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Autore: Jess_Styles_Klaine    27/03/2013    1 recensioni
Darren e Chris sono solo amici, il primo sta con Mia, l'altro ha una relazione segreta, ma tutto il cast li vedrebbe benissimo insieme, ma loro proprio non ci pensano, anche se ci sono delle crisi immanenti.
*Ah ah ah! Ci piace quando arrossisci Colfer.
Rispose di rimando Ryan.
Sei adorabile.
Si intromise Darren dandogli un lieve pizzicotto alla guancia, si voltò verso Mark e Ryan e gli fece l'occhiolino, dopo di che si dileguò verso i camerini. Chris lo seguì.*
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lea e Darren erano in macchina, era lei a guidare, dato che il ricciolo era troppo nervoso ed elettrizzato per poter guidare.

“Come ti senti?” Chiese Lea, dello stesso umore.

“Non mi ricordo come si respira.”

“Ah ah ah, siamo messi bene, dai tranquillo non c'è alcun timore andrà tutto bene.”

“Credi che mi abbia aspettato?”

“Dare sono passati solo un paio di giorni, anzi lui ti ha aspettato per molto di più.”

“Ma perché non me l'ha mai detto?”

“Non ci arrivi?”

“Ehm...no!”

“Non voleva rovinare la vostra amicizia, la complicità che c'è tra di voi è tangibile, vi basta uno sguardo e vi capite, ridete a crepa pelle alle vostre strambe battute su Harry Potter e soprattutto Chris ti sta a sentire quando sei affetto dalla tua logorrea euforica, anche quando è intrattabile tu riesci a strappargli un sorriso. Non ti sei mai reso conto di tutto questo?”

Darren rifletté, in realtà Chris era molto più, lo si potrebbe definire, docile in sua compagnia, anche se la sua vena sarcastica non lo abbandonava mai.

“Si, ma è perché siamo amici.”

“E anche qualcosa di più. Lo avevamo capito tutti, tranne tu, fino ad ora.” Si girò verso di lui sorridendogli in segno di incoraggiamento, anche perché erano quasi arrivati davanti al palazzo dove abitava Chris.

Lea posteggiò dal lato opposto della strada. Prima di uscire dalla macchina sia lei che Darren si girarono in direzione del portone e si bloccarono paralizzati, con le bocche spalancate dallo shock.

A cosa era dovuto tutto ciò?

Era dovuto alla visione di Chris accoccolato ad un ragazzo, ma la cosa peggiore fu vedere quest'ultimo prendere il viso di Chris tra le mani e baciarlo sulla bocca, un bacio casto, ma pur sempre un bacio, che di certo non scambi con il tuo miglior amico. Chris salutò questo misterioso ragazzo e rincasò.

“Ti prego andiamocene.” Disse Darren con voce incrinata.

“Ma...” Lea era ancora sotto shock, non si spiegava come Chris, dopo tutto quello che le aveva confessato, si era buttato tra le braccia di un altro.

“Ci deve essere una spiegazione, non lo farebbe mai, non è da lui.”

“Basta Lea, accompagnami a casa.” Il tono di Darren non ammetteva repliche, così all'amica non rimase altro che mettere in moto la macchina e andare via, con aria visibilmente abbattuta.

Ogni tanto lanciava un'occhiata al suo compagno di viaggio, il quale aveva la testa appoggiata al finestrino e gli occhi chiusi, un'espressione di dolore sul volto. La ragazza pensò che se avesse potuto Darren sarebbe scoppiato a piangere, ma non lo fece.

Infatti, il ragazzo aspettò di arrivare davanti casa sua, salutare con un cenno della mano l'amica e chiudersi la porta alle spalle, per poi accasciarsi al suolo e dare libero sfogo alle sue lacrime.

Sono uno stupido, proprio stupido, come potevo pensare che lui mi aspettasse? È il tipico ragazzo che ottiene tutto e subito, di certo non si sarebbe messo ad aspettarmi, nemmeno per tutto l'oro del mondo. Mi sono fatto troppi problemi e adesso mi ritrovo con il cuore spezzato e senza il mio migliore amico. Per me non è più un amico, l'ho capito troppo tardi e lui si è stufato di aspettare che il mio piccolo cervello lo capisse. Bene sono una testa di cazzo. Ah che metafora...

Dopo aver versato abbastanza lacrime e passandosi più volte le mani nei capelli in segno di nervosismo, prima o poi sarebbe diventato calvo, decise di buttarsi sul letto e se avesse potuto non alzarsi più di lì.

La sveglia, suo malgrado, suonò come ogni mattina e si alzò con la testa pesante e gli occhi gonfi. Si diresse in bagno per lavarsi e farsi la barba, diede un'occhiata alla figura allo specchio, era ridotto uno straccio: i suoi occhi cangianti erano stanchi e appannati dalle lacrime non versate, guardandosi ebbe voglia di piangere, ma si costrinse a non farlo. Si lavò la faccia con l'acqua fredda, come se questa potesse eliminare il suo dolore, ma fu inutile. Non sopportò di guardarsi ancora allo specchio, così scelse di non farsi la barba, ci avrebbe pensato la truccatrice se fosse stato necessario, e se né andò a lavoro, anche se quello era l'ultimo posto in cui voleva andare, perché era più che certo che lo avrebbe incontrato.

 

 

 

Lea arrivò prima di Darren sul set, così non perse l'occasione di dirigersi a grandi falcate nel camerino di Chris per dirgliene quattro.

TOC TOC

“Avanti.”

“Ciao Chris.” Lea celò la sua rabbia dietro un sorriso visibilmente falso.

“Ciao Lea, cos'è quel sorrisetto? Sembri una Iena Ridens”

“E me lo chiedi?”

“Bé si.”

“È colpa tua.”

Chris, confuso, alzò un sopracciglio.

“Che ho fatto?”

“Che hai fatto?” Ripeté Lea sarcasticamente.

“Ti spiego. C'è un ragazzo, innamorato di un altro ragazzo, l'amica di questi due fa il cupido della situazione e, modestamente, fa un ottimo lavoro. Ma poi arriva uno dei due che, forse stanco di tutta questa situazione si butta nelle braccia di un altro.”

Inevitabilmente a Chris crollò la mandibola e prontamente Lea portò un dito sotto il suo mento e gli chiuse la bocca.

“Chiudila, così non ti entrano le mosche.”

“M-m-ma dov'eri?” Il soprano era visibilmente imbarazzato e anche preoccupato, non credeva che qualcuno lo avesse visto.

“Ero in macchina...insieme a Darren.”

Quel nome, bastava solo pronunciarlo e il suo cuore accelerava i battiti.

“D-D-Darren era lì con te?”

“Si, stupido era venuto per dirti che...”

“Ti prego non me lo dire.” Il groppo che sentì in gola si sciolse, l'azzurro dei suoi occhi divenne acquoso, finché le lacrime non uscirono.

“Sono uno stupido, cosa ho combinato?” Si coprì il volto con le mani ed iniziò a singhiozzare.

“Ehi Chris, ehi si sistemerà tutto.” L'istinto da migliore amica di Lea ebbe la meglio. Lo strinse forte a sé, accantonando il suo risentimento. Nel momento in cui l'abbraccò le sembrò di sentire il rumore di un cuore che si frantumava. Perchè reagire così? Lea voleva sapere.

“Chris mi spieghi?”

Il soprano tirò su col naso, si asciugò le mani con il dorso della mano e alzò la testa, guardando la sua amica, piuttosto confusa.

“Sono uno stupido, non ho mai fatto una cosa del genere, non è da me, soprattutto adesso in questa situazione.” Tirò ancora su col naso e venne scosso da un altro singhiozzo, mentre Lea lo strinse a sé.

“È tutto ok, raccontami e vediamo se si può rimediare.”

“Ho incontrato quel ragazzo due sere fa in un bar, mi si è avvicinato e mi ha offerto una birra. Abbiamo iniziato a parlare, era così carino e simpatico. Non ho saputo resistere, l'ho fatto salire a casa mia, abbiamo bevuto altre birre e poi...”

Lea si portò una mano alla bocca per celare il suo shock.

“Chris! Non hai mai fatto una cosa del genere. N-n-non riesco a spiegarmi, perché lo hai fatto?”

“Credo sia stato il troppo alcool, mi sono lasciato andare.”

“Ci sei andato a letto?”

“Si e ci rivediamo venerdì sera?”

“Ma allora la vuoi far diventare una cosa seria?”

“Per lasciare la mia dignità integra sì.”

“Ma ti senti quando parli?”

“Perché?”

“Sai che una botta e via non ha mai ucciso nessuno vero?”

“Si, ma non sono quel tipo.”

“Però sei il tipo che mette da parte l'amore vero, spezzando il cuore a chi ti corrisponde, solo perché tu vuoi rendere la tua notte di follia in una relazione?”

“Come la descrivi tu è molto brutta.”

“Perché è brutta.”

Chris rivolse all'amica il suo sguardo da cane abbandonato sull'autostrada e si buttò tra le sue braccia singhiozzando ancora più forte.

“Sono un mostro, posso sistemare la cosa?”

“Sì.”

“E come?”

“Primo: chiama quel ragazzo e digli che non ci sarà un seguito.”

“Adesso?”

“Sì, adesso.”

Allora il soprano si asciugò gli occhi, prese il cellulare dalla tasca e digitò il numero.

“Will?”

Dall'altro capo del telefono il ragazzo rispose allegramente.

“Non so come dirtelo ma...non possiamo più vederci.”

Will rimase qualche attimo in silenzio e poi chiese il perché.

“Ti ho mentito, in realtà sono già impegnato.”

Dall'altro lato si levò un sospiro rassegnato, dopo di che lo salutò e riattaccò il telefono.

“Sono una persona spregevole.”

“Tranquillo questo caro ragazzo se ne farà una ragione, adesso dobbiamo spiegare tutto a Darren.”

Chris sospirò pesantemente, era terrorizzato all'idea di parlare con Darren, anche perché sapeva che quest'ultimo non gli avrebbe rivolto la parola, nemmeno sotto tortura. Lea guardando Chris, capì subito quello che gli passava per la testa e assunse nuovamente le sembianze di Cupido.

“Va bene, gli vado a parlare io.”

“Grazie.”

Lea uscì dal camerino del soprano e si diresse verso quello di Darren, credendo di trovarlo lì, ma prima di bussare un assistente la chiamò e le disse che il regista la stava cercando e che doveva tornare in scena velocemente.

Fatto sta che nessuno dei tre riuscì ad incontrarsi fino alla fine delle riprese pomeridiane. Verso le sei del pomeriggio Lea riuscì a raggiungere Chris.

“Chriis.”

Il ragazzo si girò sentendosi chiamare.

“Hai visto Darren?”

“Per niente, sono stato impegnato con le riprese.”
“Anche io e non l'ho visto, nemmeno a mensa. Forse è in camerino.”

“No, ci sono passato prima ed era vuoto.”

“Io ora non posso fare niente, sto andando via con Cory. Tu che fai?”

“Credo che la mia coscienza o il mio orgoglio, non so cosa sia, si dirigerà a casa sua a spiegargli tutto.”

Lea gli fece l'occhiolino, lo abbraccio e gli sussurrò all'orecchio.

“Questo e amore.” E Chris arrossì e sorrise di rimando.

 

 

 

Chris andò veramente a casa di Darren, arrivò davanti alla porta, fece un bel respiro profondo, anzi ne fece più di uno e bussò alla porta. La porta si aprì subito e davanti a lui comparve quel meraviglioso ragazzo, con una camicia a quadri azzurra e un paio di jeans, non dei normalissimi jeans, ma quelli che avevano comprato insieme e che stringevano nei punti giusti. Chris rimase per un po' a fissare quella figura, poi scosse la testa come per ritornare alla realtà, accorgendosi del volto provato di Darren. Gli venne spontaneo appoggiargli una mano sulla guancia per accarezzarlo, ma il ragazzo riccioluto si ritrasse, per lui sarebbe stato letale quel tocco. Già rimase sconvolto dalla sua presenza.

“Posso entrare?”

“Ehm...no, scusa ma stavo uscendo.” Infatti Darren aveva il giubbotto di pelle tra le mani.

“Ma io devo parlarti.”

“Non credo ci sia niente da dire.” Disse il più basso mentre chiudeva la porta e si dirigeva verso le scale.

Chris lo prese per un braccio e lo costrinse a girarsi verso di lui.

“No, invece io devo parlarti. Devo spiegarti. Ti prego, non andartene via da me.”

Rimasero a fissarsi, forse per un tempo infinito, i loro occhi penetrarono nelle loro anime e percepirono i sentimenti l'uno dell'altro; il groppo alla gola si sciolse e le loro lacrime uscirono all'unisono.

Rimasero lì nel pianerottolo a guardarsi e a piangere a poche centimetri di distanza, senza toccarsi, solo le loro anime potevano sfiorarsi.

 

 

Note: Ok, sto forse portando le cose per le lunghe? Non credo, non posso far finire la storia senza un po' di melodramma, è un mio carattere distintivo D:. La metafora del cazzo si è capita? Io più la leggo meno mi convince, comunque il personaggio di Lea diventa sempre più importante, da cupido a Iena ridens xD e di nuovo cupido, questa volta mancato. Qui abbiamo un Chris sconvolto da una botta e via, ma dai sono cose che succedono, mica ti ci devi sposare con quello, giusto? Il tuo amore è un altro. La scena finale è struggente, degna di un film smielato, nella mia testolina bacata è bellissima, se sapessi disegnare ne farei un disegno, voi sareste in grado? Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto :D vi ringrazio per le numerose visualizzazioni dei precedenti capitoli e della mia OS, grazie a Eternalrest. Sappiate che è lei che mi ha ispirato a scrivere tutti questi scleri mentali che affollano la mia mente, anche se avvicinandosi l'esame di maturità dovrebbe essere piena di qualcos'altro. However, grazie a chi leggerà, che già per me è tanto, e a chi recensirà. A breve il prossimo capitolo, non so se sia quello conclusivo, ma sarà avvincente tanto quanto questo. Perché non la smetto di scrivere? BOH!!! AHAH Buona Lettura xD xoxo Jess

  
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