Fui svegliata dal suono della sveglia. Un suono terribile, un suono che perseguita ogni ragazzo alla mattina per 9 mesi l'anno. Quello sarebbe stato il primo giorno di scuola del mio ultimo anno: un giorno di merda!
L'unica cosa buona era che era l'ultimo primo giorno di scuola. Odio la scuola, per me è soltanto un edificio anzi una fabbrica di cervelli. Ci sono sempre professori di merda che non hanno voglia di fare niente, non ti viene insegnato niente da loro, soltanto cose futili che non ti serviranno mai a un cazzo nella tua vita. Sapevo che quello sarebbe stato un anno come tutti gli altri: solita gente, soliti professori, nuovi primini. La stessa vecchia e falsa Los Angeles. Tutti erano dei super fighetti troppo montati per guardarti negli occhi.

Le ragazze erano troppo troie per non cadere ai piedi dei fighetti. A volte si assisteva a vere e proprie risse per dei montati del cazzo, era veramente divertente vedere ragazze così disperate da fare a botte per un ragazzo, ma allo stesso tempo facevano pena. Insomma dovevano essere davvero disperate! Come se nessuno le volesse, era triste vederle camminare per i corridoi con le tette in gola e con dei pantaloncini/mutande, sembra che per sentirsi a loro agio con qualcuno debbano per forza mostrare le tette! Ecco come funziona LA. Fatta eccezione per me, le mie sorelle, Jake il mio migliore amico, il realtà lui era proprio un figlio di papà però almeno non illudeva molto le ragazze, Louis e Eleonor. Louis è il ragazzo perfetto: dolce, simpatico e attraente, è uno dei miei migliori amici, ed è stato anche il mio primo ragazzo. Eleonor è fantastica, è la fidanzata di Louis e insieme fanno davvero una coppia perfetta.
Mia sorella Scarlett ha un anno in meno di me cioè 17 anni, è bionda con gli occhi quasi neri e veramente molto magra: una rompicoglioni stratosferica! L'altra mia sorella Honey ha fatto da poco un anno ed è una cosa fantastica. Non siamo una di quelle allegre famigliole americane con i genitori sempre sorridenti che vivono tutti insieme in quelle villone. Anzi. Io vivo con mia madre e le mie sorelle, i miei sono separati, sono tutti e due avvocati, eh.. si i soldi non ci mancano! Mio padre non so bene che fine abbia fatto.. So solo che era un vero stronzo, picchiava mia madre, lei per un po' a sopportato poi ha chiesto il divorzio, circa un anno fa, però non lo ha denunciato. Non so il motivo.

Io sono una ragazza normalissima: capelli biondi, occhi grigi-azzurri . Non sono una di quelle puttanelle che si aggirano per le scuole oggi. Sono molto riservata, ma sono allegra. Non c'è niente che mi possa buttare giù di morale. Ho sempre cercato di convincermi che la mia vita fosse meravigliosa.... Ma non sono mai riuscita. Odio la mia vita, allo stesso modo in cui odio la scuola!

Mi alzai svogliata e andai a fare colazione, iniziare la giornata con pane e nutella non era male! Salutai mia madre e mia sorella, tornai in camera per lavarmi e vestirmi. Faceva caldo, c'era il sole, così optai per degli short neri e una camicetta azzurra, ai piedi misi le all star dello stesso colore. Mi sistemai i capelli e mi misi appena un po' di mascara, non perché non mi piacesse truccarmi ma perché alle 8 di mattina non avevo le capacità mentali per farlo. Uscii di casa con mia sorella che sembrava una baby puttana ma non ci diedi molta importanza. Arrivammo davanti alla scuola: era un delirio! Mi feci forza, sospirai ed entrai come se non sapessi che quello sarebbe stato l'anno peggiore di tutta la mia vita. Andai al mio solito armadietto il solito da 4 anni, era deprimente! Per i corridoi sempre la stessa gente, i soliti volti degli altri anni, fatta eccezione per qualche primino terrorizzato che si intravedeva tra la folla di gente. Sentii una voce chiamarmi .

Mi girai e notai Jake venirmi incontro, lo abbracciai 

Rise 

Lo fissai negli occhi 

Cominciò a pensare lo capii dalla sua espressione, intanto ci incamminammo verso la nostra classe, sempre la stessa anche quella. 

 

Altro motivo per odiare la scuola: dover sopportare le battute di Jake tutti i giorni.

Suonò la campanella e ci sedemmo nei nostri banchi: ultima fila vicino alla finestra. Prima ora matematica. Incomprensibile. Per me la matematica era un mister, un problema irrsolvibile. Mi persi a guardare fuori dalla finestra e vedere il sole che splendeva sul Prato verde e in lontananza la spiaggia era una cosa devvero molto deprimente. Mi sentivo come obbligata a stare dentro quell'edificio,  non poter uscire. Era straziante! Le ore passarono lenteee... Ma finalmente la mattinata era finita! Mi avviai verso la mensa e notai due ragazzi con una faccia smarrita, come se avessero visto la Madonna! Mi avvicinai.

 

Chiesi con una gentilezza che non credevo neanche di possedere. Erano dei gran bei ragazzi! Uno aveva i capelli castani ricci, gli occhi verde smeraldo l'altro invece aveva un ciuffo nero tirato su con tonnellate di gel e gli occhi marroni. Erano tutti e due altamente scopabili! Prese parola il riccio.

 

mi rivolse un sorriso spettacolare mettendo in mostra due adorabili fossette che gli solcavano le guance. 

 

sorrisi cercando di essere gentile.

disse il moro indicando poi l'amico riccio.

 

scappai via ricordandomi di essere in ritardo per le prove di danza.