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Autore: Variabile    14/10/2007    1 recensioni
Cosa fareste se scopriste di essere stati adottati? E che il vostro padre naturale era un cavaliere? E che ora voi dovrete seguire le sue orme? ( è la mia prima fic a capitoli! Abbiate pietàààààààààààààà!) Grazie. IMPORTANTE: I primi quattro capitoli, non sono molto fantasy! Sono per lo più introduttivi, per spiegare la storia vera e propria: mi dispiace, se volete potete partire a leggere dal quinto, ma non vi assicuro che capirete molto! XDXD
Introduzione modificata dall'assistente amministratore Lupus
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nei Tuoi Pensieri Nei tuoi pensieri.
Era circa da due ore che cavalcavano a folle velocità, da quando avevano abbandonato il sentiero. Badavano ad evitare i rami spruzzati di neve, che sembravano volerli ghermire. I loro capelli erano scossi dal vento e si agitavano contro il loro cappuccio. Viaggiavano come se alle loro spalle ci fosse stato un leone e loro fossero la sua preda.
In realtà cercavano di allontanarsi il più possibile da Giantstay, dal Re, dal maestro, dai Libri Proibiti.
Sono un codardo..Un buono a nulla... Non sarei dovuto scappare così...
- Non ti devi autocommiserare, non serve a nulla...- Lo ammonì la ninfa.
Frenò il cavallo di scatto. Sono sicuro di averlo solo pensato, dannazione...
-Certo che l'hai solo pensato.- gli disse la ragazza. -Ma vedi, io sono una ninfa...lo sai?-
Annuì. La vicenda non gli era molto chiara...
-Le ninfe intuiscono qualche pensiero. Non di tutte le persone, ma solo delle persone alle quali sono molto legate.-
Rimase di stucco: -Allora sai tutto di ciò che provo?-
La risposta fu tranquilla e pacato, come se fosse la cosa più ovvia del mondo: -Si.-
Per un momento nonsi dissero nulla. Si udiva soltanto il rumore dalla neve che cadeva, piano piano, andando a posarsi sui rami.
Ha ripreso a nevicare...
-
I cavalli sono stanchi, non ci servono a nulla in questo stato.- esordì la ragazza... - Liberali, troveranno loro la strada per tornare...
Sospirò. Sciolse le briglie e gli diede il comando perchè partissero veloci, che andassero lontano.
Chissà cosa starà succedendo in città...Chissà come sta mio padre.
Suo padre...Erano passati secoli da quando non ci aveva riflettuto. Malgrado tutto, suo padre rimaneva quella figura alta e robusta, con le braccia muscolose. I capelli  neri, con qualche ciuffo pallido. Gli occhi neri, che potevano scrutare nel cuore delle persone. Con le mani rovinate.
Era lui, suo padre. Non l'altro. Non riusciva ancora a darsene una spiegazione, ma era stato abbandonato. E sua madre, dov'era? Era morta pure lei?
Era così triste.
Ripresero a camminare, velocemente, verso una direzione a lui sconosciuta.
Il prossimo centro abitato l'avrebbero incontrato la mattina seguente. C'era da aspettarsi che non avrebbero mangiato.
Uscirono dalla foresta. Davanti a loro si stagliava la steppa, coperta di neve. Poco più aventi, ad una decina di metri dal limitare del bosco, si stagliavano due basse roccie, che però li avrebbero protetti dal freddo. Decisero di accamparsi in quel luogo.
Le pietre erano disposte una parallela all'altra, e tra loro correva uno spazio di circa un metro, ricoperto dal prato. Era l'ideale.
Ormai il sole era completamente calato dietro l'orizzonte. In lontananza svettava il profilo della montagne, coperta da uno strato di nebbia.
Stesero i mantelli a terra. Con un pò di fortuna, riuscirono anche ad accendere un piccolo fuoco, quello appena sufficente a scaldarsi e ad allontanare gli animali.
Si straiò sul mantello. Faceva molto freddo.  Un brivido gli percorse la schiena.
Ad una certa distanza da lui, si straiò anche Scarlet.
Smise di nevicare.
-Scarlet...- chiamò Stephan nella notte. Riusciva a distinguere la sua forma illuminata dall'effimero gioco di luci del fuoco. Gli unici rumori erano quelli dei loro respiri e del crepitio del fuoco.
- Cosa c'è?- chiese seccamente la ragazza. Evidentemente era molto stanca e voleva dormire.
-Non rieco a dormire.-
-Chiudi gli occhi e pensa a qualcosa di bello.- disse sarcasticamente la ragazza.
- Lo sai benissimo che non serve a nulla...Ti andrebbe di parlare?-
La ninfa sospirò: avevano così tante cose su cui discutere. -Possiamo parlare domattina? Sono troppo stanca per ragionare lucidamente...E poi abbiamo tutto il tempo per discutere, no?-
Stephan annuì. Aveva ragione, avevano tutto il tempo del mondo.
Ad un tratto il freddo lo assalì, e smise di imporsi di vegliare. Il sonno lo colse all'improvviso, appena in tempo per dire: - 'Notte, Scarlet.- E poi non udì più nulla.

  
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