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Autore: _Astrid    15/10/2007    1 recensioni
Molte persone che vidi lasciare Hogwarts vennero in seguito trovate morte, altre invece tornarono a casa quando la guerra finì. Tuttavia una persona scomparve nel vero senso della parola; da una notte all'altra si dissolse come fumo al vento, annegò in una nebbia di mistero, disapparve lasciandosi alle spalle tra quelli che lo avevano conosciuto, amato o detestato, solo una manciata di punti interrogativi. La persona di cui sto parlando, signori, colui cui oggi ogni singolo Auror sta dando la caccia... è Draco Malfoy. La storia è ispirata a "Carmilla" di Sheridan Le Fanu.
Genere: Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Luna Lovegood
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene io non sono mai stata una tipa selettiva in fatto di amici, in quanto sono abituata ad essere assurdamente considerata pazza solo perchè non rinnego stoltamente l'esistenza di creature quantomai reali come i Nargilli e i Gurundi.
Per questo, quando mi accorsi che c'èra qualcosa di veramente strano negli atteggiamenti di quel ragazzo, imparai semplicemente ad accettarlo con i suoi difetti.
Tuttavia è molto difficile dire con precisione quali fossero i suoi atteggiamenti strani; era come se il suo intero modo d'essere in generale avesse due lati, come una medaglia. Il primo lato era quello affascinante che ci aveva abilmente conquistati tutti sin dal primo momento; il secondo si manifestava esclusivamente ai miei occhi immagino, dato che nessun altro se ne accorgeva.
Vedevo una nota inquietante nel suo fascino, nel suo strano modo di parlarmi, nei suoi atteggiamenti eleganti... come se tutte le sue qualità potessero rivelarsi letali, e più erano accentuate più erano pericolose. Lo so che è difficile da capire, ma davvero sono convinta che questa nota lugubre appena percettibile in cui era avvolto fosse di importanza fondamentale. Ahimè! Se avessi saputo interpretarla e affrontarla, cosciente della reale gravità della situazione, forse le cose sarebbero andate diversamente.
Si può cominciare a capire qualcosa sull'originalità del mio ospite cominciando dalla sua descrizione fisica: nonostante i lineamenti sottili e aguzzi lo facessero apparire slanciato, era piccolo di statura; alto quanto me al massimo e non oserei troppo nel dire che forse era più basso di un centimetro.
Era magrissimo, a tal punto che avrebbe potuto apparire tremendamente denutrito, ma chissà come la sua magrezza non risaltava in maniera eccessiva; sembrava uno dei tanti pezzi che costruivano il puzzle della sua immagine: troppa magrezza, lineamenti eccessivamente aguzzi... elementi difettosi che nell'insieme davano però un'idea di un equilibrio assolutamente perfetto.
I capelli erano una delle cose che più lo caratterizzavano: di un biondo argentato quasi bianco, lisci e morbidi come seta, erano un'attrattiva irresistibile per me che avrei passato ore a pettinarli senza mai stancarmi, completamente ignara della trappola in cui cadevo giorno dopo giorno, ora dopo ora.
Anche le sue abitudini erano strane, o forse lo sono per me e mio padre che siamo abituati ad uno stile di vita molto diverso da quello adottato dal nostro bell'ospite. Scendeva molto tardi, di solito verso mezzogiorno, e nonostante mi chiedessi come faceva a dormire così tanto, sembrava che per lui tutte quelle ore di sonno non fossero sufficienti dato che i suoi movimenti erano sempre molto languidi e sembrava perennemente stanco, almeno fisicamente.
Ad esempio, io e lui avevamo preso l'abitudine di uscire a fare una passeggiata dopo pranzo, ma riuscivamo a malapena ad arrivare davanti alle panchine all'ombra degli alberi che lui si sedeva ansimando per lo sforzo. Anche se mi fossi sforzata di capire la natura del suo male... ahimè credo che mai avrei potuto nemmeno lontanamente sospettare la verità! E se lo avessi fatto probabilmente sarei stata troppo agghiacciata dal terrore per poter trovare una soluzione.
Preferiva sedere all'ombra perchè non gli piaceva avere luci troppo forti addosso, ed io immagimavo che fosse per questo che era così pallido. Aveva la pelle più candida che avessi mai visto in tutta la mia vita.
Ma la cosa che più mi stupiva era che io lo avevo già visto prima, e per anni interi! Tuttavia in lui c'èra una luce nuova, un accento diverso, come se fosse rimasto esattamente uguale a come era prima e allo stesso tempo fosse cambiato a tal punto da essere irriconoscibile. Il pensiero che facevo con maggiore ricorrenza era pensare che avesse ricevuto il Bacio della Fata o qualche altra cosa che gli aveva conferito un'aria vagamente eterea, come se appartenesse al mondo reale solo nell'apparenza.
Un'altra cosa che sembrava esiliarlo dai confini delle linee di spazio e tempo era il fatto che dimostrava quindici anni quando ne aveva diciannove. Potrebbe apparire irrilevante agli occhi di qualcuno, ma vi assicuro che la cosa, per quanto tardo potesse essere lo sviluppo fisico di un ragazzo, era assolutamente innaturale.
Avevo visto Ron e Harry diventare uomini, anche se dovevano ancora crescere del tutto, e io stessa ormai mi rendevo conto di essere diventata quasi una donna. Ma lui era imberbe, privo di un qualsiasi muscolo e di una qualsiasi robustezza virile. Nulla in lui lasciava intendere che fosse in procinto di fare il passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Ma era proprio il suo modo di differenziarsi da tutti gli altri che lo rendeva così affascinante ai miei occhi giovani e ciechi dinanzi ai pericoli della vita.
Ho detto che i suoi movimenti erano languidi, ma la sua mente non condivideva affatto il languore del corpo, perchè possedeva una cultura vastissima in fatto di piante, erbe e pozioni, e conversava in maniera brillante e intelligente.
Ma persino sulla sua cultura calava un'ombra inquietante.
E' capitato più di una volta che durante un nostro discorso sulle pozioni menzionasse un'essenza o un'erba assolutamente illegali e indirizzate alla pratica delle Arti Oscure. In più scoprii che conosceva a memoria ogni tipo di veleno e il suo antidoto, anche quelli che erano vietati al commercio ormai da secoli.
Queste sue sospettose conoscenze, unite a degli avvenimenti della sua infanzia che menzionava ognittanto mi convinsero che la sua famiglia aveva usanze molto strane. Mi logoravo ogni giorno dalla curiosità di saperne di più sul suo conto, ma tutto ciò che ricordavo su di lui dai tempi di Hogwarts era che la sua Casa di appartenenza era Serpeverde, e che era stato nominato Prefetto al suo quinto anno.
Ciò che mi disse sul suo conto era davvero poco, e non mi aiutò affatto a tentare di inquadrare meglio chi fosse. Mi disse solo che si chiamava Draco, che la sua famiglia era molto antica a nobile, e che la sua casa si trovava a sud dell'Inghilterra.
Non mi disse lo stemma della sua famiglia, il nome del suo castello, non mi disse nemmeno il suo cognome. Nonostante io fossi sempre pronta a porgli qualche domanda a tradimento per indurlo a raccontarmi di più, lui era attentissimo e non c'èra nulla che potesse trarlo in inganno.
Ed era proprio quando ponevo le mie domande una delle occasioni in cui manifestava atteggiamenti che io chiamavo "infatuazioni", solamente perchè temevo che si sarebe offeso se gli avessi detto che li consideravo veri e propri slanci di follia.
Mi abbracciava, stringendomi le braccia attorno al collo e sussurrandomi all'orecchio: "Mia cara, non indugiare alla ricerca di fredde e distanti informazioni che non faranno altro se non allontanarci l'uno dall'altra sempre di più, rendendoci schiavi del tempo che continua ad avanzare senza pietà. Sii superiore alle condizioni che gravano su di noi e goditi assieme a me ogni momento in cui stiamo assieme e il nostro legame diventa sempre più forte, tanto che non ci sarà forza che riuscirà a piegarlo! Nemmeno la tua volontà guidata dal tuo cuore giovane e coraggioso. Lascia che l'estasi della vita ci avvolga, e se cerchi la quiete sappi che arriverà presto, con la morte. Perchè tu morirai a causa di questo amore che non può essere contenuto in una sola dimensione, non può essere contenuto solo nel bene, ma anche nel male, non può essere contenuto solo nella vita, e per questo verso di te si sporgerà la morte in tutta la sua dolcezza."
Mi stringeva ancora di più e mi baciava la guancia. Quando si comportava così non mi piaceva, perchè la sua estasi era contagiosa, e anche io in quei momenti di follia ero rapita da una tale estasi che mi sentivo come se partire in quel preciso istante e andare dall'altra parte del mondo a fare una guerra e poi tornare nel giro di un'ora fosse cosa più che accessibile.
Ma era un'eccitazione così forte e incontrollabile che mi lasciava senza forza, tanto che non riuscivo a trovare la forza di sottrarmi al suo abbraccio tremulo. La cosa mi spaventava perchè mi rendevo conto che quelli erano i suoi momenti di potere: quando parlava in quel modo io lo ascoltavo rapita dal suono della sua voce e dalla forza delle sue parole senza la capacità di ribellarmi.
Un giorno eravamo in giardino e stavamo raccogliendo delle erbe, quando lui indicò la siepe dove crescevano i prugnoli. "Quelli a cosa servono?" domandò con irritazione che mi sorprese molto: lui non litigava mai e non si arrabbiava mai.
"Sono prugnoli, li facciamo crescere per tenere lontano Lamia... sono di uso comune nella tradizione contro di lei, no?"
"Sono terribili ed emanano un odore nauseabondo! E come fai a sapere che le mie tradizioni sono uguali alle tue? La presenza di quelle schifezze mi ferisce enormemente e la loro vista mi da il voltastomaco!"
"Si dice che abbiano salvato la vita a due bambini figli di agricoltori che si sono difesi da lei proprio grazie ai prugnoli che l'hanno allontanata." dissi stupita da quel suo brusco sbalzo d'umore. "Sono benefici e ci proteggono come hanno protetto i due bambini."
"Mai sentiti nominare questi due bambini! Non mi interesso delle fortune o delle sventure di miseri contadini! Spero solo che vivano abbastanza lontano da noi per fare in modo che l'odore disgustoso di questa pianta demoniaca non mi arrivi alle narici o sarà peggio per loro! Vieni, allontaniamoci da qui."
Raccolse il cesto con le erbe e si allontanò, io lo seguii. Si sedette su una panchina ansimando forte, e a quel punto il suo viso subì una trasformazione incredibile. Le sue guance di solito esangui erano in fiamme, le labbra erano contratte al tal punto da formare una sola riga divenuta viola per lo sforzo, come se stesse cercando di trattenersi dall'urlare. Ma i suoi occhi erano la cosa più terribile: serrati e ridotti a due fessure sembravano comunque enormi, e mandavano lampi di odio talmente intensi che evitai di incrociare il suo sguardo solo perchè pensavo che sarei morta di paura se fossi stata sottoposta all'esame delle sue iridi grigie in quel momento.
Ed infine tutto passò. Draco proruppe in una risatina isterica. "Ecco! Vedi cosa succede a dar retta a stupide credenze popolari? Vieni qui, siediti vicino a me, ora mi sento già meglio."
Mi strinse forte la mano e fece qualche respiro profondo, mentre io non trovavo il coraggio di proferire una sola parola. Alla fine divenne più chiacchierone del solito, probabilmente nel tentativo di farmi dimenticare quell'inquietante avvenimento.
Quella fu la prima volta che lo vidi esprimere una certa dose di rabbia, e fu anche la prima volta che trovai un anello debole in lui che appariva così incredibilmente intoccabile.
"Tu la conosci la storia di Lamia vero?" gli domandai qualche giorno dopo, mentre eravamo affacciati alla terrazza. Lui mi lanciò uno sguardo con la coda dell'occhio. "Era l'amante del dio Pam, la cui moglie per vendetta contro il tradimento del marito divorò i sette figli che aveva avuto con Lamia. Lei fu talmente straziata dal dolore che da quel giorno va errando alla ricerca della prole altrui da sterminare. Succhia l'energia vitale ai bambini e li uccide con tale brutalità che anno dopo anno è diventata una creatura orribile e priva di sentimenti."
"Ma non colpisce solo i bambini! Chiunque è in pericolo al suo passaggio, ma nessuno sa quando aspettarsi la sua comparsa." mormorai piano.
"Non è la sola cosa che fa paura però! Hai mai sentito parlare degli gnomi dei Sentieri senza Meta?" mi domandò Draco.
"No mai... cosa sono?"
"Creature notturne che rapiscono fanciulli e fanciulle e li trasportano nel loro mondo in cui li sacrificano per propiziarsi la fortuna degli Dei, che tuttavia sono solo disgustati dai loro atteggiamenti... solo una cosa può tenerli lontani! Questi..."
Si sfilò dalla tasca due braccialetti e me li porse. "Sono fatti con le nocciole di fata!" esclamai entusiasta.
"Oh sì, li ho comprati un pò di tempo fa, quando ho scoperto la storia degli gnomi, che il cielo mi fulmini se esiste qualcuno più pauroso e superstizioso di me... uno è per te, tienilo vicino e ti proteggerà."
Lo guardai sorridendo "Oh Draco non hai idea della gioia che mi hai portato! Prima del tuo arrivo questo castello era comparabile alla mia tomba."
"La tomba, ricorda, è la casa più sicura che si possa desiderare. E non credere che la tristezza sia portatrice di altra tristezza, imparerai presto che le cose spiacevoli possono accentuare la bellezza della vita come quella della morte. Perchè tutti devono morire, e tutti sono più felici quando muoiono."
E, rimirando il mio braccialetto, con la mano liscissima di Draco che stringeva la mia, non sapevo quanto si sarebbero rivelate veritiere quelle parole.



NOTE: Il Bacio della Fata deriva da una credenza popolare celtica che diceva che il "più bello del reame" sarebbe stato baciato dalla fata madrina e sarebbe stato per sempre giovane, bello e dotato di poteri che lo avrebbero reso etereo alla vista dei comuni mortali, come se una luce lo avvolgesse costantemente. Il mito di Lamia è tratto dalla tradizione popolare dell'Antica Stregoneria Italiana, mentre i racconti su gnomi simili ai citati "gnomi dei Sentieri senza Meta" erano diffusi tra i letterati surrealisti. Il prugnolo è una pianta ricoperta da aculei, che sono, tra l'altro, le famose spine che si infilano nelle statuine di cera nella tradizione voodoo. Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, se mi sono dimenticata di spiegare qualcosa inseritelo pure nei commenti e inserirò la nota quando posterò il seguente. Aggiornerò presto! Baci a tutti!
  
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