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Autore: TheJack93    27/03/2013    1 recensioni
Spesso i nostri ricordi sono così fragili che basta un niente per spezzarli, sono come dei cocci di vetro sparsi sul pavimento della mente...può resistere solo chi ha la forza di lottare e scoprire la verità.
un Alice/Bumby POV
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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---Angus Bumby POV----

 

Io questa la strozzo prima o poi!

Penso di non essermi mai preoccupato così tanto per un moccioso in vita mia... tanto da cercarlo per tutto il paese, al freddo e al gelo.

Ma questo brutto scherzo la signorina me la paga!

Per un attimo ho visto le mie certezze crollare in un attimo....se fosse scappata tutto sarebbe stato vano, tutti i miei sforzi inutili...avrebbe finito per ricordare e Iddio sa cosa sarebbe stata capace di fare in quel momento.

Mi sono accorto dopo qualche ora che la ragazzina era uscita...dopotutto ero stato proprio io a dargli l'incarico di portare la lettera al dottor Stevenson, il farmacista.

Ma non era più tornata da allora, eppure non era un incarico che richiedesse chissà quanto tempo.

Ordinai al più grande dei marmocchi di badare agli altri mentre mi vestivo di furia correndo come un pazzo alla stazione sperando, col cuore in mano, che non avesse preso il primo treno per fuggire dalla città.

Era improbabile lo so...non aveva un soldo, non aveva dove andare, quindi perchè fuggire via?

Lo sapevo, ma non ne ero del tutto sicuro, sospirai pesantemente per il sollievo non vedendola lì in stazione, pronta a sfuggirmi.

Ma la cosa non mi rendeva tranquillo...se non era partita, dove diamine poteva essere andata a nascondersi?

 

Secondo il farmacista Alice doveva essere passata circa due ore e mezzo fa...aveva consegnato la lettera e se ne era andata senza dire niente, dopo aver preso una buona mancia.

Allora non doveva essere tanto lontana!

Promemoria per me...mai lasciare che la pazza se ne vada in giro di nuovo per la città ,senza avere qualcuno che la controlla, se proprio devo mandarla fuori per le commissioni mi accerterò che venga pedinata da uno degli uomini di Jack.

A proposito di lui...

non vorrei che si fosse messo in testa di "dare un lavoro" al mio animaletto, la cosa mi seccerebbe assai

"ah Bumby...che dispiacere rivederti, che cosa vuoi?" chiese Splatter con il solito tono arrogante

"se sono venuto qui è perchè penso che tu abbia qualcosa che mi appartiene...!" sibilai irritato

"se ti riferisci a quella piccola pazza di Alice Liddlel sappi che non è qui...dottore!"

calcò di proposito l'ultima parola.

Dio, che nervi quell'uomo, sapeva sempre come irritarmi..bastava solo la sua brutta faccia per farmi venire il prurito alle mani.

Mi allontanai in fretta da quel bordello all'aperto

"dove diamine sei finita Alice?!"

 

"signor Bumby...dove stiamo andando?"

"sii paziente Alice...presto lo scorprirai!"

Alice, che allora aveva 17 anni sbuffava infastidita dalla risposta poco convincente del suo tutore e direttore dell'orfanotrofio

"insomma..." sbuffò sonoramente "..non mi piace tutto questo mistero dottore...già non è facile portarsi dietro tutte queste borse di indumenti per la città e..."

"fa silenzio, ragazzina!!" sibilò l'uomo

la portò in quello che all'apparenza sembrava un parco...pieno di panchine e aiuole di ogni tipo sparse qui e là lungo il sentiero.

Bumby guardò la sua paziente prima di parlare

"questo è il posto adatto per svagarsi senza rischiare di farti male...hai il permesso di venire qua quando avrai voglia di una "boccata d'aria", inoltre ti sarà più facile poi ritrovare la strada di casa!"

gli occhi di Alice si illuminarono

"davvero?? uao è bellissimo questo posto! Grazie!!!"

"sono contento che ti piaccia Alice...ne sono contento!" ghignò malevolo

il ricordò gli balenò alla mente facendolo sorridere trionfante.

Forse aveva capito dove la piccola si era nascosta!

 

La trovai così...seduta sua una delle panchine immersa nei suoi pensieri.

Cercai di riprendere fiato dalla lunga corsa mentre mi avvicinavo a lei chiamandola a gran voce!

Notai subito la sua espressione, sorpresa ma non terrorizzata...probabilmente non stava cercando nè di scappare nè di nascondersi, tanto meglio!.

Di ritorno all'orfanotrofio la mandai immediatamente in camera, zittendo in un secondo il fastidioso chiacchierio dei marmocchi quasi delusi di vederla ritornare.

Branco di idioti...se sapessero quanto vale per me quella ragazza la finirebbero di pensare a queste stupidaggini.

Lei avrebbe più speranze di avere un futuro migliore, al mio fianco...loro invece il futuro lo hanno già segnato...sulla strada, in vecchie e depravate mani.

No...lei è il mio giocattolo, la mia preda...non permetterò a nessuno di portarla via da me, costi quel che costi.

Ma per ora, l'unica cosa da fare è pensare a un degno castigo adatto alla sua bravata.

Penso che stasera farà altri incubi...ma vedrò bene di chiudere la sua porta a chiave!
























----------------------------------------------------------------è incredibile come questi personaggi, almeno in questa storia siano così vicini, eppure così lontani.
ho cercato di personalizzare il luogo aggiungendoci un parco, un luogo più aperto dove la nostra protagonista potesse...sfograrsi in pace...non credo che all'orfanotrofio abbia molto spazio per se.
al prossimo capitolo gente!!
Baci

 

  
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