalmente il silenzio si ruppe.
J: < Ehy, ci conviene tornare nel camerino >
Giugiupollo annuì e così fecero anche gli altri due. Quindi si diressero entrambi verso la solita stanzetta. Ci trovarono seduti per terra, appoggiati al muro nel corridoio, davanti alla porta. Io sedevo a gambe incrociate tenendo in mano il pacco freddo, ormai ridotto ad una massa d'acqua tiepida e JunHong, di fianco a me, guardava un punto invisibile sul pavimento. Bang ci guardò a bocca aperta, forse sorpreso nel vederci non dire niente.
< Che tristezza.. > Jongup di nuovo ruppe il silenzio pesante. Zelo lo fulminò con lo sguardo, io continuai a guardare il pacco, stringendolo leggermente tra le mani. Il maknae rassegnato sorpirò e si alzò.
< Andiamo a cambiarci.. > disse poi agli altri e insieme a loro si chiuse dentro il camerino. Dalla stanza iniziarono a sentirsi dei mormorii e brusii incessanti. Erano molto snervanti. Mi alzai scocciata, buttando e lasciando il pacco per terra e mi diressi verso il bagno. Luisa e Giugiu mi seguirono anche loro senza spiccicar parola. Finalmente dentro il bagno iniziai a sciacquarmi la faccia con l'acqua fredda. Non fu molto d'aiuto: la matita iniziò a colare e mi sentii una vera idiota.
L: < Mari Dino sei una deficiente >
M: < Lo so, grazie. >
Presi velocemente un fazzoletto e cominciai pazientemente a levarmi la matita. Quella innaturale pazienza non era da me. Lanciai il fazzoletto contro il muro, stavo per scoppiare. Mi opposi con tutta me stessa e per fortuna riuscii a non urlare eppure scoppiai in un pianto silenzioso.
L: < Ripeto, Mari Dino sei un idiota. >
G: < Concordo con lei. >
Io mi girai di scatto e le abbracciai entrambe, così, senza motivo.
< Maccos? > dissero all'unisono mentre delle piccole lacrime mi rigavano il viso.
< Andiamo via > dissi con un filo di voce. Le due si guardarono e dissero qualcosa sottovoce che non compresi, ero troppo esausta e ancora scossa. Passammo davanti al camerino, perchè era l'unica strada che sapevamo e non volevamo correre il rischio di perderci in quel momento. I mormorii nella stanza erano cessati, meglio così. Io camminavo tranquillamente, la testa svuotata da tutti i pensieri meno uno. Notai Luisa che si dirigeva verso la porta, iniziando ad abbassare la maniglia. Io la guardai impanicata. Feci per dire qualcosa ma mi ritrovai dentro il camerino, dopo la brusca spinta di Giugiu. Mi spiaccicai contro la porta che fu chiusa velocemente dietro di me, e cominciai a incrociare lo sguardo di tutti, impanicata. Zelo cadde a terra, si stava ancora vestendo e inciampò sui costumi di scena. Avvampai all'istante, discolsi lo sguardo e farfugliai
< Scusate se ho due pazze come amiche. > tutti iniziarono a ridacchiare tranne il maknae che si nascose dietro una tendina fissata al muro. < Bene, ehm, vado. > feci per andarmene quando Daehyun mi bloccò per un braccio. Immediatamente tutti uscirono e io come una broccola rimasi impietrita. Dae mi lasciò e si chiuse la porta dietro di se.
< MA SCHERZIAMO!! > iniziai a battere pugni sulla porta urlando. Mari Dino sei una deficiente. Le parole di Lucchan mi rimbombavano nella testa.
  
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