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Autore: Lithia del Sud    13/10/2007    2 recensioni
Cimitero centrale,una cripta di marmo nero come la pece cigola e una creatura di oscurità vestita esce circondata dalla notte senza luna e stelle. un cacciatore solitario che presto viene raggiunto da altri famigli,anch'essi spinti da fame e morte,una morte fatta di artigli e denti.
Genere: Romantico, Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTO 4:cosa devo fare fratellone??

 

 

 

cammino per un pò nel coridoglio seguita dal fedele lupo e altri servitori più fedeli,e dalle strazianti urla di dolore di quell'uomo,ormai c'era abituata...cammino per un pò poi si fermò davanti ad una porta enorme completamente lavorata in ferro e legno,di buon gusto ottocentesco,la guardo per un pò poi appoggio la mano affusolata sulla maniglia e con un gesto secco e al contempo deciso la aprii,ed essa cigolò leggermente,come tutte le porte vecchie e poco usate,attese qualche secondo prima di aprire quasi completamente uno spiraglio in quella porta cosi strana,sotto lo sguardo interrogativo dei suoi fedeli,se entrava li dentro c'erano problemi in vista pensarono....

Jillian:...tra 3 ore tutti nella sala nord,devo comunicarvi una decisione di primaria importanza

le due creature dietro di lei si inchinarono leggermente...

 

 

 

una volta dentro si guardo attorno con sguardo triste,alla ricerca di qualcosa che non sfuggi ai suoi attenti occhi da mostro,in un angolo vicino ad una tenta di pesante stoffa che in quel momento poteva sembrare nera vi era un candelabro decorato da ragnatele e polvere,si avvicino con passo deciso e lo prese,anche se buio si muoveva tranquilla in quella stanza la conosceva come le sue tasche,li non vi era nulla che non conoscesse,era il suo mondo segreto…

prese il candelabro di pesante pietra e dopo una leggera spolverata lo poso su un tavolino di marmo e legno al centro della stanza,lo guardò per un secondo e dopo con un gesto secco della mano sprigiono una leggera fiamma che accese le candele,lasciando assaporare un po’ di tenue luce a quella ormai morta stanza.

Il chiarore della candela illumino anche se con tenue e insicura luce la stanza,mostrando un mondo nascosto agli occhi di molti,il tavolo su cu essa era poggiata era di marmo,un marmo nero e lucido,nonostante il tempo e la polvere,con gambe di legno di quercia nere,sopra il tavolo in scomposta posizione vi è una tovaglia rosso scuro con filamenti ai lati d’oro,ormai mangiata dal tempo,intorno al tavolo ci sono diverse sedie di legno nero,con rifiniture  e cuscini rossi ormai corrosi dal tempo,lei si avvicino ad una delle sedie e posò dolcemente la mano,quel posto un tempo era suo,un tempo in cui anche lui era vivo…ritirò la mano e si avvicino verso la tenda di prima,prima poteva sembrare nera invece il suo colore era viola,un viola scuro dovuto allo sporco,ma era sempre viola,lo stesso colore dei suoi occhi,occhi viola,sprizzanti di vita…vita che è morta per mano di lui,e lei cosa poteva fare se non uccidere a sua volta,lo aveva ucciso e lo avrebbe rifatto se lo avesse riavuto davanti,ma questo non gli avrebbe riportato il suo adorato fratello…

Alcune silenziose lacrime scesero da quegli occhi innocenti e dannati allo stesso tempo,le asciugò con il dorso della mano,non era il momento di piangere,non ve ne era il tempo,il suo sguardo si pose di nuovo verso il tavolo,anzi più precisamente su ciò che vi era dietro,una immensa libreria colma di ogni sorta di libro,le si avvicino  con passo deciso ma calmo e dopo un’attenta osservazione il suo sguardo cadde su ciò che cercava,un vecchio libro di pelle rossa,ricamato con cura e con bordi d’oro,sembrava molto prezioso,lo prese con cura e lo adagiò lentamente sul tavolino,vicino al suo vecchio posto ma si sedette sulla sedia del fratello,in cerca di conforto,era chiuso da un lucchetto,estrasse dal collo una catenina dove alla fine faceva capolino una piccola chiave lavorata,la introdusse nella  fessura del lucchetto e dopo un giro e mezzo si apri con un piccolo “clik”,lo apri lentamente,le pagine ingiallite rilasciarono della polvere in aria,ma non la turbò minimamente,cominciò a leggere,e in breve tempo si immerse nella lettura di quell’ignoto libro.

 

Stesso momento base dei cacciato2 km fuori dal paese:

 

Infermeria

 

Uomo1(quello che era ferito):AHIAHAIAI,MALEDETTO MACELLAIO MI VUOI AFFETTARE PER CASO VACCI PIU’ DELICATO POR************A

Uomo2:stò facendo piano,smettila di lamentarti,la prossima volta sarai più attento

Uomo1:CHE VORESTI DIRE CON QUESTO…..AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHIIIIIIIIAAAAAAA

………………..

………………..

………………….

Caffetteria:

 

 

Uomo3:ma sentitelo il grande cacciatore,che si lamenta dopo essersi fatto mettere i piedi in testa da una mocciosa

Ragazzo1:altro che mocciosa,dovevi esserci,quella era fortissima,e poi volava

Uomo3:ma sempre una ragazza era,certo che ve la siete presi comoda

Donna1:ma smettila tu nell’ultima missione per prendere un mocciosetto ci ai impiegato quasi tre ore

Uomo3:se,sfotti pure ma almeno io c’è l’ho fatta…

Donna2:se come no

Tutti:ahahahahhah

 

 

La base si trovava in una vecchia base militare abbandonata fuori dalla città,era abbastanza grande da contenere il gruppo,le attrezzature e dato che sembravano militari la gente non si insospettiva molto.

Era  divisa in diversi piani,i dormitori,i laboratori,palestra per allenamenti,l’infermeria,ecc.,ma verso gli ultimi piani cera il vero centro dell’operazione,gli ultimi due piani erano riservati al centro studi e difesa dalle creature,e lo studio del professore,stanza di che si dica importantissima.

 

Lo studio di quest’ultimo era composto da un immensa libreria dove l’umano aveva archiviato ogni prezioso volume dalla magia alla geografia,dalla matematica alla scienza,c’erano bestiari mitologici e recenti libri d’epoca e ultime uscite,per lui il mondo dl sapere era il più bello di tutti,ricco di ogni sfaccettatura e pieno di mistero,magia e fonte di sapere.

Il professore era un uomo colto ma sembrava che non gli bastasse mai,voleva sapere di tutto e tutti,popoli scomparsi,mostri mitologici o anche della “semplice”algebra,per lui era tutto importante allo stesso modo,un uomo di grandi vedute non c’è che dire.

In questo momento nello studio il professore stava sorseggiando un bicchiere di Brendy accompagnato da un tiro di pipa e un buon libro,accanto a lui vi era il demone dagli occhi di brace intento a guardare uno scoppiettante caminetto davanti ai due.

Professore:….sbuffo di fumo…

Demone:…..

Sembrava che quei due non avessero bisogno di parlare per intendersi,in quella stanza illuminata dal calore di un camino e animata solo dai loro respiri e piccolo rumore dei fogli che frusciavano sotto le dita dell’uomo quando cambiava pagina,un silenzio armonioso.

Professore:….sbuffo di fumo…

Demone:……

Professore:che ne pensi di quella ragazza leonard??

Domanda poggiando la pipa nel posa cenere e chiudendo il libro con un suono sordo ma al contempo solenne.

Una domanda riecheggi nella stanza aspettando una risposta.

Leonard:in che ambito se mi è concesso  professore??

Un sorriso impercettibile su quel volto freddo e distaccato,un misto tra malizia e sincera curiosità.

Professore:….mpf…

Una leggero sbuffo seguito da una lieve e impercettibile risata soffocata,per quanto si sforzasse di trattenersi non c’era nulla da fare,quel ragazzo era impareggiabile,infondo era un demone e i demoni erano sempre enigmatici,rispondere ad una domanda con un'altra domanda era interessante avere una chiacchierata con loro,enigmatici e misteriosi,rigiravano le parole con una maestria incredibile,se non avevano voglia di rispondere ad una domanda riuscivano ed illuderti fino al punto in cui si crede di aver ricevuto una risposta,sono creature veramente affascinanti non c’era nulla da fare.

Professore:che ne pensi di lei sul piano….

Leonard:sul piano fisico?mentale?caratteriale?o sotto il mio stretto e personale pensiero professore??

Professore:….

Lo aveva rifatto,domanda con risposta un'altra domanda,e si quel ragazzo era impareggiabile,una creatura senza pari.

Professore:sul piano mentale?

Leonard:mi sembra un buon lider,forse troppo protettiva ma un buon lider,sarà utile nella nostra guerra

Professore:quindi non pensi che ci tradirà?

Leonard:se non saremo noi i primi a tradirla lei non lo farà,è orgogliosa ma non stupida,non rischierà una guerra per nulla,mi da l’idea di una persona estremamente razionale

Professore:speriamo tu abbia ragione

Leonard:….mpf,io ho sempre ragione..

Professore:…senti,e su gli altri piani che mi dici,secondo te è abbastanza forte da dirigere e scendere in guerra?

Leonard:non mi chiamo cassandra professore,non posso prevedere il futuro,ne tanto meno basarmi su pochi elementi,si mi è sembrata forte,agile e strategica,immagino anche che il suo potere sia molto più grande ci quello mostratoci questa mattina

Professore:sai,pensavo di chiederle di mostrarci i suoi poteri al nostro prossimo incontro,….che so un …

Leonard:uno scontro amichevole?

Professore:sicuro di non chiamarti cassandra??

Leonard:e lei è sicuro di essere un umano professore??mi a appena rubato la battuta

Professore:mmm….ahahah,hai ragione,hai perfettamente ragione

Leonard:…d’accordo,mi scontrerò con lei in un incontro,…amichevole

In quel momento si sentì un leggero rintocco seguito da un sordo suono di campane,erano le 5.

Professore:direi che è ora di andare,finiremo la nostra chiacchierata per strada d’accordo leonard?

Leonard:certamente professore,chiamo la macchina.

Mentre il professore cominciava ad alzarsi e riporre il libro,leonard cominciò ad incamminarsi verso le scale ripensando alla domanda del professore, “che ne pensi di quella ragazza leonard??”, “quindi non pensi che ci tradirà?”,no lei non li avrebbe traditi,prima aveva mentito,aveva celato all’uomo i suoi pensieri,ma lei era come lui,anche se per poco quegli occhi lo avevano incantato,quello sguardo quell’odore quel senso di smarrimento e di ritrovata armonia,quando l’ha incontrata era sicuro che lui e lei erano uguali,ne era certo,….salì le scale e con questo pensiero,presto l’avrebbe incontrata di nuovo,e per la prima volta in vita sua era ansioso di questo incontro.

 

 

 

Stesso momento sala buia,della torre a nord della tenuta dei Lc. Rubdich

Una porta si apre e una donna provata dalla stanchezza ne esce fuori,fa qualche passo incerto e cade,ma un qualcosa la trattiene,volge lo sguardo ed incontra le iridi di duma,il suo braccio destro,nonché amico,miglior amico…forse unico.

Duma:tutto bene mia signora?

Jillian:…io…si,si stò bene,sono solo stanca

Duma:se non ve la sentite posso andare io alla riunione,e all’incontro con quell’umano?

Jillian:non è necessario,ce la posso fare,devo solo nutrirmi e riposarmi un attimo,il branco stà ancora dormendo??

Duma:si

Jillian:bene,vado a cambiarmi d’abito,la riunione non si svolgerà,preferisco aspettare,per il momento è meglio che il branco non lo sappia

Dicendo questo fece perno sulle braccia forti di duma e si rialzò,poi prima di incamminarsi per la strada si volto e..

Jillian:duma mettiti qualche cosa di carino,vieni con me oggi,lascio il branco alle direttive di Minerva e Aliaster

Duma:si mia signora

Si voltò e si incammino verso la propria stanza.

Mancava solo un ora all’appuntamento doveva sbrigarsi.

Percorse velocemente il corridoi e dopo pochi minuti entrò in una stanza,la porta di legno nero era pesante ma lei non ci badò molto,la spalanco con un colpo secco,entro e si diresse al centro della stanza,li volse lo sguardo verso la sua destra,un armadio antico poggiava contro l’ancor più antica parete di pietra,l’aprì e estrasse una gonna in raso nero lunga,pieno di pizzi,con un bustino in pelle lavorato in maniera molto elaborato,prese anche dei stivali alti in pelle anch’essi e una giacca anche essa di pelle lunga,dispose tutto sul letto,dopo si voltò verso una piccola porta in legno ambrato e vi entro,all’interno vi era il bagno e senza pensarci due volte si svesti e entro nella vasca,aveva bisogno di farsi un bagno.

Dopo 20 minuti era ancora li tranquilla nella vasca,non sembrava ricordarsi dell’appuntamento,apri gli occhi era stanca,aveva fame,non c’è la faceva,stava per richiudere gli occhi quando qualcosa attirò la sua attenzione.

…TOC-TOC….

Due colpi secchi e precisi alla porta del suo bagno,aspetto un secondo prima di rispondere,prima voleva uscire,ma quasi ha farlo ha posta non vi erano asciugamani.

Jillian:….si chi è?

…:mia signora sono io duma

Jillian:duma…fammi un  favore mi prenderesti un telo,non c’è ne sono qui e devo uscire

Duma:subito

La ragazza sentì i passi del più giovane farsi l’ontani per cercare ciò che gli era stato chiesto,si rilasso un altro po’,dopo qualche minuto la porta si aprì,e la mano del suo piccolo prediletto entrò,portando con se ciò che le serviva.

Lo prese e ringraziò il ragazzo.

Jillian:grazie duma

Duma:di nulla mia signora

Jillian:non c’è bisogno di quella formalità quando siamo da soli

Lo aveva detto di getto,non ci aveva pensato molto,le era stato sempre insegnato che i sottoposti devo aver rispetto,ma duma aveva sempre avuto rispetto,anche se avessero parlato in modo diverso,infondo lei era la sua maestra,la sua famiglia,duma non aveva mai avuto nessuno,era un po’ come un fratello minore.

Duma:…in questo caso…di nulla

La ragazza uscì dal bagno e senza aver il tempo di dire o fare altro le fu porto un bicchiere alto e contenente un liquido color cremisi,la ragazza lo prese e guardo un attimo interrogativa il ragazzo.

Jillian:…è

Duma:ho pensato che foste affamata,vi ho portato del sangue umano

Jillian:sei un tesoro

Disse poggiando le labbra sul l’orlo del bicchiere e bevendone un lungo sorso

Duma:qui per servirvi…

Sembrava sul procinto di aggiungere “mia signora” ma si trattenne.

La ragazza posò il bicchiere sul tavolino al centro della stanza e dopo essere andata verso l’armadio,aprì una specie di anta pieghevole,vi si mise dietro e cominciò ha vestirsi.

Duma:volete che esca

Jillian:se sei tu non mi dai fastidio,siediti pure

Il ragazzo aspetto qualche secondo e poi si sedette con le gambe penzoloni sul bordo della finestra.

Dopo che la ragazza ebbe fatto usci e osservò compiaciuta per qualche secondo il ragazzo ancora voltato di spalle,aveva indosso abiti molto gotici ma al tempo stesso molto belli,sembrava un piccolo lord,si intenerì ha guardarlo,in questo momento sembrava quasi un bambino come gli altri,se non fosse che quel bambino era un mostro,come lei un fiera che cacciava e si nutriva di sangue.

Lo guardò ancora per un po’ poi noto che i capelli lunghi del ragazzo erano legati in una treccia bassa un po’ spettinata,e ha chiuderla un elastico,senza troppi problemi si avvicinò al ragazzo e senza chiedere nulla,gli sciolse la treccia e si mise ha fargliene una lei,raccolse tranquillamente i capelli e creò una treccia perfetta,che lego con un nastro scuro che in precedenza aveva legato al suo collo,ha lui donava molto,dal canto suo il ragazzo,non si era minimante accorto della presenza della sua signora,se non quando aveva sciolto la sua treccia e si era messa ha pettinargli i suoi capelli,in un certo senso gli era piaciuto,si sentiva un po’ come il fratello della ragazza.

Jillian:andiamo duma

Duma:…è…si certo

Era rimasto spiazzato dalla semplice domanda ma in quel momento non se l’aspettava di certo.

Duma:vado a prendere il calesse

Stava per scendere quando le braccia forti ma sottili della sua signora gli cinsero la vita,di sicuro lui era arrossito,si sentiva in imbarazzo,non sapeva minimamente che fare.

Duma:…mia sign…..ehm Jillian che intenzione hai?

Una mezza idea gli era venuta ma non ebbe risposta,la ragazza si lasciò cadere dalla torre portandoselo dietro,all’ultimo minuto sulla sua schiena 4 ali nere si aprirono respirando l’aria  e facendo leva su di esse prese quota e cominciò a volare nella direzione dell’appuntamento,il lupo dal canto suo si rassegno a farsi trasportare,non che avesse paura,sapeva che la sua signora non lo avrebbe mai fatto cadere.

Dopo 15 minuti arrivò al luogo dell’appuntamento,purtroppo cera ancora della gente in giro,ma lei non ci badò molto,senza molti complimenti atterrò sul tetto della chiesa e facendo scendere duma dal suo abbraccio si sedette tranquillamente vicino ad uno dei golem che sporgevano dall’immensa chiesa.

Il giovane lupo le fu subito vicino e le si inginocchio affianco e si mise a guardare l’orizzonte tra breve gli ospiti sarebbero arrivati.

Jillian:….duma quando arrivano vagli incontro li incontrerò dentro il cimitero è meglio non farci vedere troppo dagli umani…ma

Duma:si ..?

Jillian:se azzardano qualcosa di strano vieni da me non mi fido ancora completamente di loro in caso di tradimento li uccideremo seduta stante

Duma:si jillian

Gli occhi del ragazzo si illuminarono per un secondo di una luce diabolica per poi tornare alla solita colorazione oro.

Dopo 15 minuti una macchina nera seguita da due auto militari fece il suo ingresso nella piazza sotto gli sguardi incuriositi dei pochi passeggianti,era l’ora del patto i mancava molto poco e i negozianti si apprestavano a chiudere e le poche massai rientravano di corsa nelle proprie case.

Jillian:sono loro…tsk cominciano bene sono in ritardo di 10 minuti…umani esseri davvero..

Duma:stupidi?inferiori?

Jillian:patetici

Jillian:io comincio ad andare….devo mettere dei sigilli per evitare problemi sai cosa fare piccolo mio

Duma:non si preoccupi

Jillian:stai attento piccolino

Disse dandogli un leggero bacio sulla fronte,dopo di che si giro e si appresto ad andare a creare la giusta accoglienza ai suoi ospiti.

Il piccolo mostro dl canto suo rimase spiazzato mai si sarebbe aspettato anche questo dalla ragazza,sapeva che lei gli voleva bene ma addirittura temere per la sua morte,non ci si appresto a pensarci molto si giro e guardo gli ospiti della sua signora scendere dalla macchina tutti umani tranne uno che portava lo stesso odore della sua signora molto probabilmente un demone anche lui.

Spicco un salto e attero agilmente davanti al gruppo di uomini che al principio reagirono un po’ male.

Soldato1:ma che caz…chi sei fermo o sparo!

Duma:…siete voi gli ospiti della mia signora?

Professore:aspettate calmi abbassate le armi…si siamo noi ragazzo sai dirci dove si trova jillian

Per un secondo il ragazzo non rispose ma si poteva vedere chiaramente lo sguardo omicida nei suoi occhi come aveva osato quello sporco umano chiamare per nome la sua signora nessuno che non fosse lei a deciderlo poteva farlo,per un breve istante sperò davvero che la tradissero lo avrebbe ucciso molto volentieri quell’essere umano.

Duma:….seguitemi

Trattenne a stento la sua furia omicida se non fosse che la sua signora si era raccomandata di stare attento col cavolo che lo avrebbe lasciato in vita lo avrebbe dilaniato e poi forse anche mangiato…non mangiato no non ne valeva ne la pena ne lo spreco di tempo per un vecchio tutto ossa.

Mentre camminavano il demone di nome leonard si avvicino al professore parlandogli sotto voce.

Leonard:tutto bene professore?

Professore:si…ma ecco direi che quel ragazzino mi odia

Leonard:non vi odia…vuole solo uccidervi

Professore:confortante…voi demoni siete campioni del conforto

Leonard:…ha una furia omicida repressa all’inverosimile…un consiglio non chiamate più la ragazza per nome

Leonard:almeno non di fronte al suo branco non credo che lo accettino molto

Professore:trovi

Leonard:per noi demoni è come un attacco al nostro potere una creatura che non consideriamo nostro pari che ci da del tu….se non fosse che le è fedele al 100% credo che avrebbe già ucciso

Professore:capisco…complicati voi demoni

Leonard:se no non saremo demoni

Il discorso dei due fu interrotto dalla voce del ragazzo.

Duma:….siamo arrivati….

Professore:oh!bene…bene…non vedo l’ora di parlare con…il tuo capo

Duma:tsk

Una terza voce irruppe nel discorso.

Jillian:il capo è qui…vieni duma

Disse chiamando vicino a se il suo piccolo che in un lampo le fu a fianco la ragazza sedeva tranquillamente su una lapide nera contornata i fregi d’oro.

Professore:sono felice di rivederla

Jillian:mi dica professore perché devo stringere un patto con lei per poi scendere in battagli quando sto così bene…le consiglio di essere soddisfacente con le risposte….altrimenti

Duma:….

Lo sguardo del ragazzo fece capire benissimo che altrimenti erano morti.

Professore:per i motivi ci sarà tempo il più pericoloso che immagino lei conosca è l’ascesa e il risveglio del demone dl caos Caitros

Jillian:quel demone non si risveglierà finche io avrò respiro e mi creda professore non è solo un modo di dire

Duma:…(pensiero mentale a jillian)mia signora volete che li uccida vi stanno infastidendo?

Jillian:…(p.m. a duma)non piccolo non temere…non è ancora il momento per assaggiare il loro sangue

Professore:capisco che lei essendo un capo molto forte si senta invincibile contro quel demone ma sei lui torna in vita…

Jillian:gioca a non capirmi professore…le ripeto che finche respiro quel demone non vivrà

Professore:non capisco

Leonard:un sigillo…. Se tu muori quello risorge ma se tu vivi non se ne fa nulla….è la vecchia dottrina del patto stipulato nell’inferno di ghiaccio secoli fa

Duma:…anche voi siete uno dei guardiani dunque….mi sembrava di avervi già visto

Jillian:…ma chi lo avrebbe mai detto due guardiani nella stessa città a pochi metri di distanza…quantè piccolo e noioso il mondo

Professore:guardiani…quindi leonard anche lei come te è un guardiano

Jillian:13 erano i guardiani 13 come i passi alla porta del diavolo attento a non svegliarlo se la tua morte non vuoi contare sulle dita di una mano umano

Disse la ragazza sporgendosi leggermente dalla posizione di seduta,una filastrocca antica come il tempo e ancor oggi maledetta o eri un demone o eri un pazzo a parlarne con tanta leggerezza.

Professore:sono al corrente dei guardiani ma so anche siete rimasti ben pochi….solo 7

Jillian:5…siamo rimasti solo in 5

Professore:questo è ancor più grave

Leonard:come sono morti il 6 e il 7

Jillian:li ho uccisi io

Lo disse tento tranquillamente quanto gelidamente,sembrava una bambina,sadica e violenta estremamente violente.

Professore:come scusa…ma il portale i guardiani voi dovreste essere uniti non ammazzarvi a vicenda

Leonard:professore noi siamo demoni questi concetti non ci toccano minimamente

Jillian:il 7 lo uccisi perché ci aveva tradito

Jillian:l’altro l’ho ucciso perché ero debole…troppo debole

Duma sentendola incrinare la voce vederla nello stato in cui era rimasta per mesi dopo quella notte si innervosì e mutando sotto lo sguardo terrorizzato dei presenti si appresto ad attaccare,chi erano,chi si credevano di essere per far questo alla sua padrona.

Senza aspettare un assenso o meno dalla sua padrona parti all’attacco.

Quando la ragazza realizzo che il cucciolo li stava attaccando per difenderla si ridesto dal suo pensiero e prima che duma commettesse un errore,scatto in avanti afferrando il lupo per le spalle e stringendolo a se con le sei ali per farlo calmare.

Jillian:duma calmati…fermati piccolo mio

Duma:….

Jillian:non è colpa loro calmati…non voglio perde anche te

A quelle parole il lupo allento la sua resistenza e si calmo un poco,ma che gli era preso ora la sua padrona si stava mostrando debole per colpa sua.

Duma:….mia signora

Jillian: ti sei calmato….perdonami ti fai sempre carico dei miei problemi

Duma:non dite cosi mia signora

Sembrava di vedere una madre alle prese con il suo bambino era una scena stranamente tranquilla anche se a recitarla vi erano i figli del diavolo.

Professore:…so che questo non è il momento più adatto ma il motivo del nostro arrivo è che una setta di umani e demoni stanno cercando di riportare in vita il demone del caos

Jillian:finche i guardiani saranno vivi non c’è nulla da temere potete fare sogni tranquilli professore

Leonard:purtroppo no sembra che abbiano trovato il modo di eludere noi guardiani per risvegliarlo

Jillian:capisco….quando siete intenzionati a partire?

Professore:all’ora avete deciso di unirvi alla nostra causa

Jillian:non avete risposto….

Leonard:anche oggi stesso se per te va bene?

Jillian:perfetto

Professore:all’ora uomini si torna al rifugio preparate tutto si parte

Uomini:si

Jillian: …

Duma:mia signora…io

Jillian: chiama aliaster e Minerva

Jillian: rimarranno qui per il momento vicino al branco

Duma:si mia signora

Jillian:tu preparati invece verrai con me piccolo

Duma:si mia signora

Dicendo questo prese a correre verso il castello in cui il branco attendeva notizie.

Jillian:…tu ti chiami leonard giusto?

Leonard:si

Jillian:…perché non ti sei fatto riconoscere subito?temevi per la vita di questi umani per caso?...o per la tua?

Leonard:credevo di essermi già presentato a dovere…ma a quanto vedo mi sbagliavo

Jillian:nessun errore…ti avevo capito…tu sei uguale a me

Leonard:stessi peccati?

Jillian:stessi peccati!

Professore:andiamo leonard

Disse l’uomo anziano cominciando a camminare.

Leonard:…arrivo professore….sai….sono felice che tu abbia accettato

Jillian:…anche io

Così dicendo parti in volo per il suo castello,pronta più che mai a fermare la rinascita del demone del caos.

 

 

Ok ecco un altro cap. in ritardo tanto in ritardo ma spero che mi perdonerete calcolando che è bello lungo!^^

Commentate e ditemi se vi è piaciuto ciao!^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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