I
love you
Oggi
il Warped Tour fa tappa a Chicago.
La
città di Bob.
E'felicissimo
di tornarci e posso capirlo.
Per
quanto sia bello viaggiare, si sente sempre la mancanza di casa.
New
York infatti mi manca da impazzire.
E'
la prima volta che sto lontana da casa per così tanto tempo e inizio davvero ad
aver voglia di tornarci.
Ma
se da una parte non vedo l'ora di tornare a New York, dall'altra non posso fare
a meno di chiedermi come andranno a finire le cose tra me e Bob una volta
finito il tour.
Ormai
sono abituata ad averlo sempre vicino, a passare il tempo libero con lui mentre
quando tutto questo finirà, non potremmo vederci e sarà difficile anche
sentirci.
Ecco
ci risiamo…invece di godermi il tempo passato in sua compagnia penso già al
futuro e mi rattristo.
Un
mio difetto è sempre stato quello di non riuscire ad apprezzare a pieno i
momenti di felicità e farmi paranoie più o meno infondate.
Se
n'è accorto già l'altro giorno che c'è qualcosa che mi preoccupa ma quando mi
ha chiesto cosa c'è che non va l'ho liquidato con uno stupido "Va tutto
bene".
Per
fortuna adesso è troppo concentrato a guardare la tv per accorgersi della
faccia da funerale che mi ritrovo.
Mi
accoccolo meglio addosso a lui e cerco di prestare attenzione al film ma vedo che
siamo già ai titoli di coda.
"Allora…piaciuto?"
Fortuna
che Dracula è uno dei film che so a memoria. Non devo nemmeno fingere.
"E'
uno dei miei preferiti" rispondo e sorrido.
Bob
mi scocca un bacio sulla fronte e poi si alza dal divano per spegnere la tv.
Io
guardo fuori dal finestrino del tourbus.
I
ragazzi hanno voluto a tutti i costi che io e Nicole facessimo il viaggio con
loro, almeno per oggi.
Bob
e io siamo qui da soli mentre gli altri sono al piano superiore a riposarsi.
A
dire la verità credo vogliano semplicemente lasciarci da soli e gliene sono
grata.
"Non
dovrebbe mancare molto" mi dice Bob come se mi avesse letto nel pensiero.
"Meglio
così. E' da ore che siamo in viaggio" dico sbuffando.
Bob
si siede accanto a me e mi cinge le spalle con le braccia.
"Visto
che stasera abbiamo la serata libera pensavo che potremmo andare a cena
fuori..che ne dici?" chiede.
"Ottima
idea. Così possiamo stare un po’ da soli" rispondo e lo bacio.
Ci
stiamo baciando distesi sul divano quando sentiamo qualcuno che tossicchia per
poi scoppiare a ridere.
"Siamo
arrivati piccioncini"
***
Si
vede lontano un miglio che c'è qualcosa che turba Meg da un po’ di giorni ma
non ha intenzione di parlarne.
Per
tirarle un po’ su il morale stasera l'ho portata a cena fuori. E adesso stiamo
facendo una passeggiata in centro a Chicago.
La
mia città.
Voglio
farle vedere i luoghi dove sono stato, dove sono cresciuto.
Voglio
condividere tutto con lei.
"E
casa tua dov'è?" mi chiede guardandosi attorno curiosa.
"Eccoci
arrivati"
Siamo
davanti al condominio dove vivevo quando ancora stavo a Chicago.
Una
volta arrivati al mio appartamento entriamo.
Cristo,
da quant'è che non metto piede qui dentro?!
I
miei hanno lasciato tutto com'era prima nonostante vengano spesso a sistemare,
soprattutto mia madre.
"Casa
dolce casa"
"Contento
di essere qui,eh?" mi chiede ridendo.
La
prendo per mano e andiamo in salotto.
"Megan?"
Credo
si sia addormentata sopra di me. Come quella volta al parco.
Apre
un'occhio e mi guarda.
"Dimmi"
"No
niente. Pensavo ti fossi addormentata"
Ridacchia
e mi dà un bacio.
"Ci
mancava poco. Sto comodissima…sembri un'orsacchiotto di peluche"
What?!
"oddio
dovresti vedere la tua faccia" urla ridendo.
Non
la vedevo ridere così da parecchio. E ciò non può che farmi piacere.
"E
così sarei un'orso?" le domando fingendomi arrabbiato.
"Orsacchiotto" puntualizza col sorriso
sulle labbra.
La guardo in silenzio.
"Meg?"
"Si?"
"Ti amo"
Ecco. L'ho fatto. Gliel'ho detto.
"Ti amo anche io"