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Autore: Fourever Alone    26/03/2013    4 recensioni
“Ora siamo solo io e te. Allora mi vuoi dare queste cazzo di barrette!? Non ho tempo.” Continuai a imprecare. Una mano si appoggiò alla macchinetta e gli diede una botta, e le mie barrette caddero sane e salve dal distributore. Le afferrai, felice, come una bambina con il suo primo cioccolatino.
Mi girai per vedere di chi era quella mano. Era un ragazzo. Alto, capelli scurissimi neri, occhi azzurri , fisico scolpito. Cazzo. Era uno di quelli che usava la nostra palestra.
Mi guardava, quasi studiandomi, con un sopracciglio inarcato ed un sorrisetto sghembo e provocatorio. Era senza maglietta con tanto di bei pettorali e tartaruga.
“Ti piace quel che vedi?” Chiese a bruciapelo.
Mi schiarì la voce e me ne uscì: “Dipende cosa pensi che io veda”
Sorrise divertito. “Uu. Psicologia inversa. Mi piace.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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“Problema a ore due” mi avvisò Lottie.
Non mi voltai. “Chi?”
“La ragazza più santa delle scuola” con un tono di sarcasmo.
Cazzo. Che minchia voleva Caterina alle 10 di mattina?
Diedi un altro morso alla mia barretta al cioccolato quando sentii i passi di Caterina dietro di me, non mi voltai.
“Come va, Caterina? Sai mi mancavano le nostre chiacchierate. Di cosa vuoi parlare oggi?” dissi sarcastica.
Sentii i suoi occhi fissarmi con odio come se mi camminasse sulla pelle.
Gli allungai la barretta tendendo il braccio all'indietro,a non la prese.
“Che c’è ha paura che ti possano finire nelle maniglie dell’amore? Povero scricciolo” 
Le mie amiche cercavano invano di non ridergli in faccia, ma Dalia la mia Dalia scoppio a ridere, ricevendo un’ occhiataccia dalla befana. Mi girai a guardare Caterina, per vedere se avesse reagito in modo umano.
Vestita con una mini-gonna bianca, se possiamo definirla tale, una maglietta stretta rosa corta, e delle ballerine bianche, camicia di jeans sopra aperta era davvero …. NUDA. Si vedeva ogni ben di dio.
“Non sono una che va dietro alle calorie” sbuffò Caterina. Stava per caso sbuffando? IO DOVEVO SBUFFARE, PERCHE’ LA SUA PRESENZA MI AVEVA GIA’ INFASTIDITA.
“Non sai cosa ti perdi” disse dando un altro morso alla barretta. “Comuunque” prolungai la “u”. “Come mai oggi mi degni della tua favolosa presenza, nelle mie ore libere?”
Sul suo volto calò un'espressione al quanto maliziosa. “Possiamo parlare in privato?”
Annuii. “Come vuoi.” Mi voltai verso i miei amiche. “Ragazze, vi dispiace?”
“Ti aspettiamo tranquilla”  rispose Dalia per tutti.
Caterina e io ci allontanammo dagli altri, raggiungendo i corridoi della scuola, che in quel momento era quasi deserto. Si fermò di colpa, puntandomi un dito addosso.
“Tu” sbottò.
Io cosa fare divertito, guardai dietro di me, per esse cerca che stesse indicando me, è poi mi puntai da sola un dito
“Stai parlando di me?”  
“Kevin e mio, intesi?” sbottò nervosa.
Kevin? Kevin? Chi cazzo è Kevin?
“So che hai molto affetto nei miei confronti, ma ti ricordo che io non conosco tutti in questa misera scuola” esordì.
“Non fare la finta tonta con me Lilian” mi mostrò un sorriso, facendomi spalancare gli occhi per come mi aveva chiamata. Respira è ispira. Respira è ispira. Sta calma Lily. “Kevin, con il ragazzo con cui parlavi ieri in cortile” Ahhhhhh. Quello. “Devi stargli alla larga intesi?
“Nessun problema” dissi tranquilla.
“Cosa vi siete detti?” chiese irritata è curiosa.
“Ehm, non credo siano affari tuoi.”
“Io penso di sì. Non devi avvicinarti a lui, non devi neanche guardarlo.”
“Mio Dio, tranquilla non te lo rubo”  Scossi la testa. “E’ troppo irritante per essere il mio tipo, te lo lascio volentieri”
“Non scherzare con me”  sbraitò. “Tu stagli alla larga è non ti succederà nulla”
Mi portai una mano sul petto con fare drammatico. “Oh my good. Per favore, non picchiarmi, ti giuro che non lo guarderò, penserò, ne sfiorerò, soprattutto quello. Basta che non mi picchi.” Inizia ad asciugarmi le finte lacrime.
“Ti stai divertendo a prendermi in giro, a quanto vedo” disse con una smorfia.
Mi ricomposi, è sorrisi soddisfatta. “A parte, che adoro prenderti in giro, è il mio hobby preferito, ma mettiamo in chiaro una cosa” dissi seria. “A me di Kayl n..”
“Kevin” mi corresse nervosa.
“Quello che è. Non me né può fregare di meno. Chiaro?”
“Meglio per te”
Le lancia un’occhiata, è me né andai.
“Esci?” mi chiese Leon, il mio fratellino di solo 4 anni, vedendo il mio letto sotterrato dai panni.
“Sì scricciolo, perché?” Gli domandai mentre tentavo di rimettere a posto.
“Ti volevo chiedere se potevi accompagnarmi a casa di Jones” Mi disse lui, entrando e posando un braccialetto sulla mia scrivania.
“Ma se non puoi non fa niente” si affrettò a dire.
“Certo” sorrisi, per poi scompigliarli i capelli. “Perché non dovrei?”
“E’ che in questi giorni non hai mai tempo per me” mi guardò triste.
Piccolo scricciolo, era vero in questi giorni ero sempre fuori con le amiche, o avevo gli allenamenti di pallavolo o dovevo studiare.
“Che dici, se oggi andiamo io è te a divertirci?” gli chiesi sorridendogli.
Scattò in piedi, saltellando. Scoppia a ridere divertita. Leon era la mia felicità, insieme a mio padre.
“Davvero?” mi chiese al settimo cielo. Annui divertita. “Mi compri un gelato?” Sorrisi, come potrei dirgli di no, eh?
“Anche due scricciolo” gli accarezzai una guancia. “Ora però corri a prepararti così andiamo”
Non se lo fece dire due volte, che corse in camera sua a prepararsi. Io chiamai le altre per digli che non sarei uscita, cercarono di convincermi, ma quando si tratta di Leon è difficile farmi cambiare programmi. “Me la pagherai, Lily” sbottò divertita è sconfitta Lottie.

Mi persi nel seguire ogni movimento di Leon, cercando di non perderlo di vista, sperando che non si facesse male, come la maggior parte delle volte che lo porto al parco. Stiamo giocando con la palla, e ci stiamo divertendo come non mai.
“Lily prendila” disse tirando un calcio alla palla.
“Certo capitano” cercai di prenderla, ma a quanto pare io è il calcio, eravamo due cose distinte e separate.
“Lily fai pena” scoppiò a ridere mio fratello.
Battei le palpebre, perplessa è divertita. Tornai accanto a lui che continuava a ridere. “Davvero?”
“Sì, sì  è sì”
“A si eh? Bene te ne pentirai tempistello” lo presi di peso è inizia a fargli i solletico.
“ahhahahahahahha basta basta Lily bastaaa” cercando di liberarsi.
“Come sono a calcio?” chiesi per la ventesima volta, smisi di fargli i solletico per ascoltare la risposta.
“Fai pena” rispose per la ventesima volta. E’ divertita ricomincia a fargli il solletico.
“Okokokok stavo scherzando, sei la migliore, la migliore”
Lo misi di nuovo a terra divertita, è gli scompigliai i capelli. “Non ci voleva mica tanto a dirlo eh?”
“Certo” disse. “Ma dovrai imparare a giocare a calcio sorellona”
“Se vuoi posso giocare io con te, sempre se a tua sorella va bene” disse una voce alle mie spalle. Quella voce. Aghr. Cosa voleva adesso quello? Mi girai, ed eccolo lì, jean scuri, una maglietta a maniche corte verde e delle nike bianche, è quel suo solito sorriso stampato sul volto. ARGH. Quanto vorrei levarglielo.
“Che vuoi?” chiesi dura.
Grugnì. “Brutta giornata?”
“Era bellissima fino a due minuti fa” dissi sorridendo.
Sentii una piccola risatina uscire dalle sue labbra, mentre gli occhi azzurri brillavano divertiti e inteneriti nell’osservarmi. Si passò una mano nei capelli neri, ottenendo un effetto scompaginato che sembrava essere stato creato ad arte da un parrucchiere professionista.
“E’ sempre bello chiacchierare con te Kinder Buen” disse divertito, avendo come risposta una mia occhiataccia. “ Allora ometto, io sono Kevin piacere” gli tese la mano.
“Piacere Leon” la strinse.
“Leon che dici lasciamo le donne in panchine è noi ci facciamo una giocatina a calcio?” disse con lo stesso sorriso, rivolto a mio fratello.
“Lily posso?” mi chiese Leon saltellando. Ci mancava questa.
“Ma non dovevamo andare a prendere il gelato noi due?” chiesi sperando che mio fratello mi assecondasse.
“Dai fa la brava sorella, lascia che tuo fratello faccia 4 tiri con il campione di calcio” si intromise come solito lui.
“Io sono il campione di calcio” disse strizzato mio fratello.
“Potrò dirlo solo se giocherai contro di me ometto” gli disse.
Mai mettersi contro mio fratello, una caratterista che aveva preso da me. LO ADORO.
“Dai Leon, fa vedere come sai giocare” gli dissi precedendolo. Mi rivolse un sorriso è mi abbracciò. “Grazie”
“Poi andiamo a prendere i gelato eh?”
“Certo, prima devo umiliare Kevin”
Quest’ultimo fece una piccola risatina e poi iniziarono a giocare, mi sedetti su una panchina è lì osservai. Leon. Lui era il mio tutto. Era il mio piccolo fratellino, se solo una persona le dava noia ero la prima a difenderlo, non perché era mio fratello, io difendo ogni bambino sulla faccia della terra, ma lui ha avuto un infanzia difficile. Non conosce nostra madre, quando lei se né andata di casa, lui non aveva nemmeno 4 settimane, io sarei come una madre per lui, anche se alcune volte, è così triste, così malinconico. Altre volte torna dall’asilo tutto arrabbiato, per colpa di alcuni bambini che lo prendono in giro dicendogli “Tua mamma è scappata perché non ti sopportava”
“Tua madre non gliene fregava nulla di te, tanto da lasciarti”. Certi bambini sono così stupidi. Vederlo giocare con Kevin, ridendo è scherzando, mi rende felice, non è un bambino molto socievole, ma proprio Kevin deve essere riuscito a conquistarlo. Lì vedo avvicinarsi, Kevin con le mani delle tasche, è Leon che corre verso di me.
“Ho vintooooooooooo” urlò contento, abbracciandomi.
LEON SEI IL MIO MITO.
“Bravo il mio scricciolo”
“Sei un campione Leon, davvero. Tuo fratello è un fenomeno” disse Kevin.
“Chissà da chi ha preso” dissi ovvia, modestamente. Il gioco con la palla, anche se erano sport diversi, sempre di palloni si trattava.
“Tuo padre? Tuo padre gioca a calcio?” mi chiese divertito.
“Antipatico”
“Acida”
“Ehiiiiii” ci interruppe Leon muovendo le braccia per farsi notare. “La smettete di litigare?”
“MAI” rispondemmo insieme.
“Uffa.” Sbuffò Leon, alzando gli occhi al cielo. “Allora andiamo a prendere il gelato?” Annui, prendendolo per la mano. “Vuoi venire anche tu Kevin?”
NO. LEON A CASA NE BUSCHI.
“Certo” è te pareva, che non accettasse, ogni cosa è buona per rompermi le scatole. “Avete mai assaggiato un milk-shake?” propose.
“No mai” disse Leon.
“Bene, assaggerete il più buono milk-shake della regione”
Annuendo, lo seguimmo facendo slalom tra le persone sedute ai tavolini intorno alla piazza e ci fermammo davanti alla vetrina della gelateria per scegliere il gusto per il frappé.
“Quale volete?”  chiese Kevin, mentre si avventurava dalle parti dei gusti a frutta.
Scrutai la vetrina, indecisa tra cioccolato bianco e nocciola.
“Yogurt, posso Lily?”
“Certo che puoi” presi la borsa alla ricerca del portafoglio, lo presi è portai fuori delle banconote.
“Non ci pensare nemmeno, pago io” disse Kevin.
“Cosa? Non voglio avere piaceri da ricambiare ok?”
“Dai non fare l’antipatica, solo per una volta, vi pago solo un frappé solo quello”
“Ok. Grazie”
“Visto che quando vuoi riesci a essere gentile”
“Non farmi cambiare idea” risposi innervosita.  
Kevin pagò i frappé, Leon prese yogurt, è come per casualità prendemmo lo stesso gusto cioccolato bianco è nocciola, dopo aver pagato ritornammo al nostro punto di partenza, miracolosamente ancora libero a dispetto di tutto quel via vai di gente.


Heilààà, bella gente :D
Come va? Piaciuto il capitolo? A me non tanto, anche se abbiamo Cercato di fare del nostro meglio;)
Prima di tutto vorrei ringraziare le persone che hanno recensito
Il capitolo precedente *-*
E soprattutto un GRAZIE enorme a coloro che hanno aggiunto la storia nelle
Preferite/seguite e ricordate. E' A QUANTO A POTUTO NOTARE, SONO IN TANTI. 
MI REDETE GIORNO DOPO GIORNO SEMPRE PIU’ FELICE.

Parlando di questo capitolo abbiamo visto il carissimo Kevin
prendere in giro la nostra Lily, e vi dico solo che la questione fra i due è appena iniziata :P
Ci sentiamo al prossimo capitolo, al quanto ho capito, il prossimo capitolo toccherà scrverlo alla mia compagna #menteperversaon, che mi ha accettato che tornerà la nostra ASh è succederà qualcosinaa .. 

By la vostra Alone è la vostra #menteperversaon. 
XD ♥ ♥
  
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