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Autore: Anael    12/07/2003    2 recensioni
Una storia molto complicata...o meglio è la sistemazione dei capitoli che è complicata...ancora meglio non ci sono capitoli, ma parti, ed ogni parte ha massimo 3 sottosviluppi uno special ed un intermezzo!! Fatemi sapere!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo intermezzo:

Amore in un campo da calcio.

Nota dell’autrice: questo intermezzo narra soprattutto la storia fra Patty ed Holly^^, è sempre un tipo di Special^^.

Amily Plange e Patricia Gatsby si fecero strada fra la folla di ammiratori in attesa di procurarsi un biglietto per l’importante partita che attendeva la nazionale giapponese.

“Patty!” si lamentò la bella bionda “Sei sicura che possiamo passarli tutti in questo modo? Ci guardano come se volessero farci a fettine!”

Quella le sorrise sorniona

“Non preoccuparti, ti dico! Non per niente siamo le manager!”

Finalmente riuscirono a liberarsi, e presero il loro posto alle panchine. I loro campioncini erano già in campo per il rituale di riscaldamento, Amy notò che l’amica si era persa ad osservare il suo amato Holly che , come sempre, faceva da colonna portante per la squadra.

“Ehi, Patty?” la chiamò “che ti succede? Sembri pensierosa…”

“Eh? Oh…stavo pensando a me e ad Holly…”

Subito, nella sua mente si fecero strada i ricordi di quei momenti passati con lui, le gioie, le sofferenze, la lontananza…ma soprattutto la costanza con cui si era sempre presa cura di lui, nonostante quello pensasse solo al calcio.

Era passato circa un anno da allora, quello fu certamente il periodo più brutto della sua vita: Holly era partito per il Brasile, e lei era sola…Prima, anche quando non si accorgeva di lei, era felice perché poteva continuare a stargli accanto nonostante tutto, ma ora che non c’era più si sentiva completamente vuota. E …si, inutile. Nella sua vita non aveva fatto altro che andare dietro a lui ma ora che non c’era più neanche *lui * non aveva davvero più niente.

Spesso le era capitato di pensare di aver buttato via la sua vita, ma comunque non si era pentita di niente. Assolutamente. Se c’era qualcosa di cui non poteva fare a meno era proprio lui! E lui…partiva per il Brasile lasciandola sola…. Si sentiva così triste…stava davvero male…Chissà se lui la pensava? Chissà se anche lui sentiva la sua mancanza? Lei la sentiva tanto!

Un giorno d’estate, Evelyn si presentò a casa sua tutta trafelata, e , con suo grande stupore, le propose di lavorare come cameriera nel bar di suo padre! A Patty non è che importasse un granché, ma se avesse guadagnato dei soldi, avrebbe potuto prendere un aereo e raggiungerlo in Brasile! Quel pensiero le diede una carica incredibile; accettò volentieri l’offerta ed iniziò subito a lavorare sodo.

Lo stipendio non era poi male, ma se voleva andare in Brasile, avrebbe dovuto lavorare praticamente tutta l’estate! Là avrebbe avuto bisogno di un albergo, qualcosa da mangiare, e poi non voleva andarsene subito, ma rimanere almeno un po’ con lui. Lavorò con spirito di abnegazione, fece straordinari su straordinari per guadagnarsi i soldi necessari e alla fine riuscì a mettere da parte una modesta somma che le permettesse di raggiungere il suo amore.

Partì il prima possibile, l’andata fu un vero strazio: sembrava non finire mai, e lei che non aspettava altro che vederlo, avrebbe voluto andare dal pilota, puntargli una pistola alla testa ed obbligarlo a fare presto. Una volta arrivata però non poté dedicarsi subito al suo Holly,in quanto come prima cosa doveva trovarsi un posto dove dormire. Alla fine trovò un buon albergo, ma non fece in tempo ad iniziare subito le ricerche.

Il giorno dopo quando si vegliò era piene di entusiasmo e pronta ad andargli incontro. Partì piuttosto presto e si mise subito all’opera.

Passarono, così, almeno tre giorni, e niente. Non era riuscita a rintracciarlo. Del resto, il San Paolo non era certo una cittadina di neanche mille anime stili Fujisawa! Non aveva un recapito, un indirizzo o cose del genere, quindi le era praticamente impossibile trovarlo.

Era davvero a pezzi. Aveva lottato duramente per nulla. Ma non era neanche questo il problema: magari lui non sarebbe più tornato in Giappone, così non si sarebbero più rivisti.

Quella sarebbe stata la tortura peggiore.

L’ultimo giorno che le restava prima di tornare a casa lo passò facendo un ultimo disperato tentativo, ma ancora niente.

Poi, la sera mentre tornava a casa passò per caso davanti ad uno stadio e si fermò lì davanti a pensare. Era assalita dalla tristezza e dalla malinconia; chiuse gli occhi pigramente quando sentì delle grida.

Erano due giovani ragazzi che urlavano tra loro qualcosa d’incomprensibile per lei che non parlava bene il portoghese, ma aprì comunque gli occhi e vide con GRANDE sorpresa che Holly stava correndo dietro ad un altro ragazzo con il pallone fra le gambe. Holly…il suo Holly…. Raccolse le ultime forze rimastegli ed iniziò a correre il più veloce che poteva.

Era in bilico sui tacchi alti, doveva reggere la borsetta, e loro erano di gran lunga atleticamente più preparati di lei.

Correva talmente forte che non riusciva neppure e respirare, ma in mezzo a quella foga poté realizzare chiaramente che sarebbe morta se non si fosse subito fermata, solo che non poteva fermarsi…

Ormai vedeva tutto sfocato, comunque, quando arrivarono ad un campo da calcio, chiamò disperatamente il suo nome

“Hollyyyy!!”

Il ragazzo quando si sentì chiamare si fermò e si girò di scatto. Anche lei si fermò, e rimasero a guardarsi per attimi che sembrarono infiniti. Lei respirava a fatica e a mala pena riusciva a vederlo, lui semplicemente credeva di essere pazzo.

Fu un attimo. Patty urlò di nuovo il suo nome e gli corse incontro, quando gli arrivò vicino cadde fra le sue braccia semi – incosciente. Holly la stringeva a sé e la fissava impaurito

“Patty, stai bene? Rispondimi ti prego! Patty! Patty!!”

La prese in braccio e la portò alle panchine, Pepe, l’amico al quale Holly correva dietro, se ne andò in fretta, vista l’atmosfera intima che si stava creando.

Patty si riprese poco dopo, ma esitò un attimo prima di aprire gli occhi: aveva paura che fosse stato tutto un sogno, che lui non fosse veramente con lei…. Ma quando sentì una mano accarezzarle dolcemente il viso aprì gli occhi quasi con rabbia e vide che non era così!

“Patty! Cosa ti è saltato in mente?!” la rimproverò lui cercando di nascondere la preoccupazione, lei prese a singhiozzare lentamente aggrappata a lui

“Holly…Holly…volevo tanto rivederti…”

Holly rimase stupito di quell’affermazione, ma con impeto di passione, soppressa troppo a lungo, la strinse fra le sue possenti braccia muscolose ed iniziò a parlare fremendo

“Patty sei proprio una sciocca…non puoi immaginare quanto mi sei mancata!…senza di te stavo malissimo…io…io non posso stare in un posto dove tu non ci sei!”

Lei lo ascoltava rapita. Non avrebbe mai pensato che proprio lui avrebbe potuto dire cose del genere…allora anche lui….

“Holly…vuoi dire che…”

“Si…io …ti amo da sempre…Patty…”

“Holly!!”

I singhiozzi si fecero più violenti, e si strinse a lui come un naufrago si aggrappa ad uno scoglio in mezzo al mare.

Quella notte la passarono insieme…fu la prima, ma non per questo la più speciale…tutte le sue sofferenze non erano state vane. Ora era la donna più felice del mondo, e lui l’uomo più felice del mondo.

  
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