La Baia apparve a Mirya stranamente poco gradevole…
Mentre le portantine si fecero strada tra resti di scafi di tutte le
epoche, collegati tra loro da ponti e scalinate, una strana inquietudine
s’impossessò lentamente di lei, senza un vero perché; nonostante l’imponenza
della gigantesca fortezza illuminata dai primi bagliori dell’alba e da centinaia
di torce ardenti, a Mirya quel luogo non piacque per nulla… si strinse nelle
spalle e continuò ad avanzare.
Entrati nel cuore della Città dei Relitti, la Vedova Ching, Yao Chen e
Mirya vennero accolti da due
filibustieri i quali si offrirono di scortarli fino al salone del Consiglio, che
in altro non consisteva che nella stiva del relitto più
grande.
Osservandoli, Mirya li trovò piuttosto buffi: uno era basso e tarchiato,
aveva una cicatrice sul lato sinistro della fronte, poco sopra al sopracciglio,
nonostante una calvizie pressoché totale aveva una corona di capelli lunghi e grigi attorno alla testa e
aveva una barbetta arruffata; il suo compare invece era alto e piuttosto
mingherlino, aveva una zazzera di capelli color paglia e un paio di
baffi.
Mentre scortavano le 2 portantine, i 2 pirati che si erano presentati
come Mastro Pintel e Mastro Ragetti non facevano altro che voltarsi a guardare
Mirya con aria perplessa, come se lei avesse qualcosa di familiare… eppure la
ragazza non ricordava di averli mai visti prima di quel
momento.
Finalmente furono a pochi metri alla porta che li separava dalla Sala del
Consiglio della Fratellanza.
Mirya offrì il suo braccio al suo Capitano, mentre quest’ultima scesa
dalla sua portantina congedando i servitori… si sarebbe fatta scortare solo dal
suo medico personale e da Yao Chen Mii, che poco gradì il fatto che la Vedova
Ching aveva chiesto a Mirya di seguirla.
Yao Chen Mii, che già aveva un carattere collerico e a volte addirittura
isterico, odiava con tutta l’anima quella ragazzina che aveva osato ergersi dal
nulla da cui era spuntata fin quasi al suo livello, lei, una lurida gatta nera
che non aveva neppure il coraggio ( e a ragione, sosteneva Yao Chen) di
definirsi Pirata, e che aveva addirittura osato
respingerlo!
Una volta diventato Pirata Nobile, Yao Chen si sarebbe divertito a
torturarla a dovere prima di darle la morte dolorosa e lenta che
meritava…
Seguì a ruota La Signora Ching e Mirya che si apprestavano ad entrare
nella sala, quando un’ombra le sorpassò ed aprì loro la
porta.
Alla vista dell’uomo, Pintell e Ragetti si misero immediatamente in riga
e corsero all’interno della sala lasciandolo parlare con le 2
donne
“Nobile Ching! Ma quale piacere rivedervi!”disse l’uomo togliendosi il
cappello in segno di saluto “spero che i miei uomini non vi abbiano importunato,
avevo chiesto loro di precedermi e di farvi
strada”
era un uomo piuttosto alto, con capelli castani e lunghi, una barbetta
ispida e due occhi azzurri che brillavano di ingegno e malizia; indossava un
grande cappello nero con delle piume e sulla sua spalla era seduta una graziosa
scimmietta
“Hector Barbossa!”
esclamò La vedova riconoscendo il tono di voce astuto e falsamente
ossequioso del Pirata Nobile Padrone del Mar
Caspio
“Anche tu sei arrivato in ritardo quindi; il Consiglio doveva riunirsi
almeno 3 ore fa”
“Ebbene si”
Ammise Barbossa
“ahimè, anche la mia nave è stata sorpresa dalla tempesta di poco fa e ho
tardato a far porto”
la sua la si sarebbe potuta descrivere come la tipica parlantina del
truffatore, eccessivamente educata e cordiale, lasciava trasparire quanto
quell’uomo poteva essere potenzialmente
pericoloso
“Ma...”
Continuò il pirata
“… grazie alla fortuna e all’intervento del vostro grazioso medico di
bordo, la mia preziosa Perla Nera è ormeggiata al sicuro” sorrise e fece un
piccolo inchino ad una Mirya più confusa che mai…
Ella pensava che solo la Long Xue e la nave di Yao Chen fossero rimaste
coinvolte nella tempesta, nessuno aveva notato la Perla Nera… eppure Barbossa
dava l’impressione di non aver scoperto il suo potere in
quell’occasione
“I miei complimenti, avete una voce davvero portentosa
Miss…”
“Ehm.. solo Mirya, Capitan Barbossa” rispose la ragazza piuttosto
impacciata
“Io non ho un cognome.”
“Ma davvero?”
fece Barbossa, simulandosi sorpreso
“Quale peccato..”
E ridacchiando fece passare La signora Ching che afferrò Mirya per una
manica della camicia e la tirò dentro.. Barbossa le seguì, chiudendo per errore
la porta in faccia a ciò che a parer suo sembrò l’esemplare di suino più
imponente del mondo.. suino cinese a giudicare dalla sfilza di bestemmie in tale
lingua che il suddetto animale ringhiò entrando nella sala del
Consiglio.
Mirya fu stupita di trovare pirati così diversi riuniti… in una tale
confusione !
I 9 Pirati Nobili provenivano dai più lontani mari del mondo, e le loro
scorte erano formate da gruppi di filibustieri di tutte le nazionalità: europei,
indiani, turchi, cinesi e giapponesi;
In particolare sembrava che la scorta del Pirata Nobile Francese si
stesse azzuffando con quella Spagnola, con sommo divertimento degli altri
presenti... finché si udì, da uno scafo connesso da un ponte al punto più
nascosto della stanza, un suono simile a quello che si produce quando si accorda
una chitarra… suono che fece immobilizzare immediatamente i litiganti…
La sala era dominata da un enorme tavolo di forma ellittica, con 4
poltrone ad ogni parte, mentre nell’estremità rivolta al nord si ergeva un
trono, e ancora dietro di esso vi era il ponticello che conduceva nella stiva da
dove ogni tanto si sentiva una strimpellata su una chitarra scordata..
l’intera sala era illuminata da numerosi lampadari colmi di candele che
pendevano dal soffitto mentre dalla parte opposta della sala vi era un
mappamondo su cui i Pirati Nobili conficcavano le proprie spade appena entrati
nella sala, esattamente nella zona rappresentante le acque sotto il loro
dominio.
La vedova Ching conficcò la sua spada in corrispondenza dell’Oceano
Pacifico e si andò a posizionare in piedi davanti ad una poltrona tenendo Yao
Chen e Mirya rispettivamente alla sua destra e alla sua sinistra (Yao Chen si
era “conquistato” il posto con una sonora gomitata nello stomaco della ragazza);
Barbossa fece lo stesso sul
Mar Caspio, per poi unirsi alla sua scorta…
La scorta di Barbossa era composta, oltre che da Pintell e Ragetti, da un
uomo piuttosto vecchio che teneva un pappagallo sulla spalla, un nano, e due
strani tipi che più che veri pirati sembravano reclute inesperte della Compagnia
delle Indie Orientali… e tutti
guardavano Mirya con lo stesso sguardo colmo di sorpresa e
sgomento.
‘ Ma cos’hanno quelli della ciurma di Barbossa?? Continuano a guardarmi
in quel modo strano e non mi viene in mente nessun motivo valido
…’
Quasi come se avesse ancora avuto il dono della vista, la Vedova Ching
mostrò alla ciurma di Barbossa la sua espressione intimidatoria migliore, e gli
uomini distorsero immediatamente lo sguardo.
Cercando di non pensarci oltre, anche le la cosa stava iniziando ad
infastidirla, Mirya osservò gli altri Pirati Nobili che erano presenti nella
sala, in piedi davanti alle loro poltrone in attesa dell’inizio del
Consiglio.
Oltre a Barbossa e alla Signora Ching erano presenti inoltre ( Mirya li
riconobbe dalle descrizioni ricevute dalla
vedova):
·
Sri Sumbhajee, Signore dell’Oceano Indiano e gran Sacerdote indù, di tale
rango che arrivava perfino a far parlare un suo servo per conto
suo.
·
Gentleman Jocard, Signore dell’Oceano Atlantico ed ex schiavo nero
divenuto in seguito un pirata ricchissimo.
·
Ammand il Corsaro, Signore del Mar Nero e discendente dei temibili Turchi
Ottomani.
·
Capitaine Chevalle, Signore del Mar Mediterraneo che aveva l’abitudine di
chiamare sé stesso “Lo Spiantato Francese”.
·
Villeneuva di Spagna, Signore del Mar
Adriatico.
All’appello mancavano dunque la Regina Elizabeth Turner, Signora del Mare
a Sud della Cina, e il famigerato Capitan Jack Sparrow, Signore dei Caraibi e il
cui padre, Capitan Teague Sparrow, oltre ad essere il pirata che in quel momento
continuava tranquillamente a strimpellare la sua chitarra, era il custode del
Codice dei Pirati!
“Eh eh” Ridacchiò Barbossa notando l’assenza del suo miglior nemico
“Chissà che fine ha fatto quel cane quando ci siamo scontrati alla Fonte della
Giovinezza…”
Fece a malapena in tempo a pronunciare suddette parole, che il suono
della porta d’ingresso che si spalancava lo distrassero dal proseguire… Jack
Sparrow era arrivato!
“JACK SPARROW!!” ringhiò Barbossa “sei ancora
vivo!!”
“CAPITAN Jack Sparrow !!” esclamò il pirata dai capelli ciondolanti di
ogni genere di ornamento “ e comunque sono ancora vivo, bello, fantastico e
aggiungerei giovane, se permetti!”
‘In effetti’ osservò Mirya ‘non si riesce a definire la sua età…
guardandolo non gli darei più di una trentina di anni, ma in base alle
informazioni che mi ha dato la Signora Ching lui dovrebbe essere Capitano da più
di trent’anni!
e poi la Perla Nera non era la Sua
nave??’
In ogni caso Jack era esattamente come lo aveva immaginato: pelle
abbronzata, capelli neri intrecciati con le decorazioni più strambe, compresa
una bandana rossa, occhi scurissimi e vivaci, barbetta legata in 2 treccine, il
suo inseparabile tricorno e l’andatura
oscillante.
Mirya si lasciò sfuggire una risatina, attirando per un’istante la sua
attenzione;
ed ecco che anche lui la squadrò con una comicissima espressione di
sorpresa e preoccupazione
‘insomma!!!!!! Ma ho qualcosa in
faccia????’
Mirya si stava davvero arrabbiando, come lasciava intravedere il suo
sguardo… ma Sparrow si spaventò ancora di più nel vedere la sua espressione
irritata.
Mirya estrasse addirittura qualche centimetro della sua spada per
specchiarsi nulla lama, ma non trovò nulla di
strano…
Intanto finalmente era giunta nella sala del Consiglio anche Elizabeth
Turner, regina del Consiglio della Fratellanza;
come avevano fatto gli altri, ella conficcò la sua spada nel mappamondo,
poi contemporaneamente agli altri otto Pirati Nobili, si sedette dando così
inizio alla riunione.
“che inizi questo 5° Consiglio della Fratellanza!” esclamò
Elizabeth
“come ben sapete vi ho fatto convocare per via di una muova aggiunta al
nostro Codice”
La chitarra smise di suonare e il pirata che stava suonando, una perfetta
versione anziana di Jack Sparrow, entrò nella sala sorreggendo un enorme libro,
stilato per mano di due vecchissimi pirati, Morgan e Bartolomeo: Il Codice Dei
Pirati!
“Come dicevo” proseguì poi Elizabeth
“Ho deciso di apportare una modifica per quanto riguarda la successione
dei Pirati Nobili… se la vostra votazione sarà positiva, da questo momento in
poi la successione al titolo di Pirata Nobile,e il passaggio del pezzo da otto
sarà possibile anche senza che il precedente detentore del titolo perisca.. in
pratica potrete scegliere il nuovo Pirata Nobile anche oggi se lo desiderate, ed
egli erediterà la vostra spada, il vostro titolo e consegnerà un nuovo pezzo da
otto”
“Io non ho bisogno di un successore” disse
Barbossa
“Ma sono favorevole alla nuova legge… in fondo i mari ora appartengono a
nuove generazioni di pirati, che meritano di dimostrare il loro
valore”
“Io mi associo, Liz” borbottò Jack con la sua voce accomodante e dal tono
astuto
“ voto comunque sul favorevole, ma neanch’io ho un gran bisogno di
lasciare il posto….. fare il Pirata Nobile è un ruolo gravosamente oneroso, ma
intendo restare Capitano ancora per un bel pezzo di Storia della pirateria,
comprendi?? ”
“Quindi il Capitan Barbossa e il Capitan Sparrow votano a favore della
legge anche se perseguiranno nel loro titolo di Pirati Nobili” dichiarò
Elizabeth
“Cosa mi dice voialtri invece??”
“Io ho portato con me il futuro Pirata Nobile dell’Oceano pacifico” disse
la Vedova Ching, cosa che face gonfiare d’orgoglio Yao Chen, facendolo sembrare
se possibile ancor più grasso di quanto già fosse
“Sri Sumbhajee ha già scelto suo erede” disse il luogotenente del Pirata
Nobile indiano
Anche Capitan Chevalle, Villaneuva, Ammand e Gentleman Jocard avevano
fatto altrettanto..
La nuova legge venne quindi aggiunta dal capitano Teague nel Codice della
Fratellanza
“Allora coloro che hanno deciso di rinunciare al loro incarico ci
presentino i loro successori”
dichiarò Elizabeth
“e gli altri consegnino direttamente i loro nuovi pezzi da
otto”
Elizabeth pose In una ciotola al centro del tavolo un anello d’argento,
Jack la specie di bacchetta di legno che teneva legata ai capelli e Barbossa
prese al povero Ragetti la sua benda e
l’occhio.
Il primo a rinunciare al titolo invece fu il Capitano
Chevalle.
“Io nomino mio Successore mio figlio Etienne!” Esclamò il capitano,
mentre dalla sua scorta si fece avanti un giovane uomo, un trentenne che a
differenza del padre non era né imbellettato, ne incipriato, ma era sobrio e
fine;
teneva i capelli biondi legati all’indietro con una coda,a parte un
ciuffo arricciato che gli copriva in parte uno dei suoi occhi castani, gli abiti
erano color acquamarina eleganti anche se leggermente rosi dall’acqua di mare e
al suo fianco sinistro splendeva un fodero riccamente decorato, ma vuoto.
Inoltre indossava la giacca solo sul braccio destro, poiché il sinistro
lo aveva perduto, probabilmente in battaglia.
“Etienne Chevalle è l’orgoglio della mia famiglia!” continuò il vecchio
capitano francese
“Abile spadaccino, tiratore infallibile e capitano esperto, mio figlio
erediterà il dominio sul Mar Mediterraneo”
Etienne annuì con il capo, sollevando poi uno sguardo colmo di fierezza
su Elizabeth che dichiarò: “Molto bene… Etienne Chevalle da questo momento in
avanti siete il Pirata Nobile del Mar Mediterraneo… consegnate ora ciò che sarà
il vostro pezzo da otto, e la spada di vostro padre, nonché il suo titolo
saranno vostri.”
Etienne pose nella ciotola
una gemma semipreziosa, un’ametista che staccò dal fodero vuoto legato alla sua
cintura.
Gentleman Jocard designò suo successore suo cugino Akeym come nuovo
Pirata Nobile dell’Oceano Atlantico; Akeym era un uomo sulla quarantina,
altissimo e muscoloso, dal volto serio e lo sguardo
intelligente.
Come suo pezzo da otto, scelse una zampa di leone imbalsamata, che a mo
di spilla teneva fermo il suo mantello di
pelliccia.
Villaneuva scelse sua figlia Helena per il titolo di Pirata Nobile del
mar Adriatico, una bella donna di trent’anni dai lunghissimi ricci neri e gli
occhi smeraldo, una donna famosa nella sua terra natia per la sua abilità nella
danza e nell’uso di esplosivi; uno splendido fermaglio per capelli
rappresentante una rosa rossa divenne il suo pezzo da otto.
Sri Sumbhajee nominò Pirata Nobile dell’Oceano Indiano il primo dei suoi
132 figli, Alì-Ahjiin, un trentacinquenne dalla corporatura longilinea e
piuttosto minuta, ma famoso per la sua incredibile velocità nell’uso delle armi.
Il pezzo da otto che mise nella ciotola fu un piccolo pugnale d’oro dalla lama
ondulata.
Poi fu il turno del successore di Ammand il corsaro per il titolo di
Pirata Nobile del Mar Nero, ovvero il figlio del suo defunto fratello.
Nefer, così si chiamava, somigliava parecchio allo zio, soprattutto per i
baffi neri con le punte all’insù e l’enorme turbante che lo facevano apparire
molto più grande dei suoi venticinque anni
Il suo pezzo da otto fu un pezzo di stoffa rosso fuoco con ricamata sopra
una stella a dieci punte.
“Rimanete solo voi, Vedova Ching”
disse Elizabeth, mentre Teague Sparrow prendeva nota nel Codice dei nomi
dei nuovi Pirati Nobili e le descrizioni dei loro pezzi da
otto.
“Chi è il vostro successore??”