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Autore: Hann e Jay    15/10/2007    1 recensioni
Era una giornata come tante. Almeno, una giornata come tante se non fosse stato che Jay Darlow e Hannalise Woolf non erano due semplici ragazze di rispettivamente 16 e 19 anni, ma due soldati. Ed anche tra le migliori anche se in quel momento non si sarebbe detto.
«Al diavolo, Hann! Mi hai fregato di nuovo!» sbuffò la bionda più giovane, mentre l'altra si limitava ad incrociare le braccia e mostrare il solito volto impossibile alle proteste della compagna.
«Sei tu che sei una frana. Giocare a scacchi non è così difficile.»
Salve! Siamo fullmetalQUEEN ed Envy_Love ! °-° questa fiction è il frutto del nostro ingegno, nata per voi ! ^^ Pairing principale- EdWin
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Un pò tutti, Winry Rockbell
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6- Crazy Homunculus

 
Jay era rimasta immobile: da delle grate, dalla quale vide perfettamente sia il ragazzo che il resto della scena, vide Hann. Quella vista, la fece rabbrividire. C’era sangue dappertutto: Hann al centro di tutto, immobile, ad occhi chiusi. Kimbly che indietreggiava visibilmente. Jay si mordeva le unghia, e si appiattiva contro la minuscola parete che aveva accanto. Osservava dalle grate, tremando. Edward osservò anche lui cos’era successo: spalancò gli occhi e rimase immobile a quella vista.
«Il.. il dispositivo di controllo..» bisbigliò appena Jay.
«Cosa?!»
«Il dispositivo di controllo che le avevo creato.. l’ha.. l’ha tolto..» bisbigliò ancora. Edward in primis non capì, poi guardò meglio. Notò allora le stesse cose che aveva visto Jay poco prima. Hann era di spalle, immobile, le mani sporche di sangue. Nella mano destra un leggero luccichio: il dispositivo di controllo! Sarebbe bastato rimetterglielo per calmarla.. no?
«Jay! Jay, calmati!» Jay stava visibilmente tremando: voleva forse dire che Hann senza dispositivo era così terribile e spietata.. più degli Homunculus di Amestris? «Dobbiamo scendere e calmarla.. adesso!» unì le manie le poggiò sulle grate, distruggendo il tutto. Caddero entrambi giù, e finirono sotto il ragazzo incatenato, dietro Kimbly, che si voltò di scatto: lo sguardo spaventato, che supplicava loro aiuto. Jay si alzò, prendendo un profondo respiro.
«Hann! Hannalise!» Hann voltò appena il volto, osservandola. Gli occhi.. entrambi gli occhi erano viola, con le pupille verticali contratte e inghiottite dal viola. Si voltò totalmente, mostrandosi: da metà del viso a per terra era sporca di sangue: non il suo, quello dei soldati. «Hann.. Hann, rimettiti il dispositivo di controllo!» Hann sorrise appena, gettando l’orecchino indietro, verso le carcasse.
«..e se non volessi?» e scattò in avanti, veloce, caricando un pugno indirizzato direttamente al cuore di Jay. Sorrise: quello non era il solito sorriso.. era viscido, meschino.. era un ghigno.
Edward riuscì miracolosamente a strattonare Jay verso di se, cadendo entrambi a terra, una sopra all'altro sopra una pozza di sangue.
«Ma porc...» inveì Jay, mentre in fretta apriva il suo portaoggetti - mai nome più appropriato per un'invenzione! - e ne estraeva velocemente Himetsu. Era pronta a combattere contro Hannalise?
Il biondo, intanto si stava rialzando e aveva trasmutato il proprio automail in una lama tagliente e si gettò sugli altri soldati, lasciando a Jay la sola occupazione di Hannalise. Facile, pensare che sarebbe stato un gioco per una combattente del suo calibro liberarsi di quell'Hannalise spaventosa. Ma appunto per quel suo cambiamento neanche Jay era sicura di potercela fare.
«Hai intenzione di combattere contro di me, razza di stupida?» la schernì la mora, assottigliando gli occhi e nascondendo un risolino. «Forse non ricordi con chi hai a che fare.»
«Purtroppo per me, me lo ricordo. Sei stata tu a chiedermi di fermarti se mai fossi ricaduta in quello stato, è per questo che ho messo appunto l'alchimia delle ali.»
«Tsk, se pensi che quella roba possa fermarmi, ti sbagli di grosso.»
Jay trasmutò Himetsu fino a farlo diventare una sorta di pendente, dove la pietra - di dimensioni notevolmente ridotte - stava al centro, splendente come se all'interno sfuriasse una tempesta viola.
L'istantaneo contatto con il corpo di Jay scatenò un'intensa luce azzurra, tipica di una reazione alchemica di chi aveva visto la Verità. Jay ne era praticamente circondata e, tanto potente era tale reazione, che le trecce svolazzavano in aria, intorno a lei, come in assenza di gravità.
Edward si voltò per osservare la scena, allibito, e anche il resto dell'esercito prese a guardare terrorizzato e confuso lo scontro che si apprestava ad iniziare.
«A... alchimia delle ali?» Balbettò Edward, stordito, mentre le parole del colonnello Mustang gli tornavano in mente.

«L'alchimista alata. Forse la più affermata in questa categoria, visto che tu non ne vuoi sapere di fare carriera.» spiegò il Taisa, permettendosi di sbeffeggiarlo un pò.
«Le ricordo, colonnello, che fino a prova contraria, sono il più giovane alchimista di stato di Amestris. E poi sono entrato nell'esercito per un solo motivo.» affermò con un ghigno soddisfatto, ma invece di sparire, il sorrisetto irritante del colonnello si allungò appena un altro pò.
«Ha avuto la sfortuna di arrivare qui due anni dopo che tu hai superato l'esame di stato, altrimenti sareste in due ad essere i più giovani alchimisti di stato nella storia di Amestris. Comunque» proseguì, unendo le dita delle mani e intercettando lo sguardo confuso dell'alchimista d'acciaio «E' una ragazza formidabile: ha messo appunto un'alchimia potente poco meno dell'alchimia del fuoco. Lei la chiama Tsubasa no Renkinjutsu. Da questo viene il suo nome da alchimista di stato.»
«Tsk, un nome da ragazzina, esattamente come pensavo. Alchimia delle ali... roba da matti.» disse, dando le spalle al superiore e apprestandosi ad abbandonare l'ufficio.
«Ah, Fullmetal.»
«Sì?»
«Vedi di evitare scontri frontali, sia con lei che con la sua compagna.»

Adesso capiva. Era chiaro che il colonnello lo volesse tenere alla larga da tanta potenza! Tutta quell'energia pareva scaturire da Himetsu, anche se non riusciva a capire in che modo. In quale modo una semplice sfera viola poteva potenziare le doti di un alchimista quasi quanto una pietra rossa? Tutti questi suoi ragionamenti furono interrotti da una mano che gli sfiorò l'orecchio sinistro, che riuscì a schivare all'ultimo secondo. Riflesso incondizionato, ma che gli aveva appena salvato la vita: Kimbly stava davanti a lui, con una smorfia terribile a sfigurargli il volto.
«Ora te la vedrai con me, Edward Elric.»
Sapeva quale tecnica usava il colonnello di Drachma, quindi non gli fu difficile escogitare nel minor tempo possibile una soluzione adeguata: doveva limitarsi a schivare i colpi e non a pararli com'era abituato. Ma da qui, a metterlo in pratica...
«Ti sei scoperto!» cinguettò Kimbly, afferrandogli l'automail e imprimendo in esso la sua alchimia. Pochi secondi dopo, questi scoppiò e l'onda d'urto lo scaraventò dritto dritto contro la parete, sbattendo la testa.
Sfasato dal colpo subito, si fece tirare su per il colletto della giaccia dall'alchimista scarlatto, che lo guardava con occhi folli e vittoriosi.
«Sei finito!»
Ma mentre Edward smetteva di dimenarsi, attendendo la sua fine - molto poco gloriosa, per uno del suo calibro - qualcuno piombato dalla stessa grata da cui erano entrati in scena, per così dire, lui e Jay capitò proprio in testa al dinamitardo, facendogli mollare così istantaneamente la presa sull'alchimista d'acciaio.
«Nii-san, stai bene?»
«Al!» esclamò, esterrefatto, non preoccupandosi minimamente dell'assenza del braccio meccanico. «Che diamine ci fai qui?»
«Non è il momento, ti pare?» chiese Alphonse, osservando Kimbly, che nel mentre si stava rialzando «Piuttosto, adesso non puoi più utilizzare l’alchimia, vedi di andartene!» e si lanciò veloce verso Kimbly, che l’aspettava impaziente. Gli si lanciò contro, evitando i suoi attacchi, unendo infine le mani e posandole per terra. Creò uno spuntone, che andò dritto a colpire lo stomaco di Kimbly, provandogli una ferita al fianco piuttosto profonda.

«Ugh!» Hann aveva colpito Jay allo stomaco, catapultandola direttamente dall’altro lato della stanza. Si alzava lentamente, osservando la stanza con occhio attento: non riusciva ad utilizzare perfettamente l’alchimia delle ali, per questo aveva optato per la ricerca del dispositivo di controllo di Hann. Peccato che fosse piccolo e argentato.. e da qualche parte in mezzo a corpi e sangue! Si alzò di nuovo, sotto lo sguardo beffardo di Hann, che come al solito pendeva a sottovalutare la gente. Sorrise, osservandola, mentre poi scostò lo sguardo intorno a se, continuando a cercare il minuscolo oggetto.
«Ma come.. tutta qui la tua potenza?» chiese Hann, avanzando di due passi. Jay rimase immobile, osservandola, poi scorse un luccichio piuttosto lontano da lei. Strinse i pugni e chiuse gli occhi: o la và o la spacca! Si voltò, cominciò a correre, e scattò. Scivolò in una pozza di sangue, diretta verso quella dopo. Allungò il braccio destro più che potè, osservando quel piccolo luccichio rosso che appena si vedeva. Hann le corse dietro, saltando e finendole letteralmente addosso. Le teneva il braccio sospeso per aria, sorridendole in maniera alquanto cattiva. «Sinceramente.. speravo fossi meglio.» e divenne seria «Invece non mi stai facendo divertire affatto.» e le girò il braccio con uno scatto: Jay lanciò un urlo, ma il braccio non era rotto. Hann scoppiò in una risata crudele: adorava veder soffrire la gente.. anzi, no, non era Hann la persona alla quale piaceva, era quell’altra entità che si mostrava quando era un Homunculus. Jay strinse i denti, per il dolore e per la disperazione: avrebbero continuato a combattere ancora a lungo? Dopotutto.. Jay era pur sempre una sua amica.. no? Possibile che Hann, dentro quel corpo, fosse totalmente persa.. adesso? Jay la osservava decisa a non mollare: non l’avrebbe fatto per niente al mondo. Schiuse le labbra e prese una grande boccata d’aria.
«HANN! Ci sei ancora lì dentro?! Se ci sei rispondimi, fermati ora che puoi! HANN! HANNALISE!» continuò ad urlare. L’Homunculus la guardava, scoppiando a ridere.
«Che cerchi di fare..? Hannalise non può sentirti!»
«No! Non ci credo! Hann! Hannalise, sono Jay! Fermati, per favore, Hann!» e la supplicava. L’Homunculus continuava a girare il braccio di Jay, che si dibatteva spezzata da quel dolore lancinante. «HANNALISE!» un ultimo urlo, per poi chiudere gli occhi e lasciarsi sfuggire una sola lacrima. A quella vista, l’Homunculus si bloccò. Jay aprì leggermente gli occhi, osservandola con sguardo supplicante. La ragazza sopra di lei schiuse leggermente le labbra.
«..Jay..» Jay spalancò gli occhi «…Jay…» fece ancora. L’occhio sinistro divenne d’un tratto color dello smeraldo, cioè verde. Nello sguardo di Jay s’accese una luce di speranza. La ragazza sopra di lei scattò, lasciandola immediatamente, arretrando di qualche passo, scuotendo la testa «Oddio.. Jay!» fece. Jay le sorrise.
«Hann.. lo sapevo che potevi sentirmi!» Hann abbassò lo sguardo, per poi alzare di scatto nuovamente il volto. L’occhio sinistro era diventato nuovamente viola! Jay si voltò, scattando, afferrando l’orecchino che aveva visto prima. Con l’alchimia lo pulì dal sangue in maniera veloce, per poi scattare verso l’Homunculus. Quella le sorrise maligna, ma Jay ebbe la meglio: ad una velocità pazzesca la superò, e nello scontro riuscì a riattaccarle il dispositivo di controllo. Hann chiuse gli occhi, cadendo di peso in avanti, sfinita. Jay si voltò appena per un secondo, osservandola e sorridendo. Poi, voltandosi, scontrò lo sguardo di Ed e Al, per poi scontarlo con quello del ragazzo incatenato, che la guardava dall’alto, serio. Jay spalancò gli occhi, per poi svenire dietro Hann. Ed e Al accorsero subito, ed accorsero subito a soccorrerla, ma guardarono male Hann, rimasta svenuta. Al si caricò sulle spalle Jay, ed Edward lo aiutò a portarla via. Mentre passarono accanto ad Hann, la osservarono entrambi: Al preoccupato, Edward decisamente spaventato ed arrabbiato. Si voltò schifato, anche, decidendo di lasciarla là.
«Nii-San..»
«Sempre dritto, Al.» disse solo Edward, precedendo poi il fratello. «Sempre dritto..»

 





Angolo delle Autrici
Et-voilà! Anche il sesto capitolo è andato! Che ve ne pare? Stupido, vero..? Naaa XD
Comunque.. davvero, che ve ne pare? E' abbastanza "fantasticoso mozzafiatante" oppure è quello che io definisco uno "strapacco"? (by Hann) Fateci sapere, ovviamente, sennò chissà che si combina.. comunque, vi piace questa nuova verità su Hann (me misera ù_ù ndHann) oppure vi pare orrenda o.. terribile? E perchè Edward sta lasciando Hann nei sotterranei..? *_* lo saprete solo coi prossimi capitoli, quindi mi raccomando.. continuate a seguirci, eh! ^^
ps. anche questa volta pensiamo che sia stupido rispondere ad un solo commento, ma.. comunqu epenso che con questo capitolo i dubbi siano stati chiariti, no?

bye bye
Hann e Jay
  
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