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Autore: Trillo Sbadiglio    26/03/2013    1 recensioni
“Fa’ che scelga me, alla faccia di Leo.”
“Se non sono io, fa’ che scelga Ben. Ma, per Morgana, fa’ che sia io.”
“Dai.. dai… B-e-n-j-a-m-i-n D-a-r-r-e-l-l.”
“Per le mutande di Merlino, che cosa ho fatto!”
 
*
 
 «…e pfoi quell’idiofa…» disse Abigayle a bocca piena, brandendo una coscia di pollo in direzione dei Corvonero «…si è intromeffo di nuofo!». Rachel la guardò, preoccupata che si strozzasse. Dopo le ultime novità, non sapeva davvero come parlarle di quella cosa e di certo non osava interromperla in quel momento.
 
 
*
 
Abigayle Quill è una studentessa di Hogwarts Nata-Babbana al settimo anno. Ambientato tredici anni dopo la fine della Seconda Guerra Magica, quando Hogwarts non ospita nè la vecchia generazione nè la nuova, questa storia promette di raccontare le magiche avventure di una giovane strega alle prese con amori, incantesimi, Confetti Ultravioletti e personaggi fuori di testa. Da non dimenticare un avvincente Torneo Tremaghi.
 
 
Trillo & Sbadiglio
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo, personaggio, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Capitolo  4

I tre campioni
 

Benjamin Darrell non si curava molto dei giudizi altrui, di solito. Ma quella volta era troppo perfino per lui.
“Porco Salazar! Come faccio a rimorchiare le francesi conciato così?” si disse afferrandosi la maglia azzurra e fissandola schifata.
Per sua fortuna alla fine non aveva dovuto prendere in prestito il pigiama di Abigayle, ma le sottili righe verticali del suo lo facevano pericolosamente assomigliare ad un detenuto. Sospirò profondamente, spingendo i battenti della Sala Grande, e ciabattò all’interno a testa bassa, sperando che i suoi abiti si trasformassero per magia in una comunissima, e in quel momento desideratissima, divisa scolastica. Un brusio, misto a risate convulse, si levò per l’intera sala. Si sedette al proprio tavolo, sforzandosi di ignorare le battute dei suoi compagni.
“Perché alla fine riesce sempre a fregarmi?” si domandò, voltandosi verso Abigayle.
Il suo sguardo però fu attirato dalla figura slanciata seduta accanto a Leonard. Avevano curiosamente lo stesso identico colore di capelli. Quella si voltò per raccogliere il cappello che le era appena caduto, mostrando al resto della sala i suoi delicati lineamenti. Un battito di ciglia e Benjamin aveva già deciso che sarebbe stata la sua prossima conquista. Con l’eleganza di un abile predatore, si diresse sicuro verso il tavolo dei Grifondoro.
“Mettiamocela tutta. Magari non si accorgerà che sono in pigiama…” pensò, aggirando il tavolo e prendendo posto accanto ad Abigayle.
«Hey, bello addormentato. Come mai questa mise?» sfotté lei facendogli spazio sulla panca. Lui la guardò truce, e stava per risponderle per le rime quando la francese intervenne, rivolgendosi loro: «Mi scusa, può passarmi il succo di zucco, s’il vous plaît?».
 «Con piacere» le sorrise galante Benjamin, offrendosi di versarle la bibita nel calice.
Lei lo guardò e mormorò un «Molto giontile» imbarazzato, pensando tra sé che stesse piuttosto bene anche in pigiama. A quanto pareva le voci che giravano a Beauxbatons sull’aspetto fisico dei ragazzi inglesi non erano affatto attendibili. Al tavolo affianco, Robert Anders scosse dolcemente la sua ragazza.
«Rachel, mi stai ascoltando?» le chiese perplesso.
«Eh? Sì, scusa. Mi sembrava che Abby mi stesse chiamando» rispose lei, lo sguardo rivolto verso il tavolo dei Grifondoro.
«Thomas di Tassorosso mi ha detto che ieri sera ti ha visto mettere il nome nel Calice. Pensi davvero di potercela fare?» stava dicendo nel frattempo Leonard qualche metro più in là.
«Che intendi dire?» gli rispose Abigayle, accarezzando distrattamente la soffice testolina di Psyduck.
Lo Snidgypuff pareva davvero apprezzare la coccola almeno a giudicare dai pigolii soddisfatti che emetteva.
«Niente, è che questo torneo non mi sembra molto adatto a delle ragazze… Hai presente quei bestioni di Durmstrang seduti laggiù? Sembra che non vedano l’ora di poterle dare a qualcuno. E nel Torneo ogni cosa sarebbe legale» le spiegò, tentando di essere convincente.
Abigayle lo fissò a bocca aperta, non riuscendo a credere alle proprie orecchie.
«Ma che c’entra, non dobbiamo fare mica un incontro di boxe! L’importante, al massimo, è saper duellare bene!»
«Vabbè! Ma comunque non credo che ci vadano troppo leggeri, anche se hanno a che fare con delle ragazze!» ribatté lui.
Lei si infastidì ancor di più alle assurde motivazioni che le stava propinando.
«Questa, poi! Tuffle, è il Torneo Tremaghi! Pensi che uno studente di Hogwarts o Beauxbatons ci andrebbe più leggero? E tra l’altro non è neanche detto che per Durmstrang venga scelto un ragazzo!»
A quel punto Benjamin decise di intervenire, prima che tutta la sala si voltasse per le loro grida: «Abby, lo vuoi capire che Leo è troppo orgoglioso per ammettere che è preoccupato perché si tratta di te? In realtà non gli importa niente di tutti questi bei discorsi».
Leonard incrociò le braccia al petto e borbottò contrariato: «Senti chi parla! Non eri tu quello che ieri proponeva di metterle della Pozione Soporifera nella zuppa, in modo che non potesse mettere il suo nome nel Calice?».
Quello arrossì lievemente.
«E adesso che c’entra? Stavamo parlando di te. Almeno io, coraggioso Grifondoro, non mi nascondo dietro scuse così idiote» si difese.
Ad un tratto la voce della Preside echeggiò nella sala, mettendo a tacere le chiacchiere degli studenti.
«Un po’ di attenzione prego. Fra poco il Calice di Fuoco decreterà i nuovi campioni. I ragazzi scelti dovranno dirigersi nella stanza accanto al tavolo degli insegnanti dove riceveranno le istruzioni riguardo la prima prova. Buona fortuna a tutti!»
Ad un suo cenno, la Sala rimase illuminata da poche candele che facevano danzare i loro bagliori sulle scure pareti. Il signor Jordan, Direttore dell'Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici, e il signor Cuthbert, Direttore dell'Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, posizionarono su un piedistallo davanti ai quattro tavoli un Calice di Fuoco più sfavillante che mai. La professoressa McGranitt gli si avvicinò e per qualche secondo il suo volto fu rischiarato dalle fiamme bianche e blu, prima che esse si tingessero di un rosso intenso. Una lingua di fuoco le consegnò un piccolo foglietto bruciacchiato. Il silenzio della Sala, pieno di aspettative, accolse il primo nome: «Il campione di Durmstrang è Stéphka Linovich!».
Un cortese applauso risuonò e una ragazza dal fisico atletico e dalle movenze mascoline si alzò dal tavolo dei Tassorosso, raggiungendo con passo sicuro la stanza attigua. Il Calice si incendiò una seconda volta.
«Il campione di Beauxbatons è Cécile Lefevre!»
Con grande stupore di Benjamin, la bella ragazza di fronte a lui sorrise compiaciuta e si diresse aggraziata verso il tavolo degli insegnanti. Quando anche lei fu scomparsa dietro la porta, le fiamme s’imbrunirono un’ultima volta. Tutta Hogwarts trattenne il fiato.
«Il campione di Hogwarts è...»
In quell’istante centinaia di pensieri diversi si affollavano nelle menti dei giovani maghi.


“Fa’ che scelga me, alla faccia di Leo.”
“Se non sono io, fa’ che scelga Ben. Ma, per Morgana, fa’ che sia io.”
“Dai.. dai… B-e-n-j-a-m-i-n  D-a-r-r-e-l-l.”
“Per le mutande di Merlino, che cosa ho fatto!”

 
«… Rachel Mood!»


 
“… ”
“… ”
“… ”
“PERLECHIAPPEMOSCEDIMERLINO!”


La ragazza rimase pietrificata sulla panca, non riuscendo a credere a quello che era appena successo, mentre l’intera Sala si era voltata verso di lei.
«Perché non me lo hai detto?» le chiese Robert con sguardo confuso.
«I-Io non…» balbettò Rachel.
«Signorina Mood, è pregata di raggiungere gli altri campioni, o meglio, campionesse» la esortò la Preside, con un sorriso sotto i baffi appena accennato.
Lei guardò spaventata il suo ragazzo.
«Vai, Rachel. Ne parliamo dopo, stai tranquilla» le sorrise incoraggiante, dandole la forza di alzarsi e di raggiungere il tavolo degli insegnanti.
Si voltò, in cerca dei suoi amici, sentendosi terribilmente in colpa per non aver detto niente loro. Il suo sguardo fu attirato da un’alta figura che, varcata la soglia del portone d’ingresso, venne presto inghiottita dall’oscurità fuori dalla Sala.
«Ben…» sussurrò, prima di raggiungere gli altri.
La accolse una piccola stanza tappezzata di ritratti. Da una grande cornice dorata sopra il camino un anziano mago borbottava irritato, facendo ondeggiare su e giù i lunghi baffi candidi.
«Un’altra femmina! Che tempi! Una così rispettabile competizione disputata da tre campioni in gonnella, che scempio! Il Calice non è più quello di una volta.»
Se in quell’attimo si fosse rivolto lo sguardo verso la parete opposta, si sarebbe potuta osservare una corpulenta dama correre attraverso tutti i ritratti fino a giungere a quello del giudice Warren. Arrivata a destinazione, lasciò andare l’orlo dell’ingombrante veste, che aveva tenuto sollevato fino a quel momento, e si ricompose in fretta prima di afferrare per la gorgiera l’anziano signore.
«Donald, sei il solito maschilista. Smettila di offendere queste care fanciulle. Possibile che tu non riesca ancora a mandar giù lo gnomo per essere stato battuto al tuo Torneo da una ragazza?»
«Nelly, è solo un’altra delle tue false insinuazioni. Sono assolutamente oggettivo» ribatté piccato lui.
«Sì, certo. Come quella volta durante il Torneo del 1876, in cui hai ‘oggettivamente’ aiutato solo l’unico campione maschio.»
«L-L’ho fatto solo perché era in minoranza.»
Il battibecco venne interrotto dalle risate delle due ragazze vicino al fuoco. Rachel si avvicinò loro, ancora un po’ scossa dagli sviluppi inaspettati della serata e preoccupata per le spiegazioni che avrebbe dovuto dare ai suoi amici. La ragazza francese si girò e le porse la mano, sorridente.
«Salut, je suis Cécile. Tu es?»
«Come?» domandò dubbiosa lei.
«Ti ha detto come si chiama e ha chiesto il tuo nome. A proposito, io sono Stéphka» le spiegò gentile la campionessa di Durmstrang.
«Piacere, Rachel», si presentò, stringendo loro la mano e pensando velocemente a qualcosa da dire, «Come vi trovate a Hogwarts?»
 «I garçons sono molto simpatici. Questa soir uno è sceso in pigiama. È stato trés divertonte» ridacchiò Cécile.
A quel punto Rachel ripensò dispiaciuta a Benjamin e si chiese dove fosse in quel momento. La distrasse l’alta ragazza bionda, che prese la parola.
«La struttura del vostro castello mi affascina. Ho scoperto ieri, per caso, la Torre di Astronomia. Il panorama è davvero mozzafiato»
«Sono contenta, vedrete che Hogwarts non vi annoierà» rispose Rachel, cordiale, constatando l’impeccabile inglese della bulgara.
Non venne aggiunto più nulla e ognuna si perse fra i propri pensieri. Se fino a quel momento si erano comportate come delle semplici ragazze, realizzarono solo allora di essere in realtà le tre campionesse rivali del Torneo, tanto che il silenzio si fece pesante. Fu perciò con sollievo che accolsero l’ingresso dei Presidi e dei due Capo Ufficio. Il signor Jordan rivolse un sorriso alle tre e prese la parola.
«Complimenti a tutte, finalmente un Torneo al femminile! Cominciamo subito con la prima prova che si terrà il 19 novembre. È strutturata per testare ogni vostra paura. Entrerete nell’arena armate solo della vostra bacchetta e del vostro coraggio. Ricordate: sarà importante non perdere se stessi. Ora passiamo alla parte noiosa. È vietato ricevere aiuti dagli insegnanti. Gli indizi per la seconda prova vi verranno comunicati al termine della prima. Ciliegina sulla torta, siete esentate dagli esami di fine anno e naturalmente la vincitrice riceverà in premio mille galeoni. Ho dimenticato qualcosa, Raymond?»
Il signor Cuthbert ci pensò su qualche secondo e precisò:«Solo una. La pesa delle bacchette si terrà tra due settimane. Beh, in bocca all’ippogrifo, ragazze!».






N.A.

Salve gente,
dire che siamo terribilmente in ritardo è poco XD, scusate!
Un grazie particolare a teme_Malfoy che, non solo ci ha messo tra le seguite, ma ha commentato tutti e tre i capitoli, rendendoci incredibilmente euforiche (l’urlo che abbiamo lanciato alla vista delle tre recensioni è arrivato fino a Mahoutokoro…).
La McGranitt ci ha autorizzato a dare dieci punti alla Casa di chi ha indovinato l’identità della campionessa di Hogwarts XD!
Un abbraccio stritolante,
Trillo & Sbadiglio

  
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