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Autore: CurlyOrFree    26/03/2013    1 recensioni
(Questa é la mia prima ff, spero che vi piaccia, se volete recensite c: )
Samantha ha 17 anni. Lavora. É perdutamente innamorata di un ex compagno di scuola, Jake. Ha smesso di studiare a 16 anni, e ha iniziato a lavorare. Non é un lavoro di cui va fiera. La sua vita viene completamente sconvolta da Niall Horan, un bel ragazzo biondo, sensibile, forse troppo sensibile, a contrasto con la personalità tagliente di Samantha.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Iniziò a suonare il telefono. 《Chi diavolo é alle... OMMIODDIO sono le 5 di mattina! Un messaggio...》 Sbloccai il telefono. Accidenti a me, che non l'avevo messo in silenzioso. Niall? Cosa c'era di tanto importante da dirmi? "I miei ti vorrebbero conoscere. Vieni a pranzo? Tranquilla. Nxx" "Idiota stavo dormendo. Quandi si sveglia mamma ti dico. S x" Mi riaddormentai prima di aver ricevuto una risposta. La mattina, a un'ora decente, andai da mamma a chiedere. 《Mammina, i genitori-sottolineo GENITORI- di Niall vogliono sapere se posso andare a pranzo da loro. Posso?》 Occhi dolci. Su mamma, su mamma, dai... 《Va bene. Ma non dovevi lavorare?》 《Nel pomeriggio!》 《Va bene, allora vai pure.》 Corsi in camera a rispondere a Niall. Poi, iniziai a pensare a come vestirmi. Visto che i genitori c'erano, niente di esagerato, ma neanche di banale... alla fine mi misi una maglietta a righe (le adoravo) e un paio di jeans non troppo corti. Verso le undici uscii di casa e passai dalla pasticceria: presi un semifreddo al cioccolato a un pò di pasticcini. Mi sembrava un'idea carina, visto che ci lavoravo. La casa di Niall non era molto lontana, quindi ci andai a piedi . Quando arrivai, mi aprì Niall: da dietro vedevo la testa della madre che cercava di vedermi. Entrai e i genitori mi fecero sedere in salotto. Poi, iniziarono le domande. 《Come ti chiami, cara?》 《Sam. Cioé, Samantha.》 《Oh, che nome adorabile! Io sono Maura. Lui é Bobby.》 《Oh, piacere. Ah, ho portato questi...》 Dissi porgendo il pacco a Maura. 《Cosa sono?》 《Un semifreddo e dei pasticcini. Li ho presi alla pasticceria dove lavoro.》 《Aw, cara, non dovevi disturbarti! Ma vieni, vieni in cucina, é pronto!》 Niall era quasi più imbarazzato di me. I genitori erano simpatici, anche se più che altro parlavo con Maura, e il pranzo era delizioso. 《Allora, Sam, come hai conosciuto Niall?》 Cosa dico? Ero una prostituta e mi sono ritrovata vostro figlio a farmi la predica per una sigaretta, ha dormito da me e mi ha salvata da uno che mi voleva stuprare? 《A... lavoro. All'HMV. Dovevo trovare un disco, e poi sono svenuta... mi ha aiutata.》 Sorrisi guardandolo. Lui mi sorrise, un sorriso piccolo e timido, ma tanto tenero. 《Oh, cielo, sei svenuta? E lui? Cos'ha fatto?》 《Mi ha portata qui. A casa vostra, ed é rimasto con me finché non mi sono sentita bene.》 Suonava bene? Speriamo... 《Oh, non ci aveva detto niente. Niall!》 《Mamma! Basta con le domande!》 Grazie al cielo, Niall, pensavo che avrei dovuto rispondere ad altre mille domande. 《Certo, scusa, sono solo curiosa...》 《Sì mamma, ok, io sono apposto, quando arriva il dolce chiamaci. Sam?》 Mi fece cenno di seguirlo. Mi alzai, ringraziando Maura e Bobby, e lo seguii fino alla sua camera. 《Scusali, é che é da molto che non porto ragazze in casa, e quindi...》 Sentii una fitta al cuore. É da molto? Quindi, sul letto dove mi sto per sedere si sono sedute altre ragazze? E forse non solo sedute? Le domande che faceva Maura non erano solo per me? Ma certo, cosa pensavo, che Niall non avesse mai avuto nessuno? In fondo, lo speravo. 《Sam? Tutto bene?》 Perché sono così emotiva quando c'é lui? 《Tutto apposto-dissi, alzando la testa e fingendo un sorriso- che facciamo mentre aspettiamo che i tuoi abbiano finito?》 Su, Niall, se non sono la prima capirai cosa intendo. Su, avvicinati, forza. 《Ti volevo dare una cosa...》 Si alzò. Che faceva? Lo aveva detto anche alle altre? 《L'ho presa per te... spero che ti piaccia...》 Basta pensare alle sue ex. Cosa dovrebbe dire lui, visto che ero una prostituta? Bisogna dimenticare e perdonare. Il pacco era incartato con una bella carta lilla, tenuta ferma da un bel nastro viola scuro. 《Oh... il viola é il mio colore preferito.》 《Lo so》 sussurrò. Sciolsi il fiocco e tolsi delicatamente la carta. Trovai una scatola di cartone, nera, e per un attimo ci ripensai. Cosa ci poteva essere dentro? Mi feci coraggio e la aprii. Dentro c'era un'infinità di cose. Iniziai con calma a guardarle tutte. Una rosa rossa. Un piccolo ricettario di dolci. Un quadernino viola. Una penna. Una collana con un quadrifoglio argentato. Stavo seriamente per scoppiare a piangere. Perché quei regali? Cosa avevo fatto per lui? Presi la rosa e la tolsi dalla scatola. Aprii il ricettario, guardando velocemente le ricette. Presi la collana e me la misi al collo. Poi, presi quaderno e penna. Volevo ringraziarlo, ma le parole mi si fermavano in gola. Quindi, avrei scritto qualcosa sul quadernino. Quando lo aprii, però, la prima pagina era già occupata da una scritta. "Cara Sam, sono timido, penso che tu te ne sia accorta, quindi scriverò qua. La rosa viene dal negozio di fiori di mia madre. La collana con il quadrifoglio mi ricorda l'Irlanda, e ti porterà fortuna. Il ricettario ti potrebbe servire a lavoro. La penna e il quaderno servono per scrivere quello che non vuoi dimenticare. Ti voglio bene, Niall" Le ultime parole erano scritte con una calligrafia incerta. Mi voltai, e vidi che anche Niall era vicino alle lacrime. Forse perché non stavo reagendo, ero ferma, immobile. Fredda. Così lo abbracciai. Iniziai a piangere, perché mi sentivo così piccola, così stupida. 《Ti voglio bene anch'io》sussurrai tra una lacrima e l'altra. 《Mi piaci》dissi poi, a voce un pò più alta, per essere sicura che sentisse. Mi strinsi forte a lui, per essere sicura che non mi lasciasse. Ma non reagiva. 《A-anche tu》 disse poi 《mi piaci. Tanto. Più di quanto pensi.》 Mi strinse, mentre diceva le ultime parole. Mi staccai da lui. Lo guardai, in lacrime, e lui mi guardò, e ci guardammo, per poco, finché lui non si sporse in avanti e premette le labbra sulle mie. Lasciai che la sua lingua incontrasse la mia, e lasciai che le sue mani raggiungessero la mia schiena, per stringermi a sé. Quando ci staccammo, ne desideravo un'altro. Ma non mi sarebbe bastato. Volevo lui. Forse, mi ero innamorata. 《Niall? Sam? C'é il dolce!》 Tempismo perfetto. Lo guardai mentre mi sistemavo e tentai di trattenere una risata. Andammo in cucina a mangiare il dolce e i pasticcini. Quando li vidi, realizzai che dovevo andare a lavoro. 《Che ore sono?》 《Le due e trentacinque, cara, perché?》 《Alle tre e venti devo andare a lavoro!》 Non volevo fare tardi il primo giorno. 《Ti accompagno io.》 Perfetto. Che dici, Niall, un altro bacio me lo daresti prima di entrare a lavoro? 《Forza Niall, tra poco Sam deve andare! La accompagni sì o no?》 《Ma sì mamma, calmati...》 《Forza! Uscite!》 Era simpatica, anche se un pò invadente. Ringraziai entrambi, e poi uscimmo. 《Niall?》 《Sì?》 《Ti volevo solo ringraziare... per i regali. E per tutto.》 Sorrisi. 《Figurati.》 Era diventato leggermente rosso. 《Autobus?》 《Autobus.》 Lo presi per mano e lo trascinai su per le scale del bus. Adoravo salire al piano di sopra, e guardare tutti e tutto. Trovammo due posti liberi in cima. Tenevo Niall per mano e guardavo fuori. Eravamo fidanzati? Insomma, ci siamo baciati, ci siamo detti a vicenda "mi piaci" , ma in sostanza? Non capivo. Non ero sicura di voler stare con lui. Non lo conoscevo da molto, ma era come se lo avessi sempre conosciuto. Lasciamo tempo al tempo? Mi faccio avanti? Intanto, sono arrivata. La pasticceria era là. 《Devo scendere.》 《Ah, ok. Arrivo.》 Mi sentivo... vuota. Che entusiasmo, certo, niente "buona fortuna" o "poi dimmi come é andata". Era freddo. Mi avviai a testa bassa verso l'entrata. 《Sam...》 Girai pigramente la testa. Niall era davanti a me. Mi prese la testa tra le mani e abbassò la testa, premendo le sue labbra sulle mie. Mi allontanai da lui dopo poco. Ero confusa, non capivo se lo faceva solo per soddisfarmi. 《Sam?》 Mi guardò con aria interrogativa. 《Devo... devo andare. Ci sentiamo.》 Ero delusa. Da me stessa. Mi stavo innamorando di nuovo della persona sbagliata? 《Chiamami quando esci, ok?》 《Forse. Cioé, io...》 《No, ho capito. Quando vuoi rivedermi chiamami.》 Perché sono così cretina? Perché dico sempre le cose sbagliate? Niall si stava allontanando da me. Forse sono fatta per stare da sola? Presi il telefono, volevo solo mandargli un messaggio. Un semplice "scusa". Ma il mio cervello ha scritto quello che non avevo intenzione di dire.
  
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