I
Si
può imparare la legge, ma non la
prudenza
Theon/Osha
Il
Nord- quello vero, Oltre la Barriera- era un maestro e Osha
era sempre stata un’alunna diligente.
Le
aveva insegnato quando fermarsi e accendere un fuoco, quando procedere e
combattere. Il freddo le aveva insegnato che non era l’inverno la cosa peggiore
che poteva succedere a un essere umano.
Era
quella la legge Oltre la Barriera: il freddo non era un nemico ma un insegnante
severo.
Il
freddo le aveva insegnato cose che i principini della Lunga Estate non potevano
nemmeno immaginare, che il Falso Lord –nella sua testa sempre ricoperto dal un
alone di gelido disprezzo- non avrebbe mai potuto capire.
Theon
Greyjoy dall’alto della sua supponenza, del suo
dichiararsi Lord del Nulla, non avrebbe mai potuto capire ciò che il Nord le
aveva insegnato quando era ancora una bambina: è la prudenza a tenerti in vita.
Lui
non era stato prudente quando l’aveva sfidata per la prima volta, con quel
ghigno sardonico a increspargli le labbra.
Ancora,
non era stato prudente quando aveva tradito Grande Inverno, agendo come il
peggiore dei codardi, nascondendosi dietro a uomini armati e privando della
propria casa bambini che erano cresciuti considerandolo un fratello.
Infine
non era stato prudente quando il suo sguardo carico di desiderio le aveva
accarezzato il corpo.
Osha però, a volte,
rannicchiata vicino al fuoco, si chiedeva se, alla fine dei conti, non fosse
stata lei quella imprudente, dato il modo in cui il tocco di Theon ancora
bruciava sulla sua pelle.
II
Schegge
di vetro.
Joffrey/Arya
Quando
il fragile bicchiere in vetro gli si ruppe fra le mani e il sangue cominciò a
macchiare la pelle candida dei suoi palmi capì che non avrebbe ricordato Arya Stark solo per il pallido
segno del morso che ancora adombrava il suo braccio.
I
suoi occhi gelidi e metallici carichi di un disprezzo che mai gli era stato
rivolto, il volto contratto in una smorfia di rabbia mal trattenuta, il suo
temperamento selvaggio, nulla di tutto quello lo avrebbe mai lasciato.
Una
parte di lui, quando aveva sentito la punta della sua spada contro la gola ,
aveva capito che non avrebbe mai dimenticato Arya Stark.
Le
sue mani non avrebbero mai potuto sanguinare come il suo cuore quando gli
avevano riferito che Arya non era più ad Approdo del
Re