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Autore: Norgor    30/03/2013    8 recensioni
"Il silenzio regna sovrano nella mia mente, ma il respiro mozzo e irregolare mi costringe a soffrire lentamente il dolore che attraversa il mio corpo. Avverto qualcosa premere fortemente sulla mia testa, i colori attorno a me risultano sempre più offuscati e indistinti. Vorrei parlare, ma dalla mia bocca fuoriesce solamente un lamento strozzato. Non percepisco più le braccia, le gambe non rispondono più ai comandi. Sono esausto, sono solo, e sto morendo. Lo capisco dalla stanchezza opprimente, dalla sofferenza lancinante che mi attraversa. Sto morendo, o forse sono già morto. Oramai il dolore è talmente forte che non lo avverto più, riesco a sentire solamente un leggero fastidio poco insistente. Ho paura di chiudere gli occhi, perché temo che non li riaprirò più".
[Raccolta di One-Shots dedicata a personaggi morti nella saga, degni di essere ricordati]
*Finnick: Hybrids and roses smell.
*Clove: It was only a stone.
*Foxface: Nightlock in the dark.
*Rue: My life in a four-notes song.
*Primrose: They aren't parachutes.
*Cato: Born to kill, dead breaking lives.
*Marvel: Death caught me unprepared.
*Glimmer: Shine like a broken diamond.
*Cinna: The chains of my soul.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cato: Born to kill, dead breaking lives.

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  Un taglio sferza violentemente l’aria che mi circonda, e la testa del mio avversario cade inerme a terra. Mi sembra di vivere l’attimo al rallentatore, mentre la mia lama sibila verso il collo di Thresh. Ho lividi dappertutto, e la mia bocca è ripiena di un sapore ferroso provocato dalla quantità di sangue che mi riempie la gola. Ansimo con fatica, ho i muscoli tesi e avverto l’adrenalina che mi scorre nelle vene. Ma questo non vieta alla sensazione di vittoria di farsi strada dentro di me. Devo ammettere che il ragazzo dell’Undici era un osso duro, ma alla fine i miei anni di esperienza in Accademia hanno avuto la meglio. Una strana luce brilla nei miei occhi, un omicidio mi soddisfa più di qualsiasi altra cosa.
  Lentamente ripulisco la spada increspata di sangue secco e lancio due fendenti nel vuoto, mentre un sorriso sadico mi compare sulle labbra. Sento di essere nato per questo, che uccidere sia l’unico motivo per cui esisto. L’arma che stringo in mano non è che una continuazione del mio braccio, e la sofferenza altrui è ormai il mio ossigeno per vivere. Almeno da quando è morta Clove. Solo il suo ricordo mi provoca una fitta insopportabile allo stomaco, e non so come riesca a trattenermi dal frignare come un bambino in diretta internazionale.
  Improvvisamente, avverto un’ombra cupa calare su di me, e quando rialzo lo sguardo mi accorgo che la notte ha già preso il sopravvento. Il vento sembra essersi alzato, risvegliando il predatore che riposa dentro di me. Il mio pensiero slitta subito sugli innamorati del Dodici. Chissà dove si trovano, dove sono nascosti. Decido di cercarli ed ucciderli il prima possibile, ma un rumore proveniente da non molto lontano mi rende noto che forse sono loro a cercare me. Sorrido estasiato, eccitato all’idea di vedere i loro cadaveri rotolare nella polvere. Sguaino velocemente la spada, ma un’espressione confusa va a formarsi sul mio viso. Vi è fin troppo rumore perché siano solamente due le persone a produrlo. Persino due animali non farebbero un chiasso del genere. All’improvviso mi manca il respiro, mentre il terrore si impadronisce lentamente del mio corpo. Comprendo la natura di ciò che ho davanti solo quando il rumore è talmente assordante da costringermi alla fuga. Scappo verso non so dove, curandomi di non voltarmi mai indietro. Nonostante abbia paura, nonostante il vento mi tappi le orecchie, nonostante vada a sbattere contro gli arbusti e i rami, riesco benissimo a sentire gli artigli delle creature che mi inseguono, che letali distruggono qualsiasi cosa incontrano. Mi accorgo di urlare solamente quando non ho più fiato in gola, in quanto questo inseguimento mi sta facendo sprecare un sacco di energie che sarebbero potute tornarmi utili più tardi. Le mie sono imprecazioni di rabbia, non di terrore. Ho una mezza idea di girarmi ed affrontare ciò che mi troverò davanti, ma un sonoro ringhio da far rizzare i capelli mi costringe ad aumentare la velocità e lasciar perdere.
  Molto presto mi accorgo che gli ibridi tendono ad aumentare sempre più velocità, mentre io sono stremato e consapevole che entro pochi secondi potrei crollare a terra e non rialzarmi più. Tuttavia, la mia determinazione non è scomparsa, durante i miei soggiorni in Accademia ho imparato a controllare le mie sensazioni. Ormai da anni il panico ha abbandonato il mio corpo, la paura ha smesso di creare problemi. Io sono una macchina per uccidere. E allora perché sto scappando? Perché non riesco a farmi coraggio come sempre e non mi giro per affrontarli? Perché le mie gambe non accennano a fermarsi?
  Devio nella parte fitta della foresta, sperando che il buio riesca ad inghiottirmi abbastanza in fretta per far perdere l’orientamento agli ibridi. I primi spiazzi di cielo che si intravedono fra il fogliami degli alberi mi indicano che non sono molto lontano dalla Cornucopia, ma sono troppo occupato a scappare da queste creature per preoccuparmi di chi potrei incontrare. Sono allo stremo delle forze e non capisco come le gambe riescano ancora a reggermi in piedi. Sarà la foga, o l’adrenalina. In ogni caso, in un modo o nell’altro riesco ad uscire dal bosco e noto con piacere che anche gli innamorati del Dodici non sono molto distanti. Scappo proprio verso di loro, con la speranza che gli ibridi che mi seguono decidano di preferire tre prede anziché una. Katniss e Peeta non sono molto svegli, anche perché si accorgono di quello che succede solo quando ormai li ho superati in distanza, e questo potrebbe darmi qualche vantaggio in più. Gemo quando mi accorgo che le ferite provocatemi da Thresh sono ancora aperte e più copiose che mai, in quanto la mia divisa è ormai inzuppata di sangue fresco.
  Ho corso così tanto che le mie gambe non avvertono più la fatica, motivo per cui vado a sbattere pesantemente contro la Cornucopia senza riuscire a fermarmi. Al primo impatto il metallo freddo del corno mi trasmette una sensazione di sollievo ma al contempo di fastidio, ma sono sicuro che questo per ora è il minore dei miei problemi. Senza pensarci prendo ad arrampicarmi sulla struttura più velocemente possibile, sfruttando i pochi appigli esistenti. Ho il fiato corto, il braccio sempre più sanguinante e una ferita alla gamba che non accenna a richiudersi. Non so come ci riesco, ma ad un tratto mi ritrovo sdraiato esanime sulla superficie del corno, con lo sguardo rivolto verso l’alto in attesa che tutto finisca. Il tempo sembra essersi fermato, mi concepisco come in un altro mondo rispetto al combattimento che sta avvenendo a pochi passi da me. Non mi preoccupo della sorte degli innamorati, ma perlomeno mi chiedo come se la stiano passando là sotto. Riesco a sentire chiaramente le fauci degli ibridi e i loro artigli affilati, ma ad ogni modo spero che non ne rimangano uccisi, perché voglio essere io a farla finita. La ragazza in fiamme mi ha creato fin troppi problemi, il minimo che possa desiderare è vedere la sua gola spezzata fra le mie mani. Una nuova scintilla di rabbia e odio prende fuoco nel mio petto, e i miei occhi si riaccendono di aria assassina e letale.
  Improvvisamente avverto i rumori del metallo echeggiare nell’aria, e comprendo che i due del Dodici stanno cercando di salire sul corno per sfuggire agli ibridi. Questo è il finale dell’Edizione, è la mia occasione per dimostrare quanto valgo e portare onore al mio Distretto. Non permetterò che una stupida ragazzina mi rovini i piani. Scorgo il corpo di Katniss non molto lontano da me, e dopo svariati secondi la vedo trascinare su un Peeta ferito. Senza ripensamenti, mi getto contro di lui e lo scaglio dall’altra parte dello spiazzo, lasciandogli un livido che sono sicuro si porterà dietro per il resto della sua vita. Quanto a Katniss, le tiro un pugno che sfortunatamente riesce a evitare ma che comunque le fa perdere l’equilibrio. Quel briciolo di soddisfazione che mi ha invaso si spegne quando avverto sul petto la presa di Peeta, il quale da dietro cerca di strattonarmi e mandarmi a tappeto. Che illuso. Lo spingo via senza troppi sforzi e riconcedo la mia attenzione solamente alla ragazza di fuoco. La vedo indietreggiare e godo di questa situazione di superiorità. Ghigno soddisfatto, mentre avverto la mia ferita alla guancia riaprirsi e grondare sangue. Katniss cerca di strozzarmi, ma io rido dei suoi tentativi pietosi e le stringo il collo in una mossa ferrea. Sento l’ululato soddisfatto degli ibridi che evidentemente vorrebbero il mio nemico come pasto notturno, ma io sono più che convinto a farla finita da solo. Sguaino impaziente la spada, ma il mio braccio viene bloccato dalla presa salda del ragazzo del Dodici, che non so come ma riesce a ribaltarmi e farmi finire sul bordo della Cornucopia. In seguito tenta di bloccarmi, ma io sono più veloce e con una rapidità fulminea lo intrappolo tra il mio braccio, che circonda il suo debole e indifeso collo. Ho uno sguardo sadico e assassino, ma una punta di incertezza si viene a creare dentro di me quando noto che Katniss punta una freccia dritta contro il mio cuore. Poco male, se lascia andare il tiro sia io che Peeta finiamo in pasto alle creature qui sotto. In ogni caso, può dire addio al suo innamorato. Sembra capirlo anche lei, perché mi osserva con un’espressione confusa e abbastanza impaurita. Di risposta, il mio ghigno si fa più grande e il mio sorriso si allarga in una smorfia divertita. Smorfia che ben presto si trasforma in lacrime, in rabbia e in dolore, perché sono ad un tratto consapevole che la mia fine è arrivata, e che non posso fare nulla per evitarlo. A malapena avverto Peeta che inizia a divincolarsi dalla mia stretta e lo vedo contrassegnare la mia mano con una sorta di “X”. Comprendo ciò che è successo solamente dopo che la freccia di Katniss ha trapassato il mio palmo, e mi ritrovo a emettere grida di dolore mentre vengo disarcionato. L’innamorato sfugge dalla mia presa, mi ribalta e con un pugno al mento riesce a disorientarmi e farmi cadere dal corno. Ed è in questo momento che mi lascio andare, che urlo con tutto il fiato che ho in corpo e mi abbandono definitivamente alla morte.
  L’impatto col suolo non è dei migliori, ma questo è niente in confronto a quello che viene dopo. Gli ibridi, che finalmente distinguo come una sorta di lupi, mi accerchiano e tutti insieme mi attaccano. Riesco ad sentire ogni pezzo di carne che mi viene strappato dalle loro fauci, ogni striscia di pelle che si sbranano fin troppo velocemente. Io sono a terra, agonizzante, e non mi rimane altra cosa che urlare e piangere. Penso a Clove, e un’altra fitta dolorosa mi trapassa lo stomaco, o quello che ne rimane. Il tempo pare scorrere a velocità dimezzata, mentre io avverto ogni costola rotta, ogni organo distrutto riempirmi di dolore. Mi manca il fiato, l’ossigeno non mi arriva più al cervello, e i miei arti sono totalmente immobili.
  La notte trascorre senza che io avverta più niente, in quanto le creature mi hanno già annientato tutto ciò che avrebbero potuto danneggiare. Riesco a emettere solamente lievi gemiti, e naturalmente lacrime. Non ho più forze, chiudo definitivamente gli occhi e lascio che il buio mi intrappoli dentro di sé. Tutto è strano e confuso, l’unica cosa che avverto chiaramente è un’improvvisa fitta alla fronte, e adesso sono sicuro che è giunta la mia ora e che non mi resta più niente da vivere. Il cannone spara, ma ormai non mi interessa più. 

Angolo autore
Nuova OS su Cato xD Questo capitolo è dedicato a Tinkerbell92, e a suo marito ** u.u Allora, premetto che non sono molto soddisfatto di quello che ne è uscito, ma considerando che è stato un vero e proprio parto, non conviene lamentarmi :) Ringrazio ancora mille volte i lettori e i recensori, perché mi spronate ad andare avanti con questa Raccolta indecente .__. Grazie anche a chi mette la storia fra le preferite/ricordate/seguite :3 Ci vediamo alla prossima!! <3 P.S. Scusate l'immagine pietosa D:
   
 
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