Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Zoei Stew    28/03/2013    1 recensioni
La famiglia di Bella è molto numerosa, composta da altre tre sorelle e due fratelli, che ogni giorno affrontano la malvagità di Morgana e i suoi figli. Quando Bella e la sua famiglia si trasferisce a Forks tutto cambia, inizia a scoprire nuove emozioni, inizia a capire il vero significato di amare qualcuno...
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
POV EDWARD


Erano passati sei giorni da quando ero scappato da Forks e mi ero rifuggiato a Denali, dalle cugine Kate, Irina e Tanya. Stavo seduto in mezzo al prato, ricoperto di neve, a guardare il cielo stellato, ma più guardavo le stelle e più mi sembrava che formassero due occhi, due occhi marroni, dolci, innocenti. Proprio come quelli di Bella Swan. Mi sentivo strano da quando l'avevo vista e da quando ho sentito il suo odore. Non mi era mai capitato una cosa del genere. E' come se fossi attratto da lei...
<< Edward >> alzai lo sguardo, vidi Kate con il suo cellulare in mano << è Carlisle, vuole parlare con te, urgentemente! >> da quand'ero partito mi ero rifiutato di chiamare lui ed Esme, volevo stare un po' per conto mio...
La ringraziai e presi il cellulare. Quando fui certo che se ne fosse andata, risposi << Pronto? >>
<< Edward... >> fece un sospiro di tranquillità, sarà stato sicuramente in pensiero << Scusami ma avevo bisogno di sentirti e di sapere che stai bene >>
<< Sto bene.. penso che presto ritornerò a casa... >> Non mi rispose per qualche secondo, poi sentì una voce dire "si sta svegliando!" era un uomo, non riuscì a capire chi fosse.
<< Edward scusami, ma devo andare, il lavoro mi chiama, a casa tutti ti aspettano torna presto! >> non mi aveva mai detto quella frase così felice. "Carlisle si sta svegliando presto vieni!" Adesso avevo capito chi era! Era Derek Swan! Ma... che... Oddio! Pensai subito a lei sperando che stesse bene. Non lei!
<< Ok >> riattaccai con la voce mozzata. Mi alzai ed entrai dentro casa. Restituì il telefono a Kate << Kate, ecco il cellulare. Volevo dirti che ho preso una decisione.>> le dissi

Ritorni a casa?” pensò
<< Non lo so... Non so che fare... So solo che non è cambiato niente! >> dissi con tono scorfontante.
<< Edward, permettimi di dirti una cosa, qualunque cosa... o chi... ti stà facendo stare così sono sicura che lo affonterai a testa alta. Tutti sappiamo che sei fatto così >> mi disse in tono amichevole, dandomi una pacca sulla spalla. I suoi pensieri erano sicuri come le sue parole. In effetti sono sempre stato uno che affronta le cose a testa alta, senza mai scappare, senza mai dubitare del mio coraggio, della mia capacità di affrontare il destino, prima di quell'orribile ora trascorsa ad una lezione di biologia in una scuola superiore. Era piacevole pernsare me stesso in quel modo.
<< Grazie, mi sei stata d'aiuto con queste parole >> le sorrisi << Mi saluteresti Irina e Tanya? Ho intensione di andarmene adesso! >> la mia voce aveva acquisito un tono autorevole, tranquillo.
<< Certo. >> le diedi un goffo abbraccio e corsi via. Corsi più velocemente possibile e in poco tempo raggiunsi la macchina di Carlisle.

 

Quando arrivai a Forks tutti mi aspettavano in ansia. Nessuno mi fece qualche domanda su cosa mi sia preso, ma dovevo loro una spiegazione a tutto ciò, così decisi di raccontargli tutto... I loro pensieri vagavano senza capire cosa mi fosse successo, il perché non gliel'avessi detto subito, ma non potevo farci niente. Avevo bisogno di stare per conto mio, cosa che non mi era mai successa. Dopo che finì il mio racconto andai a caccia con Emmett,


 

l'indomani sarei andato a scuola e poi volevo capire se Bella Swan avesse parlato con qualcuno del mio modo di guardarla assassino e truce, volevo parlarle. Capire il perché non potessi sentire i suoi pensieri e cosa pensava. Era diversa dalle altre ragazze, il mio sesto senzo ne era certo! Cercai di non pensarla e di concentrarmi solo sulla caccia.
Emmett mi portò in un terreno che sembrasse abbandonato, c'era un bosco e sapeva che avremmo trovato i migliori alci della zona. Corsi il più velocemente possibile, sentivo degli zoccoli in lontananza. Cercai di avvicinarmi e quando lo feci la vidi, non ricordavo che fosse così bella. Isabella Swan! Era a cavallo di un essere fantastico, insieme erano spettacolari. Salì sugli alberi ad ammirare lei e il suo cavallo e la sentì parlare, mentre correvano lei l'accerezzava << Wildfire! Mi sei mancato! Forza corri, bello, corri... >> la sua voce era una melodia dolce per mie orecchie. Passarono da sotto l'albero su cui mi ero arrampicato, dopo che si erano allontanati abbastanza scesi.
<< Wow... >> sempre il solito Emmett “non facciamo ti stai innamorando??”
<< La smetti Emm? A me quella ragazza non piace, non fa per me! >> dissi con aria irritata
<< Si, si certo! Vallo a raccontare a qualcun altro! >> continuò a stuzzicarmi
<< Senti sono scappato solo per un motivo! Non volevo farle del male, ha ancora diciasette anni ha una vita davanti a sè! >> lo feci zittire!

Lo so ma il suo odore è come …“ la sua mente lo portò in un mondo diverso, in un'età diversa, nel primo periodo che lui era un vampiro, ricordò quando mentre camminava sentì l'odore di...
<< Emmett!! >> lo richiamai, io non avrei mai fatto una cosa del genere a Bella!
<< Scusa >> sembrava quasi abbattuto. Dopo aver cacciato sei alci ciascuno, gli dissi che era meglio se ritornavamo a casa, la notte stava incominciando ad arrivare. Quando entrammo dentro trovammo Alice seduta nel divanetto a leggere una rivista di moda, Rosalie in camera sua che sistemava i suoi vestiti ed Emmett, ovviamente, la raggiunse, Esme intenta ad agiustare un pezzo della cucina rotto e Jasper che guardava tranquillamente la televisione... Mi girai intorno e non vidi Carlisle, aveva detto che per oggi aveva finito con il lavoro. Mi sedetti accanto a Jasper e chiesi ad Alice dove fosse Carlisle.
<< Dai Swan >> rispose guardando la mia reazione da sopra la rivista. Sentì un forte nodo alla gola.
<< Come mai? >> le domandai cercando di non far notare la mia preoccupazione nella voce. Lei continuava a fissarmi << La figlia dell'ispettore, Bella, è caduta da cavallo e si è rotta un braccio >> rimasi paralizzato, vidi Alice che continuava a osservarmi, come se aspettasse che faccessi qualcosa “E allora?” pensò. Corrugai la fronte, che voleva dire?!

Và a vedere come sta!” Sgranai gli occhi dal pensiero di Alice. “Non fare lo scemo so che sei attratto da lei. Non stare qui col pensiero che stia male” Aveva ragione. Mi alzai con molta disinvoltura e uscì di casa. Iniziai a correre verso casa Swan saltavo da un albero all'altro col pensiero fisso a Bella che correva col suo cavallo. Sembrava che fosse ben salda su quell'animale, chi non potesse cadere... Mentre mi perdevo nei miei pensieri non mi accorsi che già ero arrivato. Mi arrampicai sull'albero vicino la casa e sentì le voci di tutti i presenti dentro casa tranne la sua! Stavo per entrare nel panico, ma non riuscivo a capire perchè mi comportavo così.
<< Carlisle per quanto tempo dovrà tenerlo? >> chiese una ragazza dai capelli lunghi e scuri, seduta nel divano davanti a Carlisle.


 

<< Penso per un tre mesi >> la ragazza scosse la testa in senso di disapprovazione e sorrise.
<< Sai che verrà prima a toglierselo vero? >> Carlisle annuì
<< Amy, dovrà tenerlo. L'osso è mezzo rotto, ci vogliono un bel po' di tempo prima che si sistema. >> i pensieri di quella ragazza mi preoccuparono.
<< Lo so, Bella ha la testa dura! >> sorrisero insieme. Da come parlavano i due sembravano conoscersi da anni. Non ascoltai più la loro discussione e cercavo capire dove fosse Bella, fin quando...
<< Bella? Su dai lascialo riposare, con quel braccio combianato in quel modo dovresti ripostarti anche tu! >> Derek stava chiamando Bella dall'altro lato della casa, saltai nell'altro albero e la vidi. Seduta a terra accanto al suo cavallo. Capì che cercava di consolarlo...
<< Crede che la colpa sia sua ma non è così, sto bene Wildfire è tutto ok >> gli iniziò a cantare una canzone che sembrava una ninna nanna. Rimasi senza parole parlava col cavallo come se fosse un essere umano, un bambino per la precisione. Notai l'animale, che quando Bella iniziò a cantare, lui si stesse tranquillizzando. I suoi muscoli non sembravano tesi come prima.
<< Fai come vuoi sorellina >> Derek uscì dal box e lei non le aveva detto niente stava lì ad accarezzare quel cavallo e a continuare a cantare. Rimasi intontito da quella melodia, era così rilassante, tranquilla... Quando sentì Carlisle uscire da quella casa, scesi velocemente dall'albero e salì nella sua auto assicurandomi che nessuno se ne fosse accorto.
<< Edward cosa ci fai qui? >> mi chiese quando salì nell'auto, con aria sorpresa
<< Cosa le è successo? >> gli domandai fissando la casa davanti a noi.
Accese il motore << E' caduta da cavallo e si è rotta un braccio, dovrà tenere il gesso per due tre mesetti. >> disse con molta disinvoltura mentre faceva retromarcia.
<< Carlisle non capisco che mi sta succedendo. >> mi misi le mani sopra la testa. << mi sento così confuso... >>
Mi poggiò una mano sulla spalla. << Non è niente.. ti stai affezzionando a quella ragazza tutto qui. >> alzò le spalle.
<< A te è mai successo? >> chiesi guardandolo dritto negli occhi

Quanto vorrei tanto saperlo” pensò << Nella mia vita da vampiro no e non ricordo nemmeno se mi fosse successo qualcosa del genere da umano >> sospirò << Non devi avere paura figliolo... perché non provi a conoscerla? Vedi come si mostra con te e soprattutto vedi se ha parlato con qualcuno di come l'hai guardata la prima e l'unica volta che vi siete visti >> disse in tono autorevole
<< Ho intensione di fare proprio questo... >> sospirai e scendemmo dall'auto quando giungemmo a casa.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Zoei Stew