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Autore: hugmejavaad    31/03/2013    7 recensioni
|MOMENTANEAMENTE SOSPESA, A CAUSA DI POCA FANTASIA.|
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Cristal Moore, una ragazzina problematica, paurosa, innamorata però della vita.
Zayn Malik, un ragazzo sicuro di sè, premuroso ma fatto di presunzione.
Gli opposti si attraggono, dicono.
-
«Quando.. lo vedo, il cuore inizia a battere a mille, sento fitte nello stomaco che mi fanno quasi male, poi.. sai le farfalle? beh, non le avevo mai sentite prima d'ora, e.. con lui ho scoperto cosa
si provasse a sentirle svolazzare nello stomaco. Sento la testa che mi gira quasi, sento che.. non so..»
/
«Quando.. la vedo, il cuore sembra fare le capriole, lo stomaco mi si contorce su sè stesso, la mente sembra anebbiarsi. Ma che cazzo mi sta succedendo?
Zayn Malik non si può innamorare, no, no, no»
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                                                                                                       La parte più debole di me è il cuore.


«Buongiorno ragazzi» esordì Cristal, raggiungendo i quattro giovani seduti su un muretto al fianco della scuola, mancava solo Zayn che praticamente ogni mattina arrivava in ritardo.
Tutti la guardarono un po' preoccupati, e lei se ne accorse. Sospirò, balzando a sedersi accanto a Liam.
Non aveva ancora visto la loro reazione, o i loro sguardi, dopo ciò che era accaduto la sera prima. E un po' era preoccupata, e ansiosa, sopratutto aveva paura di guardare i loro visi pieni di compassione, come se per l'ennesima volta era apparsa debole, una ragazzina debole.
Una persona che non regge l'alcool è accettabile, normale. Ma una persona che non regge l'alcool, che stà male per qualunque cosa, che sembra quasi di porcellana, che a volte è fragile anche a essere solo sfiorata, è debole eccome: ed è sinomino di Cristal Moore.
Stanca dei loro sguardi intensi, e innoportuni, prese fiato insispirando. «Sto bene, non reggo l'alcool ma sto bene» sospirò, sorridendo appena.
«Guarda che non c'è nessun male a non riuscire a reggere l'alcool, succede. C'è anche chi è astemio, che ci puoi fare? non ti perdi niente, solo qualche sbronza in meno» intervenne Liam, con l'intento di rincuolarla.
Cris socchiuse gli occhi, inspirando ancora. «Liam, non me ne fotte niente dell'alcool. Il fatto è che mi sento debole, capisci? non sopporto l'alcool, vengo definita una bambinetta, sembra che io abbia sempre bisogno di voi, come se non ce la facessi da sola» replicò la ragazza, infastidita.
Harry accigliò lo sguardo, Louis scese dal muretto preoccupato, Liam rimase sorpreso, Niall continuò incurante ad armeggiare con il suo cellullare mentre con l'altra mano manteneva il panino al salame.
Il biondo era stanco delle solite scenate della ragazza. Loro erano uomini, perchè avrebbero dovuto tenere una rompipalle come lei nel gruppo? certo, le voleva bene, ma a volte era insostenibile.
«Cosa vuoi dire, Cris?» azzardò Louis, preoccupato.
Cristal abbassò lo sguardo, cercando di nascondere gli occhi ormai lucidi.
«Niente.. solo che mi sono stancata di sentirmi debole, io non voglio esserlo. L'unica cosa che vorrei tanto è apparire forte, ai miei occhi e a quelli della gente» mormorò cauta, stropicciando un'occhio.
«Tu non sei debole» intervenne Zayn, apparendo all'improvviso alle spalle dei ragazzi.
Cris scosse la testa, evitando lo sguardo del ragazzo. Evitando di ricordare ciò che era successo il giorno prima, evitando di ripercorrere il momento nel quale dopo aver incrociato il suo sguardo era scappato via. Evitando di guardare quegli occhi, che solo al pensiero le facevano mancar l'aria.
«Come fai a dirlo?» prorruppe lei, scansando con un dito un seconda lacrima.
«Una qualunque ragazza al posto tuo, avrebbe avuto una reazione totalmente diversa dalla tua.. solo perchè era svenuta. Tu no.. ti sei data forza.. le persone deboli non si danno forza, non ne hanno» rispose deciso, e schietto.
«Forse, in quella situazione, non sono stata debole.. ma in altre lo sono, eccome»
«Essere innamorata non vuol dire debolezza, Cris» intervenne Harry dal nulla, con convinzione.
Cristal alzò il viso di colpo, incastrando i suoi occhi in quelli verdi diamante del suo migliore amico. L'avrebbe voluto uccidere solo per aver formulato quella frase, avrebbe voluto castrarlo solo per averla resa ridicola, avrebbe voluto schiaffeggiarlo solo per non aver capito quanto quelle semplici parole le facessero male.
Non sopportava quel sentimento che stava iniziando a provare, non poteva sopportarlo. Sarebbe stato un sentimento che l'avrebbe portata a soffrire, a versare lacrime a quantità, come se non bastassero quelle che già le capitava di dover sentire cedere sulle sue calde guancie. Ma forse era vero, forse al cuore sul serio non si comanda, forse siamo tutti destinati ad innamorarci anche dell'ultimo per il quale pensavamo mai succedesse.
Forse sarà destino, un destino che però non ci ama, anzi.. adora vederci soffrire. Perchè sì, innamorarsi di Zayn Malik era come scalfirsi una pietra nel cuore, era come lacerarsi l'anima da solo; lui non avrebbe mai ricambiato, lui non ama, non sà cos'è l'amore, non sà cosa vuol dire 'amare', non sà cosa sono i sentimenti, non sà cos'è avere una ragazza, sà solo divertirsi, giocare con le ragazze, e ancora divertirsi; è la sua vita, e non avrebbe mai fatto nulla per cambiarla.
«Harry!» lo ammonì Liam, dandoli una spallata.
Il riccio scosse la testa, azzardando un sorriso. Guardò prima il castano, poi si girò verso Cristal. «Sò che si tratta di questo, non fare la finta tonta»
«Io non lo amo» replicò la ragazza, seria.
«Forse non è amore, okay.. però muori per lui, ammettilo»
«Non credo che sia un argomento da intraprendere quì» intervenne Louis, con tono deciso.


Sbattè con forza la porta del bagno delle ragazze, asciugandosi l'ultima traccia di lacrime.
E se Harry avesse ragione? si chiese, cacciando via altre lacrime pronte ad uscire.
Se mi sto davvero innamorando di Zayn? pensò, prima di prendere il libro di storia dall'armadietto.
Strofinò il freddo libro, sgualcito, tra le mani, prima di posarlo fra le braccia.
Sospirò pesantemente, recandosi dritta verso l'aula che l'aspettava.
Riuscì ad intravedere dal solito finestrone, da dove amava guardare il cielo, nuvole grigie abbattersi profondamente, tanto da far incupire tutto.
Il cielo londinese era sempre nuvoloso, ma alcuni giorni più di altri, e forse era proprio questo il bello di quella città.
Il suo cielo cupo e misterioso, con quell'aria arrogante e pessimista. E quando i raggi di sole lasciavano un po' di luce sparsa tra le nubi grigiastre, sembrava fosse un miracolo.
Era bella per questo, Londra. Non si sapeva mai se piovesse, o uscisse un sole sgarciante.
Non si sapeva mai se l'aria si sarebbe raffreddata o riscaldata. Era un mistero, un fantastico mistero.
Si morse il labbro, apprezzando il viaggio che quel cielo le stava facendo intraprendere con la mente.
Amava l'immaginazione, era la cosa più bella che potesse capitare nella vita: immaginare.
Potevi farlo sempre, quando e dove volevi. Nessuno poteva proibirtelo, nessuno poteva dare un'occhiata in ciò che immaginavi.
Era una cosa che rimaneva nella tua testa, e tu decidevi se nasconderlo o esporlo alla gente. Era fantastico.
Strinse ancora il labbro, sentendo il saporaccio del sangue farsi spazio sulla lingua. Storse il naso, disgustata, tornando poi subito alla realtà.
La campanella era già suonata da quattro minuti esatti e lei non era del tutto convinta di voler andare lì, in quell'aula.
Si chiedeva cosa mai sarebbe potuto accadere se una come lei avesse mai marinato la scuola, o avesse preso una F, o ancor peggio si sarebbe fatta beccare con una sigaretta tra le dita in bagno, andando così a finire dal preside.
Ineffetti non aveva mai fatto niente di ciò, e mai avrebbe voluto. La sua dote scolastica doveva rimanere impeccabile.
Anche se.. non sarebbe stato così per molto.

La classe di chimica non era molto grande, più o meno come una stanzuccia. Era l'unica materia che condivideva con Zayn, e nonostante fosse la sua materia preferita, il moro migliorava tutto.
Sbirciò sul suo libro di teoria chimica, il paragrafo che il professore aveva cominciato a spiegare con impegno e superiorità, e trovandolo tornò cauta tra i suoi pensieri, sempre numerosi e a volte anche privi di senso.
«Signorina Moore!» gridò il professore, lasciando che Cris tornasse bruscamente alla realtà.
Scosse la testa, spazzando via lo stato di trance, e diresse i suoi occhi verso quelli nero pece del Signor Prent.
L'uomo si alzò in piedi, avvicinandosi a passo lento verso il secondo banco, dove Cristal era comodamente seduta.
Sganciò un sorriso diffidente, iniziando a guardarla dal capo ai piedi, quasi disgustato, ma la ragazza ci fece poco caso.
«Mi chiedevo.. essendo che sei la mia migliore studentessa, a quanto pare! mi chiedevo se potevi dare una mano a quel signorino lì infondo che ha appena preso una F che sommata alla D e alle altre due F che ha già avuto.. credo che la bocciatura sia assicurata, ma lo sappiamo tutti quanto io sia buono..» gesticolò, mettendo poi entrambi le mani sui fianchi.
La ragazza si morse il labbro, disapprovata. Non amava molto dare lezioni 'private', sopratutto se si trattava di ragazzi. Lo faceva ben volentieri quando le chiedevano aiuto le ragazze, o qualche povero giovane inceppante nella materia. Amava darsi da fare, e fare qualcosa come aiutare qualcuno -a scuola e non-, ma avere a che fare con fannulloni non le andare chissà quanto a genio.
Girò il capo, investigando su chi avrebbe dovuto aiutare. Sbarrò gli occhi, arrossendo anche un po'.
«Quindi.. può aiutare il signorino Malik?» domandò il professore, speranzoso.
Cristal tornò a guardare l'uomo, supplicandolo -quasi- a non lasciarle fare una cosa così.
Non che Zayn fosse stupido, anzi. Però il suo voler far niente, complicava tutto, sopratutto a scuola.
Il Signor Prent inspirò rumorosamente, stufo di quell'attesa. Portò le braccia al petto, sbattendo un piede sul pavimento. Le rivolse uno sguardo scocciato, e quasi deluso.
La castana annuì lievemente, facendo intendere che lo avrebbe fatto, solo per non deludere un professore.
L'uomo le sorrise grato, tornando a falcate alla cattedra.
Avrebbe aiutato Zayn, avrebbe passato del tempo con il ragazzo che le piaceva nonostante lui la odiasse.
Niente di meglio, si ripetè ponendo il capo sul banco freddo.


Occhi a me:
Scusate per questo schifoso ritardo, non aggiorno da più di due mesi, ma sapete.. la scuola, la lentezza del computer, e la poca voglia di scrivere mi hanno praticamente tormentata.
Mi capita di leggere le ff quando vengono aggiornate ma il pc quasi sempre non mi permette neanche di recensire çç HELP ME!
Ma vabbeh, cambiando discorso, come vi sembra il capitolo? corto e schifoso.
Volevo far capire meglio la situazione e ora che quei due dovranno anche studiare insieme ne capiteranno delle belle fkacmalzc.
Dunque.. ora posso sloggiare. Recensite, porfavor?

Ah, passate da lei: As long as you love me.
E' una fanfiction davvero stupenda, concentrata su Zayn ed Harry flakscndczx.
Ecco il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1657768&i=1
 
Alla prossima! (devo andare ancora a studiare latino, heeelp)
Baci. xxF
 




 










 

  
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