Primo
intermezzo:
Amore in un campo
da calcio.
Nota dell’autrice:
questo intermezzo narra
soprattutto la storia fra Patty
ed Holly^^, è sempre un tipo di Special^^.
Amily Plange e Patricia Gatsby si fecero strada fra la folla di ammiratori in attesa di procurarsi un biglietto per l’importante partita che attendeva la nazionale giapponese.
“Patty!” si lamentò la bella bionda “Sei sicura che possiamo passarli tutti in questo modo? Ci guardano come se volessero farci a fettine!”
Quella le sorrise
sorniona
“Non preoccuparti,
ti dico! Non per niente siamo le manager!”
Finalmente
riuscirono a liberarsi, e presero il loro posto alle panchine. I loro
campioncini erano già in campo per
il rituale di riscaldamento, Amy notò
che l’amica si era persa ad osservare il suo amato Holly che , come
sempre, faceva da colonna portante per
la squadra.
“Ehi, Patty?” la
chiamò “che ti succede? Sembri pensierosa…”
“Eh? Oh…stavo
pensando a me e ad Holly…”
Subito, nella sua
mente si fecero strada i ricordi di quei momenti passati con lui, le gioie, le
sofferenze, la lontananza…ma soprattutto la costanza con cui si era sempre
presa cura di lui, nonostante quello pensasse solo al calcio.
Era passato circa
un anno da allora, quello fu certamente il periodo più brutto della sua vita:
Holly era partito per il Brasile, e lei era sola…Prima, anche quando non si
accorgeva di lei, era felice perché poteva continuare a stargli accanto
nonostante tutto, ma ora che non c’era più si sentiva completamente vuota. E
…si, inutile. Nella sua vita non aveva fatto altro che andare dietro a lui ma ora che non c’era più neanche *lui * non aveva davvero
più niente.
Spesso le era
capitato di pensare di aver buttato via la sua vita, ma comunque non si era
pentita di niente. Assolutamente. Se c’era qualcosa di cui non poteva fare a
meno era proprio lui! E lui…partiva per il Brasile lasciandola sola…. Si
sentiva così triste…stava davvero male…Chissà se lui la pensava? Chissà se
anche lui sentiva la sua mancanza? Lei la sentiva tanto!
Un giorno
d’estate, Evelyn si presentò a casa sua tutta trafelata, e , con suo grande
stupore, le propose di lavorare come cameriera nel bar di suo padre! A Patty
non è che importasse un granché, ma se avesse guadagnato dei soldi, avrebbe
potuto prendere un aereo e raggiungerlo in Brasile! Quel pensiero le diede una
carica incredibile; accettò volentieri l’offerta ed iniziò subito a lavorare
sodo.
Lo stipendio non
era poi male, ma se voleva andare in Brasile, avrebbe dovuto lavorare
praticamente tutta l’estate! Là avrebbe avuto bisogno di un albergo, qualcosa
da mangiare, e poi non voleva andarsene subito, ma rimanere almeno un po’ con
lui. Lavorò con spirito di abnegazione, fece straordinari su straordinari per
guadagnarsi i soldi necessari e alla fine riuscì a mettere da parte una modesta
somma che le permettesse di raggiungere il suo amore.
Partì il prima
possibile, l’andata fu un vero strazio: sembrava non finire mai, e lei che non
aspettava altro che vederlo, avrebbe voluto andare dal pilota, puntargli una
pistola alla testa ed obbligarlo a fare presto. Una volta arrivata però non
poté dedicarsi subito al suo Holly,in quanto come prima cosa doveva trovarsi un
posto dove dormire. Alla fine trovò un buon albergo, ma non fece in tempo ad
iniziare subito le ricerche.
Il giorno dopo
quando si vegliò era piene di entusiasmo e pronta ad andargli incontro. Partì
piuttosto presto e si mise subito all’opera.
Passarono, così,
almeno tre giorni, e niente. Non era riuscita a rintracciarlo. Del resto, il
San Paolo non era certo una cittadina di neanche mille anime stili Fujisawa!
Non aveva un recapito, un indirizzo o cose del genere, quindi le era
praticamente impossibile trovarlo.
Era davvero a
pezzi. Aveva lottato duramente per nulla. Ma non era neanche questo il
problema: magari lui non sarebbe più tornato in Giappone, così non si sarebbero
più rivisti.
Quella sarebbe
stata la tortura peggiore.
L’ultimo giorno
che le restava prima di tornare a casa
lo passò facendo un ultimo disperato tentativo, ma ancora niente.
Poi, la sera
mentre tornava a casa passò per caso davanti ad uno stadio e si fermò lì
davanti a pensare. Era assalita dalla tristezza e dalla malinconia; chiuse gli
occhi pigramente quando sentì delle grida.
Erano due giovani
ragazzi che urlavano tra loro qualcosa d’incomprensibile per lei che non
parlava bene il portoghese, ma aprì comunque gli occhi e vide con GRANDE
sorpresa che Holly stava correndo dietro ad un altro ragazzo con il pallone fra
le gambe. Holly…il suo Holly…. Raccolse le ultime forze rimastegli ed iniziò a
correre il più veloce che poteva.
Era in bilico sui
tacchi alti, doveva reggere la borsetta, e loro erano di gran lunga
atleticamente più preparati di lei.
Correva talmente
forte che non riusciva neppure e respirare, ma in mezzo a quella foga poté
realizzare chiaramente che sarebbe morta se non si fosse subito fermata, solo
che non poteva fermarsi…
Ormai vedeva tutto
sfocato, comunque, quando arrivarono ad un campo da calcio, chiamò
disperatamente il suo nome
“Hollyyyy!!”
Il ragazzo quando
si sentì chiamare si fermò e si girò di scatto. Anche lei si fermò, e rimasero
a guardarsi per attimi che sembrarono infiniti. Lei respirava a fatica e a mala
pena riusciva a vederlo, lui semplicemente credeva di essere pazzo.
Fu un attimo. Patty
urlò di nuovo il suo nome e gli corse incontro, quando gli arrivò vicino cadde
fra le sue braccia semi – incosciente. Holly la stringeva a sé e la fissava
impaurito
“Patty, stai bene?
Rispondimi ti prego! Patty! Patty!!”
La prese in
braccio e la portò alle panchine, Pepe, l’amico al quale Holly correva dietro,
se ne andò in fretta, vista l’atmosfera intima che si stava creando.
Patty si riprese
poco dopo, ma esitò un attimo prima di aprire gli occhi: aveva paura che fosse
stato tutto un sogno, che lui non fosse veramente con lei…. Ma quando sentì una
mano accarezzarle dolcemente il viso aprì gli occhi quasi con rabbia e vide che
non era così!
“Patty! Cosa ti è
saltato in mente?!” la rimproverò lui cercando di nascondere la preoccupazione,
lei prese a singhiozzare lentamente aggrappata a lui
“Holly…Holly…volevo
tanto rivederti…”
Holly rimase
stupito di quell’affermazione, ma con impeto di passione, soppressa troppo a
lungo, la strinse fra le sue possenti braccia muscolose ed iniziò a parlare
fremendo
“Patty sei proprio
una sciocca…non puoi immaginare quanto mi sei mancata!…senza di te stavo
malissimo…io…io non posso stare in un posto dove tu non ci sei!”
Lei lo ascoltava
rapita. Non avrebbe mai pensato che proprio lui avrebbe potuto dire cose del
genere…allora anche lui….
“Holly…vuoi dire
che…”
“Si…io …ti amo da
sempre…Patty…”
“Holly!!”
I singhiozzi si
fecero più violenti, e si strinse a lui come un naufrago si aggrappa ad uno
scoglio in mezzo al mare.
Quella notte la
passarono insieme…fu la prima, ma non per questo la più speciale…tutte le sue
sofferenze non erano state vane. Ora era la donna più felice del mondo, e lui
l’uomo più felice del mondo.