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Autore: CurlyOrFree    30/03/2013    2 recensioni
(Questa é la mia prima ff, spero che vi piaccia, se volete recensite c: )
Samantha ha 17 anni. Lavora. É perdutamente innamorata di un ex compagno di scuola, Jake. Ha smesso di studiare a 16 anni, e ha iniziato a lavorare. Non é un lavoro di cui va fiera. La sua vita viene completamente sconvolta da Niall Horan, un bel ragazzo biondo, sensibile, forse troppo sensibile, a contrasto con la personalità tagliente di Samantha.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non voglio stare con te. Lasciami vivere da sola." Il mio cervello mi aveva fatto scrivere quelle parole, e senza nemmeno rileggerle avevo inviato il messaggio. Solo adesso, rileggendolo, mi rendo conto di come sia terribile. Capii che, senza essere nemmeno iniziata, tra noi due era finita. Parte la suoneria. Niall? "Pensavo fossi più matura, ma sei solo una bambina." Cos'ho fatto? Perché sono così stupida? Devo scrivergli qualcosa? "Scusami, ci tengo a te" Funzionerà? Risposta di Niall: "Torna a fare la puttana, almeno ti pagano." Se mi avesse investito un tir avrebbe fatto meno male. Preferirei morire. Sarebbe una soluzione? Salgo sulla finestra. Prendo un coltello. Una corda e una sedia. Ci sono così tanti modi... devo scusarmi. Ma ormai non posso rimangiarmi quello che ho scritto. Devo solo dirlo in modo diverso... Dicono che quello che non ti uccide ti rende più forte. Non é vero. Ciò che non ti uccide ti rende insicuro, diffidente e con la paura di sbagliare di nuovo. Per me Niall era importante, solo che non lo conosco da molto... sono così confusa. Meglio aspettare un pò prima di parlarne. Intanto? Accendo la radio. Merda. Ascoltare Ed Sheeran mentre sei depressa non é di aiuto. Io adoro Ed, ma non sono in vena di canzoni lente. Pensa Sam, pensa. Cosa farebbe una persona adulta? Vodka. Alcolici. Perfetto. Mi ubriacherò fino a che non sentirò più niente. Dove lo trovo qualcosa di forte? In casa, no. Ok. Idea numero uno scartata. Che ore sono? Le sei di sera. Allora: ho visto la risposta di Niall dopo il turno in pasticceria. Ho bisogno di essere salvata, e lui era la persona giusta. Ma chi mi salverà, ora che lui non c'é più? 《Devo distrarmi.》 Presi la scatola dei ricordi delle superiori per vedere cosa c'era. La aprii e trovai un foglietto azzurro. C'era una scritta... "Jake: 331 55 29 167" e poi c'erano altri numeri, di tutte le persone che conoscevo. Presi il telefono e composi il numero. Dovevo essere messa male se chiamamavo Jake. Ma peggio di così non poteva andare, giusto? 《Pronto?》 《Jake?》 《Chi é?》 《Samantha.》 《Sam? Cosa vuoi?》 《Ho litigato con Niall, e ho trovato il tuo numero, quindi pensavo che dopo quello che é successo mi avresti dato una mano...》 《Niall? 》 《Il biondo.》 《Ah capito. Cosa devo fare?》 《Vieni tra dieci minuti all' HMV.》 Cosa stavo facendo? Chiusi la chiamata. Ero fuori, decisamente. Andare all'HMV, con Jake, dopo aver litigato con Niall, e per cosa? Pensavo che facendolo ingelosire sarebbe tornato da me? Uscii in fretta e mi trovai con Jake all'HMV. Entrammo e iniziai a cercare Niall. Non lo vedevo. Eppure, ero convinta che avesse il turno serale... eccolo. Presi Jake per un polso e lo trascinai verso Niall. Iniziammo a far finta di cercare dei dischi, e nel frattempo dicevamo cose a caso, facendo finta di essere felici e rilassati. Vidi la testa bionda voltarsi verso di noi. Mi sporsi in avanti e baciai Jake. Sull'angolo sinistro delle labbra. Da lontano sembrava un vero bacio. Spero. É la cosa giusta? No. La cosa giusta é scusarsi. Ma sono troppo orgogliosa. 《Jake》sospirai. 《Sam?》 《Non era la cosa giusta da fare. Scusa se ti ho coinvolto... devo chiedergli scusa.》 Mi incamminai verso di lui, lentamente, quando ebbi l'impulso di prendere il cellulare. Feci di nuovo la cosa sbagliata. Lessi l'ultimo messaggio che mi aveva mandato. "Torna a fare la puttana, almeno ti pagano." Quelle parole rimbombavano nella mia testa. Galleggiavano nei miei pensieri e poi mi ricadevano pesantemente addosso. Faceva male, troppo male. Mi fermai. Niall era a pochi metri da me. Mi voltai di scatto e tornai da Jake. 《Andiamo-sussurrai-non ne vale la pena.》 Jake mi seguì senza dire una parola. Una volta fuori dal negozio, iniziò a parlarmi, dolcemente, come faceva quando voleva abbordare qualcuno. 《Sam, sai anche tu che é la cosa giusta da fare. Chiedere scusa, intendo. Avete sbagliato entrambi, ma se tieni a lui dovresti scusarti. Sul serio.》 Ci pensai per qualche secondo. 《Jake-disso con tono solenne-vieni a casa mia. Ho bisogno di compagnia.》 Si smette mai di sbagliare, in questa vita? Arrivammo a casa. Mamma aveva il turno di notte. Andrew era di nuovo dalla nonna. Avevo la casa libera. Dopo circa mezz'ora, eravamo ubriachi. Jake era seminudo sul mio letto, solo con i boxer. Io ero sdraiata su di lui, solo con il reggiseno (che Jake cercava di aprire, ma era troppo ubriaco per riuscirci) e con le mutande. Dopo poco riuscii a togliergli i boxer. Mi tolsi le mutandine. 《Lo vuoi davvero fare?》 Biascicò. 《Devo distrarmi》 parlavo a scatti, bruscamente. Riuscì a togliermi il reggiseno. Iniziò a tastarmi il corpo, mentre io armeggiavo con quello che si trovava sotto i boxer. Dopo cinque minuti, mi misi a cavalcioni sopra di lui. Mentre stavamo per concludere, scoppiai a ridere. Non so perché. A ruota, iniziò anche lui, e mi fece rotolare accanto a lui. Ci sdraiammo, nudi, uno accanto all'altro. 《Non ci credo-iniziò-nessuna si era mai tolta.》 Continuavo a ridere, forse per l'espressione che aveva. 《Sei l'unica che mi resiste. Che mi tratta normalmente, intendo.》 Mi fece un pò pena. Si sentiva davvero usato dalle ragazze? 《Sei carina, più di quanto lo eri a scuola. Ceniamo?》 《É presto, meglio se aspetti un pò.》 《Ho fame.》 Mugugnò. Mi alzai sospirando e tornai con del gelato. Forse lo avrebbe svegliato. Non ero pratica di questa roba, alcol e tutto il resto. 《Non ti vesti?》ridacchiò. Mi resi conto che ero ancora nuda. La cosa era imbarazzante. Molto. Mi buttai verso l'armadio e mi misi un pigiama, il primo che avevo trovato. Continuammo a mangiare il gelato, poi passammo alla pizza, poi ancora gelato. Ma era divertente. Jake, quando non ti umiliava o tentava di stuprarti, era simpatico, stavi bene con lui. Finita la "cena", lo invitai a restare a dormire da me. Accettò, bastava chiamare i genitori e dire che stava fuori. I suoi gli lasciavano fare qualunque cosa, non si preoccupavano mai. Continuammo a parlare fino alle due del mattino. Prima di addormentarmi, feci memtalmente il riassunto della giornata: era stata una vera merda. Domani sarà meglio? Chiarirò con Niall? Resterò con Jake anche domani? Dovrò andare avanti a alcol e gelato, forse ricomincerò a fumare? Quante domande. Non risposi nemmeno a una, perché mi addormentai dopo poco. La mattina mi svegliai con i sensi di colpa. Forse dovevo sul serio tornare a fare la prostituta. Allora: avevo litigato con il mio... ragazzo? Migliore amico? Amico? Ero quasi andata a letto con Jake. Doveva andare avanti per molto questa farsa? Forse dovevo scusarmi. Mi alzai silenziosamente, per evitare di svegliare Jake. Mi vestii e mangiai al volo un pezzo di pane. Svegliai Jake. Uscimmo. Il cuore mi batteva a mille. Appena fuori dalla porta, sentii una fitta allo stomaco. Salutai Jake e iniziai a correre. Verso la casa di Niall. Ogni passo mi avvicinava a lui. Cos'avrebbe fatto? Il cuore mi batteva così forte che pensavo sarei morta di arresto cardiaco. Presi mezzo chilo di gelato in gelateria e bussai alla casa di Niall. 《Sì?》 La voce di Maura. 《Oh. Sei tu.》 La sua voce era gelida, glaciale. 《Posso entrare? Per favore.》 Stavo per piangere. Strinsi tra le mani la collana che mi aveva dato Niall. Maura si scansò e mi fece entrare. 《In camera.》 Mi avviai per il corridoio, stringendo la collana e facendo attenzione al gelato. Vidi la porta della sua camera. Presi un respiro profondo e bussai. 《É aperta.》 Entrai e richiusi subito la porta. Non si aspettava di vedermi. 《Vattene. Esci dalla mia casa.》 Faceva male vederlo così aggressivo nei miei confronti. 《Ti posso spiegare tutto... non volevo...》 《Cosa ci facevi con lui?》 《Lui?》 《Jake.》 Una fitta al cuore. Dimenticavo di averlo baciato apposta davanti a lui. 《É stato un errore...》 sussurrai, la voce rotta dal pianto. 《Non volevi, é stato un errore, prendi per il culo qualcun'altro!》 《Non hai capito quel messaggio, Niall... non intendevo...》 Gettò a terra il libro che aveva in mano. 《Perché sei qui? Cosa vuoi da me?》 Le parole mi rimanevano in gola. Mi ero comportata male, come una bambina viziata. Ora basta. 《Mi dispiace... ma tengo a te, quindi ti prego, non fare così!》 Mi accasciai a terra. Non potevo reggere il suo sguardo vuoto, che mi trapassava, senza considerarmi. 《Ho portato del gelato... ti va?》 Continuava a fissarmi. 《Smettila, ti prego. Fai male.》 Piagnucolai mentre aprivo la vaschetta. 《Mi sono comportata male, lo ammetto, ma era perché non reagivi... come adesso! É stata la seconda giornata peggiore della mia vita!》 Scoppiai a piangere. Niall rise. 《É la prima? Qual'era?》 《Quando mamma mi disse che era morto mio padre.》 Non rispose. Prese una palettina e mangiò del gelato. 《Ho bevuto, Niall. Un bel pò. Scusa.》 《Cos'hai fatto con lui?》 《Ero ubriaca, e anche lui, ma non abbiamo fatto niente. Giuro.》 Era diffidente. 《Devo andare a casa. Scusa per il disturbo.》 Mi tolsi la collana. 《Tieni questa-dissi tentennante-spero ti porti fortuna.》 Uscii, sperando che come nei film Niall sarebbe uscito, correndo verso di me, chiedendomi scusa. Ma non é successo. Sento che sto per cadere di nuovo. Nella depressione, nei problemi. Dovevo andarmene.
  
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