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Autore: cipolletta    31/03/2013    5 recensioni
Aileen Jackson era un ragazza normale, più o meno.
A parte il suo nome, che le dava il voltastomaco solo a sentirlo, era una ragazza come tutte le altre.
A parte la sua iperattività e dislessia.
A parte che suo padre, era Poseidone.
Anche Isaac Lahey era un ragazzo normale.
A parte la sua velocità, il suo udito e olfatto.
A parte che era un lupo mannaro.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Isaac Lahey, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Appoggiò la testa sulle braccia che erano sul banco e sospirò silenziosamente.
Aveva un mal di testa assurdo e la professoressa di matematica che non faceva altro che spiegare problemi su problemi non aiutava di certo la sua salute.
Quella mattina aveva accuratamente evitato Isaac, sedendosi accanto a Lydia nella prima fila, anche se era stato più un suicidio che un bene per lei.
Ad aggravare il tutto c’era la sciarpona di lana che le prudeva al collo. Lei amava le sciarpe, ma non strette tanto da sembrare ingessature. Eppure aveva dovuto farlo per non far notare il livido violaceo che le percorreva tutta la circonferenza del collo.
-Signorina Jackson per caso ci può ripetere quello che ho appena detto?-
Aileen alzò la testa annoiata e fissò la vecchia prof che la squadrava da dietro quei piccoli occhiali posti sul naso aquilino.
-La soluzione è : meno b più o meno radice quadrata di b alla seconda meno quattro per a per c tutto diviso per due volte a - sussurrò Lydia portandosi una mano davanti alla bocca e tossendo indifferente.
Aileen ripeté le parole dell’amica e dopo aver strabiliato la professoressa se ne ritornò a sonnecchiare con la testa sul banco, stavolta preoccupandosi di annuire di tanto in tanto.
-Lahey visto che si permette di distrarsi perché non ci spiega il primo teorema di Euclide?-
Aileen cercò di isolarsi dalla classe, tappandosi le orecchie. Non voleva sentire la sua voce.
-Jackson , mi dica pure il secondo-
Era appurato, l’aveva presa di mira.
-Io.. non lo so-
-Devo metterle l’ennesima insufficienza e magari bocciarla Jackson?-
- Potrebbe fare coppia con qualcuno!- esclamò Lydia annuendo come a supportarsi l’idea da sola  - Per esempio con Isaac visto che è così bravo- disse infine facendo l’occhiolino all’amica e ricomponendosi tutta soddisfatta, incosciente di cosa avesse procurato nella testa di Aileen.
Per la prima volta la ragazza non sapeva cosa provare.
Paurache lui le tendesse una trappola.
Rabbiaper lo scorso pomeriggio, quando aveva cercato di ucciderla.
Delusioneperché lei si era impegnata a difenderlo.
Felicitàperché lui le mancava .
Le mancava come ad un bottone manca l’asola, come manca il vento agli aquiloni, come ad un burattino il suo burattinaio.
Ansiaper come avrebbe reagito il fratello sapendo che avrebbe ricominciato a frequentarlo.
Sollievoperché poteva cercare una spiegazione nel suo comportamento.
Comunque, si limitò ad annuire flebilmente.
 
-Scusa-
Aileen sussultò sbattendo la spalla contro l’anta di metallo aperta del suo armadietto. Imprecò un ‘accidenti’ a denti stretti, sicura che comunque Isaac l’avrebbe sentito, e si voltò verso il ragazzo, mantenendo lo sguardo basso sul pavimento grigio della scuola.
-Per avermi quasi soffocato?- chiese flebilmente ma con un tono pungente e freddo.
-Per tutto. E’.. è difficile da spiegare ma quando.. è l’Alpha- sussurrò l’ultimo termine- a dirti di fare qualcosa, è complicato opporsi-
- Sai anche mio fratello ti voleva uccidere, ma io mi sono opposta. A mio fratello. Vedo che tu non ti sei nemmeno sforzato- disse acidamente fissandolo negli occhi.
Isaac si guardò intorno prima di afferrarla per i fianchi e issarla in spalla.
Aileen cominciò a dimenarsi e gridare aiuto, tirando pugni sulla schiena del lupo, ma nessuno sembrò darle importanza.
-Lasciami per l’amor degli dei L.a.s.c.i.a.m.i.- ripeté scandendo bene le lettere ad ogni pugno.
La portò nei bagni maschili e la mise a terra, inchiodandola fra il muro di mattonelle bianche e il suo corpo caldo.
Le prese il viso fra le mani e fece sfiorare i proprio nasi, per poi premere le sue labbra su quelle della ragazza, inebriandosi del loro sapore.
Avvicinò la lingua alle labbra dell’altra che schiuse la bocca immediatamente, permettendo ad Isaac di approfondire il bacio.
Aileen portò le braccia intorno alla nuca del ragazzo e cominciò a giocherellare con i capelli biondi scuro, mentre nessuno dei due accennava a staccarsi.
Era come una droga per Isaac. Non riusciva a starle lontano.
Portò le braccia muscolose sotto i glutei della ragazza sollevandola di peso ed Aileen agganciò le gambe intorno al suo bacino.
Continuarono a baciarsi con foga, quasi con voracità ,come se avessero paura  che fosse l’ultima volta.
-Mi dispiace- soffiò Isaac nel bacio, ricevendo come risposta un morso di Aileen sulla lingua.
Si staccò dalle labbra della ragazza imprecando e la guardò male.
-Ahia… ma che ti salta in mente?- domandò facendo ridacchiare la semi dea.
- Piccola vendetta- rispose Aileen alzando le spalle senza staccare le braccia dal suo collo e continuando a giocherellare con i capelli sulla nuca.
-Quel giorno li, quello in cui ti ho conosciuto, non l’avevo mica capito- sussurrò Isaac avvicinandosi al muro ed appoggiandoci la schiena della ragazza.
- Cosa?-
-Che da quel giorno avrei fatto i conti ogni istante con la paura di perderti- concluse lasciandole un piccolo e dolce bacio all’angolo della bocca, che si incurvò presto in un sorriso timido.
 
Sparito.
L’odio era semplicemente sparito.
Tutto l’odio ed il rancore che in quei giorni aveva provato per Isaac se ne era andato quando le loro labbra si erano incontrate. E si era perfino trasformato in farfalle nello stomaco quando le loro lingue si erano trovate.
Ed in quel momento Aileen, sdraiata sul divano con un sorrisetto ebete sul volto, era felice.
Si, felice era la parola adatta.
Non le importava nulla di cosa avrebbe detto suo fratello. Non le importava di dover rischiare ogni luna piena. Non le importava che le aveva fatto del male.
Le lo aveva visto.
Aveva visto il pentimento negli occhi di Isaac,  aveva sentito il tono di scuse per tutto il giorno, quando erano usciti dal bagno per andarsi a sbaciucchiare nel cortile lontano da occhi indiscreti.
Lo aveva perdonato, si, e si stupiva con se stessa per quanto poco tempo ci avesse impiegato nel farlo.
-Aile ma cos’hai? E’ da stamattina che sei strana!- domandò Percy entrando nella stanza.
Aileen scosse la testa senza smettere di sorridere come un’idiota ed afferrò il cellulare accanto a lei.
Compose il numero di Lydia che si erano scambiate alcuni giorni prima e attese la risposta.
-Pronto?-
- Ehiii Lyd- trillò felice.
- Lyd?-  si sentì soffiare ed Aileen immaginò che l’amica stesse provando ad asciugarsi lo smalto-  Ai, mi devi per caso dire qualcosa ?-  disse sottolineando lo strano soprannome, per farle capire che fra loro non si erano mai chiamate cosi.
- Beh… forse- rispose a mezza bocca, sperando di attirare la curiosità della ragazza.
- Tra 10 minuti ti voglio qui. Voglio sapere tutto- concluse Lydia attaccando la chiamata e lasciando Aileen ad osservare lo schermo in stand-by.
 
L’urlo acuto di Lydia rischiò di rompere il timpano ad Aileen, che dopo aver confessato dove aveva passato le ultime due ore di lezione con chi e soprattutto a fare cosa, si era sdraiata supina sul letto a baldacchino dell’amica con un cuscino fuxia in volto per la vergogna improvvisa.
-Lo sapevo , lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo, lo saaapeeevooo!!- esclamò la rossa alzando un pugno in aria e strizzando gli occhi.
Aileen sentì le guancie cominciare a riscaldarsi e tirò un cuscino zebrato in faccia all’amica che scoppio a ridere impugnandolo e tirandolo nuovamente verso la semi-dea.
-Lydia la stai facendo troppo grossa. Ci siamo solo baciati un po’- le fece notare Aileen alzandosi dal letto e cominciando a camminare avanti ed indietro.
-Oddio che sbadata! Vuoi andare a fare shopping?-
Aileen si affrettò a scuotere la testa, spaventata solo dall’idea di un altro pomeriggio a rincorrere l’amica che saltellava da un negozio all’altro.
-Devo dedurre che tu abbia già i vestiti adatti allora?- domandò Lydia – Per uscire a vostro appuntamento no?- spiegò vedendo la faccia interrogativa della mora.
-Non usciremo. Non mi ha invitata a nessun appuntamento- spiegò Aileen con disinteressamento.
In realtà dentro di lei sentiva qualcosa opprimergli il cuore e l’euforia, ma si rifiutò categoricamente di pensare fosse la delusione che Isaac non le avesse chiesto di uscire.
-Perché i maschi sono tutti così cretini?- domandò Lydia retoricamente alzando le braccia al cielo con fare disperato – ci penso io- aggiunse poi.
Aileen si buttò a peso morto sul letto accanto all’amica e la guardò preoccupata.
-Cosa hai intenzione di fare?- chiese
- Regola degli appuntamenti n.1 : se lui non ti invita, fai in modo che lo faccia. Ora, passami il cellulare- rispose indicando il blackberry bianco in vista sulla scrivania elegante.
-Regola della pigrizia n.1: Se non puoi raggiungerlo con la mano, non ne ha realmente bisogno- replicò Aileen non tanto per il non volersi alzare ma cercando più che altro di far desistere Lydia da quell’idea folle.
-Antipatica- borbottò quest’ultima alzandosi ed afferrando il cellulare prima di comporre veloce un numero e portarsi quest’ultimo all’orecchio.
- E ora chi diavolo stai chiamando?- domandò interrogativa Aileen incurvando un sopracciglio allo “Sssh” prolungato di Lydia.
-Ehi Allison! Ho bisogno di te….. raggiungimi qui al più presto possibile. Bye- detto questo la rossa attaccò la chiamata e si voltò verso Aileen facendole l’occhiolino.
 
-Devi invitarla… ora- lo ammonì Scott, incrociando le braccia all’altezza del petto e spostando il peso del corpo su un piede.
Isaac di tutta risposta scrollò la testa in segno negativo ed ignorò l’amico, concentrandosi sullo schermo del computer davanti a lui.
-Perché?- domandò esasperato allargando le braccia
-Perché già è tanto se non mi ha tolto la parola dopo.. dopo quello che le ho fatto. Se le chiedo di uscire complicherò tutto- rispose Isaac stringendosi nelle spalle e chiudendo la finestra di Google.
Aveva come l’impressione che non sarebbe riuscito a concentrarsi su..
Cos’è che voleva fare?
Sbuffò e si portò le mani alla testa. Era da circa quaranta minuti che il suo amico, dopo aver ricevuto la chiamata di Allison lo stava assillando. Neanche dovesse uscirci lui, con Aileen.
-Sei un cretino Lahey. Si vede lontano un miglio che  aspetta una tua mossa, ma tu fai troppo l’ottuso e non ti accorgi di un cavolo!- esclamò Scott afferrando con una mano la sedia girevole e costringendo Isaac a guardarlo in volto.
- Non venirmi a fare la predica! Anche tu c’eri quando li abbiamo attaccati. Ed ora vuoi fare cupido?- sbottò alzandosi in piedi e superandolo d’altezza, anche se non di molto.
-Non centra nulla, cazzo Isaac ma ci sei o ci fai? Lo sai benissimo che quello era un attacco di difesa, visto che ci stavano cercando per ucciderci-
-Quindi voi che io esca con la tua possibile nemica?-
Ma cosa diavolo stava dicendo?
-Senti sai cosa? Non lo so perché sto perdendo tempo con te, visto che non vuoi sentir ragioni- detto questo Scott lo superò con una forte spallata e uscì dalla sua stanza, facendo bene attenzione a sbattere la porta.
Isaac si passò una mano fra i capelli, e tirò un calcio al muro, senza farsi male.
Rincorse l’amico chiamandolo a pieni polmoni e quando quest’ultimo si voltò non seppe cosa dire o fare, così abbassò lo sguardo.
-Hai.. hai ragione- ammise infilando le mani nelle tasche anteriori dei jeans.
Scott sorrise impercettibilmente e gli passò il suo cellulare – Chiamala-
 
Aileen aveva paura.
Seduta su uno sgabello pericolante nel bagno di casa Martin sentiva di non essere al sicuro, con quelle due pazze davanti ai suoi occhi.
Lydia, con una trousse in una mano ed un pennello da brush nell’altra ed Allison con una spazzola infilata nella tasca dei jeans, phon in mano e pinze per i capelli che racchiudevano lembi della sua maglietta argentata la facevano sentire come una pecorella in balia del più feroce dei lupi.
Tanto per restare in tema.
-Ragazze, ehm, senza offesa, ma non vi sembra di esagerare? Insomma Isaac non mi ha ancora invitato da nessuna parte- disse osservando preoccupata la rossa intenta a decidere fra un ombretto rosa invecchiato o celeste polvere.
Allison incastrò il phon in mezzo alle gambe ravvicinate e le posò entrambe le mani sulle spalle, per poi sorridere mettendo in evidenza dei denti bianchissimi e perfetti.
-Tu devi stare tranquilla ok? E’ tutto organizzato e sarà perfetto- le spiegò
-Questi colori non mi convincono. Sono troppo… out. Insomma polvere? Invecchiato? Perché non andare su un bel fluo?- esclamò Lydia gesticolando con il pennello in mano e guardando in alto, come a ricevere l’ispirazione giusta.
-Lydia deve far colpo su Isaac. Non su un evidenziatore- la ammonì Allison riprendendo il phon in mano.
-Hai ragione. Optiamo per un bel verde lime?- domandò sedendosi sul bordo della vasca e frugando dentro la pochette dei trucchi.
Allison scosse la testa ridacchiando divertita dai gusti eccentrici dell’amica e si concentrò sui capelli di Aileen, cominciando ad armeggiarci accuratamente.
Quando Lydia scattò in piedi sentendo una suoneria lontana e si precipitò nell’altra stanza per poi tornare con il cellulare di Aileen in mano, quest’ultima trattenne il respiro.
E se lui non volesse affatto uscire con lei?
-P Pronto?- balbettò portandosi il cellullare all’orecchio.
-Ehi- rispose una voce metallica- sono Isaac-
- Ehi… ehm… Hai bisogno di qualcosa?- domandò posando lo sguardo su Lydia che scuoteva la testa rassegnata mentre Allison si batteva una mano sulla fronte.
-No.. cioè si, cioè.. Volevo solo chiederti se stasera… ecco.. uhm.. magari ti andasse di.. ehm.. uscire?-
- Io, o ok. Si, certo, ok, mi va- rispose accostando parole a caso una dietro l’altra per l’agitazione.
- Perfetto..  ti passo a prendere verso le 7:30 ok?-
- Sono a casa di Lydia. Passa qui-
- Ok, allora… ciao, a dopo-
- Ciao- rispose timidamente attaccando subito la chiamata e stringendo il cellulare nelle mani tanto da temere di romperlo.
Allison le rivolse un sorriso a 360 gradi mentre Lydia si spolverò la spalla soddisfatta e la guardò maliziosamente – Sotto con i preparativi!- esclamò afferrando un bordo dello sgabello di Aileen e tirandolo verso di se.

 
 
 HOLA,
Allora, da dove cominciare..?
First of all...

BUONA PASQUA A TUTTE/I LE/I LETTRICI/LETTORI 


Nello scorso capitolo ci sono state 7 recensioni..
Ma
voi
mi
volete
far
morire
di
gioia
??
Ecco, ci state riuscendo, bravi *Clap Clap*


Come al solito siete tutti dei tesori *.*
Baci, alla prossima,
Cipolletta.

*go recensioni, go*
XD
  
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