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Autore: Nicole_91    27/03/2013    1 recensioni
premetto che questa storia l avevo già  postata sotto il nik evnychiby che poi per aver cambiato tutto ho perso tutto quindi ho cambiato nik. Fino al capitolo 9 è uguale poi ho deciso di modificarla dopo aver visto la seconda serie. Spero piaccia.
Il colonnello ghignò guardando con la coda dell'occhio Luana che continuava a studiare.
La partita stava cominciando a valere la pena di essere giocata del tutto.
E il passato sarebbe tornato e avrebbe spaccato il cuore di troppe persone, ma se questo era il prezzo da pagare per restituire l'equilibrio ad Amestris e far emergere tutta la verità lui non si sarebbe mai tirato indietro.
Genere: Azione, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Envy, Nuovo personaggio, Roy Mustang
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia non cessava di cadere su Amestris, una capigliatura bionda si fece largo fra la folla che c'era nella grande stazione di Central City.

-Lo sapevo che si sarebbe dimenticato di me- sbuffò Winry lasciando andare per terra il suo borsone, aprì l'ombrello e cominciò a scendere le scale della stazione nemmeno all'entrata c'era l'ombra di Edward sospirando Winry si incamminò decisa ad andare a trovare il tenente Hughes a casa visto che gli altri bastardi si erano dimenticata di lei, a questo pensiero il fumo le uscì dalle orecchie e aumentò il passo facendosi guardare male dai passanti.




Nell'ufficio del colonnello Mustang regnava l'assoluto silenzio, non volava nemmeno una mosca.

Edward era seduto sul divanetto i pugni serrati le nocche della mano sinistra erano bianche,sembrava che le ossa stessero per uscire, Al lo guardò -Fratellone non..-

-NO AL! NON DIRE CHE NON E' COLPA NOSTRA!- picchiò i pugni sul tavolino facendolo traballare -E'...è tutta colpa delle nostre ricerche- si coprì il volto con le mani in un gesto disperato.

Luana era in parte a lui, i tagli erano stati curati e bendati, anche la testa era fasciata, Edward aveva fatto il diavolo a quattro vedendola arrivare conciata in quel modo, ma nel vedere la sua faccia aveva deciso per una volta nella sua vita di non fare domande, non in quel momento almeno.

La ragazza aveva lo sguardo perso nel vuoto, non una parola sembrava che tutta la sua vitalità era stata strappata via, annientata completamente, vederla così distruggeva il cuore del suo ragazzo.

-Colonnello ha qualche sospetto?- domandò Clarissa che fumava con Havoc alla finestra, la sua quarta sigaretta in dieci minuti, le veniva da piangere ma cercava di non farlo, Luana non aveva bisogno di gente che passava il suo tempo a piangere, nessuno di loro ne aveva bisogno, doveva decidersi a fare qualcosa.

-Sinceramente si sta già sollevando qualche mormorio fra gli anziani, ma non ne so nulla- la sua voce era vuota e tagliente, ma i suoi occhi erano infuocati di una rabbia cieca priva di ragione.

Edward si alzò andando alla finestra e guardava la pioggia cadere, si voltò verso l'orologio a pendolo appeso al muro guardando l'ora ghiacciò per poi cominciare a sudare freddo erano le cinque del pomeriggio passate -Oh merda..- sibilò prendendo il mantello rosso e se lo mise sopra la canottiera nera -Ho dimenticato Winry!-

-COSA?!?!?!?!?- Al e Luana si alzarono di colpo colpendolo alla nuca -Sei sempre il solito svampito- urlò la ragazza.

-Chissà ora dove è andata!- piagnucolò Alphonse -Come abbiamo fatto a dimenticarci di Winry?-

Mentre i due fratelli Elric si disperavano Luana e Clarissa li presero trascinandoli fuori dall'ufficio del colonnello con a ruota Jess che scuoteva il capo rassegnato.

Ora dovevano cercare Winry per tutta Central City sotto un diluvio universale “Che seccatura..” si ritrovò a pensare il ragazzo mentre seguiva i quattro ragazzi davanti a lui “mi sono fatto coinvolgere troppo, ma dopo tutto la nonna di Luana mi ha chiesto di proteggerla e aiutarla ad alzarsi una volta che avesse scoperto la verità dietro la verità”

Li vennero in mente quelle parole e si bloccò di colpo -Se il tenente Hughes è stato ucciso vuol dire che aveva scoperto qualcosa che non doveva giusto?-

I quattro si bloccarono girandosi a guardarlo -Molto probabile- rispose cupo l'alchimista d'acciaio.

-Dove è stato l'ultimo posto che il tenente è stato visto vivo-

Quell'ultima parola fece venire i brividi freddi ai quattro giovani ragazzi, Luana ci pensò su -Credo di aver sentito un sottufficiale dire che il tenente voleva fare la telefonata al colonnello dal centralino del suo ufficio ed era già ferito, ma poi per qualche strano motivo ha deciso di chiamare da una cabina pubblica- l'indice era appoggiato al mento nella classica posa da pensatore, Ed la osservò e il suo sguardo si addolcì, le mise un braccio intorno al collo appoggiando la testa contro la sua sorrise, un sorriso tirato ma che per Luana valeva più di mille consolazioni, lo guardò anche lei sorridendo e arrossendo leggermente.

-Quindi prima deve essere stato da qualche parte nel suo dipartimento- annuì Jess.

-Dobbiamo chiedere a Sheska o a qualcuno che quella notte era di turno- continuò Clarissa battendo il pugno sull'armatura di Al -E noi scopriremo chi è-

I quattro annuirono sorridendo, Ed e Al si guardarono e pensando la stessa cosa si avviarono insieme all'uscita del quartier generale.

Finalmente non erano più soli”



-Colonnello perchè non ha detto dei veri sospetti?- Riza lo guardò con sguardo duro e severo come solo lei sapeva guardarlo.

-Perchè Acciaio mi rovinerebbe i piani se sapesse che il sospettato è una persona che li ha anche fatto da scorta- alzò lo sguardo dal suo bicchiere di scock che teneva stretto nella mano destra.



Winry tremava, aveva i pugni serrati nella sua minigonna nera, con forza tratteneva le lacrime davanti a Glacier e a Elycia che dormiva sulle gambe della propria madre.

La donna la guardò con dolcezza -Winry...- si interruppe, qualcuno aveva bussato alla porta, adagiò delicatamente la figlia sul divano e andò ad aprire trovandosi davanti per primo Edward -Signora Glacier scusi il disturbo, Winry è qui?-

Lei annuì e sorrise facendoli entrare e accomodare, Luana andò affianco a Winry stringendole le mani -Scusa non volevamo dimenticarti-

Lei scosse il capo, aveva gli occhi lucidi era sull'orlo di piangere -Non.. Lo so- abbassò il capo stringendo di più le mani dell'amica.

Edward la guardò tristemente per poi portare la sua attenzione alla padrona di casa -Signora Glacier se me ne da il permesso vorrei parlarle-

Lei lo guardò sorpresa per il suo tono formale -Edward sono io che voglio farti una domanda, mio marito era coinvolto in quella ricerca sulla pietra filosofale vero?-

Lui strinse i denti annuendo, non riusciva quasi a guardarla in faccia.

-E' la vostra ricerca vero?-

-Noi...-

-Non avrete mica intenzione di fermarvi?-

I due fratelli Elric alzarono lo sguardo stupiti da quelle parole, lei sorrise dolcemente -Non capite? Se voi vi fermate mio marito sarà morto per niente e poi sono tanti quelli che aspettano di vedere i fratelli Elric con il proprio corpo-

Luana la guardò stupita, stupita della forza che quella donna aveva dentro di se, anche se faceva male la verità andava sempre affrontata, mai arrendersi, ma cadere e rimanere a terra, rialzarsi, rialzarsi sempre.

Un mezzo sorriso le dipinse il volto, avrebbe trovato l'assassino di Hughes a costo di far sputare a sangue la verità anche a Envy.

Già Envy...

Si morse le labbra, doveva fargli pagare anche quel brutto tiro mancino, guardò di striscio Edward, si sentiva un verme, ma di una cosa era assolutamente sicura, amava quel ragazzo dagli occhi dorati e non se lo sarebbe fatto portare via per nulla al mondo.

Salutarono la donna e la piccola Elycia che si era appena svegliata, nell'uscire Edward chiuse la porta e distintamente sentì la donna piangere con la piccola che cercava di consolarla.

Strinse di più la porta, si voltò trovandosi davanti solo Luana e sua fratello gli altri stavano già scendendo le scale.

-Al- lo guardò con sguardo deciso, gli occhi d'oro infuocati -Noi riavremo i nostri corpi e daremo un calcio a quella verità bastarda!-

Il fratello annuì deciso e li diede il pugno, Luana guardò Edward dargli le spalle e il suo cuore ebbe un sussulto, quelle spalle erano spalle di un uomo.




Il silenzio venne spezzato dal rumore dei militari che avevano dato il primo fuoco di saluto verso un grande uomo.

Meas Hughes

1885-1914

Promosso di due gradi a generale di brigata.

Il prete cominciò la sua cerimonia, pochi lo ascoltavano veramente, Luana era stretta a Edward poco avanti a lei Glacier e la piccola Elycia che tirava sempre di più la gonna della mamma a ogni palata di terra il becchino dava sulla bara di legno ben elaborato.

-Mamma... Se mettono il papà li sotto non potrà più svegliarsi per andare al lavoro- la bambina guardò con gli occhi lucidi la mamma che tristemente l'abbraccio scoppiando a piangere.

-Mamma digli di fermarsi- cominciò a dimenarsi dalle braccia della donna.

L'alchimista strinse ancora di più il ragazzo -Ed...-

-Piangi quanto vuoi Lulu- la strinse forte a se lasciando che la ragazza desse libero sfogo al suo dolore.

-Mamma digli di fermarsi- le urla di Elycia si erano trasformate in un pianto disperato tanto da straziare anche i cuori più forti.

Piano piano la gente cominciò ad allontanarsi, Luana fece un cenno di saluto al colonnello strinse la mano a Edward e insieme agli altri andò.

Roy fissava la lapide dell'amico tristemente, era rimasto da solo in quel momento con l'unica persona di cui si poteva fidare e anche lasciarsi andare, Riza Hawkeye lo guardò dolcemente -Colonnello comincia a far freddo è meglio andare-

-Si- l'uomo alzò il viso al cielo -Tenente...Comincia anche a piovere vero?-

Lei lo guardò confusa -No, non mi...- si bloccò vedendo delle calde lacrime sul volto del suo colonnello -Si ha ragione- chiuse gli occhi sorridendo tristemente.


Dovevi stare con me fino alla fine, volevi far parte del mio piano, ma...ma ora bastardo mi hai lasciato da solo con una vedetta da compiere.”


E con questi pensieri Roy si richiuse la porta dell'edificio dell'investigazione alle spalle, se doveva liberare il sospettato doveva anche scoprire per che cosa il suo migliore amico era stato ucciso.



  
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